lunedì 30 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Parental Control"

PARENTAL CONTROL

Sorridi stronzo
Metti le mani avanti
Restaurazione 
Bigottismo cattolico 
Torna di moda
Ignoranza ed odio
Spopolano in qualità 
Di inattacabili evergreen 
Di quella scarsa materia grigia
Rimasta agli Italiani.

Sorridi stronzo
Esplose la beatificazione del nulla
Rete internet colonizzata 
Utenti liberi persero terreno
Utenti ormai ammaestrati 
Più nessuna differenza 
Tra il servo col telecomando
E quello dotato di tastiera
Se non il mero mezzo tecnico.

E così un bosco verde e lussureggiante
Oggi è per la maggior parte
Un'area disboscata
Un'Amazzonia virtuale

E nessuno che si ribelli
Nessuno che si ricordi
Come solo ieri
Internet fosse un luogo incontaminato
Scevro da regole e lacciuoli 
Che ne imbrigliassero la  sua indipendenza
Privo dei mostri mainstream 
Invasori di territori virtuali
Ora occupati

E se prima chiamare "rete"
Uno spazio libero 
Sembrava un meraviglioso ossimoro
Oggi invece è tristemente vero e consequenziale.

Il web come Gaza
Sterminio virtuale di cervelli
Deportazione del ragionamento
Utenti liberi di scegliere le decisioni altrui
Utenti imboccati per nutrirsi di nozioni 
Che serviranno poi in futuro
Come dei piccoli messaggi subliminali
Inseriti tra le intercapedini della mente
Collocati all'interno di spazzatura virtuale 
Che atrofizza il tuo istinto di verità

Piromani del web
Molto ben addestrati
Danno "fuoco" a siti e pensieri non allineati
Demonizzano
Ridicolizzano
Mettono all'indice ogni mente
Non conforme agli standard della rete
Come quei contenuti da cui i social vogliono "proteggerci"
Come una sorta di Parental Control
Per maggiorenni dai capelli grigi
Trattati come bambini idioti
Per educarli e controllarli

E quello che più mi spaventa in tutto questo
È che a voi piace quel Parental Control
E che mi sembra sempre più evidente
Che si sia imboccata 
The way of no return.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®  

venerdì 27 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Pubblicità Regresso"



PUBBLICITA' REGRESSO

Qual è il loro problema?
Perchè insistono contro ogni logica
E contro oramai ogni evidenza scientifica
A proporre ancora questo siero
Ai più fragili ed ai vecchi?

Disturbi della memoria?
Evidente provocazione?
Convinzione che davvero tutti i vecchi 
Ed i soggetti più fragili
Siano ancora abbacinati
Storditi
E terrorizzati
Al punto da calarsi convinti
Un'ulteriore dose di siero inutile e dannoso?

Spot orrendi
Suggeriscono "l'accoppiata vincente"
Vaccino influenzale e Siero anti-covid 
In una sola 
Unica 
E breve seduta.

Spero che nessuno più cada nella trappola
Quanto a me 
Resto a zero dosi e zero covid
E passo anche a questo giro
Ed alla vostra accoppiata "vincente"
Molto più prosaicamente
Ne preferisco un'altra
Più spettacolare
Sicuramente efficace
E per nulla dannosa
La coppia Retegui/Guðmundsson

Ma se siete contenti così
Forza in fila indiana
A passo di marcia
Come soldatini votati al sacrificio 
Senza sapere perchè e per chi

Morti improvvise
Effetti collaterali anche gravi e cronici
Inutilità confessata dalla stessa casa produttrice
Ed allora
Vi prego
Abbiate un briciolo di memoria 
E di senso critico

Quanto a me
Non lo farò mai
E quando sarà il momento
Di riposare per sempre
La mia anima nel vegliare 
Sul passaggio dei miei resti
Dentro un'urna d'argilla
Potrà andare orgogliosa
Di aver protetto il mio corpo e le mie ossa
Da questo veleno.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 25 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Vaso Di Terracotta"

