lunedì 31 marzo 2014

OPINIONE DEL ROCKPOETA: La Minoranza Rumorosa

Non so come definirla, come chiamarla. Non so neanche se definirla minoranza, perché quando la guardiamo in Tv sembra invece una profonda e massiccia moltitudine di individui che vuole la libertà di agire e pensare.

Poi però arrivano le elezioni e questa massa perde sempre. Tranquilli, non sto parlando dell'Italia dove in realtà tanti si lamentano ma poi coesione e compattezza sono due concetti astratti e concettualmente difficili da apprendere per il popolo italico ma, nel caso di specie, della Turchia.

Erdogan sembra aver dominato le elezioni. Eppure è un uomo che ha tarpato le ali ai social network, soffoca la rete ed ogni forma di libero pensiero, manda in piazza l'esercito per reprimere le manifestazioni di protesta. Insomma non è proprio un santarellino…

Eppure vince. Ok, potremmo avere anche il forte sospetto di brogli e pressioni, ma questa potrebbe essere l'unica vera spiegazione che potrebbe far venir meno questa mia analisi.

In caso contrario, ci sono persone che votano scientemente per quella dittatura ed una minoranza corposa, rumorosa e mediaticamente più visibile che è contraria ma, sia pure nutrita, minoranza resta. Il che non significa che sia nel torto (anzi, casomai possiamo dire che spesso la maggioranza ignorante è nel torto e le minoranze sono quelle più attente alla realtà…) ma solo che la sensazione che i media ci forniscono è errata. Il pensare che solo perché manifestano sono prevalenti non è scontato e non è neanche sempre veritiero. Basta vedere anche l'Italia. Da noi il voto è spaccato più o meno in tre parti più una quarta frastagliata  e suddivisa tra piccoli partitini.

Ed allora va benissimo se in Turchia ed in altri Paesi del mondo questa moltitudine cmq importante si manifesta ed ottiene anche spazio nei media, ma al contempo informare sulla realtà di luoghi dove ancora forse una cultura retrograda, la paura e la convenienza personale sono dominanti rispetto a quella minoranza corposa, rumorosa ma come minoranza, perdente, credo sia importante. Importante non per sminuirla ma per avvisare tutti che non può essere lasciata sola, che non è sufficiente che ha bisogno su piazza ed anche al di fuori dei confini territoriali nei quali si esplica, aiuto e voce, che ha bisogno di sensibilizzare per crescere ancora.

E magari, sarebbe anche carino, lo dico qui per inciso, dare voce a quelle realtà di protesta europee che vogliono cambiare l'Europa e le democrazie dei loro Paesi, sempre più globalizzate e tese a schiacciare i popoli perseguendo un profilo di dominio assoluto della mente delle masse e dell'economia mondiale. Chissà quanti sanno che il 22 marzo di quest'anno, in Spagna, si è levata a Madrid una manifestazione degli indignados di nuovo per protestare contro le condizioni di vita peggiori a causa delle solite politiche di austerità volute dall'Europa.

Cmq forse un passo avanti è stato fatto: queste corpose minoranze finalmente iniziano a non essere più silenziose, sia perché manifestano anche nelle piazze, sia perché i media le iniziano a seguire con più interesse ed attenzione. Speriamo che a questo passo ne seguano altri che portino ad un significativo cambiamento. Speriamo…
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venerdì 21 marzo 2014

OPINIONE DEL ROCKPOETA: "L'Intelligenza" Delle Piante

Ho letto un interessantissimo articolo su Internazionale a proposito della possibile intelligenza delle piante. Esse infatti non hanno un cervello ma possono cmq per es. apprendere e sanno ricordare

Le piante sembrano avvertire il pericolo, avere una coscienza ed una "intelligenza" non intesa nel senso di "consapevolezza interiore di vivere un'esperienza  o la sensazione di quello che succede" (def. di coscienza del neuroscienziato Antonio Damasio) ma sicuramente la coscienza intesa come "stato in cui si è consci del proprio ambiente". Mancuso titolare di un laboratorio di neurobiologia vegetale a Firenze lo sostiene. Monica Gagliano (ecologa ambientale di 37 anni dell'Università della  Western Australia) ha dimostrato come questa "coscienza", come dire, basica, esista.

