venerdì 30 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Esistenze A Circuito Chiuso"

ESISTENZE A CIRCUITO CHIUSO

Esistenze a circuito chiuso
Hanno paure ed età diverse
Sono solo accomunate
Da disturbi psicologici 
Figli di questa pandemia
Che sarà arduo estirpare. 

Anime intimorite
Sguardi persi nel vuoto
Potrebbero uscire
Ma è passato troppo tempo
E l'età avanzata non aiuta

Hanno paura 
E le loro gambe 
Disabituate al movimento
Sono deboli
I loro muscoli si sono atrofizzati
Sono come un carcerato
Che si è abituato alla reclusione
Preferiscono restare dentro la cella
Anche se la porta è aperta
E la strada è libera
Loro sarebbero liberi.

Adolescenti rotti
Spargono i cocci delle loro anime danneggiate
Lungo il loro corpo martoriato da tagli 
E flagellazioni autoinflitte

Intanto 
I vecchi vaccinati nelle RSA
Restano isolati 
Impossibilitati a vedere i propri figli

Una restrizione inspiegabile
Soprattutto se i degenti della struttura
Sono vaccinati 
E magari lo sono già anche i loro figli

Ed intanto la loro anima soffre
Ed anche la loro lucidità ne risente
Essere soli e sentirsi abbandonati
Per loro è un dramma inconsolabile. 

E la mia testa gira
I miei pensieri ruotano impazziti
Come a bordo di una trottola 
Spinta a tutta velocità
Ed escono fuori strada
Come un'auto impazzita
E sono tutti concentrati sempre sulle stesse domande:
Quando decideranno di porre fine a quest'incubo
E quale prezzo vogliono farci pagare? Ed ancora
Il loro scopo lo hanno raggiunto? 

Bimbi piccoli a scuola in presenza
Ma poi 
Fuori da quel luogo
Sono costretti a casa
Loro abituati a uscire
Vedere gli amichetti
Fare casino
Come tutti i bimbi piccoli.

Anche loro 
Chiusi dentro solide e spesse mura
Di una prigione che conoscono bene - casa loro - 
Si rifugiano su internet 
E subiscono una lobotomizzazione irrimediabile
E la mancanza di socializzazione 
Scava dentro questi piccole anime
Un solco irrepararbile
Ed i loro occhi tristi
Impauriti 
Sono la ferita che più sanguina 
Dentro di me.

Esistenze una volta libere e spensierate
Ed a seconda dell'età, piuttosto vitali
Sicuramente tutte perfetti animali sociali
Ora sono soltanto e forse irrimediabilmente
Esistenze a circuito chiuso

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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E chi volesse sentirla recitata....



mercoledì 28 aprile 2021

L'Angolo Del Rockpoeta®: " Il Muro Dalle Tante Facce"

IL MURO DALLE TANTE FACCE

Giro
Sul muro
Di volti arrugginiti
Sbiaditi e senza nome
Dimenticati.

Sono loro 
I veri volti della Storia
Quella che non si racconta
Quella vera 
E non quella scritta dai vincitori
E dai Potenti.

Guardo
Dentro le loro facce
E ci leggo
Tutti gli orrori che hanno dovuto subire
Tutta la perfidia dell'uomo
Tutta l'idiozia delle masse. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 26 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Le Parole Giuste"


LE PAROLE GIUSTE

Le parole giuste,
Le parole giuste
Sgorgano dalla tua mente
Scendono attraverso il corpo
Arrivano alle braccia e poi alle mani
E si trasferiscono sui tasti del computer
O sull'unica mano che tiene quella penna
Mentre l'altra afferra il foglio bianco
Come un leone fa con la sua preda.

Le parole giuste,
Le parole giuste
Sono quelle che difendono una causa
Un sentimento
Un respiro di vita.

Le parole giuste
Possono essere le più sbagliate
Controproducenti
Nemiche di te stesso
Perchè la scomoda verità
È un pericolo per chi la racconta
Che si tratti di verità sociali
O di una dura realtà personale
Con cui fare i conti.

Le parole giuste
Poche volte le ho sentite
Spesso ho udito strafalcioni urlati
Contrabbandati per verità assolute
Camuffando parole false o errate
Spacciandole per giuste.

Le parole giuste
Sono quelle che non sono mai apodittiche
Quelle che possono essere cambiate
Se la realtà cambia
E sono però anche quelle
Inalienabili
Irrinunciabili
Irreprimibili
Come certi diritti.