VASO DI TERRACOTTA

Cancellazione planetaria
Un evento breve, intenso, epocale
Sottometterà
Tutti i popoli della terra

Questa la profezia
Una profezia sempre più credibile
Vista la corrosione etica delle società mondiali

Resti di una umanità
Già devastata e ferita nell'animo
Si sparpaglieranno lungo le strade
Di città e paesi

"Lasciate perdere 
Non cercate di capire
Ci siamo noi  per consigliarvi sempre al meglio
Fate una vita tranquilla"

Questo ci dicevano
Quelle stesse "voci"
Che solo pochi anni fa
Giuravano e spergiuravano
Sull'efficacia e la sicurezza 
Di quel siero malato ed inefficace

Ecco perchè noi invece
Siamo qui tra questi alberi
Lontano da tutto
Pronti a ripararci
All'interno di questo vaso di terracotta
Fatto di sudore della fronte
E parole incise al suo interno
il cui senso e la cui forza si perdono nella notte dei tempi

E se non sopravvivessi
Lasciate le mie ceneri dentro quel vaso
Lasciate che le mie ceneri siano lontano da voi
Sempre e per sempre

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 23 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Bando Di Concorso N.123"

BANDO DI CONCORSO N.123

"Su forza
Tutti quanti all'ararembaggio
Con tanta facciatosta e molto coraggio
Del concorso più trash mai esistito
Da noi pensato e bandito
Per dichiarare alfin
"Il testo inedito più banale e violento d'Italia del 2023"

Nessun obbligo preciso:
Poesia
Sceneggiatura breve (da corto per capirci)
O un racconto
Tutto è ammesso

Due soltanto, le regole da rispettare:
1) Durata massima del testo letto o rappresentato
    Non superiore ai 7 minuti

2) Ovviamente detti "lavori" non devono mai
    Essere già stati pubblicati da alcun editore
    E devono essere farina del vostro sacco
    Eventuali plagi saranno facilmente scoperti dalla Commissione giudicante     
    Grazie anche alla app "You copy, no party"

Trash  
Pulp
Trame di pessimo gusto
Oppure un tema stucchevole
Dozzinale
Tale da meritarsi 
Un posto al sole...

A voi la scelta del genere
A voi la scelta della storia da raccontaare
A voi il compito di essere più mielosi di Moccia
Più palp di Tarantino
Più banali dei romanzi di Volo

Tranquilli
Nessuno di noi in giuria
Pretende che siate alla loro "altezza"
O che tra di voi ci sia il loro successore
È solo un ozioso concorso come tanti altri
E niente più."

E così
In tantissimi
Ci avete inviato le vostre opere

Molte le abbiamo scartate
Perchè se non plagio
Erano un qualcosa che puzzava di "Già letto e visto"
Altre perchè non rispettavano il requisito principe
Di questo concorso
Ossia erano davvero belle, profonde ed originali
Quindi non sono state prese in considerazione
Ma tantissime
Sono state le opere valide e da giudicare
Giudizio che ora
A voi qui oggi presenti
È stato svelato.

Ma ora bando alle ciance
Su forza
Tutti quanti all'arrembaggio
Con annesso sciacallaggio
Del buffet che avete innanzi
A disposizione dei vincitori per categoria
Nonchè del vincitore assoluto
Del concorso più trash mai esistito
Da noi pensato e bandito
Per dichiarare alfin
Davanti a del buon vin
Le opere inedite più avariate d'Italia. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 20 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Cristo E La Sua Gente"

 Liberamente ispirata da questo post di Pia

CRISTO E LA SUA GENTE

Occhi tristi 
Segnati da rughe di sofferenza
E labbra screpolate
Che troppe volte hanno dovuto
Scomodarsi per indecenze a pagamento.

Un bimbo scalzo senza vita a Gaza
Ed uno israeliano decapitato
Quando l'innocenza non è un valore
Ma una debolezza di cui approfittarsi.

