mercoledì 31 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: "Ma Dobbiamo Ancora Parlare Del Voto?"

Perché parlare di elezioni? Molti di voi hanno fatto nei loro blog una disamina molto chiara (cito su tutti Alessandro Tauro al riguardo e vi rimando al suo post) ed inoltre oramai io faccio sempre più fatica a scrivere di dati e numeri che poi sono evidenti già ad una prima lettura salvo interessanti eccezioni (ecco perché vi ho invitato a leggere Alessandro).

Io la politica l'ho sempre concepita come strumento per risolvere le questioni sociali di un Paese e quindi é di quelle che ho spesso preferito parlare.

Di solito lascio il mio video un paio di giorni ma oggi faccio un'eccezione: é chiaro che certi temi emozionano meno di altri, sono più scomodi, forse dividono anche, ma certe realtà vanno affrontate, di certe realtà bisogna discutere e non invece mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.

Ecco perché, fatto salvo questo piccolo cappello introduttivo, io voglio parlare di tematiche sempre d'attualità ma sociali: per es. di come la CEI stia "miracolosamente" aprendo gli occhi.

Di come probabilmente lo fa per dare in pasto allo Stato ed alla gente i pesci piccoli cercando forse di impedire di arrivare alla fonte di chi ha operato e lasciato operare in modo squallido permettendo che la pedofilia avesse ampio spazio anche in luoghi dove i bambni dovrebbero ed avrebbero dovuto sentirsi assolutamente protetti ed al sicuro. Leggete pure qui ma questo é solo l'ultimo dei molti casi che stanno venendo finalmente alla luce uscendo da quello squallido buio, squarciando quella ignobile cortina di fumo figlia di una vergognosa omertà purpurea.

Intanto dal tentativo di revisionismo scolastico di cui avevo scritto e che aveva lanciato come proposta Dell'Utri un paio di anni fa siamo arrivati all'ennesimo tentativo di sparizione magica della Resistenza. In realtà siamo noi in malafede: il non aver inserito nei programmi dei licei la Resistenza é soltanto perché era sottintesa. Partendo dalla condivisioni di questo assunto, io allora inizierei a ritenere implicitamente scontati anche i voti. Per cui sono sicuro che tutti coloro che non hanno votato a queste elezioni lo hanno fatto perché si sono dimenticati che era questo weekend che dovevano recarsi alle urne. Ergo chiedo anche per loro (come é successo per Formigoni e la Polverini) che siano riammessi a votare. Anzi faccio di meglio: intuisco e decifro implicitamente il loro voto: avrebbero sicuramente votato contro il Centrodestra e tutti avrebbero scelto la Bonino. Quindi nel Lazio ha vinto la Bonino. Altrove... che dire Formigoni no comment ma anche il suo avversario...E' questo il vero problema: io stesso non saprei dove far convogliare davvero quella percentuale consistente di astensionisti.

In mezzo a questo nauseabondo tanfo di marciume, uno spiraglio quasi miracoloso: Napolitano non ha firmato il Ddl sul lavoro. Soprattutto fa specie la parte in cui si prevede la possibilità di una risoluzione delle controversie con il datore di lavoro tramite arbitrato. Insomma anche Napolitano ha potuto vedere la violazione che queste norme comportanto nei confronti dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. I dubbi quindi che il Quirinale aveva manifestato un paio di settimane fa sono diventati certezza e quindi hanno portato a far rinviare alle Camere quel Ddl. Vedremo gli sviluppi che seguiranno.

Infine una "triste notizia" (LOL) per tutte le fanciulle del blog: Ricky Martin ha fatto coming out dichiarando orgogliosamente di essere gay.

Fatevene una ragione LOL!

Daniele il Rockpoeta

PS; per vedere cmq il mio l'ultimo episodio di Rockpoeta On The Road basta cliccare QUI :-)))
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martedì 30 marzo 2010

Rockpoeta On The Road: "Punti Di Vista..."

Nono episodio di questa rubrica. Due poesie, un unico tema. Controverso, dibattuto, da molti osteggiato. Insomma, il tema di cui tratto oggi non fa tanta audience o quantomeno non sempre sei benvisto se ne parli....

Perché questo titolo? Beh guardando il video lo capirete... Buona visione!



Nel caso ci fossero problemi su youtube o cmq per chi volesse vedere il video anche in HD basta cliccare su VIMEO

E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.

Daniele il Rockpoeta
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venerdì 26 marzo 2010

Le Interviste Del Rockpoeta: Marco Daneri

Marco Daneri é una persona come tanti di noi. Ho potuto conoscerlo grazie a Fabianna Tozzi Daneri (sua moglie) Presidente dell'Associazione Trans Genere che intervistai in questa occasione ed oggi ho avuto l'opportunità di intervistarlo e metterlo sulla "graticola" sia per parlare dei diritti dei transgender nonché anche per affrontare tematiche politiche locali e non, vista anche la sua candidatura alle regionali (Liguria) per la Federazione della Sinistra.

Una decisione, questa dell'intervista, maturata dal fatto che trovo giusto pensare con la propria testa, essere assolutamente disgustati dal panorama politico attuale, ma anche attenti ed interessati a sentire voci nuove per poi valutarle e capire se davvero sia possibile iniziare a vedere una qualche luce in fondo al tunnel nel quale noi amanuensi moderni ancora avvertiamo di sentirci e di vivere.

Vi lascio all'intervista sperando che la troviate interessante:

Rockpoeta: La prima domanda d'obbligo é chiederti sinteticamente di presentarti: una piccola biografia di te quello che sei ed hai fatto.