Le parole giuste
Spero siano sempre
Anche quelle che 
Ogni giorno 
Dico a TE.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

domenica 25 aprile 2021

OPINIONE DEL ROCKPOETA®: "Non Posso Festeggiare o Celebrare Alcunché"

 Mi dispiace, ma celebrare l'importanza del 25 aprile in questo periodo mi sembra quasi ipocrita. Certamente è giusto ricordare i partigiani che hanno lottato e sputato sudore e sangue per restituirci la libertà. Libertà che è importante, e questa data ha proprio lo scopo di festeggiare la liberazione del nostro Paese dalla dittatura fascista, ma come faccio a festeggiare un qualcosa che non abbiamo più? Come posso fingere di essere libero in un Paese dove esiste il coprifuoco, dove abbiamo la censura editoriale, mediatica e quella sui social, dove ci sono ancora profonde restrizioni e profonde disorganizzazioni che siamo noi a subire, dove ci arrivano dati sulla pandemia non sempre chiari e trasparenti, dove avvertiamo ogni giorno quella sgradevole sensazione di oppressione causata dal timore che si stia pensando ancora di limitare la libertà anche futura di movimento probabilmente a tempo indeterminato. Come posso quindi guardare in faccia coloro che hanno fattivamente ed attivamente combattuto per ridarci la libertà, quando non abbiamo saputo proteggerla ed ora non sentiamo l'esigenza di riconquistarla?

Quindi mi dispiace ma io oggi da festeggiare non ho nulla, ho solo da chiedere sinceramente scusa a tutti coloro che hanno fatto la resistenza al fine di regalarci un bene prezioso che noi non abbiamo saputo apprezzare e difendere, e per il quale hanno donato la vita, cosa che noi non penseremmo neanche lontanamente di fare. Oggi per me non esiste alcuna festa. Oggi per me è l'ennesimo giorno di amarezza e di lotta. 

Daniele Verzetti Rockpoeta®

venerdì 23 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Grido D'Aiuto"

Lo so, la giornata mondiale della Terra era ieri ma volevo che questa poesia, proprio per l'importanza del tema trattato, avesse uno spazio più ampio ed estemporaneo rispetto a quello a cui viene solitamente relegato il tema in questione, ossia quello della sua giornata. Non siamo proprio noi i fautori della tesi che di un tema se ne deve parlare sempre anche e soprattutto al di fuori dalla sua giornata ad esso dedicata? Quindi, detto fatto, ecco la mia poesia.

GRIDO D'AIUTO

Un collo sinuoso
Circolare
Elegante
Ma consumato da lividi 
E costanti segni di denti, profondi
Ed acuminati: 
Questa è Mother Earth,
Ossia Madre Terra

Ogni anno che passa è sempre più indifesa
Ogni anno che passa è sempre più martoriata
Fare pagliacciate la relega solo in un angolo
Bistrattata e violentata nel tempo da lui,
Il "Vampiro - carnefice" e dall'intera umanità
Che lo segue e lo imita,
Malata di  perverso egocentrismo
Di patetico protagonismo 
E smaniosa voglia 
Di essere come quegli assassini   

Tutti noi
Forse "solo" tanti di noi
Seguono i dettami di vita di 30 anni fa
Ed i gesti di un passato recente
Ormai superati nei tempi e nei modi
E da abbandonare se vogliamo invertire la rotta.

Acuto forte, penetrante
Straziante nella sua disperazione
Eppure così pieno d'amore.

Questo grido d'aiuto ci richiama al nostro dovere
E ci inchioda alle nostre responsabilità:
Riportare la vita tutta
Sia nostra che del Pianeta
Al centro della nostra attenzione
E della nostra cura.

Acuto di sofferenza
La Terra piange
Versa lacrime nere di petrolio
E gocce amare 
Figlie di una pioggia acida
Lacrime di liquami che soffocano i torrenti
Lacrime di fiumi colmi di rabbia
Che esondano non trovando più la loro casa
Il loro letto.

Conto alla rovescia per Madre Terra
Ogni anno sempre più indifesa
Ogni anno sempre più martoriata,
Dipende da noi interrompere
Questo inesorabile processo
Siamo noi 
A dover essere le sue milizie
E difenderla 
Difenderla proteggendola soprattutto da noi stessi
Da adesso per l'eternità.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 21 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Green Card Party"

GREEN CARD PARTY

Anno 2025, Italia
Green card Tessera N.3940587

Anno 1927, Germania
Tessera NSDAP  numero 340592

Anni differenti
Tessere dagli acronimi aventi traduzione diversa
Entrambe però limitano la libertà
Entrambe sono follia
Ma la nostra tessera, ci dicono,
Sembrerebbe essere figlia di un malinteso
Malinteso che però
Non sembrano intenzionati
Ad eliminare.