Un anziano
A cui hanno occupato illegalmente casa sua
E che nonostante possa sembrare assurdo
È tutelato molto meno dei suoi ignobili invasori.

Una donna uccisa per "troppo amore"
Ed infine medici coraggiosi 
Docenti resistenti
Gente comune che fatica immensamente
Ad arrivare alla fine del mese
Anzi oggi è già tanto se arriva a metà mese

E poi i peccatori comuni
Quelli che nemmeno credono
Ma stanno male se solo devono posteggiare
Per un minuto in sosta vietata
E che messi a confronto con i veri peccatori
Sembrano delle dolci educande...

Queste e tante altre figure
immaginerei rappresentate
Magari tutte insieme
Accanto ad un Cristo che le accoglie
Tutte tra le sue braccia

Questo rappresenterei io
E forse anche il figlio di Dio lo farebbe
D'altronde, per chi crede,
Lui è si è fatto uomo ed è morto in croce per noi
Come peccatore innocente
Come colui che si è preso carico 
Di tutti i peccati compiuti dall'uomo
Peccato originale su tutti

E se fossi un pittore 
Intitolerei una tale opera "Cristo e la sua gente"

Ma forse sono in errore
D'altronde io non sono un uomo di fede
E non sono nè mai sarò un Santo.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 18 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "YoTenìa"

YO TENIA

Io avevo un sogno
Era un sogno collettivo
Tutti noi lo volevamo
Un idealista dal grande cuore
Ce l’aveva donato
Ed aveva provato a realizzarlo

Io avevo una promessa
Essere tutti uguali 
Rispettare ed essere rispettati
Ed avevo anche sperato
Per un istante
Di poterla vedere mantenuta

Avevo un’illusione
Quella che sogni e promesse
Trovassero spazio, considerazione
E realizzazione in questo mondo
Nell’arco di ciascuna vita terrena

Avevo un sogno
Avevo una promessa
E mi ero aggrappato ad un’illusione

Oggi non ho più nulla
Tutto mi è scivolato via dalle mani
Giusto il tempo di giungere al capolinea del treno.  

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®        

lunedì 16 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Le Origini"


LE ORIGINI

Tutto iniziò 
Una strana mattina di maggio
Forse per il caldo che aumentava
Ma un uomo vide un utensile di un suo simile
E se ne invaghì

Avrebbe potuto avvicinarsi
Barattare il know - how del suo simile
Sul come avesse costruito
Quel nuovo utensile per raccogliere il raccolto
Con la sua conoscenza di funzioni non da tutti
Ancora conosciute

Ma l'uomo senza l'utensile
Si domandò perchè doveva scambiare
Le sue conoscenze con l'altro
Quando poteva
Essendo più forte e più armato di lui
Portarglielo via
E prima di ucciderlo
Farsi dire con quale procedimento
Si realizzasse quell'oggetto.

Andò dal suo simile
Lo ferì
Si fece dire come costruire quell'utensile
E poi lo uccise.

Fu anche il primo caso di brevetto rubato...

Nel fare tutto ciò
Aveva pure lui qualche ammaccatura
Ed allora capì che quelli bene armati
Dovevano essere altri
Sotto il suo comando

E fu così che
Arringando la sua tribù
Convinse gli esemplari più forti
A combattere per lui

E fu così
Che nacque il detto "Armiamoci e partite"

In una guerra ci sono sempre tre categorie di soggetti:

1) I fanatici che amano la guerra perchè li rende ricchi, temuti, 
E sempre vivi perchè a crepare ci mandano gli altri

2) Coloro che realmente fanno la guerra
Che si suddividono a loro volta In due sottogruppi: i fanatici
Che però amano rischiare la pelle 
Anche se poi sarà il loro generale
A raccogliere la maggior parte dei frutti economici di una vittoria;
Ed i poveri disgraziati
Chiamate a morire anche se non è la loro guerra
Non amano la guerra
E sognano solo una vita 
Con l'amore della loro donna
Ed uno o due figli.