Marco Daneri: provengo dal levante genovese; da sempre ho ritenuto che Lavagna fosse la mia città oltre che natale, quella nella quale mi identificavo soprattutto per via del fatto che lì ho frequentato le scuole e poi dopo c'é stata invece la seconda parte della mia esperienza di vita e di lavoro che mi ha portato fuori dalla città completamente, e quindi il mio rapporto con Lavagna é finito, ossia quello veramente intenso, con le scuole completate, con il diploma. Dopodiché é iniziato il lavoro a Genova e più in generale in giro per la grande Genova. Sono stato fin da sempre attratto da quelle che erano le dinamiche del mondo del lavoro e da quello che si sviluppava nei rapporti tra le persone nell'ambiente lavorativo, quindi per me é stato naturale iniziare a lavorare in fabbrica ed iniziare con un'esperienza sindacale di rappresentanza dei lavoratori. Questa per me é stata la mia palestra di sviluppo di una personalità in qualche misura attenta a quello c'é e succede nelle dinamiche del lavoro ed a quello che si sviluppa nelle dinamiche della vita delle persone che si trovano in un posto che interagiscono e cercano di modificare, per quanto mi riguarda, quello che trovano. La mia palestra, il mio stimolo, li ho trovati nella militanza sindacale, cominciata molto presto peraltro.

Rockpoeta: quando parli di militanza sindacale alludi al tuo passato in CGIL se non sbaglio.

Marco Daneri: sì, più che altro sì.

Rockpoeta: facendo l'avvocato del diavolo, nel mondo di oggi, devo dire che sembra si possa dire che i Sindacati sono molto poco dalla parte dei lavoratori e soprattutto, a volte, la sensazione che si ha é che se tutelano, tutelano soltanto i lavoratori "esistenti", considerando meno i precari e praticamente non considerando quasi chi vorrebbe entrare nel mondo del lavoro, ossia i disoccupati: questa mia riflessione la ritieni vera e se sì, perché succede questo?Vorrei sapere pertanto se ritieni sia giusto che succeda oppure se il Sindacato dovrebbe tutelare cmq il lavoro oltre che il lavoratore, quindi anche chi é precario appunto o chi é ancora disoccupato e vorrebbe raggiungere quella dignità che nasce dal lavorare, dignità che la Costituzione "tutela" e garantisce all'art. 4 al fine di poter sostentare se stessi e la propria famiglia, oltre che poter magari fare un lavoro che gratifica, dato che anche questo aspetto io trovo sia importante.

Marco Daneri: Certo, ci sono stati ritardi nel comprendere da parte dei Sindacati, anche da parte della CGIL, i cambiamenti che ci sono e ci sono stati nella struttura del lavoro e dei lavoratori. Il precariato é stata quella condizione nella quale per anni si sono trovati dei lavoratori che comunque ad un certo punto, dopo un certo tempo più o meno breve, riuscivano ad ottenere un lavoro a tempo indeterminato. Poi é accaduto, da una decina di anni, che il precariato é diventato un fatto stabile della condizione di lavoro di milioni di persone e questo cambiamento non é stato compreso per tempo soprattutto nelle conseguenze, perché precarietà di lavoro vuol dire precarietà di vita, precarietà di progetti di vita ed il Sindacato non ha compreso che una quota sempre crescente di lavoratori che poi erano, sono anche qualificati, - penso ai lavoratori della conoscenza, penso ai ricercatori universitari sui qualisi basa quel poco di ricerca che si fa nel nostro Paese - sono persone che fino ad oggi hanno conosciuto solo il precariato. La CGIL l'ha conosciuto troppo tardi questo contesto. Poi la mia militanza é diventata militanza politica ed in questo ambito mi sono sentito più libero di scoprire, conoscere ed approfondire questo tema.

Rockpoeta: A proposito di politica, ho visto in giro manifesti di propaganda elettorale legati a Burlando, con, adesso ti cito a caso "Carla Ricercatrice" che adesso può fare il suo lavoro in Liguria. Oggi in realtà un ricercatore non trova spazio da nessuna parte, come fa ad essere vera questa affermazione dato che secondo me un ricercatore oggi in Italia non ha quasi nessuna chance di lavorare seriamente? Quindi come si fa veramente a far ricerca in Liguria? La trovo un'affermazione po'..."coraggiosa" diciamo... non trovi?

Marco Daneri: Diciamo che con questa domanda mi porti direttamente alla campagna elettorale delle elezioni regionali e quindi alle affermazioni che fa il capofila dello schieramento di Centrosinistra che ha governato in questi anni la Regione Liguria. Lui sostanzialmente ha impostato la campagna elettorale nella quale il cittadino della porta accanto, il vicino di casa, appaia come il precario stabilizzato, il disoccupato assistito, la giovane coppia che aveva il finanziamento per l'acquisto della casa....

Rockpoeta: Perdonami se ti interrompo, ma il manifesto elettorale per strada sembrava proprio affermare che non fosse un progetto, un impegno da prendere con i propri elettori, ma proprio un fatto acquisito. Ed allora davvero oggi uno può fare ricerca in Liguria? Io credo sia improbabile.

Marco Daneri: Fare ricerca e ricerca di base presuppone una politica nazionale di indirizzo di risorse economiche verso la ricerca e verso la ricerca in ambito universitario; se parliamo dell'ambito genovese o ligure, e soprattutto verso l'industria pubblica, é una di quelle scelte che deve partire dal Governo nazionale. La Regione se rivendica risultati nel campo dei ricercatori che lavorano in Liguria, può parlare della stabilizzazione dei precari che nell'ambito dell'occupazione dell'ente pubblico regionale sono stati, appunto, stabilizzati. Questa é verità. La ricerca é un'altra cosa, é un'altra partita che bisogna maneggiare con cura perché la ricerca é fatta di progetti, di investimenti di studio e non é fatta di persone che timbrano un cartellino ed iniziano alle otto del mattino a progettare una molecola che salverà delle vite da qualche malattia. E' qualcosa che prescinde da un rapporto di lavoro stabile e continuativo; presuppone anche un'identificazione con la propria professione, ed a queste persone che spesso giunte ad un punto della loro vita decidono di dare uno stop perché continunano a vivere di contratti precari...

