venerdì 29 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®:"Le Invisibili"

LE INVISIBILI

Sono Barbara
Vita normale
Un marito che amo
Una figlia adorabile di 6 anni
Sono avvocatessa
Vita intensa
Sono felice.

Stamattina 
Una mattina di sette anni fa
Mi bruciano gli occhi
Sono molto arrossati
Quasi non li tengo aperti
E tossisco 
A volte quasi fino a soffocare

Nulla, dicono i medici,
Ma qualcosa deve essere
Ho male dappertutto
Peggioro sempre di più
Ho forti dolori allo stomaco
Non riesco quasi più a mangiare
E da tempo ho dovuto abbandonare la mia professione.

Passo da un ospedale all'altro
Nessuno capisce cosa ho
Alcuni mi chiedono se sono depressa
Altri ancora se non pazza
Mi definiscono 
Con una elegante parafrasi di un'opera di Moliere
La malata immaginaria.

Passano anni
Ben sette
Fino a quando non incontro lei
Lucia
Lucia Marotta

Lei sa di cosa si tratta
Mi porta dai dottori giusti
E la diagnosi è purtroppo 
Come un caso che hai perso
Con sentenza passata in giudicato

Sindrome di Sjogren
Posso solo morire lentamente
Cure che la sconfiggano 
Ancora non esistono
E come potrebbero esserci
Se questa patologia
Non viene neanche riconosciuta 
Come malattia rara?

Lucia si batte per questo da anni
Tutte le medicine che prendiamo
E che servono appena a limitarne i terribili sintomi
Ce le paghiamo quasi tutte noi
Eppure esistiamo
Non siamo delle pazze isteriche
E neanche invisibili
Siamo malate
E destinate alla morte.

È una malattia bastarda
Tu non la vedi
Ma lei vede te
È come un cecchino
O come un predatore seriale
Che ti ha catturata
E ti uccide lentamente
Ma all'inizio non lo vedi
Non puoi rendertene conto
E per molto tempo neanche lo riconosci

Oggi lotto ancora
Non so per quanto
Unica consolazione
E non è da dare per scontata
L'affetto mai mancato di mia figlia
E soprattutto di mio marito
Che non mi abbandona un attimo
Nonostante io non mi senta
Neanche più donna
Perchè questa malattia ti porta via tutto
Anche la forza e la voglia di fare l'amore
Con l'uomo che ami

Oggi lotto ancora
Contro chi in passato non ha compreso
Contro chi ancora oggi non capisce
Contro chi se ne frega
E chi a dispetto del suo nome
Ci nega ogni forma di speranza.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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MAGGIORI NOTIZIE:

Lucia Marotta colpita dalla Sindrome di Sjogren nel 1999 ha fondato nel 2005 una associazione che si propone, tra le finalità legate a questa patologia, di farla riconoscere come malattia rara. QUI IL SITO DELLA SUA ASSOCIAZIONE

Finalità dell'Associazione (testo riportato fedelmente e letteralmente dal sito)

1) Offrire ai malati e ai loro familiari informazioni, assistenza, consulenza psicologica, ascolto ed accoglienza.
2) Battersi per il riconoscimento di malattia rara per esenzione ticket e inserimento nei LEA.
3) Campagna di sensibilizzazione di tutti i medici di base e farmacisti collocando locandine sia negli studi medici che nelle farmacia.
4) Organizzare dibattiti, conferenze, convegni e vari eventi.

È inoltre da poco uscito e messo su YouTube un film che si ispira alla vita di Lucia Marotta che ho visto e mi ha colpito molto. Si intitola "La sabbia negli occhi" e lo trovate appunto su YouTube QUI 


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Un abbraccio a tutte e tutti ci si rilegge qui
Mercoledì 3 novembre

Daniele il Rockpoeta®

mercoledì 27 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Luna Park Della Pazzia"

IL LUNA PARK DELLA PAZZIA

Pareti variopinte
Macchie rosse sparse per terra
Come su un volto butterato,
E per terra infelice melodia di altri colori

Schizzi irregolari di cervella
Ultimo tocco di follia
All'interno di questa sordida location.

Ancora oggi
Immense distese di terre 
Impregnate dell'odore raccapricciante
Dei resti dei desaparecidos
Innocenti strappati alle famiglie
Perchè di idee diverse dal Partito
O perchè si faceva in modo che qualcuno
Che a sua volta lo aveva saputo da altri ancora
Accusasse falsamente il soggetto malcapitato.

Sabbia, asfalto
Interni scuri, freddi e sporchi,
Si odono
Gli stessi suoni malfermi
Dolorosi da ascoltare
Perchè sono come canzoni mute
Capaci soltanto di emettere uno stridio insopportabile.

La pace trova degno riposo
Sugli altopiani del Carso,
Così degno
Che non vuole affatto immischiarsi
Con la becera realtà di oggi.