Infine, ultima categoria
Gli innocenti che la guerra
La subiscono
Che vedono la morte
Ad ogni angolo delle loro strade
Che sentono il fiato gelido della Morte
Come un'ombra insistente
Visibile anche di notte agli infrarossi.

Ancora oggi
I "bene armati"
Uccidono con sadismo
Ma lo fanno non sporcandosi le mani
A distanza
Con la bava alla bocca
Erezione da battaglia
E cocazero sulla scrivania
Di fronte al monitor

Oggi sono le macchine ad uccidere per noi
Oggi è sempre chi è più vile e sadico
Che ama la guerra
La ama ma la fa fare agli altri
O la fa comodamente seduto
Con monitor e telecomando del drone
Puntando una madre con una bimba di pochi mesi
E trucidandole
"Perchè si deve unire l'utile al dilettevole" dirà
Ed alla fine del suo attacco
Tutti al bar
Per rivivere le sue coraggiose gesta

Ah
Se solo quell'uomo 
Non avesse iniziato tutto
Se solo si fosse avvicinato al suo simile
In pace ed amicizia
O se solo quel giorno
Quei due uomini non si fossero mai incontrati...

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 13 ottobre 2023

L'angolo del Rockpoeta®:"Soldiers And God"

SOLDIERS AND GOD

Sei tu?
Sei tu?
Sei tu a marciare cantando note di morte?
E sei tu a marcire in questo deserto 
Come in tanti altri in precedenza 
Quando non in boscaglie infide?

Sì sei tu
Cambia il colore della divisa
E lo stemma della bandiera che rappresenti
Ma sei sempre tu.

Cambiano gli scenari
Sul campo
O dietro il monitor 
Con droni ben equipaggiati ad uccidere 
Carne umana senza possibilità di riparo 
E salvezza
Ma sei sempre tu 
Un soldato 

E sei sempre tu che scegli di fare il soldato 
Così come sono sempre le stesse 
Le ragioni  per cui vesti quella uniforme:
O per soddisfare un tuo sadico bisogno di uccidere 
O per errato senso del dovere 
O per semplici ma gravose necessità economiche

E sei tu
Arma imbracciata 
Ad entrare casa per casa 
Dove puoi trovare  famiglie innocenti 
O bombe a due gambe ed un innesco  tra le mani

E tu?
Sì ci sei anche tu
Il ribelle terrorista 
Un ossimoro forse solo in apparenza 
Perché a volte anche i veri ribelli 
Sono  fatti  passare per terroristi e viceversa 

Ma quando una faida tra nazioni 
Dura da decenni
Nulla ha più senso.

Una faida assurda tra due nazioni 
Dove una è anche Stato reale 
E l'altra invece  esiste solo sulla carta
E nei sabbiosi luoghi occupati dal  suo nemico 
Sabbiosi
Rabbiosi 
Sanguinosi
Sanguinanti 
E Sanguinari 

La faida dovrebbe finire
Invece l'odio 
Alimentato da chi ha interesse 
Che in Medio Oriente non ci sia mai pace
Continua a nutrirla
E questo tutti voi non lo capite.

La pace dovrebbe essere l'unico obiettivo 
Pace che pare invece sia una chimera
Pace che peraltro sembra più minacciata 
Anche in luoghi e continenti 
Dove era impossibile credere 
Ad un ritorno della guerra 
Solo pochi anni fa

Data terrestre 2030
Siamo al confine 
Un confine oramai
Non più delimitato né controllato 
Da militari  in  tute mimetiche e mitra spianati 
Un confine 
In stato di totale  abbandono 
Così come i due Paesi 
Da quegli stessi confini 
Tra loro così a lungo contesi.