Rockpoeta: però per me fare la ricerca in Liguria significa che il ricercatore può davvero esercitare la propria professione non in modo precario e con i mezzi giusti, gli strumenti giusti come potrebbe fare altrove, all'estero per es. Quindi diciamo che quel manifesto é più un indirizzo di volontà che un fatto acquisito come sembrava però leggendolo per strada. Questo al di fuori quindi invece della stabilizzazione dei precari che é stata fatta e di cui hai parlato tu poc'anzi.

Marco Daneri: Sì, quello é un fatto che riguarda una parte amministrativa della macchina pubblica. Tutti i lavoratori peraltro sono nelle condizioni di uguale bisogno nel senso che i bisogni materiali vanno assolti come dice la Costituzione sia per il ricercatore universitario che per il netturbino. Poco é stato fatto e di questo sono il primo ad accorgermene degli effetti che produce per quella parte di lavoratori che così tanto hanno investito nella conoscenza e nella cultura che in Liguria, come nel nostro Paese, si sentono doppiamante frustrati; tanti anni di studio e di investimento nel sapere per poi trovarsi ad una scelta alla soglia dei quarant'anni se far le valigie ed andare a lavorare all'estero o nella migliore delle ipotesi fuori regione.

Rockpoeta: Ok. Siamo entrati quindi nel vivo parlando di politica e della tua candidatura per la Federazione della Sinistra. Parlando con te non credo sia possibile visto anche il tuo impegno al riguardo nonché essendo il marito di Fabianna Tozzi Daneri, Presidente dell'Associazione Trans Genere che ho avuto l'onore di intervistare qui su questo blog pochi mesi fa, non parlare dei diritti civili dei Transgender e della battaglia per i diritti civili di chi vuole vivere la propria vita e la propria sessualità senza impedimenti e senza discriminazioni. Essere eletto in Regione come ti permetterà di poter fare davvero qualcosa di concreto a livello locale per i diritti LGBT?

Marco Daneri: Questa é una bella domanda. Intanto parliamo di persone che nella nostra società vogliono accedere ad una vita libera e dignitosa con le stesse speranze, le stesse aspettative di una coppia eterosessuale. Se vogliamo parlare di famiglia, termine molto abusato nella campagna elettorale nazionale e locale, stiamo parlando di persone che una volte che sono state riconosciute dall'ente locale come portatrici di ricchezza, coesione sociale e di radicamento sul territorio, non fanno altro che arricchire il territorio stesso in cui risiedono perché a quel punto si sentono parte di una comunità; l'esclusione produce solo frustrazione nell'individuo e poi il desiderio di trovare altrove quello che una condizione locale, regionale, cittadina, non offre. Le persone poi con cui fai una campagna elettorale che riguarda anche temi che non sono strettamente dell'amministrazione locale, ti richiedono di poterti guardare come un loro naturale rappresentante. Una ragazza lesbica può sentirsi gratificata dal poter venire in Consiglio Regionale a parlare con un Consigliere che sente come appartenente alla comunità di diritti che fa più forte il nostro Paese; e questa persona se si rapporta con un Consigliere Regionale con cui sa che non deve abbattere dei pregiudizi perché ha davanti qualcuno che comprende il portato di ambizioni e aspettative che non può essere frustato a partire dall'identità di genere o dall'orientamento sessuale, questo garantisce, nel mio caso, che se fossi eletto la facilità di rapporti con tutti coloro che richiedono riconoscibilità e diritti ci sarebbe perché é un fatto mio, fa parte del mio percorso, della mia filosofia.

Rockpoeta: Quindi ovviamente non puoi promettere di riuscire a vincere magari la battaglia in Consiglio Regionale, ma sicuramente puoi garantire da parte tua, come rappresentante eletto, che l'impegno e l'ascolto verso queste persone sarebbe totale, serio e certamente non di facciata. Quindi un transgender, ma anche altre persone legate al mondo LGBT che venissero da te anche per cose concrete come il lavoro o l'abitazione troverebbero in te un referente che li ascolta e cercherebbe di aiutarli al meglio.

Marco Daneri: Certo, esatto.

Rockpoeta: Una premessa prima di continuare l'intervista credo debba farla: tu hai di fronte un soggetto che per due tornate elettorali (e precisamente le ultime politiche e le Europee) non ha votato, recandosi alle urne e facendo verbalizzare il proprio "non-voto" non sentendosi rappresentato da nessuno dei politici candidati. Uno che guarda a Zapatero ed in parte anche ad Obama come due soggetti politici che apprezza; Detto questo come convincere me, ma anche quel partito importante di astensionisti ad andare a votare?

Marco Daneri: Certo, qui da un lato mi devo appellare al ricordo strettamente personale e familiare di mio padre che ho sentito rispondere venti e più anni fa ad una persona che sosteneva quanto fosse inutile andare a votare, con il buonsenso delle persone concrete dicendogli " Tu non ti puoi occupare della politica, ma la politica si occupa di te".

Rockpoeta: Che detta così sembra una minaccia oggi però...

Marco Daneri: Può sembrare una minaccia soprattutto per gli interpreti (risata di entrambi)
Oggi probabilmente il deterioramento per la percezione della condizione del quadro politico é dato dai suoi protagonisti; il deterioramento della cultura politica é percepito dagli elettori: gli elettori, come quelli che a me si rivolgono per le aspettative di diritti o per quelle più concrete, le cose da fare, percepiscono da tempo uno svilimento del quadro politico fatto da forze politiche che poi hanno tradotto a livello locale come nazionale, il loro agire dal personale politico quindi dagli onorevoli, dai consiglieri, dagli assessori, ecc... C'é stato uno scadimento anche nella mia parte, perché non riconoscerlo? Sono legato alla Federazione della Sinistra, sono legato ad un simbolo che per me vuole dire tanto, ma quando é interpretato da personale politico di mediocre levatura, evidentemente questo comporta un pessimo servizio alle ambizioni ideali che ci portiamo dietro. Il fatto che non ci sia stato per troppi anni un ricambio generazionale nel quadro politico, fa sì che pur avendo io più di 40 anni, nella mia lista sono quasi il più giovane; il che la dice lunga sulla situazione attuale.