La Libertà invece
È stata inopinatamente messa a riposare 
Davanti al mare
Ma non  un mare qualunque
Ma quello stesso mare oltre il quale
Dopo aver invaso terre su terre 
Il nostro "eroe" non poteva conquistare altro...

Ma tu con i tuoi occhi rosso fuoco
Con una velenosissima punta di sarcasmo
Ti presti volentieri a fonire alcune
Tra le più svariate ma sempre cretine motivazioni
Volte a tentare di abbozzare
Una patetica e posticcia giustificazione
A quella assurda sistemazione.

La Libertà 
Giustamente contrariata
Dalla location che le hanno scelto
Si chiede costantemente
Come sia stato possibile
Quando potevano trovarle luoghi più consoni
Più significativi 
Con grande facilità
E mostrando solo un filo in più di accortezza 

I possibili luoghi da individuare potevano 
Rimandare alla memoria di molteplici fatti o persone: 
Come: dei caduti,
Dei prigionieri politici
Dei partigiani
E di chi comunque non accetterà mai 
Di seguire acriticamente la maggioranza
Del pensiero della gente
Solo perchè è più comodo
Più sicuro
Più proficuo
E meno dispendioso. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 25 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®:"Le Sembianze Del Male"

 LE SEMBIANZE DEL MALE

Paesaggio disadorno 
Erbacce incolte
Una costruzione ora abbandonata

Dentro
Un'altalena vuota
Incuria
Ed una statua in pietra
Della Vergine Maria
Con uno sguardo coraggioso
Che osa guardare in alto
Invece di coprirselo 
Con le sue mani
Le uniche forse realmente innocenti.

Sente ancora le loro voci
Allegre e scorazzanti
E poi di colpo
Quegli imbarazzanti silenzi
Quei nauseanti silenzi
Silenzi di cui anche lui ha memoria diretta.

È notte
Tutto intorno è calma apparente
Luci spente ovunque
Solo dalla porticina satanica della sacrestia
Filtra una lucina fioca
E nessuno di loro ammetterà mai
Di essersi avvicinato a quella porta
Eppure molti si raccontavano  tra loro
Che chi veramennte si fosse accostato 
In una di quelle notti 
Non poteva fare a meno di ascoltare due suoni distinti:
Un respiro affannoso e schifosamente eccitato
Ed uno di loro
Sibilare un acuto e straziante lamento
Neanche veramente piangere
Ma mugolare terrore
Disgusto
Orrore

E poi quella paura 
Che da quel momento non ti abbandonerà più
Paura di fidarsi di chiunque
O nel migliore dei casi
Solo di tutte le Tonache nere 
Delle loro mani sudaticce
Del loro respiro sconcio 
E della loro faccia stravolta
Letteralmente trasformatasi 
Assumendo le sembianze del Male.

Ed allora
Chi ha passato di tutti voi bimbi
Questo orrore
Ora sa bene che sguardo ha Lucifero
E quale faccia ha il male.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

venerdì 22 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Posso Volare"


POSSO VOLARE

Questa mattina
Al mio risveglio
Lo stesso viavai di sempre
Alcune facce 
Sempre uguali
Sempre le stesse
Altre invece nuove
E solo il tempo dirà 
Se occasionali 
O se alcune si aggiungeranno
A quelle già fisse.

Poche ore fa
Un pazzo
Ma un pazzo buono
Una bella persona
Solo un po' particolare
Si ferma vicino a me
Mette 5 euro nel mio cappello
E mi chiede:

"Ma lei sogna
E cosa sogna?"

Una domanda 
La cui risposta per molti 
Potrebbe essere scontata
Ma vi garantisco 
Che appena è giunta alle mie orecchie
Mi ha spiazzato
Sorpreso
Non ci ho mai riflettuto veramente
E forse
Cinicamente mi sarei potuto
Liberare di lui in un nano secondo 
Rispondendogli "Ho poco da sognare
E comunque se sogno poi non ricordo nulla"
Ed invece non lo feci.

Smisi di interessarmi di ogni cosa che
Fosse intorno a me
Solo per poter rispondere bene a quella domanda. 

Cosa sognavo?
Ad occhi aperti tante cose
Una piccola casa, a volte,
Trovare amici pochi ma fedelissimi 

Ma lui mi ha chiesto un'altra cosa
Mi ha domandato cosa sogno mentre dormo
Quindi nei casi in cui non posso controllare ed indirizzare
La mia mente nel determinare cosa sognare. 

Mi sono preso alcuni istanti
Per fare mente locale
E poter dare una risposta 
Il più precisa e sincera possibile.

Ho chiuso gli occhi
E mi sono accorto di sognare
Un prato verde
Un sole sempiterno
Ed un telo su cui distendermi 
Per godere perennemente di quei raggi.