È il confine israelo-palestinese,
Ad evidenziarlo però non più armi
Ma due teste 
Figlie di una evidente decapitazione 
Causata da una mina accanto a loro;
Due teste vicinissime 
Così vicine che quasi si toccano 
Rinvenute esattamente sulla linea di confine

Sono due volti di bambini 
I cui occhi si fissano sgomenti 
Quasi si tenessero idealmente per mano 
E quello che loro sanno 
È che se un Dio esiste
Sia Karim che Nathan
Sono con Lui
Senza vergini ad attenderli 
E nemmeno il Talmud 
Ma solo una luce misericordiosa
Che li accoglie con un sorriso 
Appena solcato da una lacrima di dolore.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

mercoledì 11 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®:"Res Nullius"


RES NULLIUS

Non fai a tempo ad adeguarti
A digerire un cambiamento umiliante
Che ti stravolgono le regole
Ti tolgono le carte che ti hanno servito
Per dartene altre
Sempre segnate negli angoli
E sempre peggiori 
Di quelle che già avevi prima a disposizione.

Prima abolirono i nomi
E diventammo per disposizione di legge 
Numeri unici in sequenza
Come fossimo stati in un campo di concentramento
Anche se visto quanti siamo
Un po' concentrati
Ammassati
Ci sentivamo
Ed ancora ci sentiamo.

Ora anche i numeri verranno aboliti
Ora siamo il nulla
Non siamo una persona
Un nome
Nemmeno più un numero
Non siamo niente
Semplicemente
Noi non siamo.

Per chiamarci 
Ci diremo "Ehi tu, non tu , tu sì proprio tu"
E staremo bene attenti a non essere spiati da intercettazioni ambientali 
Perchè anche chiamare "amore" la tua donna è vietato.

Loro però
Chi siamo
Che nome abbiamo
IL nostro codice fiscale
La nostra età
Il nostro lavoro o ex lavoro
Li sanno bene.
E potrebbero usarli per chiamarci
Un modo per farci sentire ancora unici e speciali,
Una persona anche se solo per un soffio di tempo

Ma non lo fanno
Non lo permettono
Se vogliono parlare con uno di noi
Una luce simile all'occhio di bue
Illumina gli interessati
E costoro sanno di essere loro
I destinatari di qualunque cosa
I registi crudeli di queste nostre vite
Abbiano intenzione di fare

Noi siamo i reietti pensanti
Quelli che microchip
Sieri particolari
Lavaggi dei cervelli
Non sono riusciti
A scalfire la nostra simpatica materia grigia

Per noi nessuna prigione
Viviamo in società come tutti
Solo siamo messi all'indice
E senza diritti
Siamo res nullius
Non siamo.

Per loro, invece,
Inconsapevolezza 
Assenza di valori ed ideali da condividere
Sono il pane quotidiano

Per questo loro hanno un nome
Sono una persona,
Lo hanno e la sono
Perchè intanto 
Di quanto sia importante
Tutto questo
Non ne hanno minimamente idea

Loro si inoculano
Ed oltre a parecchi superalcolici il sabato sera
Si bevono ogni frottola che viene loro 
Enunciata come un dogma
Ed in un certo senso
Stanno peggio di noi
Anche se 
Vivendo nell'ignoranza si sentono meglio e si credono meglio.

Io mi chiamo "Io"
Io sono e mi chiamo "Me Stesso"
Io sono e mi chiamo"Daniele"
Io non ho più un numero
Non sono e non sono mai stato un numero
Io sono un essere umano.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 9 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "I 2 Quesiti"

I 2 QUESITI

Come un sipario che si apre puntuale
Si alza ogni mattina alle 6
Attende 6 minuti per scendere dal letto
Atto che fa con balzo felino in 6 secondi spaccati

Essere o esistere
Avere un'anima o il successo
Questo chiede ogni mattina 
Ad un cranio sul suo comodino
Fissandolo con sguardo sprezzante e sicuro di sè
Quesito a cui risponde con una fragorosa risata

Lui a questi interrogativi ha dato già da tempo
Una pronta risposta
La più ovvia
La più concreta
La meno dignitosa.