Rockpoeta: Ferma restando la tua risposta alla domanda precedente, io ho pensato che farti alcune domande specifiche su alcuni dei problemi che penso affliggano la Liguria nonché su questioni che la attanagliano e la interessano in questi ultimi tempi da vicino, possa essere un elemento per valutare se votare e chi: una prima domanda mi sorge ripensando a quel terribile incendio che divampò a Genova mesi fa e che vide un coraggioso ed eroico lavoro dei Vigili del Fuoco: precisamente, la regione Liguria può intervenire in qualche modo, per permettere e agevolare assunzioni di personale qualificato in questo corpo anche magari attraverso pressanti richieste al Ministero di riferimento al fine di poter essere ancora più tutelati avendo più persone e più mezzi a disposizione per la protezione nostra e del nostro territorio?

Marco Daneri: Ci sono risorse ingenti, e questo é il caso che mi hai esemplificato, che vengono mosse dall'Amiministrazione Centrale, come quelle che riguardano la dotazione dei Vigili del Fuoco: la dotazione dei Vigili del Fuoco della città di Parigi é equivalente a quella dell'intera Liguria. Il che la dice lunga di quanto noi come Paese investiamo in mezzi ed in questo caso anche in risorse umane, nel senso che non possiamo lamentarci del deterioramento della condizione del territorio se non investiamo nella sua salvaguardia. Un bosco che é bruciato per poter ritornare nelle condizioni originarie ha bisogno di vent'anni; noi non possiamo permetterci di veder bruciare il patrimonio boschivo ed aspettare vent'anni per rivedere nascere quello che era bruciato. Noi abbiamo bisogno di fare prevenzione. La prevenzione la può accompagnare l'ente locale regionale perché i mezzi e le risorse - parlo dei Canadair, parlo dei mezzi sulle ruote per poter affrontare le alluvioni - li mette a disposizione anche una Regione che vuol fare prevenzione. Questo é uno di quei temi sui quali la Regione Liguria si deve spendere di più e nei quali vuole vedere un Governo nazionale che spende meno quattrini per il carro armato Ariete e magari ne spende un po' di più per acquistare dei Canadair che sono fondamentali per una regione come la nostra così difficile da poter raggiungere via terra per spegnere gli incendi.

Rockpoeta: Leggendo dal tuo blog i punti essenziali del programma del tuo partito e quindi immagino anche i tuoi, sono rimasto impressionato favorevolmente dalle parole spese a favore di un rilancio importante per es. della sanità pubblica ligure per migliorarne l'efficienza e la qualità, o ancora della scuola: il problema é che spesso per perseguire questi ed altri nobili ed importanti obiettivi sono necessari anche molti soldi: visto lo stato attuale del bilancio ligure, dove pensi di recuperare questo denaro e come?

Marco Daneri: Giusto. Allora la sanità é uno di quei temi che espone il candidato a delle scelte e nel nostro caso come ovviamente nel mio, candidato della Federazione della Sinistra, sono orgogliosamente di parte. Non ho nessuna ambizione di piacere a tutti dicendo che la sanità é uno di quei servizi che deve rimanere quasi interamente pubblico per essere una sanità universale e di qualità. Abbiamo già subito, con la trasformazione della Sanità in Sanità regionalizzata, la trasformazione di un servizio pubblico universale in 20 servizi pubblici regionalizzati e questo fa sì che ci siano enormi differenze negli standard sanitari da Regione a Regione. La Liguria ha mantenuto la struttura sanitaria prevalentemente basata sulla struttura pubblica. Ha fatto una scelta completamente diversa, per fare un esempio, dalla Regione Lombardia: quest'ultima infatti ha fatto la scelta del privato convenzionato. Noi invece rivendichiamo il pubblico come cardine centrale del servizio universalistico: abbiamo ridotto o annullato i ticket, abbiamo ridotto o annullato le addizionali regionali dell'Irpef, però abbiamo razionalizzato. E' chiaro che ai Sindaci, in una Regione che é specchio del Paese, fa piacere avere l'ospedale nella propria cittadina. Non é possibile però garantire una sanità pubblica di qualità anche nella cittadina con 10.000 abitanti. Bisogna concentrare le risorse su strutture di dimensioni che consentano di fare economia di scala e che abbiano le migliori competenze professionali. Per averle i Direttori Sanitari devono essere meno politici e più dirigenti. Qui sta il nodo da rompere, e questo riguarda anche noi, e cioé quello delle nomine che fa la politica quando la sanità rimane pubblica. Io sono per una Sanità che rimanga pubblica ma dove le nomine fatte dalla politica siano stabilite in base alle competenze e non in base alle trombature delle ultime elezioni; come si sistemano i politici alla fine di una carriera, in genere, lo sappiamo.

Rockpoeta: Perfetto. Domanda secca: Bretella sì o no? Ovviamente motivami la tua risposta.

Marco Daneri: Il trasporto: anche questo é uno di quei temi sui quali si distingue l'orientamento della mobilità. Noi riteniamo che il trasporto da privilegiare sia quello pubblico, quello collettivo, quello che si fa con mezzi a basso impatto ambientale: quindi meno automobili, più treni, meno trasporto privato ed individuale più trasporto pubblico. Quindi sì a politiche regionali - e qui la Regione ha fatto e deve continuare a fare - per incentivare il trasporto pubblico locale. Ci interessano meno i treni e le frecce superveloci che portano i Vip da Genova a Roma...

