venerdì 29 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Fiocco Rosso"

Domenica 1° dicembre sarà la giornata internazionale per la lotta all'Aids. Passi avanti nella ricerca ce ne sono stati anche se non ancora definitivi. Passi indietro invece mi pare si evidenzino sotto il profilo della prevenzione visto che oggi sempre più giovani di nuovo lo contraggono non usando il profilattico.

Vi lascio con questa poesia dove lei, il personaggio che vive in questi versi, non è proprio così entusiasta ed innamorata di questa giornata (anche se poi tra le righe si capisce come anche lei pensi che possa essere utile per poi permettere alla ricerca di trovare una cura ed un vaccino) per ragioni più legate al suo vissuto personale e quotidiano. Un modo per provare di nuovo a dare voce anche a chi quella malattia la vive ogni giorno.

FIOCCO ROSSO

Anno 2019
Un fiocco rosso
Ancora quel fiocco rosso 
Rosso sangue
Sangue infetto.

Dieci anni fa 
Di anni ne avevo 14
E sono stata stupida
Troppo poco consapevole e superficiale
Di Aids tra noi ragazze non se ne parlava più

Io poi
Ero con lui
Lui che per me era di una categoria superiore
Il più figo della scuola.

Tre anni più di me
Lui l'aveva già fatto
Ero imbambolata 
Quasi ipnotizzata
Ho insistito per farlo "con"
Anche perchè non volevo rischiare di rimanere incinta
Ma lui non ne volle sapere
Mi promise che non ci sarebbero stati pericoli 
Ed almeno da quel punto di vista tutto andò liscio.

Solo che dietro l'angolo
Mi aspettava un'altra sorpresa
L'Aids.

Ora sono 10 anni che ho questa malattia
E nonostante dicano che oramai chi ha l'aids 
Non sia discriminato e svantaggiato nei rapporti sociali
Trovare un compagno è difficile

Appena sanno che ho l'aids
Scappano come avessi la peste
Che poi forse ce l'ho davvero
Diversa da quella di un tempo
Ma egualmente devastante.

Oggi avete tutti il fiocco rosso
Tutti tranne me
Io quel maledetto fiocco ce l'ho già  
Annodato dentro il mio sangue

Io quel fiocco rosso lo voglio 
Su un flacone che contenga la cura
E su una fiala che contenga il vaccino.

Lo so
Voi mi direte che proprio per quello fate questa giornata
Ma siccome oggi mi portate sul palmo della vostra mano
E da domani sarà di nuovo tutto come il giorno prima di questo
Io non riesco ad essere così comprensiva.

Certo
Fino a quando non dico nulla 
Visto che ancora nulla, quasi, si nota esteriormente
Va tutto bene
È quando lo rivelo che come vi ho già detto
Battete tutti in ritirata

Quindi oggi non cercatemi
Contattatemi solo quando saprete farmi guarire

Oggi avete tutti quel fiocco rosso
Fiocco rosso sangue
Sangue infetto: il mio.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 27 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Giulia"

GIULIA

Mi chiamo Giulia
Ma il mio nome non è importante
Ciò che conta è la mia storia 

Nasco in Calabria
Da famiglia legata alla 'Ndrangheta
Dove mio padre era un pezzo grosso.

Se nasci in una famiglia come quella
Il tuo destino è segnato 
Non puoi essere una donna libera
Indipendente 
Desiderosa di costruirti il tuo futuro
Sei una cosa
Uno strumento per realizzare il bene della famiglia.

Cresci ubbidendo
Subendo
E poi esci da quella casa solo con l'abito bianco
Ma non per amore

Matrimonio combinato
Per unire le forze tra famiglie diverse
E tu subisci
Violenze
Abusi
E tu subisci
Un matrimonio per convenienza

Fai una figlia
E poi capita l'incredibile

Fai un incontro
Ti innamori
E senti il tuo cuore palpitare fortissimo
Lo senti battere all'impazzata
E la tua anima è inquieta
Non sta più ferma e non sa più ubbidire
Non vuole più ubbidire.

