IL NUOVO ANNO
L'Anno che vorrei
È un anno pieno di guerre
Consumato da genocidi
E straziato da urla terrorizzate
Di bimbi innocenti e donne incolpevoli
Abbagliati dal bagliore accecante
Di missili al fosforo.
L'anno che sogno
Dovrebbe però anche
Non perdere le buone abitudini
Di quello che sta finendo
Lasciandogli un più che decoroso testimone.
Quindi vorrei leggere
Di stupri
Infanticidi
Atti terroristici
E morti sul lavoro
In forte crescita
E poi
Corruzione
Mafia
Camorra
Ed infine
Come ciliegina sulla torta
Sarebbbe fantastico
Ricevere in dono
Un evento traumatico a sorpresa
Come la finta pandemia mondiale del 2020
Lo so
Mi conoscete bene
Non è questo l'anno che auspicherei
Se solo non fosse
Per la "soddisfazione" di avere centrato tutti i pronostici
Per l'anno che verrà
Per una volta
Vincendo facile.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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Una lirica sarcastica e forte i cui falsi auspici temo però che possano essere
drammatici presagi capaci ancora una volta di trovare anche l'anno prossimo,
facile realizzazione.
Auguro un sereno 2025 a tutti voi ed ai vostri cari e lo voglio fare con la lingua più dolce e
pacifica che conosca, la lingua Quechua: Sumaq musuq wata
Ci si rilegge l'8 gennaio
Daniele il Rockpoeta®