Ho riaperto gli occhi 
Per poi richiuderli ancora
E mi sono reso conto che
il mio secondo sogno è alquanto atipico e curioso. 

Osservo le facce della gente
Le vedo tutte disegnate con smorfie inquietanti
Come una patina giallognola che si attacca al loro viso

È il volto dell'indifferenza
E sogno di poter cancellare quella patina
Vischiosa ed appicicaticcia
Con uno straccio magico
Trovato per caso dentro la mia roba.

È l''indifferenza della gente
Il vero male oscuro del nostro tempo. 

Ed infine
Certe sere più rigide e solitarie
Faccio l'unico sogno
Forgiato in sinergia tra la mia parte conscia 
E quella inconscia: 
Esprimo di fatto 
Un unico grande desiderio.

Avere il coraggio
Di raggiungere quel tetto 
Spalancare le mie "ali" 
Lanciarmi leggiadro come un gabbiano
Mentre penso: "Guardatemi, so anch'io volare"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 20 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®:"Fiducia Tradita"

Tema importantissimo di cui anche Mariella poco tempo fa si era occupata nel suo blog. 

FIDUCIA TRADITA

Mai stata una ragazza cattiva
Sempre fatto la brava bambina
Ubbidivo senza esitare ai miei genitori
E seguivo alla lettera i consigli di mia madre
Sul vestirsi non all'occidentale
Non completamente almeno.

Mi fidavo
D'altronde ero una bambina
Neanche 9 anni compiuti.

Mai stata una ragazza facile
Una bambina smorfiosetta,
Ero sempre silenziosa
Con un sorriso appena disegnato sul mio viso

Lo so 
Potevo apparire altera e sprezzante
Ma non ero così.

9 anni
Mia madre insiste
Mi porta in uno strano posto
Ripensandoci adesso 
A cinque anni dall'accaduto
Molto simile ad uno scannatoio
Un mattatoio
Sì mattatoio questo è il termine corretto

Si chiama infibulazione
Ora lo so
L'ho letteralmente imparato sulla mia pelle

Dolore
Terrore
Paura
Orrore
Pianto
E fiducia tradita.

Perchè oltre al gravissimo danno fisico
Oltre al trauma che ho subito
Quello che più mi fa male
È che mia madre abbia permesso tutto questo
E che per farmelo fare mi abbia ingannato
Tradendo la fiducia nei suoi confronti.

Avevo nove anni quando accadde
Ero ancora una bimba
Un cucciolo indifeso
Non avrei mai dovuto passare questo orrore,
E riviverlo nella mia testa 
Ancora oggi a cinque anni da quel giorno
È terrificante. 

Sono Trascorsi altri quattro anni
Sono maggiorenne da tre giorni

Come'è che dite voi Occidentali?
Ah sì
Dovrei avere tutto il mondo ai miei piedi
A quest'età

Quello che ho è odio
Voglia di morire
Desiderio di uccidere mia madre

Quello che ho
È una sacca
Dentro c'è l'essenziale
Per provare a cominciare a vivere
Altrove

Sono via da quasi un anno
Contatti con i miei 
Persi del tutto per fortuna

Quello che ho 
È sempre la mia sacca
Con l'essenziale al suo interno

A questo aggiungiamo
Un lavoro stabile
Un piccolo buco carino 
Che amo chiamare casa
Ed i suoi occhi
Che 6 mesi fa
Sono entrati nella mia vita
L'hanno sconvolta
Colorata
Rassicurata

E la paura di fidarmi
Si è sciolta con fatica
Grazie a te, Marco.

Qui Yasmine
19 anni all'anagrafe
Un anno reale di vita vera e felice
Il primo di tanti altri ancora.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 18 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Fantasma"

IL FANTASMA

E ci risiamo
Ancora una morte sul lavoro
Per il lavoro
Di lavoro!

L'ennesima
Ed ogni volta è sempre straziante 
Dover constatare la fine di una vita
In questo modo così assurdo

Il suo nome era...
"No, fermati
Io conosco le tue migliori intenzioni
Il votro sincero dispiacere
La vostra rabbia per la mia morte
Come per quella di ogni singolo lavoratore
Che ogni giorno finisce il suo tempo su questa Terra
Troppo presto
Ed ingiustamente.

Ed allora per favore
Questa volta non farlo
Non parlare di me
Della mia vita fino ad oggi
Delle persone amate e che lascio 
Col cuore straziato per sempre
Come un pozzo di dolore senza fondo

Lascia che io per voi sia e resti un fantasma
Una vera e propria morte bianca
Con un lenzuolo a coprirmi
Proprio come l'impalpabile presenza che ero prima.