Vieni scoperta
Ed ecco la tragedia

Il mio amore
Il mio vero amore viene barbaramente ucciso
Ed io ho paura
So che è solo questione di tempo 
E poi toccherà anche a me
E quello che è più grave 
Anche alla mia bambina molto probabilmente. 

Allora prendo mia figlia
E scappo
Denuncio
E lo Stato incredibilmente mi aiuta
Associazioni ad hoc mi sostengono.

Mio padre e mio marito
I carnefici del mio amore vengono arrestati
E prendono l'ergastolo

E ricordo ancora mio padre
Quando ero piccola
Indottrinarmi
Spiegarmi le mie funzioni
I miei compiti
Ma io non li seguo più
Sono libera.

Nuovo nome
Nuova identità
Località segreta
Un lavoro
Ma nonostante ancora ci sia la paura
Paura di essere trovata
Sono felice
Libera
Ed orgogliosa di me stessa
Perchè finalmente ho una mia vita
E sto regalando un vero futuro a mia figlia

Io che ero creta sottomessa ed impaurita
Ora sono una donna forte e serena.

Mi chiamo Giulia
Ma il mio nome non è importante
Quello che conta per tutte voi 
Tutte voi che subite ancora quella realtà
È conoscere la mia storia
Ed agire di conseguenza

Denunciate
Fuggite
Ed iniziate a vivere
Ribellatevi
Non meritiamo un'esistenza da recluse nell'anima
E da schiave di fatto.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 25 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Danza Scimmietta, Danza!"

DANZA SCIMMIETTA, DANZA!

Ho vissuto come ho sempre voluto
Vita movimentata,
Ricca di emozioni
E non sarà certo ora che lascerò perdere 
E non sarà certo adesso che mi lascerò ingabbiare
Vecchio sì, morto no.

Loro mi guardano e mi dicono 
"Qui starai bene"
E mi sorridono come ad una scimmietta ammaestrata

E mi immagino relegato su una sedia triste e solo
No
Anche se non sono più fresco come un tempo
Anche se sono un "ragazzino" di 78 anni 
Non sono un relitto o una mummia

E loro vorrebbero avermi sotto il loro controllo
E vedermi bravo e tranquillo
Come una scimmietta ammaestrata
E come tale
All'arrivo di qualche controllo
Vedermi danzare con accanto a me un inserviente con l'organetto

"Danza Danza Danza per l'Ispettore
Danza, danza, danza per noi solo per oggi."

Ed invece no
Meglio morire all'alba del tramonto
Che vivere un tramonto d'amianto
Vuoto
Spento
Malato
Inquinato.

Io in una stanza
E loro che arrivano e mi dicono
"Prendi queste pillole"

E poi la domenica festa
E tutti noi in crinolina a danzare come scimmiette ammestrate

"E danzate, danzate, danzate
Divertiteci little monkeys
E divertitevi
E poi per una settimana non rompete oltre
Fate i bravi
Prendete le medicine
Guardate la Tv
Andate a nanna alle ore prestabilite"

Ed io ho detto No
Preferisco una morte anticipata
Ma aver vissuto fino all'ultimo giorno
Respirando ed azzannando la vita

E quando non sarà più possibile vivere
Non starò lì a trascinarmi oltre
Io sarò la scimmietta di me stesso
Io danzerò per me stesso soltanto
Io canterò per me stesso soltanto
Io urlerò la mia gioia per me soltanto
E durerò solo fino a quando potrò fare tutto questo

E se tu sarai ancora al mio fianco
Danzeremo insieme
Come abbiamo sempre fatto
Come due aggraziate scimmiette
Libere
Senza padrone
Strette in un abbraccio infinito.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 22 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Lucha De Libertad"

Hong Kong, Cile, Bolivia, Venezuela, Ecuador, Iran… Molte popolazioni sono in lotta per combattere disparità sociali e rivendicare libertà e diritti, una lotta di libertà...

