mercoledì 10 novembre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Clouds"


CLOUDS

Essere nuvola
Anche essere nuvola implica una scelta:
Puoi arrenderti dissolvendoti nell'aria
O distruggere il tuo nemico
Piombando come un kamikaze
Sulle persone sottostanti
Con una violenza inaudita
Non estinguendoti tristemente 
Ma trasformandoti per poi spegnerti per sempre
In pioggia torrenziale.

Alla fine non ci sarai più
La tua esistenza sarà giunta al capolinea
Ma avrai lottato per un cielo più vivo 
Più pulito
E per mettere in riga definitivamente
Un'umanità fredda, vile
Divisa, arrogante
Indecente.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

26 commenti:

Giovanni ha detto...

Piange per il troppo
peso da trasportare
i nostri pensieri e sogni

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: Che bella immagine! Una nuvola che non accetta passivamente ma nemmeno esprime rabbia solo piange il suo dolore. Toccante.

Franco Battaglia ha detto...

Fa il paio col mio post ed hai ragione. La mia nuvola era uno svolazzare a ruota libera, incosciente. La tua è protagonista. ;)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO: sono cmq due nuvole che non accettano passivamente uno status di rassegnazione anticipato.

Ariano Geta ha detto...

Le nuvole io le percepisco sempre positivamente, anche nei giorni di pioggia. Le vedo come un'entità che semplicemente fa "ciò che deve fare", dal decorare il cielo all'offuscarlo, ma sempre con naturalezza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: sono chiarissimi il tuo punto di osservazione ed anche di pensiero al riguardo. la mia nuvola però non è negativa è solo stanca, la negatività sta in noi, quelli che infatti vuole colpire.. Diciamo che percepisci le nuvole come entità serena se non addirittura serafica, allerte permettendo...

Gus O. ha detto...

Le nuvole sono diverse. Quelle bianche sono tranquille, quelle nere mi consigliano di prendere l'ombrello. Perché confrontarsi con le nuvole? Qual è la differenza tra quelli che dicono di non essere una nuvola e quelli che affermano di essere una nuvola?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: beh come hai visto una poetessa più due poeti lo hanno fatto. il senso è un po' uguale penso a quello che si ha quando ci si paragona o si fa un parallelo con un animale o un oggetto, scatta qualche similitudine o differenza che si avverte profonda ed importante e dalla quale si parte per raccontare la propria emozione. Nel mio caso, la nuvola è una ed a seconda del suo stato d'animo può essere più o meno minacciosa. Se lo è siamo noi a rischiare..

Anonimo ha detto...

Non mi ha mai convinto l'idea di prendere un'immagine così innocente e naturale, come una nuvola, e trasformarla in un contenitore di qualcosa (qualsiasi essa sia) anche se ammetto che si tratta di una autentica furbata telematica che ha reso parecchio.

Ecco...è questo che non mi ha mai convinto (infatti raramente uso un cloud) perché dietro l'idea ci vedo "il commercio", il monetizzare in qualche modo. E se non sono soldi sono i tuoi dati personali, i tuoi file importanti. Si perde un po' di naturalezza (ben descritta da Ariano) che è quella che amo. Chissà, magari è un'idea un po' infantile perché sin da bambini ci hanno raccontato fiabe e storie sulle nuvole...

In tutti i casi bella la scrittura del post.
Un salutone e alla prossima

Claudia Turchiarulo ha detto...

Il bello delle nuvole è che per quanto portino probabilmente la pioggia, gli si può attribuire la forma e il significato che desideriamo...

Caterina ha detto...

Trovo che questa poesia sia meravigliosa. Si avverte un gran desiderio di umanità. Perfino la nuvola sembra più umana della totale indifferenza di certe persone. Un punto di vista molto interessante.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS aiutami a capire tu preferisci la nuvola nel suo significato classico senza trasformarla in qualcosa di diverso. Non ho capito invece il riferimento al cloud. Nella mia,poesia non faccio riferimento al cloud come ripostiglio telematico ma parlo di cloud ossia nuvole al plurale in inglese.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA ma se le nuvole stanche di compiacerci decidessero di ribellarsi a noi?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FARFALLE LIBERE grazie sono contento che tu abbia apprezzato il mood e l'idea su cui poggiano i miei versi.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Allora avrebbero una forma ed una fattezza universali, e sarebbe un loro diritto. 😉

Angela ha detto...

siamo un po'come le nuvole, noi esseri umani
a volte leggeri, spensierati, liberi di essere noi stessi come le nuvole bianche in un cielo terso. Altre, ci scuriamo e diventiamo cariche di tante cose: sentimenti, preoccupazioni, rabbia, paure... che riversiamo in modo scrosciante su chi è attorno a noi.
i tuoi versi mi hanno suscitato questo <3
ciao daniele!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: ok ma volendo anche danneggiarci scatenerebbero pioggia torrenziale.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANGELA: interessante non più la nuvola stanca dell'essere umano ma la nuvola come l'essere umano e quindi dovremmo archiviare anche la rabbia per rquando diventeranno più scure

Mariella ha detto...

Non riesco a vedere le nuvole come un nemico. Già ci sono gli esseri umani che adempiono "egregiamente" a questo dovere. Come ti ho detto pure da me, non condivido la tua visione ma la poesia è intensa anche se negativa.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: infatti noi non riusciremo a reagire per l'effetto sorpresa infatti non sono le nuvole ad essere nostre nemiche, siamo noi che le abbiamo fatto esasperare così tanto al punto da farci odiare da loro e qundi siamo noi il loro nemico.

Pia ha detto...

In fondo non è colpa loro.
Le nuvole sono dovute alla reazione naturale del tempo.
E se scelgono di essere distruttive, magari è perché l'uomo ha fatto in modo che accadesse. Con la sua incapacità di rispettare l'ambiente in cui vive.
Le tue parole in fondo mi appaiono come una giusta, semplice descrizione della realtà dei fatti nel quale noi proprio non riusciamo a capacitarci.
Sempre con gran maestria aggiungo io.
Bravissimo e grazie Daniele!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA: grazie a te, parole sempre molto attente e profonde le tue.

Anonimo ha detto...

Le parole del commento di Angela potrebbero essere anche le mie, nel senso che la penso così e immagino le nuvole in quel modo. Per il resto mi riferivo al fatto che commercialmente si usa un simbolo leggero, elevato e fantasioso come le nuvole per qualcosa che in tutti i casi è commerciale. Non mi piace, tutto lì.

Un salutone

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEEBIS: in realtà io non ho parlato delle nuvole ma ho immaginato come potremmo vivere o scegliere di vivere se noi fossimo come le nuvole e quindi anche di rimando come le nuvole stesse potrebbero ipoteticamente combatterci. Sul termine usato per il ripostiglio virtuale concordo con te, potevano anche chiamarlo diversamente.

Katrina Uragano ha detto...

Chissà se davvero le nuvole possono scegliere. Io dico di no, dicono che devono obbedire all'ordine naturale delle cose.
Chissà. Belle riflessioni, bella poesia. Grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA: grazie a te per queste parole, grazie di cuore!