Non voglio che parliate di me
Di noi adesso
Dovevate parlare di me prima
Quando ho denunciato il malfunzionamento dei macchinari
O quando la gru ondeggiava pericolosamente
O quando altri ancora denunciavano 
Che le protezioni per salire sulle impalcature 
Erano pura fantasia
E ciascuno di noi lo diceva
Ma nesssuno a farci da cassa di risonanza.

Forse in parte l'errore
È stato quello di dirlo al nostro padrone
Il sordo per eccellenza
Cieco per convenienza
Muto per indifferenza.

Lo so
Tu e tanti altri non potevate certo conoscere me
O la mia situazione
E so che molti di voi
Se avessi potuto parlarvi
Non avrebbero taciuto
E so che non avreste impedito
Alle mie denunce di vedere la luce.

Allora permettimi di lanciare un appello: 
Vi prego, chiunque di voi sia in situazioni a rischio
Lo dica
Non al suo capo 
Se già siete certi di conoscere la sua risposta
Ma ai giornali
A persone sensibili come quelle a cui mi sto rivolgendo
Ed a chiunque voglia ascoltarvi e riportare le vostre parole.

Concludo con un grazie
Per avermi dato voce
Ma in un modo nuovo
Con una nuova formula

E no
Questa volta conoscere la mia identità 
Non è importante
Perchè non mi ricordereste più molto presto
Perchè il mio nome verrebbe dimenticato in breve tempo
D'altronde è un nome di battesimo comune a tanti altri
Simile a tanti altri
E come quello di tutti gli altri

E  quindi no
Questa volta come mi chiamo 
Non è importante
Io ero e devo restare per voi un Fantasma"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

venerdì 15 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta® :"Simulato Dirigente Apicale"

SIMULATO DIRIGENTE APICALE

Sono stato promosso
Ho un nuovo ruolo 
All'interno dell'organigramma aziendale.

È un ruolo di responsabilità
Prima ero solo aiuto cuoco dell'azienda
Anzi meno ancora, 
Un semplice sguattero.

Oggi però è un grande giorno,
Mi hanno promosso a S.D.A. 
Ossia Simulato Dirigente Apicale
E poi mi hanno rifilato questa patata bollente
Volevo dire
Questo straordinario incarico.

Simulato Dirigente Apicale
Ora sì che avranno più rispetto per me
Ora che ho il potere
Anche se poi in busta prendo tanto quanto prima
Ma mi hanno spiegato che è la parola "Simulato" 
Che pare abbia generato questo problema. 

"Ehi Fantasma Apicale?
Ehi girati un attimo forza..."

E scatta una pernacchia
Stile Film di Fantozzi.

Però se ne pentiranno
Quando io
Ogni mattina 
A mia discrezione
Potrò fermare tutti
O controllarne alcuni a campione
Magari chi mi sta più antipatico
E chiedere loro il green pass

E se ne sono sprovvisti
Cartellino rosso
Fuori dal campo da gioco
Non entrano per lavorare.

Dipendo solo dal grande capo
Il quale già mi ha detto però
Che devo fermare solo a campione
E che il martedì e giovedì
Il Ragionier Morelli 
E l'Avvocato Marsigli
Li devo ignorare
Non devo loro domandare nulla
Insomma vanno lasciati stare 
Ed invece va chiesto loro il green pass
Gli altri giorni.

E poi 
Mi ha fatto capire che 
A lui non devo rompere le scatole
Testuale...

Ed allora io ho deciso
Che l'impiegata delle Risorse Umane
Rosa, il suo nome.
Beh a lei non lo chiederò mai
Così magari mi noterà
E riuscirò ad invitarla fuori 
Una sera
Per una semplice pizza
Green pass permettendo
A meno che non andiamo
Da Pizza Open 
Che ha anche tavolini all'aperto
Come d'altronde suggerisce anche il nome..

In realtà
Tutto questo caos non ha senso
Io conosco Carlo
Un mio amico carrozziere
Vaccinato ma ricoverato un mese fa: 
Covid 19 la diagnosi
È morto

E conosco anche Flavio e Luigi
Entrambi privi di vaccino
Flavio l'ha contratto in forma lieve
Luigi invece sta sempre in ottima forma.

Uno è maestro elementare
L'altro invece è receptionist 
Presso un Hotel appartenente
Ad un'importante catena internazionale.

E conosco anche Laura
Anche lei contro questo vaccino 
Morta di covid un mese fa.

Ecco è il mio momento
Berretto sulla testa
Fischietto pronto
E fiiiiiiiiii!

"Fermo
Green pass
E documenti!"

È un mio collega di reparto
Non si rifiuta
Solo che poi mentre mi fornisce
Il Green Pass ed i suoi reali documenti, 
Mi mostra un raggiante dito medio.

Preso dalla foga
Fischio 
Lo allontano 
Altri due mi aiutano a bloccarlo

Ed ora che faccio -  mi chiedo -
Che decisione prendo?

