LA VILLA SENZA NOME
In una villa senza nome
C'era un serpente
E migliaia di convitati
In carne ed ossa e col frac
Nella Villa senza nome
C'era il Serpente
A distanza di tre millenni
C'era ancora il Serpente dalle ali bruciate
Ma era solo
Accompagnato appena da un centinaio
Di malcapitati senza un lavoro e con molta fame
Tempi difficili
Anche per lui
Sembra infatti che
quelle anime potenziali
Non facciano al caso suo
Sono più che altro dei poveri cristi
Dei disperati
Esseri umani calpestati
Mondo sottosopra
I poveracci sono anime da mandare al macero
Nemmeno degne di consegnare la loro anima stanca
A Sua Maestà il Serpente
Il Diavolo in "persona"
Anche lui naviga in cattive acque
E nessuno gliele apre
Si deve arrangiare da solo
E quelle anime un tempo dannate ed in frac
Oggi dove finiscono?
In Paradiso
Grazie al Giubileo
E sono magnati della Rete e della Finanza
Ed il mondo è così marcio
Che il Serpente si sente rassegnato
Ed il Signore allibito nel vedere
Che perfino Lui viene scavalcato
Da una tiara terrena.
In una Villa senza nome
Ci sta Il Pallio
In una Villa senza nome
Ci sta Il Pallio
Ma il collo del suo proprietario ancora non viene stretto.
Nascere in quest'era
Che sia il 25 Dicembre o una data diversa
È un gran caos
E perfino Dio ed il Demonio
Sgomenti
Ne subiscono le conseguenze
Ed i cattivi che restano
Pedofili, Stupratori, Omicidi di ex
Autori ed esecutori di genocidi
Sono troppo anche per il Serpente
Che noi umani dipingiamo ferocissimo
Ma che in fondo
Fu cacciato per narcisismo, invidia, arroganza
E per essere stato un ribelle
Un rivoltoso
O un golpista ante litteram, se preferite.
Nella Villa Senza Nome
C'è il Male
Nella Villa Senza Nome
C'è il Male
Tutto il Male
Generato dall'uomo su questo pianeta.
Il Signore ed il Serpente
Sembra siano stati avvistati
Lungo un viottolo di campagna
Camminavano a braccetto
Sconsolati
Dopo essersi perdonati a vicenda.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®