Guarda te cosa significa
Non capirsi,
Avere un misunderstanding
Può creare danni seri e gravissimi. 

Si era detto
Che tutto sarebbe tornato alla normalità
Con l'immunità di gregge
Ed invece 
Devono aver capito male
Devono avere inteso
Freghiamo il gregge
E così
Da una decisione legittima
Si è giunti ad una fascista e liberticida.

Green Card
Per muoversi tra regioni di diverso colore
E per eventi in zona gialla
Ma forse nessuno ha spiegato a questi soggetti
Che se posso muovermi senza il guinzaglio 
Tra regioni gialle
Dovrebbe essere lo stesso per eventi in zona gialla
E tra l'altro
Con spettatori ridotti all'osso e distanziabilissimi.

Libertà di movimento
Decisamente condizionata
Fortemente controllata e limitata
Neofascismo alle porte
Anzi già dentro casa

Green card 
Per ora cartacea
Prossimamente digitale
E qui nascono altri dubbi.

Se questa card serve adesso
Per evitare che in attesa di una immunità di gregge
Non si abbiano altri casi di covid
Perchè dovrebbe servire una volta cessato il pericolo
E quindi che necessità c'è di pensarla digitale?

Ed allora senti spiragli di nazismo
E pericolose avvisaglie targate "1984" 
Ed allora capisci perchè certi testi
Non vengono insegnati a scuola...

Agite
Ribellatevi
Svegliatevi
Siate popolo e non massa
Siate esseri pensanti 
E non gregge
Oggi si limiterà la libertà di movimento
Senza vaccino o tampone
Domani sarà vietare altro
Se non tutto
A condizione che non si scelga un partito
Il loro partito.

Stiamo andando indietro nel futuro
Chissà cosa accadrà 
Nei prossimi anni
Chissà se i corsi e ricorsi storici.
Vedranno l'ascesa del Green Card Party
Proprio come un secolo fa accadeva al NSDAP

Ci sono lontani e distopici suoni
Che sembrano avvisarci del pericolo
Che sembrano dirci che il rischio è concreto

Siamo ancora in tempo per fermarli
Possiamo ancora cambiare il corso degli eventi
Ma dobbiamo agire adesso
Tempo a disposizione e da perdere
Non ne abbiamo più tanto
Anzi di fatto è finito.

Siamo davvero davanti ad un bivio decisivo
E tempo per scegliere 
Su quale sentiero incamminarsi
Non ne abbiamo più
E dobbiamo svincolarci 
Dalle loro mire 
Prima che la nostra ignavia
E la nostra lentezza nel decidere
Ci siano fatali
Prima che siano loro
A trascinare noi dentro il loro sentiero
Quello più battuto 
Perchè macchiato dal sangue innocente
Di tutte le vittime della Storia,
Prima che anche noi si diventi 
Solo sangue rappreso 
Inutilmente versato
Figlio degli orrori dell'uomo
E di una Storia che colpevolmente
Non sappiamo impedire che si ripeta. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 19 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "E D'Improvviso"

E D'IMPROVVISO

E d'improvviso fu clausura
Numeri aggressivi
Strani,
E poi i malati:
Asintomatici
Contagiati
Ospedalizzati
Intubati
Morti

E d'improvviso fu mascherina
Mascherine introvabili
Mascherine, si scoprirà poi, difettose

E nella prima ondata 
Molti di noi diventarono panettieri
Altri leggevano qualcosina di più
Io continuavo a scrivere
A scrivere di qualcosa di impensabile
Fino ad arrivare a pormi 
Nelle ondate successive
Domande molto precise 
Alle quali volevo dare risposta
Alle quali penso che potrei averla data.

L'estate passò tranquilla
Ma il loro virus era già pronto
Per tornare alla carica

E fu seconda ondata 
O ondata autunnale
E prima era colpa dei vacanzieri
E poi dopo due mesi 
Era ancora colpa loro
E poi c'erano altri fattori 
Ma era sempre colpa nostra
Peccato che nessuno ci credesse più
E ci rinchiusero di nuovo
Promettendoci in cambio un Natale in libertà.

Arrivarono le feste natalizie
E la promessa non fu mantenuta

E da quel momento
L'unica certezza che avevamo in questa pandemia
Era il loro patologico e costante vizio di mentire
Oltre al divertimento infantile
Di colorare con i pennarelli 
Di giallo, arancione o rosso
Le regioni d'Italia 
A seconda del responso dell'oracolo
Volevo dire, 
Dei bollettini. 