Mi guardo intorno
Tra cenni d'intesa
E sguardi minacciosi
Alzo lo sguardo al cielo
E faccio finta che non sia mai successo
D'altronde ha solo offeso me
Lui il Green Pass l'aveva ed era in regola.

Altro giro
Altra tornata
Altro fischio a campione

Alla fine
Nonostante tutto questo caos
Nulla apparentemente
Sembra cambiato
Se non per una cosa:

Nessuno
In parte perchè sono invisibile
Considerato innocuo ed insignificante
In parte perchè 
Si tende a non controllare il controllore
Nessuno ripeto
Ha verificato me
Senza vaccino
E senza green pass
Io che alla faccia vostra
Pur sapendo di non avere nulla
E stando sempre attento a non tenere
Comportamenti a rischio
Entro in azienda incontrollato
Indisturbato

Ed ora
Prego colleghi
La pernacchia fantozziana
È tutta per voi. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

mercoledì 13 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "We Don't March, We Walk"

 È facile prendere strade, decisioni, scelte popolari, più difficile prendere quelle giuste, quelle secondo coscienza. Lo affermava molto prima di me un certo Martin Luther King....  Lui esattamente diceva:

"La vigliaccheria chiede: è sicuro?
L'opportunità chiede: è conveniente?
La vana gloria chiede: è popolare?
Ma la coscienza chiede: è giusto?
Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma bisogna prenderla perché è giusta."
(Martin Luther King)

Io molto più immodestamente invece mi esprimo con questi umili versi che spero cmq possano toccarvi cuore e mente.

WE DON'T MARCH,  WE WALK

Abbiamo camminato
Come esseri umani
E non marciato come militari in assetto di guerra
Lo abbiamo fatto
Compatti
Uniti
Cantando
Mano nella mano
Ma i bianchi prima ci caricavano
E poi ci accusavano di essere violenti
E se provavamo anche a manifestare 
La nostra rabbia
Peggio ancora
Eravamo descritti come animali
Picchiati con ancora più ferocia
E prelevati senza una ragione dalle nostre case
Strappati alle nostre famiglie.  

Abbiamo rivendicato i nostri diritti
Camminando compatte e determinate
Il primo fu quello di essere considerate
Alla pari del maschio
Avere come donne gli stessi diritti dell'uomo
In ogni ambito
Poter avere diritto a votare
Non venire considerate cerebralmente inferiori
Nè cose da usare per fare le faccende domestiche
E farsi scopare per soddisfare le voglie del marito.

Abbiamo rivendicato il diritto alla libertà
Quella vera
Quella che oggi vediamo 
Nuovamente minacciata
Quella che noi Partigiani
Abbiamo voluto riprenderci
Combattendo 
Quindi compiendo necessariamente 
Autentiche azioni di guerra
Perchè una rivoluzione la fai 
Anche con l'uso della forza.

E la Storia insegna
Che  le teste calde ci sono ovunque
Ma non è prendendo esse come paradigma
Che si fa giustizia e si dà un'immagine vera di chi resiste
Bensì valutando la maggioranza di quella realtà
E vedendo come le menzogne del Potere
Sono subdole
Vili
Squallide
E cercano di screditare 
Chi vuole la libertà
E non può rispettare leggi che la sopprimono

L'ingiustizia, il liberticidio
Non vanno accettati e subiti mai
E sì
A volte le sole parole non bastano
Per riprendersi la libertà e la propria esistenza
Talvolta si deve lottare veramente
Mettendo a repentaglio la propria vita
Perchè nessuno ti regala mulla
Ma ogni piccolo diritto è una conquista faticosa
Sudata
E lottata
Contro chi non vuol perdere i suoi privilegi,
Mai dimenticarsene. 

Chi ama la libertà
Ama la vita senza restrizioni e soprusi
Senza che ci siano persone di serie B
O meglio considerate tali 
E come tali discriminate
Per il colore della loro pelle
Per il loro sesso
Perchè sono più indifese come i bambini
O perchè non vogliono piegarsi alle menzogne del potere

Chi ama davvero la libertà
Non desidera la violenza
Non vuole l'odio ed il rancore
Non vuole terrore e confusione
Ma a volte la scelta è obbligata
E talvolta si devono fare sacrifici
Ed a volte le parole possono, da sole, 
Non bastare.

In quel momento necessariamente si agisce
E magari la libertà viene raggiunta
Anche se poi siamo consci che 
Noi avremo vinto
Ma l''umanità avrà comunque perso.

A volte, però,
Certi uomini sono così ottusi
Fanatici
Accecati dalla bramosia di dominio
Che non capiscono 
Che con la vera pace 
L'umanità intera trionferebbe.