C'è una pianta, la mimosa pudica, così definita perché ogni volta che le sue foglie sono anche solo sfiorate, immediatamente ad una velocità visibile tranquillamente ad occhio nudo, si ritraggono e se la pianta è urtata o fatta cadere subito le sue foglie si afflosciano.

La Gagliano ha fatto un interessante esperimento: ha piantato in un vaso 56 mimose pudiche e realizzato un meccanismo che simulasse la caduta da un'altezza di 15 cm ogni 5 secondi.

Dopo un po' di volte le mimose (alcune prima di altre) piano piano hanno iniziato a non considerare quell'impulso come pericoloso: in sostanza stavano apprendendo per assuefazione con una metodologia che si usa anche con gli animali.  La Gagliano dice infatti che "L'assuefazione (non intesa e tesa all'uso di sostanze pericolose come le droghe ndr) permette ad un organismo di concentrarsi sulle informazioni importanti e di filtrare quelle superflue".

Di fatto dopo poche volte le mimose stimolate con quel meccanismo simulatorio non reagivano più e non chiudevano le foglie. A quel punto la Gagliano ha voluto vedere se si fossero semplicemente stancate. Per verificarlo non le stimola con il meccanismo ma fa un'azione diversa ossia le scuote. Immediatamente le piante reagiscono e chiudono le foglie.  Allora prova a ristimolarle con quel meccanismo di cui sopra ma nulla. Ecco una novità quindi, le piante apprendono.

Poi l'ecobiologa ambientale lascia passare 18 giorni e ripete l'esperimento. Nulla, il meccanismo di simulazione di caduta non le fa reagire. Ecco un'altra novità, le piante ricordano!

A questo punto una domanda che ci si è posti è se le piante possono avvertire dolore: la risposta che viene data da alcuni scienziati è affermativa. D'altronde il dolore è un elemento importante per avvertire e riconoscere il pericolo e quindi se le piante sono "coscienti" nel modo minimo qui visto, il dolore devono provarlo. Certo, come ha affermato Baluska il dolore è "un tratto adattivo". Come lo stesso scienziato ha rilevato, questa è un'idea che spaventa perché d'altronde siamo e viviamo in un mondo dove per sopravvivere dobbiamo nutritrici di altri organismi.

Le piante hanno strumenti di difesa comprovati: per es. il mais ed il fagiolo di Spagna quando sono attaccati da bruchi emettono un segnale chimico di allarme che richiama vespe parassite nelle vicinanze le quali sono attratte da quell'odore ed arrivano in loco divorando i bruchi loro cibo prediletto :-))).

Questo studio osservavo che potrebbe sconvolgere le tesi dei vegetariani: se una pianta avverte il dolore se conosce il pericolo se si difende dai suoi aggressori, allora mangiare lei o un animale non fa proprio una grande differenza sotto il profilo di uccidere una "vita".

Viene fatto notare tra l'altro come Cartesio non accettava il pensiero che gli animali potessero soffrire e liquidava le loro "urla" come banali riflessi, un suono fisiologicamente espresso  ma senza senso. E noi sappiamo oggi che non è così.
Il settimanale e certa scienza (neurobiologi) si chiedono (e me lo domando anch'io) se non stiamo commettendo questo errore con le piante.
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martedì 18 marzo 2014

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Cocktail di Primavera

Ci siamo quasi. Pochissimi giorni e sarà Primavera. Ed allora un piccolo cocktail di news e di situazioni su cui riflettere.

Su Renzi e la Merkel poco da dire. il nostro Premierino (contrazione di Premier Pulcino) di fatto ha ribadito che non ci faremo mettere i piedi in testa dall'UE ma cmq di fatto seguiremo come bravi bimbi tutte le loro direttive. Ed allora mi chiedo come faremo a rilanciare l'economia ed il lavoro in Italia?

Sembra vogliano anche ridurre la spesa per gli F 35. Vedremo, questa sarebbe una cosa positiva.