E poi siamo ad oggi
Tra una nuova ondata, la terza,
Ed i vaccini
Alcuni dei quali creano più danni che benefici
Altri che non si comprende fino in fondo se funzioneranno
D'altronde sono stati tutti realizzati 
Frettolosamente
Infatti sono stati tutti 
Autorizzati in situazione di emergenza
Ma nessuno effettivamente approvato.

E noi si fa da cavie
E noi si fa da cavie a costo zero
Senza neanche un piccolo compenso 
Un compenso che andasse a noi 
O in subordine in caso di nostra morte
A chi noi avevamo precedentemente indicato. 

E siamo nel caos assoluto
Alcune nazioni prestissimo torneranno
Alla vita di prima
Noi siamo ancora al palo

Incompetenze 
Alcuni comportamenti giuridicamente non ortodossi
Strategie sbagliate
E forse una punta di sadismo nel tenerci rinchiusi
Sono le probabili ragioni del nostro ritardo.

Ed ora scattano le proteste
Proteste di disperati che se non riaprono
Letteralmente
Muoiono.

E d'improvviso fu clausura
Ristori mai visti
CIG non pervenuta
E d'improvviso fu paura
Paura di non poter tornare alla vita di prima
Paura che non ne siano capaci 
O non lo vogliano.

E d'improvviso fu la DAD
Per milioni di studenti che
Non hanno neanche un computer fisso
Che non hanno più possibilità di interagire
Con i professori ed i loro compagni.

E d'improvviso fu
Cinquanta sfumature di assurdo
Studentessa in DAD costretta a bendarsi
Per dimostrare che non leggeva 
E che le risposte erano farina del suo sacco.

E d'improvviso
O forse è stato un processo lento e costante
Mi sono stancato di non vedere ancora
La luce in fondo al tunnel.

E d'improvviso fu clausura
Fu paura mista a speranza
Fu cantare l'inno d'Italia dai balconi

Ora c'è solo stanchezza
Senso di rabbia mista ad impotenza
Ora c'è il timore che non vogliano sconfiggere
Questo maledetto virus
Ora ci sono animi esacerbati
Animi che schiumano rabbia
Rabbia perchè non comprendono
Giustamente
Certe incongruenze che determinano 
Ancora la loro chiusura
Senza un'idea minima
Di quando verranno annunciate le riaperture.

Ora c'è esasperazione
Ora c'è il buio sugli occhi
Una cecità che non si può fermare
Una cecità purtroppo necessaria

E d'improvviso fu clausura
E quindi pandemia
E per tutte queste ragioni
Ed altre ancora
Quell'attimo iniziale
Perdura appiccicoso 
Ancora oggi.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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PS:Ed ora starebbe per arrivare la Green Card tra regioni di colore diverso. Di questa cosa ne parlerò con una mia poesia mercoledì. Stay tuned :-)))

venerdì 16 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Ultimo Palloncino"

In memoria di Sylvia Plath...
  
L'ULTIMO PALLONCINO

Sono sveglia
Notte fonda
O forse mattina presto
Essendo le 4.30

Non voglio che il mio ultimo gesto
Sia ritenuto sconsiderato al punto
Da far credere che non abbia pensato ai miei figli.  

Apro il forno
Spalanco le finestre della camera dei miei bimbi
Preparo la colazione per loro
La mia famiglia
E poi finalmente mi dedico a me.

Testa nel forno
Ci vuole pazienza
Ma io ne ho
Conosco il mio premio finale

Vorrei vivere ancora 
Ma la sofferenza
La disperazione
Sono note strazianti 
Che lacerano il mio corpo
Ed i miei versi 
Come palloncini destinati a volare in cielo
Senza più tornare.

E la mia mano scorre
Lungo questo foglio bianco:
Ancora un ultimo verso
Un ultimo palloncino
Prima dell'oblio

E finalmente sarò perfetta
Sarò orizzontale.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 14 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Isola Delle Rose"


Si chiamava L'Isola delle Rose
A tre miglia marine dalla costa romagnola
Uno "Stato" di 400 mq non riconosciuto
Una piattaforma di indipendenza
Libertà nella forma più pura ed utopica
Nulla di sovversivo.

Eppure dava fastidio
Alla Chiesa 
Agli Americani
Ai benpensanti.

Ed allora dopo varie minacce
Ecco intervenire il "nostro" Stato
Prima con un blocco navale 
E poi 55 giorni dopo
Con un esercito di motovedette
Cacciando tutti 
Con il beneplacito del Governo
E di Saragat
L'allora Presidente della Repubblica.