La violenza è sbagliata
Essa è mera e sadica prevaricazione 
Dominio perverso sul prossimo
Al solo scopo di imporre una volontà su tutte le altre

La lotta per conquistarti la libertà 
È tutto l'opposto
E per difendere o acquisire diritti fondamentali
Può dover essere necessaria
È non è vera violenza
Non è sadismo
Non è umiliazione
È solo sconfiggere chi
Invece
Vede il terrore come una forma di piacere
La sofferenza altrui sadicamente divertente
Ed ha nel cuore
Aride distese desertiche senza amore.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 11 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Serpente"

IL SERPENTE

Il serpente striscia
Subdolamente si insinua
Se mimetizzato ti morde.

La sua pelle muta
Ma non la sua anima
Ed è normale che sia così
Perchè è un serpente
È la sua natura essere tale.

Poi esiste un'altra specie di "serpente"
Da cui è vitale non farsi avvicinare
Guardarsi le spalle
E non farsi ingannare.

Ha sembianze umane
Lui la pelle non la muta
Ma dopo che ti ha ferito
Promette di cambiarla
Allude al suo vile involucro interiore
Vile perchè è con quello 
Che ti ha ingannato
Illuso
Affascinato
E che ti ha convinto
A dargli
O darle 
Una seconda chance.

Mentre nel serpente
Questo fenomeno è esteriore
Visibile
Ma non ti inganna 
Perchè lo sai
Che quell'essere strisciante
Non muterà la sua natura
Per la specie bipede 
Ma dall'animo viscido e strisciante
La questione è differente

Se davvero ha cambiato pelle
Se realmente il suo involucro interiore
È mutato
Ed in meglio
Non lo puoi effettivamente accertare
Perchè questo mutamento interiore non lo vedi
Perchè non è detto che 
Davvero avvenga
Perchè non è un'operazione 
Che coinvolge ogni essere umano
Perchè non è un cambiamento
Che la scienza possa verificare
Attestandone la reale riuscita.

Ed allora
Si passa allo scanner della propria mente
Ogni sua azione
Ma dovete essere bravi
Perchè quell'essere
È allenato a mentire
Ingannare
E risultare assolutamente credibile
Quando lo fa

Ed allora
Nel dubbio
Mai dare nuove chance
Anche perchè
Nove volte su dieci
Se avete un dubbio
Il dubbio è la risposta alla vostra domanda.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

domenica 10 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Gang Bang's Nightmare" (E.I.T.R.D.)

Nuovo appuntamento con il post contro la violenza sulle donne che fa parte 
dell'iniziativa E.I.T.R.D  alla quale partecipano i blogger che vedrete segnati in fondo a questo post. Per saperne di più su questa iniziativa vi rimando QUI al primo post che la spiegava in dettaglio.

GANG BANG'S NIGHTMARE

Era il mio ragazzo
Lo era da due anni
Avevamo passato momenti indimenticabili
E superato momenti difficili 
Sempre uniti
Sempre insieme
Eppure l'incredibile
Si è materializzato una sera
Senza che potessi neanche pensarlo
Sospettarlo 
O anche solo immaginarlo.

L'occasione è una festa con dei suoi amici
Amici che conoscevo già
Ragazzi apparentemente normali
Ma il peggio 
L'orrore
Erano dietro l'angolo

Bevo un drink
Mi sento subito stordita
Ma non perdo conoscenza
Resto in uno stato di parziale incoscienza
Troppo debole per reagire
Ma sufficientemente sveglia per comprendere
E per assistere a quanto sta per succedermi.

Sono in 6
Il mio ragazzo si defila
Decide di fare da spettatore
Tanto lui mi aveva già scopata tante altre volte
(Parole sue agli amici che lo invitavano ad unirsi con loro
Alla festa...)

Una notte da incubo
Tre alla volta
Nulla di me è stato risparmiato
Da nessuno di loro

Alle prime luci dell'alba
La furia si placa
L'orrore ha termine
Ed io resto immobile sul letto
E non riesco a pensare 
Non riesco ad immaginare di voler 
Anche solo sopravvivere a tutto questo
E vorrei solo morire
Vorrei davvero solo morire
Vorrei soltanto...

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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UN GRAZIE GIGANTESCO AI SEGUENTI BLOGGER CHE HANNO ADERITO A QUESTA INIZIATIVA:



3) POSTO DI BLOGGO DI FRANCO BATTAGLIA 

4) WEB SUL BLOG DI CAVALIERE OSCURO DEL WEB  

5) LILLADORO DI CRISTIANA

6) MYRTILLA'S HOUSE DI PATRICIA MOLL

venerdì 8 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Disadattato"

 DISADATTATO

E danzo
Scoordinato ma felice,
Questa società che omologa tutti quanti
Non è riuscita ancora ad incasellarmi
Ed allora mi ha omologato come disadattato
E sono fiero di esserlo diventato. 