LUCHA DE LIBERTAD

Tarperanno le nostre ali
Estirperanno corde vocali
Amputeranno dita
Cancelleranno lettere dalle tastiere
Bruceranno alberi di carta.

Ma il nostro cervello non lo potranno resettare.

Liberi di pensare sempre
Spenti solo se morti.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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Esiste un'altra lotta per la propria libertà, indipendenza ed uguaglianza, in questo caso dall'uomo, che combattono tutte le donne del mondo e che spesso pagano a prezzo della vita. Questo Lunedì è la giornata contro la violenza sulle donne ed io ne voglio trattare con questo video dove parlerò di femminicidio con una poesia che postai già a febbraio dell'anno scorso: "Follia"  Pubblico queste due poesie nello stesso post perché, come ho scritto, anche questa è una lotta di e per la libertà.

mercoledì 20 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Giustizia Sommaria"

GIUSTIZIA SOMMARIA

Chi sei?
Perché continui a scrivere questo ciarpame sociale?
Pensi che interessi a qualcuno?

A noi che siamo quelli che contesti fai il solletico
A noi che siamo quelli che attacchi puoi anche dare fastidio
Ma allora ti schiacceremo
Ti daremo l'oblio mediatico e fisico se necessario

Peccato perchè scrivi bene
Potresti scrivere d'altro
D'amore, di boschi, pinete, paesaggi,
Del sapore di un'alba
Invece di rompere i coglioni con i problemi di questa società

Una società che non vuole cambiare
Noi vogliamo restare ricchi
Ed i poveri
I poveracci credi ti ascoltino?
Loro saranno i primi a metterti alla gogna
A farti un processo sommario
E giustiziarti
Loro 
Il popolo della D'Urso...

Peccato perchè potresti anche essere uno di noi
il poeta della bellezza 
Potresti raccontare il fascino dell'agiatezza
Della sensualità di un tramonto a Porto Cervo 
Magari a bordo di uno dei nostri yacht.

Voi illusi
Un giorno urlerete il mio nome
Disperati
Con odio
Perchè il popolo che voi disprezzate
Si sarà levato contro di voi
Grazie alla mia voce
Grazie al loro ascolto
Grazie alla loro potente voglia di riscatto

E fino a quel giorno
Instancabile
Con le piaghe ai polpastrelli
Ed il cuore sanguinante di sofferenza e rabbia
Continuerò a scrivere del disagio della gente
Delle ingiustizie che infangano questo pianeta

E se un giorno scriverò della bellezza di un'alba
Sarà perchè riguarderà un'alba di cambiamento
Sarà perchè si tratterà dell'alba di un nuovo giorno.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®


E chi volesse la stessa poesia  la  può vedere e sentire recitata da me…



lunedì 18 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Formidabili"

FORMIDABILI

Rido
Sì rido perchè vedo come mi state guardando
Sì cazzo, sono sbronzo
Ho bevuto
Come anche voi immagino

No? Non avete brindato
Non avete levato in alto i calici 
Per il vostro strepitoso risultato?

700 lavoratori a casa dall'oggi al domani
Che poi "A casa"...
"A casa" fino a quando non la perderanno
Requisita dalla Banca per un mutuo impagabile
Senza un lavoro.

Però è vero
Sono io quello in difetto adesso
Voi siete fantastici
Buoni
Straordinari

Io invece sono solo un ubriacone disoccupato
Con un mutuo da pagare 
Due figli ed una moglie
Anche lei disoccupata.

Ma tutto questo era necessario
Poverini
Stavate diventando poveri
A pagarci come cristiani

Ed allora
Via
Com'è che dite?
Ah sì, delocalizziamo
Portiamo tutto
Dove a lavorare ci siano schiavi
E non dipendenti.

Come se anche noi oggi
Non fossimo già schiavi.