Quella dolce 
Innocua ed innocente utopia
Finì
Stroncata dall'arroganza cinica del Potere
E dalla Marina Militare Italiana
Che nel 1969 fece esplodere quel sogno
Facendolo inabissare.

Ed oggi?
Oggi avremmo bisogno di quell'Isola
Un paradiso non fiscale
Ma di vita e libertà

Sono qui
Davanti al mare
Ho chiuso gli occhi un istante
Nell'illusione di vedere in lontananza
Fiorire le rose in mezzo al mare
Come sognava il suo ideatore. 

Li riapro
Non vedo rose
Ma un vuoto orizzonte.

Cocciuto ed ostinato
Li richiudo e li riapro
Nessuna rosa sul mare
Ma un arcobaleno
Che mi sussurra
"La vittoria è vicina
Vedrai presto fiorire le rose ovunque
E nuove albe sorgeranno
Tu non arrenderti e preparati 
Per quel momento"

Ed io sono pronto
Pronto a vedere fiorire le rose
Dentro i miei occhi e la mia anima.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 12 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Evviva Gli Anticonformisti"

Letteralmente ispirata da questo post di Fabio Melis. Quando un (mio) commento diventa poesia. 

EVVIVA GLI ANTICONFORMISTI

Evviva gli anticonformisti
Quelli veri non di facciata 
Quelli che lo sono non per moda o per interesse, 
Opportunismo o desiderio di mettersi in vista
Ma quelli che sentono di doversi scostare 
Dal perbenismo ipocrita e volgare del loro tempo  
Quelli che avvertono il senso opprimente 
Di una libertà fortemente minacciata 
E che non si lasciano trascinare dal coro osannante 
Verso il salvatore della Patria arrivato da lontano. 

Evviva gli anticonformisti
Quelli sinceri 
Quelli che non vogliono esserlo a tutti costi per partito preso 
Ma anzi sognano fortemente 
Un giorno non lontano 
Di poter appendere il loro ruolo al chiodo 
A condizione di essere riusciti a poter vivere
Tutti quanti 
In una società diversa 
A misura d'uomo
Quella società che loro anelavano

Viva gli anticonformisti
Quelli che nascono così
Quelli che lo sono
Per amore di quella società
In cui tutti viviamo
E che per questo motivo
Vorrebbero migliore. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 9 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Bocche Chiuse"

BOCCHE CHIUSE

Bocca chiusa
Olio di ricino 
Sotto forma di censura
Ghettizzazione e minacce

"Bocche chiuse!
Non capite che lo diciamo per il vostro bene?
Più parlate 
Meno tacete ed ubbidite
Più potreste inghiottire il virus"

Certo, come no,
Come non crederci
E poi è provato
Se si protesta
Se si manifesta
Se si mette in dubbio 
Il Dogma - pensiero di media e governo
Si potrebbe restare ciechi
Sempre a causa di un effetto postumo del covid
Oppure si potrebbe sparire
Come per magia

Lo Stato nei panni di Copperfield
Tu in quello della Statua della Libertà
Tu sei quello che si volatilizza
Ed il tuo governo invece prende gli applausi

Bocche chiuse
Non infastidite i manovratori
Lasciateli lavorare per voi...

Sapete
Pensandoci bene
In effetti per una volta 
Condividerei la loro posizione
Invece di vomitare rabbia sui social
Bocche chiuse
Scendiamo nelle piazze
Facciamo i fatti!

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 7 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Proletari Della Gleba"

PROLETARI DELLA GLEBA

Sono Gianni
Sono stato scelto
Per parlare
Anche a nome dei miei compagni

Siamo operai all'ArcelorMittal di Taranto
Un baraccone che ha 
Succhiato un mare di euro allo Stato
Con la minaccia del licenziamento 
Di molti di noi

E nonostante questi aiuti
Questa spada di Damocle
È sempre presente sulla nostra testa.

Inoltre
Questo baraccone mortale
Ha anche nei decenni
Causato morti per tumori
Morti di ogni fascia d'età.

Qualche giorno fa poi
L'assurdo diventa realtà

Io ed alcuni miei compagni di lavoro
Guardiamo una fiction in tv
Questa fiction parla di una bambina di Taranto
Affetta dall'età di 5 anni dalla leucemia
Leucemia provocata da una non ben definita acciaieria.

La fiction ci colpisce
Ci emoziona
Ci smuove qualcosa dentro

Leggiamo un post sui social
E lo condividiamo:
Riassumeva molto efficacemente
Il nostro pensiero.