Intanto sono passati vent'anni dall'assassinio di Ilaria Alpi e ancora non si hanno i mandanti, ancora non si sono ammesse le responsabilità del nostro Paese, ancora non si ha giustizia.

La crisi Ucraina è forse aperta davvero oramai quasi a qualunque scenario. L'annessione della Crimea è un pericoloso casus belli e potrebbe riaccendere la guerra fredda di un tempo.

Da noi tutto fermo, nulla si muove tranne le solite dichiarazioni roboanti e forse anche clownesche di Renzi, dichiarazioni alle quali non seguono per adesso fatti.

Stasera poi la Cassazione si pronuncerà sulla conferma o meno dei due anni di interdizione dai pubblici uffici nei confronti del Pregiudicav. Speriamo non ci siano pericolose sorprese e strani scossoni.

Ed infine una piccola parentesi su Napolitano: d'accordo che oramai in Italia comanda quasi dappertutto lui ( Pres. della Repubblica, del CSM, Pres del Consiglio forse di fatto nonché prossimo probabile presentatore di Sanremo nel 2015…) ma presupporre presuntuosamente di convincere un Parlamento di fatto Democristiano a fare una legge (seria dico io) sull'Eutanasia, credo sia davvero troppo.

Attenzione, io sarei ben lieto di poter avere una legge sull'Eutanasia. Chi mi segue da tempo sa bene che mi sono sempre schierato a favore dell'Eutanasia approvando la legge Olandese nonché di recente trovando anche condivisibile la versione Belga. Temo però che un Parlamento come questo, così formato, lasci ben poche speranze al riguardo, così come lascia forse poche speranze anche per il resto.
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sabato 15 marzo 2014

L'Angolo del Rockpoeta: "Il Pellegrino Stanco"

IL PELLEGRINO STANCO

Un Pellegrino stanco
Un porto lontano
Banchina solitaria
Nessun attracco.

Tornare a casa impossibile
Radici estirpate
Le sue parole ed i suoi respiri
Il solo bagaglio
I suoi ricordi
La più pesante zavorra.

Attraversa paesi abbandonati
Diaspore ed esodi incessanti
Solitudini vuote
Occhi inespressivi figli di una speranza violata
Luoghi dove il bello è morto,
Proliferazione di virtù codarde.

Il Pellegrino percorre questi scenari di dolore
E canta la sua rabbia
Disgustato da corbellerie irrituali
Non meno bugiarde di retorica spicciola
Ed informazione manipolata.

Il Pellegrino lotta
Lotta contro la sua fatica
L'ignavia della gente
L'apatia perversa di ipocriti
Dalla falsa faccina pulita.

Il Pellegrino urla al mondo
Ogni fatto che sia verità
Ogni cuore che sia sofferenza
Ogni respiro che sia amore.

Il Pellegrino stanco
Si accascia
Ma non muore
Fa un respiro profondo
Come una rincorsa verso la vittoria
E riprende il suo cammino
Cantando rabbia e speranza,
Augurandosi di non crollare mai.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
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Questo post partecipa ad un gioco di scrittura a tema con parole fornite via via dai partecipanti. Questa volta le parole sono state scelte da MANUELA EDERLEZI  e sono le seguenti: 

Bello
Fatto
Virtù
Corbellerie
Casa

L'Elenco dei partecipanti lo trovate sul blog Verba Ludica (I Carbonari della Parola)

domenica 9 marzo 2014

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Caso Avastin E Noi...

La Questione "Avastin" la conoscerete. Del probabilissimo accordo (rectius cartello) tra la Roche  e la Novartis credo abbiate sentito, ma chi volesse avere un quadro più chiaro ed informazioni più dettagliate può cliccare ed andare QUI.

Vedere stasera al TG3 che una persona ha di fatto perso un occhio (vista perduta) perché non trovava l'Avastin, medicinale alla portata di tutti i comuni mortali, per "costringere" ad acquistare invece quello carissimo, è l'ennesima riprova di come ci stiamo afflosciando. Stiamo tutti accettando che queste cose accadano, e non ci si possa fare niente, che la sanità pubblica sia allo sfascio e ci si debba rivolgere al privato volenti o nolenti, senza poterci fare nulla. E' vero da soli possiamo poco, ma accettare supinamente senza reagire, che tutto questo possa accadere, che sia quasi "normale" questa anomalia ordinaria, lo trovo scioccante. 