Ma è vero
Ora sono io in difetto
Sono io lo sbronzo
Qui davanti a voi
A rendermi ridicolo
O forse a terrorizzarvi un pochino.

Ma è così che va il mondo
Io preso a calci in culo
E voi che condannate gente a morire
(Persone che chiamate "risorse")
Invece sarete promossi
O comunque avrete una gratifica.

Ma quello sbagliato sono io
Io sono lo sbronzo
Voi no
Non preoccupatevi
Voi siete perfetti
Siete formidabili!

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

Per chi vuole c'è il video che vi invito vivamente ad ascoltare e vedere. Recitata questa poesia cambia nettamente rispetto al leggerla soltanto.


venerdì 15 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Acqua Alta"

ACQUA ALTA

Acqua Alta 
Allaga vite e luoghi noti
Invade anime ferite da questa devastazione
Suscita pensieri maliziosi
Molto Oltraggiosi, Scrupolosamente Eziologici.

Acqua Alta 
Dentro cervelli vuoti
A riempire di liquido marcio
Menti impotenti ma arroganti
Ricche di follower imbecilli
E seguite da masse immense
Immerse ancora dentro il liquido amniotico 
E poi nate prematuramente
Con profondi danni cerebrali
E pronte per l'indottrinamento. 

Acqua Alta nei nostri cuori 
Non affoga le ferite
Ma le lascia drammaticamente galleggiare
Mentre siamo noi ad andare a fondo. 

Acqua Alta 
Arriva alle nostre bocche
Le invade
Le penetra per zittirle
Senza sapere che abbiamo già un bavaglio
Apparentemente meno fastidioso
Per molti perfino piacevole
Che è la propaganda a cui abboccano tanti Italioti
Figli di una società guasta e malata.

Ed ingoiamo melma
E respiriamo miasmi 
Ed i nostri occhi lacrimano fango
Pietà
E polveri sottili 

E dopo valanghe
Mareggiate
Alluvioni
Terremoti
Ecco, vista l'eccezionale gravità del fenomeno,
Un nuovo refrain da cavalcare per i nostri politici
Per raccogliere consensi sulle disgrazie altrui
Un nuovo refrain da intonare per giorni
Fino a quando sarà trendy
Fino a quando reggerà le classifiche dell'auditel
Come una nuova Superstar
Come una Rockstar dannata e maledetta:  
L'Acqua Alta.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 13 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Cammino"

IL CAMMINO

Un passo dopo l'altro
Valigia in mano
Cammino nel tempo di un sogno sbiadito
E percorro la strada lacerata della nostra epoca.

Attraverso città e paesi
Come villaggi d'una volta
Tocco con mano la desolazione
E giungo dopo tanto dolore a destinazione.

Qui un tempo foste sepolti vivi
Prima da una valanga di neve
E poi di fango
Quello immorale fatto di insabbiamenti
Incompetenze e disinteresse.

Rigopiano
Potevate salvarvi
Ma chiamare e chiedere aiuto non è bastato
E non può bastare se certi posti
Sono occupati da incompetenti forse raccomandati 
E maiali con la fascia tricolore

E così vi piangiamo ancora un'altra volta
Ma questa volta sono lacrime di rabbia

Telefonate di richiesta di intervento
Utenti messi in vergognosa attesa 
E rimbalzati da una sede all'altra
Come una pallina magica impazzita
Come si trattasse di un volgare match di ping pong.

Persone grette 
Dozzinali
Inette
Messe a gestire i centri di soccorso

Sindaco ed assessore competente, al bar
Perchè non c'era emergenza
No, per carità, 
La sera prima c'erano solo metri di neve
Strade bloccate
Ed allerta meteo conosciuta da giorni

Ma il maiale dalla fascia tricolore
Ed una scrofa della Prefettura fanno spallucce
Quest'ultima perfino nega ci sia un'emergenza.