E da questo momento 
Quello che vi racconterò
Ci rimanda indietro agli anni venti
Con l'insediamento di Mussolini 
E l'avvento del fascismo.

Anche allora i lavoratori
Erano carne da macello 
Per i loro padroni di lavoro.

In tempi rapidissimi
Riceviamo una contestazione disciplinare dall'azienda
Veniamo sospesi con effetto immediato dal lavoro
Subiamo l'interdizione dai luoghi di lavoro
E veniamo sollecitati a dare giustificazioni 
E chiarimenti
Entro cinque giorni.

Di fatto
Ci viene contestato 
Di aver visto una fiction
E di averne condiviso i temi
Come se questo nostro comportamento
Avesse danneggiato la società
Come se L'ArcelorMittal non si danneggiasse
Già da sola
Come se l'ArcelorMittal
Non fosse già abilissima
A mettersi in cattiva luce con le proprie mani.

Siamo davvero tornati agli anni venti
È la verità 
Infatti
Siamo anche noi negli anni venti
Peccato che sia il 2021 e non il 1922.

Oramai siamo scoraggiati
Oramai tra pandemia 
E governi deboli e comunque filo-industriali
Siamo solo come nuovi servi della gleba
Siamo solo e di nuovo carne da macello
Siamo solo e di nuovo soggetti senza diritti
Come fastidiose zanzare da schiacciare
Senza pietà

La censura e le minacce
Sono davvero il pane quotidiano
In questo decennio
Ma noi questo mercoledì
Vedremo l'ultima puntata di questa fiction

Che ci minaccino pure
Come se non sapessimo
Che è solo questione di tempo
E che se non sarà adesso
Succederà molto presto di essere licenziati
Perchè quella Spada
Ha un filo sempre più logoro e sottile
E presto si spezzerà
E quindi se devo perdere il lavoro
Almeno voglio farlo a testa alta
Con dignità
Amor proprio
E subendo un'ingiustizia 
Di cui tutti parleranno
Voglio dare almeno uno schiaffo
A questo colosso d'argilla
E voglio poter guardare a testa alta
La mia famiglia. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

domenica 4 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Ali Strappate" (E.I.T.R.D.)

Seconda data di Everyday Is The Right Day sul tema della violenza sulle donne. QUI per conoscere meglio l'iniziativa. Sotto la poesia i blogger che al momento aderiscono a questa iniziativa con un loro post pubblicato anche da loro, oggi. 

ALI STRAPPATE

Non lo avrei mai pensato
Lo so, leggevo i giornali
Seguivo i notiziari
Ma si trattava spesso di donne adulte
Sposate anche con figli
In condizioni e situazioni complicate
Drammatiche
Donne che non riuscivano per quanto si allontanassero
Ad impedire ad i loro aguzzini di perseguitarle
Per colpa anche di uno Stato che 
Se anche lui è violento
Resta sempre padre e quindi i figli li deve vedere
E quindi sa sempre dove sta la sua preda
Sa sempre che in Italia finchè non ci uccidono
I nostri aguzzini hanno il beneficio più che del dubbio
Dell'assoluta certezza di innocenza.

Io però non avrei mai immaginato 
Che potesse accadere a me

Mi chiamo Elena
Ho solo 19 anni
Un anno prima conosco un ragazzo
Alfio il suo nome

Alfio di anni all'epoca ne ha 19
Io ero in quarta superiore 
Lui doveva fare la maturità.

Ci conosciamo durante la ricreazione
Due parole
Qualche sorriso
Scatta qualcosa.

Lo vedo nel fine settimana
Primo bacio
Mi innamoro
Sembra divertente, gentile, arguto
Insomma tutto bene.

Passano i primi tre mesi 
E tutto è perfetto
Poi un giorno mi vede salutare un mio amico
Amico carissimo di vecchia data 
Per me come il fratello che non ho avuto.

Mi raggiunge
Ha lo sguardo torvo
Mi guarda con rabbia e sospetto
Mi domanda con chi fossi.

Io resto sorpresa e stupita
Più che dalla sua domanda
Dal tono accusatorio della stessa
Ma non ho nulla da nascondere
E gli rispondo tranquillamente :
"È Fabio un mio amico di infanzia
Ci conosciamo da sempre, è come un fratello per me"

Lui apparentemente
Sembra rassicurato dalla mia risposta
Ma da quel giorno le cose cambiano

Ogniqualvolta mi arriva un messaggio
Ogni volta che squilla il mio cellulare
Lui fa una faccia strana
Sospettosa
Vuole sapere sempre di chi si tratta
Inizia anche ad arrivare a chiedermi
Di fargli leggere e vedere il mio smartphone.