Rockpoeta: Che poi in realtà così veloci e puntuali non sono. So di persone che hanno atteso tre ore l'arrivo della Freccia Rossa dopo che erano arrivati in quella stazione con la Freccia Bianca in quel caso in orario lol...

Marco Daneri: Ah (risata)... quindi sì a quei progetti che decongestionano il traffico che ruota attorno alla città Capoluogo di Regione e che privilegiano il traffico ed il trasporto pubblico: pertanto sì alla Bretella.

Rockpoeta: Anche volendo ammettere che tu oltre ad essere una brava persona (cosa che non metto in dubbio) sia un ottimo politico, come pensi di riuscire a far passare, accettare le tue proposte trovandosi forse in "minoranza" anche all'interno della tua maggioranza se mi permetti il gioco di parole, dato che nel momento in cui tu fossi l'unico rappresentante eletto del tuo partito troveresti probabilmente a certe tue proposte un ostacolo anche da persone elette all'interno del PD? Come fai quindi a promettere di riuscire a realizzare anche uno solo di questi progetti trovandoti forse in minoranza nel senso ovviamente da me, se vuoi, ironicamente sottolineato?

Marco Daneri: Il tema delle alleanze delle forze della Sinistra é quello che ci ha impegnato prima di arrivare ad un accordo con il Partito Democratico e quindi con il Presidente della Regione uscente, consapevoli del fatto che in Regione i numeri sono certamente favorevoli alla forza egemone della coalizione, ossia il PD, ma consapevoli anche del fatto che il PD dopo gli abbagli di Veltroni non é in grado di governare da solo e questo lo ha capito lo stesso PD. Noi quindi diciamo che non é soltanto impossibilitato a governare da solo, ma é più opportuno anche per loro capire che una coalizione é un crogiuolo di idee nel quale si rafforza la politica amministrativa ed in questo caso di una Regione; il concorso poi numerico degli eletti all'interno della Federazione della Sinistra potrà essere contenuto oppure no, poi lo vedremo dopo il voto - non siamo peraltro le uniche forze della coalizione insieme con il PD - però sicuramente il PD, in questa come in altre regioni, non é in grado di poter governare da solo e lo ha capito anche il loro quadro dirigente locale nonché, penso, anche quello nazionale; hanno di fatto capito che la coalizione in qualche maniera é la condizione per loro di poter governare e per le forze che noi ambiamo rappresentare, il modo per poter dare loro voce e spazio in una politica amministrativa che deve tenere in considerazione i bisogni. Se questi bisogni non vengono individuati dalle forze che oltre a noi compongono il governo, noi il vincolo lo abbiamo con gli elettori. Abbiamo un vincolo di programma con il Presidente ed un vincolo di rappresentanza con le istanze degli elettori che ci hanno votato. A questo punto vince la seconda ipotesi: se si deve rompere sarà perché noi siamo vincolati con l'impegno che diamo agli elettori.

Rockpoeta: Quindi tu ritieni che quelli del PD abbiano raggiunto questa "maturità", che abbiano anche a livello locale capito che devono ascoltare altre voci oltre alla loro?

Marco Daneri: Un partito grande in genere pensa che i confini della propria forza politica siano quelli di tutto il quadro politico. E' un errore che in passato abbiamo fatto anche noi, forze della sinistra, e adesso, vuoi perché siamo reduci da sconfitte, abbiamo da tempo, almeno per chi parla, capito che dobbiamo rivolgerci alla società e cioé anche e soprattutto a quei cittadini che andiamo a rappresentare; poi dopo ci misuriamo nelle segreterie di partito, ma se non capiamo che bisogna prima comprendere la società, di strada ne facciamo poca. I partiti grandi sentono probabilmente al loro interno di poter rappresentare tutti. Poi diventa difficile anche per loro perché i Comitati "No-Gronda" o i Comitati "No-Tav" stanno a dimostrare che anche nelle regioni in cui c'é un partito su cui si impernia una maggioranza, non si riesce, da parte di quello stesso partito, a comprendere le ragioni dei cittadini: saranno dirompenti, saranno inerenti istanze locali ma passano sulla carne delle persone, quindi bisogna capirli.

Rockpoeta: Altro tema molto importante: l'edilizia pubblica.
In quel depliant che ho letto sul tuo blog, e che é riassuntivo dei punti essenziali del programma, si trova scritto che, cito testualmente, "vorreste avviare un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica per le giovani coppie e e le famiglie in difficoltà" peraltro specificando con chiarezza anche dove reperire le risorse economiche per farlo: qualcuno della parte avversa potrebbe maliziosamente chiedervi se parlando di coppie giovani fareste distinzione tra coppie eterosessuali, gay e transgender? Credo di immaginare la tua risposta, che però voglio sentire dalla tua voce, ma mi chiedo se non temeresti, anche in questo caso, di trovare una forte resistenza all'interno del PD. Non dimentichiamo che nel PD c'era fino a poco tempo fa, parlo a livello nazionale, gente come la Binetti e Rutelli...

Marco Daneri: Certo... I bisogni dell'individuo sono quelli che devono essere messi al centro dell'agire della cosa pubblica, e quindi anche per chi si accinge a governare la Regione questo punto deve essere la stella polare: il bisogno dell'individuo prima di tutto. Nel momento in cui una persona esprime un bisogno di sanità, di previdenza, di lavoro di casa, é un cittadino che ha un bisogno a cui uno Stato democratico deve dare una risposta. Questa é la chiave di volta nel senso che il bisogno del cittadino deve essere posto al centro dell'agire dell'amministrazione progressista che costituisce l'alleanza di Centrosinistra. Questo, a mio avviso, deve essere il primo gradino. Poi dopo se ci sono coloro che vogliono far entrare nell'agire dell'amministrazione pubblica locale, il tema "famiglia", per me la famiglia, visto che la domanda me l'hai posta, é l'insieme di due persone che costituiscono un nucleo che rafforza il tessuto locale come quello nazionale; un progetto di vita insieme é un qualcosa che é già un passo più avanti rispetto a due individui lobotomizzati all'interno di una società in cui uno guarda in cagnesco l'altro.