Sono stato omologato
Come disadattato
E con quell'etichetta libera
Tutta la notte ho ballato 

Sono stato dichiarato un disadattato
Di quella non - etichetta 
Orgoglioso
Mi son fregiato

Sono un disadattato!

Essere disadattato significa
Essere libero 
Essere al di fuori dei confini della società omologata
Ai margini dell'orrore di una finzione invivibile
Nauseante, insopportabile. 

Come disadattato posso
Ubriacarmi
Drogarmi
Ma anche
Diventare rivoluzionario e lanciare bombe
Colpendo gli obiettivi giusti.

D'altronde sono solo un disadattato
Sono uno che non può davvero creare problemi
Uno ai margini
Uno che voi che vivete nella meravigliosa finzione virtuale
Non  potete essere così pazzi da ascoltare 
Per rinunciare a questa occasione. 

Ma in realtà
La realtà trionfa sempre
La menzogna si scioglie come neve al sole
E il disadattato 
Diventa una splendida farfalla libera e colorata
Ed allora ecco che attrae anche tutti quelli 
Che si pensava non avrebbero mai compreso
Tutti coloro che gli omologanti
Non avrebbero mai creduto lo avrebbero mai seguito. 

Ed allora il disadattato ha fatto paura
Era stato pericolosamente ignorato
Sottovalutato

Ora il disadattato lo vogliono tutti catturare
Pretendono di poterlo incasellare
Perchè se sei libero
Anche se sembri trovarti lontano 
In un luogo sperduto
In una zona abbandonata
Solitaria
Dobbiamo imparare che
La voce della verità e dell'indipendenza
Arriva comuque ed ovunque
E se solo incontra 
Orecchie disposte ad ascoltarla 
A recepirla
Il miracolo può accadere.

E danzo
Scoordinato ma felice
Perchè mi hanno incasellato come disadattato
E come ho detto fin dal primo momento
Sono fiero di esserlo diventato!

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 6 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Marionetta Distopica"

LA MARIONETTA DISTOPICA

Afonia rimbomba 
Come un'eco ribelle
Nel Deserto di Atacama. 

Ossa stanche
Giacciono nei meandri
Di quella sabbia meravigliosa
Senza che ci sia una volontà ferrea
Di cercarle.

Il mondo dentro una grata
Greta che è uscita dal cesto
Dove era stata riposta
Per riprendere a raccontare verità
Conosciute ma a cui non si vuole porre rimedio
Verità note
Senza però che riesca mai
Ad incidere concretamente

E poi 
Se sei contro qualcuno
È anche possibile che tu debba sederti 
Attorno ad un tavolo per provare
A trattarci
Dicesi negoziato.

Ma se invece lo incontri solo per parlare
Avere le foto di rito da postare sui social
Ed al contempo far fare bella figura a Draghi
Ed ai potenti della Terra 
Che si sono fatti immortalare 
Insieme con lei
Senza che poi questi incontri abbiano portato 
Ad ottenere meno bla bla bla
Di quelli che già vengono fatti ampiamente ovunque
Allora è diverso
Non si dovrebbe stringere loro la mano
Una mano insanguinata
Imbrattata
E macchiata 
Del sangue del nostro pianeta.

Certo che se invece lo scopo era 
Fare ancora del vuoto ciacolare
Allora siamo di fronte ad un'altra
Ennesima
Figura fasulla
Una simulazione di un'autentica ribelle
Per niente dura e pura

E fiumi di parole continuano 
Ad inondare mortalmente 
Chi da tempo propone inascoltato 
Soluzioni utili a porre un freno
A questo massacro del pianeta
Soluzioni forse oggi già tardive,
Probabilmente già superate dall'aggravarsi del problema
E pertanto meno efficaci
Anche solo rispetto ad una decina di anni fa

Amarezza infinita
Di chiacchere se ne è fatte molte
E di fatti concreti
Invece nessuno.

Ed allora basta
Riconosco ovviamente 
I seri problemi che affliggono il pianeta
Sono il primo a dire 
Che si dovrebbe riuscire a sensibilizzare 
Davvero tutti 
Di fronte ad un problema 
Che è tutt'altro che risolto
E non comporta certo la fine della Terra
Ma solo
Ed esclusivamente
La nostra estinzione.

Noi così ignoranti
Da non capirlo
E così boriosi
Da considerarci dei dominatori
Di un pianeta che ci ha solo permesso
Di utilizzare le sue risorse con parsimonia.