Io sono sconvolta
Ma lo amo
Penso che questa sua assurda gelosia
Potrò placarla mostrandogli la mia assoluta fedeltà e lealtà

Un giorno siamo in spiaggia 
Io sto facendo il bagno lui è a riva
Sente vibrare il mio cellulare
Mentre io
Ignara di tutto 
Sto uscendo dall'acqua

Lui aveva preso il mio telefonino
Ed aveva guardato chi mi avesse cercato

Io resto inorridita
Quasi paralizzata da quanto sono sconvolta 
Da quel suo gesto
Ma non faccio tempo a reagire 
Che mi arriva un ceffone in faccia

Poi mi dice
"E così Fabio è un fratello eh?
Sei solo una bugiarda ed una troia"

Io sono paralizzata
Al contempo
Dalla paura, dalla rabbia
Dallo stentare a credere che 
Mi sta davvero accadendo una cosa del genere.

Reagisco 
Gli strappo il mio cellulare dalle mani
Leggo il messaggio di Fabio:
" Ho lasciato Giulia l'ho trovata con il suo ex
Chiamami quando puoi tvb tanto"

Io sono sconvolta
Sconvolta anche perchè Fabio glielo avevo fatto conoscere
Perchè volevo che giustamente capisse e vedesse
Che non doveva temere nulla 
E che io amavo lui non Fabio
E che per Fabio era uguale
E che la nostra era solo una solida amicizia. 

Lo guardo con rabbia, dolore ed odio
Piango
Prendo le mie cose e me ne vado
Mi rincorre
Litighiamo animatamente
Poi lascio cadere la cosa
Anche perchè ero venuta con la sua moto
E non sarei riuscita a tornare a casa.

Una volta a casa
Mi butto tra le braccia di mamma
Le racconto tutto
E lei subito mi dice che devo lasciarlo

Io ci soffro perchè lo amo nonostante tutto
Ma so bene anch'io che in questi casi è necesssario
Troncarla subito
Proprio per evitare il peggio

Il giorno dopo a ricreazione mi cerca
Si vuole scusare della sberla
Ed aggiunge che mi perdonava 
E che non voleva lasciarmi 

Io sbarro gli occhi impietrita e sconvolta
Ed esplodo:
Mi perdonava? E cosa? 
Gli avessi nascosto il messaggio
Mi fossi vista con Fabio di nascosto
Potevo ancora essere accusata di essere stata scorretta
Ma era lui ad aver letto un messaggio di Fabio 
Che io neanche avevo potuto leggere.

E poi comunque, continuo a dirgli,
"Fossi stata anche una stronza traditrice
Mi molli, mi dici pure in faccia che ti faccio schifo
Te ne vai e stop
Non mi prendi il cellulare per controllarmi
Non mi alzi le mani 
Per me è finita qui per sempre"

Lui mi fissa con uno sguardo a metà
Tra il furioso ed il divertito e mi dice: 
"Ti sbagli di grosso,
Qui sono io che decido quando è finita 
E per me non è finita quindi
Vieni qui dammi un bacio facciamo pace ti perdono
Però con Fabio poi ci darai un taglio ed anche con Erica
Quella tua amica rossa di capelli, 
Ha una brutta influenza su di te"

Io gli dico di NO che è finita
E di non osare avvicinarsi più a me
Per nessuna ragione.

Torno a casa
Parlo con i miei
Lo andiamo a denunciare
Io mi sento serena ho i miei genitori 
Dalla mia parte
Sono fortunata non sono sola.

Arriva l'ordinanza restrittiva
Il problema è che la scuola è una
E lui non dovrebbe avvicinarsi a me quando mi vede
E non dovrebbe venire nella mia classe.

Mio padre da quel momento
Mi porta a scuola e mi viene a prendere

Lui morde il freno anche se un paio di volte
Ha provato ad avvicinarsi ma le mie amiche 
Subito si paravano davanti a me per proteggermi.

Passano alcuni mesi
Sembrava che lui stesse mettendo giudizio
Ed invece un giorno
Esco da scuola 
Mio padre mi viene incontro
Lui mi si para davanti

Tutto fu rapido
Impugnò una pistola
Mi svuotò l'intero caricatore sul volto
Urlandomi contro qualcosa di per me incomprensibile
Ma sicuramente non di carino.