Rockpoeta: Perfetto. Parliamo di un tema molto dibattuto qui da noi in campagna elettorale ossia la moschea: favorevole o contrario alla sua costruzione e se sei favorevole perché e soprattutto vorrei anche sapere se ritieni la sede attualmente proposta quella più idonea?

Marco Daneri: Allora, io sono ateo e questo fa sì che mantenga un'equidistanza con tutte le confessioni religiose che per me hanno il medesimo diritto di potersi esprimere e manifestare come stabilisce anche la Costituzione. Dopodiché, negli anni le comunità che si sono insediate nel nostro Paese hanno portato inevitabilmente una modifica anche delle confessioni religiose: trent'anni fa, probabilmente, era impensabile di avere una comunità islamica a Genova di queste dimensioni. Oggi c'é ma non c'é per caso: c'é perché é un bisogno della nostra città, della nostra regione del nostro Paese. Ed allora se queste persone, ad un certo punto della loro vita, progettano di vivere con la loro compagna, con la loro famiglia, nel nostro Paese, bisogna dare le condizioni che sono garantite dalla Costituzione. Non é alzando una saracinesca per pregare in un garage che si fa integrazione. Dove farla? Io ricordavo il Lagaccio quando era quello a cui é legato il nome ossia un lago in cui a quel tempo c'erano leggende anche di scomparse di minori ecc.... Adesso in quel quartiere, che é un quartiere popolare c'é una composizione che é completamente diversa da quella di trent'anni fa.

La città deve dare una risposta a queste confessioni religiose altrimenti non integra, separa; non assorbe, divide. Il luogo va concordato con i cittadini. Ed é la cosa difficile perché i cittadini del quartiere non devono presagire un progetto calato dall'alto, ma devono essere protagonisti di questo processo di integrazione; se percepiscono una scelta fatta a tavolino, la rifiutano come rifiuterebbero un traforo deciso a Roma per far passare un treno superveloce. I cittadini vogliono essere coinvolti nelle scelte dell'amministrazione pubblica; e questo passaggio logorante, difficile, lungo e soggetto a risultati incerti da parte di chi amministra, é l'unico passaggio che consente che una scelta di civiltà sia una scelta condivisa. Questo é quello che credo che si debba ancora provare a fare in quello o in altri quartieri genovesi per decidere dove collocare una struttura come questa. Quindi certamente Genova deve pensare alla realizzazione della moschea per creare le condizioni di integrazione e non di esclusione di questa parte di cittadinanza che ricordo potrà anche votare alle prossime elezioni amministrative il Sindaco di Genova perché in molti casi stiamo poi parlando di concittadini e nemmeno di extracomunitari o comunque di stranieri. Termino con una battuta: il mio ricordo della Lega é quello della Lega dei Pensionati della CGIL. All'epoca quello era il mio pensiero della Lega, ossia l'unità di persone che arrivate alla terza età continuavano a pensare di essere un servizio per il quartiere e per la società, un bene per il loro bagaglio di conoscenza. La nostra regione, come il resto del Paese, ha travolto il senso di questa parola facendola diventare un simbolo di esclusione perché se uso il fazzoletto verde dentro un bavero e sono un ministro, allora a questo punto sono una persona di parte che non rappresenta più gli interessi del Paese, come vediamo ogni giorno, ma quelli della mia forza politica. E' questo il deterioramento che vediamo da anni nella classe di governo.

Rockpoeta: Ti lascio quest'ultima domanda per dire quello che tu ti senti di dire ancora: per qualunque cosa che magari non ti ho chiesto e vorresti ancora aggiungere in questa intervista. Insomma parafrasando come si diceva a scuola, domanda a tema libero.

Marco Daneri: Ti lascio ripercorrendo quello che avevo già toccato con una battuta: mi considero una persona di parte, orgogliosamente di parte. Non ho l'ambizione di piacere a chiunque. Diffido di quel politico e di quella forza politica che vogliono porsi al centro per piacere agli interessi opposti. Ho l'ambizione di essere radicato in quella parte di società che non accetta l'esistente sia esso lo sfruttamento capitalistico delle ricchezze dell'Amazzonia, sia esso l'esclusione dovuta all'appartenenza a razza, religione o altro. Quindi tutte quelle persone che ritengono di avere l'ambizione di essere rappresentate da un cittadino che non vuole piacere a chiunque e che soprattutto non lo farà mai, sono uno di quei candidati e mi presento con la Federazione della Sinistra.

Rockpoeta: Grazie é tutto. E grazie anche per questa intervista.

Marco Daneri: Grazie a te.
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martedì 23 marzo 2010

Rockpoeta On The Road: "Barriere"

Benvenuti all'ottavo episodio di Rockpoeta On The Road.

Ci sono barriere legate all'etnia, barriere politiche, economiche... Ci sono molte barriere nella vita sociale, e ci sono anche ed ancora.... queste barriere.




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E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.

Daniele il Rockpoeta
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lunedì 22 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: "Also Sprach Rutelli"...

Rutelli a Skytg24 nella rubrica "2010 decidi tu" (da me vista ieri notte ma sicuramente andata in onda anche in altre fasce orarie), pacifico e beato ha dichiarato che anche lui ritiene che esista, talvolta, la "giustizia ad orologeria"; fino a qui ok, in parte posso condividerlo: ho avuto anch'io la sensazione che in alcune occasioni certi magistrati abbiano atteso momenti strategici per far scattare certi avvisi di garanzia, e questo prescindendo da chi arrestavano e dall'area politica a cui appartenevano.