Eppure potevate salvarvi
Ed invece la tragedia si è compiuta

Ed avete mangiato neve 
Come ultimo vostro pasto
Neve candida e mortale

Atroce fine
Stravolgimento di intere vite
Crimini che dovranno essere puniti.

E lascio questo luogo di dolore
Valigia in mano
E riprendo il cammino 
Un cammino senza speranza
Alla ricerca di un mondo equo, civile
Dove giustizia e solidarietà
Siano i pilastri fondanti della società.

E riprendo il cammino
Su questa strada lacerata della nostra epoca
Lastricata di scandali, ipocrisia, inettitudine

Mondo ingiusto
Tre giorni per morire
Quando c'è chi in tre giorni è resuscitato
Tre giorni per morire,
Se non cedi subito,
Sono un'eternità

Hai tempo per pensare
Hai tempo per piangere
Hai tempo per soffrire
Hai tempo per sentire la tua fine avvicinarsi
Hai tempo, troppo tempo.

E riprendo il mio cammino
Con il mio bagaglio di dolore
Un peso che mi inarca le spalle
E mi schiaccia la schiena
Ma riprendo lo stesso il mio cammino
Perchè non smetterò mai di lottare
Non cederò mai sotto il peso di questa amarezza
Non mi farò annientare dalla rassegnazione

E potrò inciampare in alcuni momenti
Ma saprò rialzarmi
Perchè la mia voce 
Per quanto sola
E forse insignificante
Non permetterò che si spenga
Nè che la spengano.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 11 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Uomo Mangia Uomo"

UOMO MANGIA UOMO

Uomo mangia uomo
Oggi Abele mangia Caino
Carneficina in corso
Fratricidio in atto
Caos globale.

Uomini di Dio
Flagello della Terra
Eccoli a voi in tutto il loro nauseante splendore
Con le loro disgustose crociate
Contro il libero vivere civile
Contro chi non è etero
Contro l'etero che non si sposa
Contro la donna che non vuole figli
Contro la donna che vuole abortire
Contro la donna e basta. 

E poi ci sono i preti:
Tranne poche eccezioni
Satana in terra.

Uomo mangia uomo
Abele mangia Caino
Carneficina in corso
Fratricidio in atto
Caos globale.

Genocidi in corso d'opera
Alla luce del sole
Autorizzati per interessi di Realpolitik
Non si fermano
E non hanno mai una fine. 

Voci di rabbia e dolore
Voci che chiedono la cessazione di questi abomini
Come urla mute
Si perdono nel nulla.

Oggi chi raglia più forte ha ragione
Oggi chi ha le mandibole più possenti è dominante
E queste mandibole sono i soldi ed il potere finanziario.

Uomo mangia uomo
Uomo mangia bambino
Oggi Abele mangia Caino

Il Ricco divora il povero
L'uomo uccide la donna
I più deboli soccombono
Carneficina in corso
Devastazione sociale in atto.

Ignoranza e disinteresse
Sono le ciliegine su questa torta perversa
Che tutti mangiano voracemente:
Chi vigliaccamente a capo chino
Perchè conscio ma pavido
E chi invece di gusto
Perchè non si fa domande gli basta nutrirsi
O semplicemente perchè non si fa scrupoli
In quanto lui non è ancora un ingrediente di quella torta
E forse non lo sarà mai. 

Apocalisse etica
Primi segnali di amoralità
Primi cenni di estinzione della civiltà.

Uomo mangia uomo
Abele mangia Caino
Carneficina in corso
Fratricidio in atto
Caos globale.

E la fame di odio avanza
Si nutre di se stessa
Cresce e si espande.

Uomo mangia uomo
Fino a quando non rimarrà più nessuno 
Fino a quando Abele e Caino si saranno divorati a vicenda
E pace finalmente sarà.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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PS: "Uomini di Dio" è da intendersi come uomini e donne che credono in Dio in modo fanatico e bigotto.

venerdì 8 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Saltimbanchi"

SALTIMBANCHI

Saltimbanchi 
Rubano tempo alla strada
La interrompono 
La bloccano
Con i loro giochi
Figli del degrado contemporaneo
Espressione di un romanticismo perduto. 