Avevo compiuto 19 anni da tre giorni
E non pensavo che queste cose potessero succedere
Anche a quest'età
Eppure non sono l'unica
Tanti sono i casi ed i fatti
Di mie coetanee che si trovano invischiate
In storie di violenza
E nonostante il coraggio di reagire
Capita che questo nostro coraggio non sia tutelato
Succede che questo nostro coraggio non sia premiato
Accade che questo nostro coraggio non basti
E che ci possa perfino costare la vita.

Proprio come è successo a me
Elena 19 anni
Unica colpa
Aver trovato un bastardo sulla mia strada
Che mi ha considerata un oggetto dal quale non voleva separarsi 
E che non avrebbe più avuto nessuno
Se non poteva averlo lui
A costo di distruggerlo
Strappando le mie giovani ali per sempre

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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UN GRAZIE GIGANTESCO AI SEGUENTI BLOGGER CHE HANNO ADERITO A QUESTA INIZIATIVA IN ATTESA ANCHE DI CHI VOLESSE AGGIUNGERSI: C'È SEMPRE TEMPO :-)))



3) POSTO DI BLOGGO DI FRANCO BATTAGLIA 

4) WEB SUL BLOG DI CAVALIERE OSCURO DEL WEB 

5) LILLADORO DI CRISTIANA

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PS: col post su questo tema vi do appuntamento al 5 maggio mentre noi qui ci si rivede direttamente mercoledì 7 aprile.   Auguro a tutti voi di passare una serena Pasqua.    

venerdì 2 aprile 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Svolta"

Ancora una volta questo post di GUS  ha saputo ispirarmi questi versi...  

LA SVOLTA

Ho una moglie
Un figlio ormai adolescente
Un lavoro
Ma qualcosa mi soffoca
Avverto come un laccio intorno al collo.

Vero, volevo fare il pittore
Poi mio padre mi ha spinto a studiare
Una facoltà legata all'attività della sua società.

Qualcosa ha fatto scattare una molla
Forse mia moglie che non sento più
Come la donna della mia vita
Sempre che poi abbia davvero mai creduto che lo fosse

Lei è buona
Ma non è la mia anima gemella
È la mogliettina dolce, affettuosa 
E perfetta 
Per chi è inquadrato in un lavoro fisso 
O d'ufficio come A.D. della società di mio padre.

Sono tre mesi 
Che ho ripreso in mano i pennelli
E realizzo emozioni e rabbia su tela

Sfondo nero
Righe rosso sangue
Impronte gialle della mia mano
E la scritta AIUTO in lingua celtica.

Sono passati altre tre mesi
La situazione dentro me peggiora
Sono infelice
Ma ho capito che io posso 
Cambiare le cose.

Lascio il lavoro nella società di mio padre
Che comunque non è solo essendoci mio fratello
Felicissimo di aver avuto un avanzamento di carriera
E poi la svolta 
La sorpresa che non ti aspetti.

Parlo con mia moglie
Le spiego le ragioni delle mie dimissioni
Le dico che voglio dipingere
Che in questi mesi ho realizzato un sito web
Ed ho anche venduto bene alcuni miei quadri

Le parlo delle ragioni della mia insofferenza
Di questi mesi
E le dico che non ho intenzione di tornare indietro
E che se vuole che ci si lasci lo capisco
Lei di certo non sarebbe stata disposta a vivere
Con un artista e con un reddito meno sostanzioso
Di quello prodotto lavorando con mio padre.

Lei mi guarda
Sorride felice
I suoi occhi si inumidiscono
E mi dice: "Finalmente! Io non osavo dirtelo
Ma mi faceva male vederti soffrire 
A vederti accontentare tuo padre
Non amando quello che facevi"

Io resto sbalordito 
E con gli occhi increduli
Le chiedo "Perchè non me l'hai mai detto?"

Lei mi risponde che mi amava lo stesso
Che pensava che fosse quello che volevo
O che non me la sentissi di fare il passo 
Di staccarmi da quella cappa soffocante.

Guardo mio figlio
Lui sorride
E mi dice "Non è mai tardi per inseguire i propri sogni"

Ho un figlio più maturo di me.

E così
Oggi sono felice
Faccio quello che amo
A volte guadagno bene
A volte meno
Ma sono comunque sereno.

Io e mia moglie 
Stiamo vivendo il periodo più bello di sempre
Mio figlio è in perfetta armonia con se stesso. 

Ci voleva solo coraggio
Per cancellare quel mantello soffocante
E vivere una vita
La mia vita.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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PS: ci si vede domenica 4 aprile per il post sulla violenza sulle donne E.I.T.R.D.