Poi però sono rimasto colpito dalla prosecuzione della sua dichiarazione: lui ha affermato che, a suo parere, sarebbe utile che negli ultimi 20 giorni prima di un'elezione i giudici si astenessero "secondo il loro buon cuore" da compiere azioni giudiziarie contro i politici. Il tutto al fine di non fuorviare l'elettorato.

Ora é vero che un avviso di garanzia non é automaticamente sinonimo di "colpevolezza" ma da qui a richiedere una moratoria in prossimità delle elezioni ce ne corre e, onestamente, trovo che sia un concetto pericoloso.

Vorrebbe dire, di fatto, poter riuscire magari a far eleggere un politico legato alla 'Ndrangheta (ops, ma é già successo in realtà.....) o magari invischiato in reati di concussione e corruzione e poi, una volta eletto, non poterlo più perseguire dato che la "casta" agirebbe subito in sua difesa non dando luogo a procedere e quindi di fatto paralizzando e spegnendo l'indagine.

Questo intervento di Rutelli, questo suo passaggio, unito anche alle lodi intessute parlando di Napolitano, dà e rappresenta un segno evidente di come poi alla fine tutti siano, in modo differente e con ambizioni e megalomanie di grado diverso, attaccati al potere non parlando dei veri problemi, censurando l'informazione reale e proteggendo il loro operato e se stessi da tutto e da tutti.

Per ora é tutto, mi limito a ricordarvi il mio appuntamento classico oramai con la Rubrica Rockpoeta On The Road con la pubblicazione on line a mezzanotte dell'ottavo episodio.

Daniele il Rockpoeta
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giovedì 18 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Revenge!

Oggi proviamo a prenderci la nostra rivincita sulla mistificazione di certe parole per poi arrivare con essa a mistificare la realtà.

Oramai é come stare sulle montagne russe: un giorno ci sentiamo dire che la crisi é in via di risoluzione, un altro invece che siamo ancora disperati (leggasi essere con le pezze al culo). Insomma non si sa più a chi credere.

E la cosa incredibile é che tutti tirano fuori dati e numeri a sostegno delle loro tesi.

Allora ho deciso di provare a dare una mia interpretazione di quando a mio avviso saremo usciti dalla crisi: saremo in ripresa vera quando non solo avremo il PIL che migliora dello 0,000000000001% all'anno, ma quando la ripresa economica reale si tradurrà anche in miglioramento effettivo della qualità della vita. Allora se davvero avvertiremo che il lavoro non é più un miraggio, che la povertà reale é veramente in dimunzione, che certe misure prese da un esecutivo serio sono davvero state in grado di rilanciare un ciclo virtuoso nel Paese, a quel punto saremo sulla strada giusta verso una risoluzione della crisi.

Ecco perché più che mai oggi la denuncia sociale in ogni sua forma (anche artistica) é essenziale. Ed ecco per quale ragione oggi voglio "sdoganare" due parole che io amo moltissimo e che da anni, ingiustamente, sono legate ad un senso distorto in quanto connotate politicamente, poiché con quei termini si pensa subito ad una precisa parte politica (oramai quasi estinta, i comunisti lol). Le due parole sono: impegno civile.

Quando pubblicai nel 2003 il mio primo libro, alla conclusione di un mio reading mi fu detto (cosa che altri qui sul blog, emozionandomi moltissimo mi hanno fatto pure loro notare) che le mie erano poesie di impegno civile.

Io di fronte a questa affermazione, lusingatissimo da questo complimento ed emozionatissimo per averlo ricevuto, risposi (ed ho sempre risposto così anche successivamente) che ero molto onorato di questa affermazione, ma che le mie poesie erano (e sono) poesie sociali. Sociali perché le mie poesie nascono e respirano l'aria della vita quotidiana, vivono quindi la realtà di cui parlano e quindi sono plebee come il termine "sociali" che le contraddistingue. Parlare invece di impegno civile per i miei lavori, ho sempre pensato che fosse quasi un nobilitarli, un elevarli al di sopra della vita reale cosa che io non condivido.

Oggi, invece, credo che sia ora di sdoganare queste due parole e restituire loro dignità e verità: impegno civile, significa lottare contro le ingiustizie sociali, senza colorare politicamente queste lotte, ma dando ad esse un significato unico di desiderio di giustizia e di miglioramento delle condizioni sociali della gente del nostro Paese.

Ed allora le mie sono e restano poesie sociali ma hanno e vogliono anche avere l'ambizione di scrollare il mondo e sottolineare con forza l'importanza di un impegno civile da parte di TUTTI.

Per cui da oggi questo blog é vero che scrive di sociale ma rivendica con forza il suo impegno civile.
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martedì 16 marzo 2010

Rockpoeta On The Road: "Usurai"

Il tema di questo settimo episodio direi che é chiaro e si intuisce dal titolo.... Vi lascio quindi al video!



Per chi volesse vedere il video anche in HD clicchi su VIMEO

E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.

Daniele il Rockpoeta

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domenica 14 marzo 2010

L'Angolo del Rockpoeta: "Post Egoista"

Oggi questo post nasce per "colpa" di GIANS, specificatamente per la simpatica provocazione che ha lanciato in questo suo post.

Caro Gians provo a darti parzialmente retta (non sia mai che il Rockpoeta non faccia per una sola volta il ribelle lol)

In realtà molti di voi credo sappiano cosa spero di ottenere dalla vita: un contratto vero da una casa editrice che sappia lanciarmi non solo come poeta pubblicando i miei libri, ma anche valorizzando la mia parte espressiva legata alle performance live delle mie poesie.

In realtà qui su questo blog ho trovato amici che, per quanto loro possibile, hanno saputo e voluto darmi una mano e colgo qui l'occasione di ringraziarli.

Dovendo quindi adempiere alla parte egoistica del post vi chiedo (oltre ad un eventuale aiuto per il sogno grande che sto inseguendo) una mano più piccola ma altrettanto significativa: A tutti coloro che sono su facebook chiedo da questo martedì in poi di far girare il link del mio post con il video della mia rubrica Rockpoeta On The Road affinché possa essere visto e spero apprezzato da più persone possibili.