Ed allora basta
Se anche questa ragazzina
Spuntata dal nulla
È solo un cartonato 
Capace di riprodurre 
Parole ben orchestrate
E slogan di dubbia efficacia
Senza incidere
O volerlo realmente fare
Sulla situazione di oggi
E se davvero questo mio sospetto 
Dovesse mai dimostrarsi 
Una imbarazzante verità
Non potrei essere grato a Greta
Greta si rivelerebbe
In tal caso
Soltanto un'altra marionetta distopica del Potere. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 4 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Distacco"

IL DISTACCO 

Il distacco è lento e strisciante
Come il verme solitario

Oppure è violento e sconsiderato
Come un taglio di machete sulla tua carne
O un bisturi che incide senza la precisione chirurgica
Che gli è proverbiale

E come Colombo
Unica nota lieta 
Ho scoperto l'America
E con essa
Gli unici 777 statunitensi che mi piacciono
Ma null'altro illumina questa foschia estiva
Questa macaia asfissiante

Ed intanto in un preoccupante 
E sonnacchioso torpore
Si sta iniziando a somministrare la terza dose
Ed abbassare i toni sul green pass:
Tattica per prendere la rincorsa 
O sana considerazione di piantarla lì?

Spero vivamente che papà se la eviti
Che mia madre non se la faccia
Anche perchè lo ha detto tempo fa
Ha chiaramente spiegato 
Lei elegante signora forbita
Dove se la possono infilare la terza dose...

E questo nostro affannoso, triste
Pesante e dispendioso 
Percorso individuale
È una clessidra monca,
E non sai comprendere quasi mai quando 
La sabbia avrà termine
A volte ti sembra infinita
Altre
Altre è semplicemente della sabbia su una clessidra
Non significa nulla.

Distacco al momento non definitivo
Decisione un po' razionalmente presa
Un po' forse subita.
O accettata con pallida rassegnazione... 

Il distacco è un affronto osceno
Alla libertà di amare per sempre senza dolore

È un insulto volgare
Ed un'offesa insanabile
Al tempo che passa, muta
Emigra
Ma non invecchia nè si ammala mai.

E vorrei avere nel cuore
Due scarpette da ballo
E la leggerezza di un ballerino classico
O la suadente scioltezza 
Di un ballerino di latino-americano
Sempre col sorriso sulle labbra
Anche se poi 
Sia l'uno che l'altro sanno bene
Quanta fatica sta dietro a quel sorriso
Pià abbozzato nella danza classica
Più evidente e marcato in quella moderna

Il distacco
È un concetto che la nostra mente considera
Conosce
Ed a cui dovrebbe essere preparata
Solo che lo ignora 
Ne rifugge

Il distacco temporaneo
È solo un triste e necessario assaggio
Di quello definitivo 

È solo il primo passo
Verso una rabbiosa rassegnazione
Od una furiosa calma

Il distacco 
È quel cordone ombelicale invisibile
Che lega assieme chi più ami
E ti lega a tutti loro quasi indissolubilmente

E quando un pezzo lo senti staccare
È un dolore lancinante a cui speri di sopravvivere
O forse, chissà,
Di non riuscirvi.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 1 ottobre 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Preziosa Rarità"

Ispirata da questi versi di Franco Battaglia che potete leggere sul suo blog cliccando QUI   Colgo, a tal proposito, l'occasione per dirvi grazie perchè siete con i vostri post in questo periodo più eterogenei dei miei, fonte di ispirazione non necessariamente più solare ma quantomeno più emotivamente coinvolgente e toccante (forse) o quantomeno capace di staccarsi dai temi di questa monarchia esecutiva anticostituzionale che ci governa. Grazie a tutti voi, ed oggi soprattutto un grazie a te Franco.

PREZIOSA RARITA'

Rarità
Tu utopico blogger sognatore
Cerchi una perla rara e preziosa
Anzi ne cerchi più d'una

Tu cerchi il silenzio
E poi parole vere
Parole con significato e sentimento
E poi vuoi chi ascolterà queste parole con eguale rispetto
Con cui l'altro sentirà le sue
Ed ovviamente la predisposizione alla lettura.

Se tu fossi narcisista
Direi che cerchi te stesso
Ma fosse vero ti saresti anche già trovato
Ed avresti automaticamente ritenuto conclusa la tua ricerca

Ma tu vuoi un'altra persona
Anche solo una che sia tutte queste anime insieme

Molto umilmente 
Amico mio
Ti rispondo che anch'io sono alla sua ricerca
E forse
Chissà
Con un pizzico di autostima potrei dire 
Che ci siamo trovati
Anche se in un mondo rabbioso e bavoso
Essere sempre una rarità è dura.

Però non basta
Credo che anche per te non sia sufficiente
Perchè quelli come noi
Utopiche anime di questa oscura esistenza
Vogliono che questo mondo
Sia invaso da vite come quella descritta

Ed allora
instancabili
Infaticabili
Talvolta abbattuti per poi rialzarci
Sappiamo di voler continuare
Questo improbo compito autoassegnatoci
Con fiero masochismo
Ed altrettanto orgogliosa speranza

Perchè in realtà
Guardandoci attorno
Poche
Sempre rare e preziose
Ma di anime così ne esistono più di quello che noi crediamo.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®