Giornalista affermato
Fa parte di quel club esclusivo
Di Anime perse

Con lui politici
Cantanti
Influencer
Magnati della finanza
Insomma un parterre de roi piuttosto importante.

Il tempo cancella il suo corpo
Ma non la sua maliarda e diabolica
Capacità di influenzare gli altri

Come un Dorian Gray moderno
Il suo ritratto si ammala
Per tutte le sue manipolazioni di notizie serissime
Ma il suo successo regge ad ogni attacco
Non subisce nemmeno una piccola scalfittura
A contrario del suo ritratto.

Lui si sentiva così forte
Da pensarsi eterno
Ma un giorno 
Svegliandosi come sempre alle 6 del mattino
Aspettando i fatidici 6 minuti per scendere dal letto
Fa il solito balzo ma inciampa

Alza lo sguardo
Vede il cranio illuminarsi le cavità oculari
Lui è spaventato
Ma con arrogante spavalderia
Gli pone le solite due stesse domande
Ma prima che lui si lasci andare nella solita
Volgare ed arrogante risata
Viene anticipato da una risata raggelante
È il teschio che gli ride in faccia
E gli risponde

"Ti accorgerai presto
Che la tua vita sia pur longeva
È un attimo di fronte all'eternità che ti attende
Ed allora capirai che le risposte alle tue domande
Erano: Essere ed avere un'anima"

Il teschio scoppiò in una fragorosa e liberatoria risata
E sparì inghiottendo quel corpo oramai consumato

Sipario. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 6 ottobre 2023

L'angolo del Rockpoeta®: "Sedia Elettrica"

SEDIA ELETTRICA 

Sera tardi 
Cavalcavia
Bus precipita 
Tragedia

Le ragioni si appureranno 
Ma un dato di fatto 
È incontrovertibile 

Bus elettrico 
Precipita su cavi elettrici 
E si accende un rogo infernale 

Tipico esempio di come la tecnologia 
Può uccidere 
E nessuno che pensi a risolvere 
Questo problema 
Per esempio proteggendo i cavl 
Se possibile

Certo
Precipitare dal cavalcavia 
Non era una passeggiata 
Ma senza il motore elettrico 
Forse il bilancio delle vittime
Sabbe risultato inferiore 
Ma cosi non è stato .

Questo è il prezzo
Di una assurda politica green
Che fingendo di voler salvare il pianeta 
Mette a repentaglio le nostre vite 
Senza contare che in caso di blackout 
Nessun veicolo elettrico funzionerebbe. 

E così più 
Per colpa di un falso progresso
Assistiamo a carne innocente che brucia 
Anime pure intrappolate come topi
Dalle fiamme infernali di interessi 
Privi di scrupoli 
Intanto loro lo sanno
A morire è sempre e solo la brava gente 

E così più di 20 persone 
Sono state giustiziate senza colpa  
Sulla loro personale 
Sedia elettrica 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 4 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Le Ho Viste"

LE HO VISTE

Le ho viste
Erano molte
Erano volti buoni
Erano sguardi sinceri
Erano famiglie
Erano coppie
Erano giovani ed erano vecchi
Erano persone vere,
Quella minoranza che non urla
Non incita all'odio
Ma che vorrebbe una sanità pubblica efficiente
Che cerca di tirare avanti come può
Che non si lascia corrompere il cuore
Che non tradisce i valori in cui crede
Perchè questa gente ha dei valori.

Le ho osservate
Commosso
Rigenerandomi lo spirito
Perchè non ero più così convinto
Che esistessero ancora
Anime in carne ed ossa come loro.