Neanche più l'indignazione riesce a smuoverci, sia pure per poco, anche se l'indignazione da sola non basta, va affiancata dalla determinazione a resistere e lottare nel tempo.

Non posso accettare di vedere che sentiamo tante indecenze, vediamo tante indecenze e quasi ce le lasciamo scivolare addosso, non più con un senso di impotenza ma di rassegnata indifferenza.
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giovedì 6 marzo 2014

EVENTI DEL ROCKPOETA: 8 MARZO GIORNATA DELLA DONNA A PIANEZZA

(Cliccate l'immagine per ingrandirla)
In occasione di questa "giornata" Daniele Verzetti Rockpoeta "canterà il pianeta - donna" nei suoi problemi e nelle sue virtù; 30 minuti senza respiro attraverso poesie e musica, per parlare della condizione femminile, delle conquiste e delle lotte ancora da fare, e dell'universo donna in tutte le sue sfaccettature. Il tutto con la partecipazione straordinaria di Gigi Solinas (chitarra, percussioni e voce)

lunedì 3 marzo 2014

L'Angolo del Rockpoeta: "Canzone di Lotta"

CANZONE DI LOTTA

Strappatemi il cuore
Avrò quello di chi mi ama a sorreggermi

Umiliate il mio popolo
Avrò rabbia e forza per combattervi
Occhi e voce per fermarvi.

Soffocate intelligenza e cultura
Avrò polmoni pieni di vita per contrastarvi
E mani forti per brandire la spada della resurrezione.

Trivelle perverse
Reprimono fondali morenti
Sbancando anime colme di sogni

Idrovore assetate di sangue
Vorranno prosciugare speranze ed emozioni
Ma noi avremo acqua e fuoco
Per dissetarci e non arrenderci.

Microfoni muti
Amplificatori sordi
Per cancellare la mia voce
La nostra voce
Ma non vincerete,
La mia rabbia stanca ed esausta
La mia anima ferita ma viva
Non le fermerete mai.

Potete anche spegnere la mia speranza
Ma non i miei sogni.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA

sabato 1 marzo 2014

L'Angolo del Rockpoeta: "Il Voodoo Del Grande Burattinaio"

IL VOODOO DEL GRANDE BURATTINAIO

Uncini arpionano le nostre anime
Spilloni infilzano le nostre menti
E noi
Come pupazzi di pezza
Appesi al nulla
Attendiamo immobili la nostra triste fine.

Morboso e querulo rituale,
il Voodoo del Grande Burattinaio
Ci punge mortalmente
Per schiacciarci
Ucciderci
Annichilirci.

Altruismo eroico,
Ti liberi
Puoi sfuggire al crudele destino
Ma non ci abbandoni.

Scegli di morire per salvare tutti noi
E ti sacrifichi
Per abbattere perverse voglie di dominio
Riaccendere fiamme di speranza
E respiri blu cobalto

Raccogli da terra uno spillone
Ed inizi a colpirti per fermare il Grande Burattinaio
E continui a pungerti
Ancora
Ed ancora
Ed ancora...

E tutti noi
Ringraziamo te
Ed il tuo gesto di coraggio e libertà
Piccolo pupazzo eroe,
Piegato sulle tue gambe
Con occhi ancora aperti alla vita
Ed uno spillone colmo d'amore nel petto.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA

PS: questa poesia è stata ispirata da questo video (da vedere a schermo intero)
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Questo post partecipa ad un gioco di scrittura a tema con parole fornite via via dai partecipanti. Questa volta le parole sono state scelte da ENZO RASI  e sono le seguenti: 

Voglie
Querula/o
Rituale
Morire
Blu cobalto

L'Elenco dei partecipanti lo trovate sul blog Verba Ludica (I Carbonari della Parola)