Saltimbanchi dal sorriso forzato
Intrattengono automobilisti distratti e spenti,
Pallore artificiale
Non nasconde il loro sguardo malinconico.

E quei birilli volano 
Alti
Ma non alti abbastanza da toccare i nostri sogni
Non abbastanza alti da sfidare la spessa coltre grigia
Barriera di un cielo asfissiato e morente
Imprigionato dentro sostanze gassose mortali
Figlie di inquinamento chimico e discariche abusive.

Saltimbanchi piangono
E sono gemiti al silicio,
I loro attrezzi sono le loro lacrime 
Il loro grido inascoltato 
Scagliato alto nel cielo per essere raccolto 
Compreso
Seguito
Da chi li osserva
Ma "Automobilisti - Automi"
Non sanno cogliere quel messaggio.

Saltimbanchi cantano
L'amore per la libertà
Ed i loro attrezzi volteggiano nell'aria
Danzando la voglia di un nuovo futuro
Sussurrando respiri di nuova vita.

Saltimbanchi
Esausti
Muoiono
Sepolti sotto i loro birilli bianchi
Avvolti nel candore di una luce chiarissima
Figlia di quegli attrezzi orfani del loro padre. 

Corre l'anno 2040
L'uomo non viaggia ancora su macchine volanti
Ma respira aria polverosa ed inquinata
E si rinchiude sempre più nella sua solitudine virtuale
Figlia dell'odio e della paura dell'altro

Corre l'anno 2040
E l'ultimo saltimbanco muore
Estinguendosi così l'ultimo elemento della Resistenza

Siamo nell'anno 2040
Dove avere un cervello pensante è un optional
E si può sopravvivere benissimo con una versione più semplice
Sufficiente a compiere i movimenti basilari 
Ed i pensieri più elementari.

Corre l'anno 2040
L'ultimo saltimbanco è stato schiacciato da un'auto
E quelle gocce di sangue sull'asfalto 
Saranno per sempre l'ultima stilla di lotta per la libertà
Uccisa da barbara ignoranza. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 6 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Joker"

JOKER

È lui il nostro eroe
Lui il coraggio lo trova

E lo cataloghiamo come un disturbato mentale
Perchè fa paura pensare
Che lo vorremmo fare anche noi ma non ne abbiamo il coraggio

Ed allora ci rifugiamo dietro il suo problema 
Ci raccontiamo la storia che noi non ne siamo capaci 
Perchè siamo sani di mente
Ma intanto quando lo vediamo agire
Ipocritamente
Siamo con lui
Tifiamo per lui
Vorremmo essere lui
In lui ci identifichiamo. 

Lui che gli ha sparato,
L'ha ucciso perchè apparteneva a quel mondo di ipocriti, sadici e corrotti
Che molti di noi odiano
E che quando subiamo un torto vorremmo strangolare.

È un'incitazione alla rivolta
A scendere in piazza per combattere le ingiustizie sociali
È una spinta ad eliminare politici fasulli
E conduttori di media venduti
Ed alla mercè di emittenti dal sorriso incancrenito
Risultato di programmi vuoti, sterili, manipolatori
Figli dell'ignoranza creata ed assorbita
Da questa società ormai del tutto imbarbaritasi.

Ed io
Novello Joker
Verrò da voi 
Giullari della televisione
Per spararvi.

Cancelliamo questi spacciatori d'oppio televisivo
Spariamo le nostre pallottole attraverso il nostro telecomando
Stacchiamo l'antenna uccidendo la loro audience
Giriamo su altri canali
O se non ce ne sono, spegniamo questo elettrodomestico visivo.