Dove le ho viste ve lo dirò
Ma non è così importante
Perchè di luoghi come quello
In Italia e nel mondo
Ve ne sono tanti
Ma spesso sono vuoti
O affollati da filistei privi di anima

Era una chiesa
Ma poteva essere una piazza
Una qualunque via
Perchè i luoghi dove incontrarle
Non sono così rilevanti
Rilevante è invece
Sapere che loro esistono
Sono persone reali
Non ologrammi virtuali
E che sono una vivida
Potente e concreta
Speranza di un nuovo futuro
Un vero nuovo futuro. 

DANIELE VERZETTII ROCKPOETA®

lunedì 2 ottobre 2023

L'Angolo del Rockpoeta®:"Esito Incerto"

ESITO INCERTO

Vite senza niente
Tranne una svalutata dignità
Da loro protetta 
E difesa per tutti questi anni
Ma il cui valore si è deprezzato
Dignità che acquisisce importanza
Solo quando conti qualcosa
E sei disposto a rinunciare ad essa
Solo quando sei disposto a perderla 

Svalutation
Erase and rewind
Lealtà, correttezza, libero pensare
Sensibilità ed altruismo
Valori superati
Difetti da guarire
Come fossero sintomi gravi di una malattia infettiva
Da estirpare
Anzi da prevenire
Con vaccini ad hoc per l’occasione...

Ma non sono obbligatori
Ed il prezzo da pagare
È l’isolamento sociale
Isolamento perché
Tu sei libero di fare e dire tutto
Andare ovunque
Intanto la maggioranza non ti ascolterà
O peggio riderà di te
Quindi sarai libero perché non in grado di nuocere
Ed in fondo alcuni pensano “ Va bene così”
Perchè il giorno che si accorgessero che si sbagliano…

Altri invece 
Auspicano quel giorno
Per lottare almeno di nuovo con uno scopo
Con un seguito reale e consistente
Brandendo di nuovo 
Dopo tanto tempo
Un brandello di speranza
Stretto nel proprio palmo della mano

Ma la realtà oggi è profondamente diversa
Lunga prosperità ai codardi ed ai delatori
Alla prostituzione di anime
Alla cannibalizzazione di esistenze innocenti
Questi i nuovi valori del terzo malato millennio

Vite senza difese
Giovani ed anziani
Senza più niente
Senza più speranze
Destinati ad una malinconica agonia
Ed io per voi 
Vorrei erigere una barriera per proteggervi
Essere migliore di ciò che sono
Ma io come voi
Ho sabbia nelle mie tasche
E la sola dignità a cui aggrapparmi
Come una fune oramai logora
Pronta a spezzarsi
E farmi precipitare 
Inghiottito negli abissi di un buco nero

Vite nate fuori tempo
Messe in perenne offside 
Da una società corrosiva
Perdenti per aver dato valore
All’anima ed alla dignità
Io non posso che abbracciarvi
Ed adorare la vostra persistente 
Voglia di vivere ed amare ancora come esseri umani

Regole di mercato 
Apparentemente stravolte
Ossimoro della felicità
Stupidità inflazionata
Non smette di fare profitti
Nella Borsa valori
Come un titolo azionario
La cui escalation 
Non conosce sosta

E per dare dividendi
A chi sa sfruttare questa “dote”
La multinazionale della scemenza assoluta
Ogni mese sforna 
Come fosse un nuovo modello di smartphone
Nuovi modelli di imbecillità
Seguiti ed immediatamente imitati
Pedissequamente
Compulsivamente

Ed io vorrei fermare
Questa giostra impazzita
Anche solo per un breve istante 
E curare le vostre ferite 
Ammirato dal vostro coraggio
Ammirato dalla vostra tenacia
Io che non so proteggere me stesso
Dal dolore inferto da questa lancia malata
Che ci trafigge il costato
E non posso che vedere sconsolato
Il sangue di questa brava gente
Che lacrima in silenzio
Si lecca nel buio le ferite
E cerca solo una voce 
Che dia loro nuova vita
Ed io non posso che raccogliere
Quel loro ormai afono grido d’aiuto
Con quale esito non posso saperlo
Ma so che lo devo fare
Per loro
Per me.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®