E come Joker
Non accettiamo un mondo malato e che ci schiaccia
Non lasciamoci sedurre da promesse impossibili
O parole false e di pancia che ci fanno solo lottare tra noi
Ma cerchiamo questi imbonitori nauseanti e patetici
Diamo loro la caccia
Ed abbattiamoli.

Ridiamo vita alle nostre sinapsi
Facciamo tornare a respirare le nostre anime
E riaccendiamo la nostra capacità di giudizio.

Diventiamo anche noi "pazzi"
Per discernere di nuovo quello che è giusto da ciò che è sbagliato
Diventiamo tutti dei ribelli
Per non accettare supinamente ogni misura che ci riduca sempre più poveri,
Rifiutiamoci di lasciarci soverchiare dalle stesse parole di sempre
Da questo ipocrita senso del dovere che ci viene costantemente richiesto
Sempre e soltanto a noi
Noi lavoratori dipendenti
Noi consumatori
Noi disoccupati
Noi malati
Noi con la Partita Iva
Noi, che siamo solo povera gente. 

Ed allora sento la tua disperazione
Il tuo malessere
E capisco che è la nostra disperazione
Il nostro malessere
Figli di un mondo globale
Solcato da profonde disparità sociali ed economiche
Capace di travolgere come in un tritacarne
Anime deboli ed innocenti. 

Restare automi
Incapaci di ribellarci 
Impossibilitati a difenderci
È il modo più sicuro
Per acquire quel solco tra chi ha tutto e chi niente
È il modo più sicuro
Per lasciarci spegnere l'anima.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 4 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Cassetto"

IL CASSETTO

Rientro a casa
Silenzio e solitudine
Tende ocra assorbono un tramonto metropolitano.

Pace inquietante
Avvolge i suoi pensieri
Poggia la ventiquattrore sul divano
Si prende da bere
Consulta lo smartphone
Viene distrattamente attratto 
Da poche nuove notifiche sui social.

Calma apparente
Un servizio in Tv
Gli mostra le lotte del mondo per la libertà
Un altro i soliti battibecchi dei politici nostrani.

Un malinconico sbadiglio d'indifferenza ed apatia
A commento delle notizie che pigramente ascolta.

Rientro a casa
Una casa vuota come la sua vita
Vita dove le sue speranze si sono estinte
Annientate dal peso di un'esistenza ingiusta
Schiacciate da amarezze e disillusioni. 

Apre un cassetto
Fissa il suo interno
Abbozza un timido sorriso
Porta quel suo ultimo sogno alla tempia
E lo realizza. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 1 novembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Atlantide 2.0"

ATLANTIDE 2.0

Corri in avanti
Avvicinati ad un futuro sintetico ed alterato
Scivola verso società artificiali
Sprofonda sul divano di un'etica artificiosa
E ti annullerai.  

Umanità immolata su altari insanguinati del mondo globale
Intere masse convogliate al macello 
Uomini destinati al macero come libri scaduti che nessuno legge più

Corri di lato 
Schiva le insidie 
Schiva il passato, ti dicono. 

Fuoristrada della memoria
Ripercorrono ricordi desueti e consunti,
Equità sociale e libero pensiero
Resti ormai sommersi di un'Atlantide mai esistita. 

Umanesimo vituperato ed irriso
Ragionamento dell'essere imprigionato dentro emoticon amorfi
Lotta sociale anestetizzata.

Pochi popoli coraggiosi reagiscono
Si ribellano
Non cedono al ricatto di una società evanescente,
Occidente
Invece
Che scatta il suo ultimo placido selfie
Anticamera della sua estinzione.

Ricchezza concentrata in poche mani
Povertà che coinvolge un unico grande pugno chiuso
Formato al suo interno da tanti palmi innocenti aperti al futuro.

Corri in avanti
Respira lotte di piazza
Cancella schermi corrotti
E monitor malati.

Corri di lato
Schiva le ipocrisie
Riappropriati dei tuoi diritti
E crea una nuova Atlantide 
l'Atlantide 2.0

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®