Come avevo promesso a Gians, se avessi fatto il post egoista richiestomi lol, l'avrei fatto con tutti i crismi e quindi anche egoisticamente chiedendo una mano :-)))

Siccome però non é la mia vera natura, vi voglio lasciare con una poesia che non é legata al tema del post ma é semplicemente una mia poesia; ve la lascio come dono nella speranza che il mio "egoismo" sia altruisticamente raccolto da molti di voi.

Vi abbraccio tutti
Daniele il Rockpoeta

KEY OF LIFE

Claustrofobia aristocratica
Vivo in un'era di gabbie mentali
Morire da eroi non é più permesso
Loro decidono gli eroi.

Il mio corpo é una trappola
Una gabbia per l'anima,
Volare alto
Sopra rifiuti speziati
Spacciati per cibo della mente

Anticristo mediatici
Compravendita del pensiero
Baratto azionario
Lacrime di resa.

Alberi luminosi
Recettori spenti.

Stai in fronte a me
Non arretrare adesso
O domani
Troviamo la chiave di un'altra vita.

Egoismo d'amore:
Resta al mio fianco fino a quando mi spegnerò.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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venerdì 12 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: I TAR Alla Ribalta (E Giustizia Alla Riscossa)

Molte le notizie su cui valutare se scrivere e cosa in questi giorni. Io ne ho scelte tre per aspetti e riflessioni suscitatemi, almeno in parte, diversi tra loro e che volevo condividere con voi.

Partiamo dalla notizia del giorno: Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media di sospendere il Regolamento varato dall'Autorità per la garanzia delle Comunicazioni e che disciplina la par condicio; insomma, di fatto ha tolto il bavaglio che era stato messo ai talk show di informazione politica (quindi ahimé anche Vespa e Santoro - lol sarcastico -) che pertanto possono essere nuovamente trasmessi senza quelle regole-capestro stabilite da quel regolamento bulgaro.

La prima cosa che ho pensato é anche diventata simpaticamente se volete, il titolo del post. Questo anche in funzione di altre decisioni che hanno stoppato giustamente sotto ogni aspetto (giuridico e morale) certe" misure restrittive" prima, e certe "interpretazioni" poi date dal Governo o da organi (Authority) cmq politicamente controllati dalle forze di governo e più in generale cmq dalle forze politiche tutte insieme.

La seconda riflessione su tutto questo é leggermente più seria: già altre volte abbiamo in tali casi sentito dire che si stava assistendo ad una preoccupante tenzone tra politica e magistratura; un braccio di ferro che ora però, mi pare più che mai dichiarato da ambo le parti e che quindi vede (sia pure giustamente per quanto concerne le singole scelte legate alle sentenze emanate) i magistrati costretti a rintuzzare attacchi molto seri a quella che é la poca libertà rimasta. Si attacca perfino la libertà virtuale, ossia quella di talk show dove poi sappiamo bene che non si dice sempre tutto e dove addirittura succede che i loro conduttori considerino quello spazio un contenitore da far gestire interamente ad una parte politica (i riferimenti a Santoro nel primo caso e Vespa nel secondo con Floris ad essere parte intermedia non sono puramente casuali).

In Italia ora, in questo preciso istante storico, stiamo vivendo davvero un pericoloso conflitto tra poteri ed una seria minaccia alla Costituzione ed alla libertà di pensiero tout court. Questo non significa che l'esito porti sicuramente ad una dittatura e non invece ad un lieto fine, ma allo stato attuale i rischi di un finale amaro e per nulla lieto temo siano alti.

Volendo invece, forse, alleggerire il post passiamo alla seconda notizia. In base a quanto leggo qui sembra finalmente possibile affermare che il desiderio di vedere abolita la caccia o cmq quello di non rivederla tornare ad essere libera ed indiscriminata come decenni fa, é un pensiero bypartisan.

Questo mi consola moltissimo. Tornare a vedere sprazzi di buon senso gettati nella mischia da ambo le parti politiche (o meglio da parte di persone appartenenti per scelta di campo ad entrambi gli schieramenti) l'ho trovato confortante.

Lungi da me l'idea che questa piccola notiziola sia da prendere come seme decisivo di una rinascita.. Possiamo solo constatare che il buon senso, ancora, sia pure in dosi piccolissime ed in esemplari ridotti, esiste e riesce a manifestarsi.

Infine chiudiamo con una domanda che mi sono posto io ma ovviamente e con più legittimità del sottoscritto si é posta la madre di Emanuela Orlandi: perché tutte queste verità solo oggi?

Ed io aggiungo: perché se, come sembra, il mistero di Emanuela Orlandi era legato ad un "normale" rapimento si sono scatenati, in tutti questi anni, tutte queste cortine fumogene intorno al suo caso e tutti quei misteri da film di spionaggio? Cosa poteva sapere di un rapimento "comune" un turco terrorista legato ai servizi segreti stranieri e che spara al Papa?

Siamo davvero certi che la versione dei fatti che stanno cercando di propinare a noi ma in prima battuta alla madre di Emanuela (sicuramente stanca e provata da 27 anni di inutili ricerche e speranze di sapere cosa era successo realmente a sua figlia) dopo tutto questo tempo, sia la verità?
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martedì 9 marzo 2010

Rockpoeta On The Road: "Coriandoli"

Benvenuti al sesto episodio di questa rubrica. Buona Visione!



Per chi volesse vedere il video anche in HD clicchi su VIMEO

E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.

Daniele il Rockpoeta

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lunedì 8 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: 8 Marzo 2010: Cosa Fare Oggi?

Oggi é la Giornata della Donna. Chi mi legge da più tempo sa bene come la penso al riguardo: sa che penso che non debba essere considerata una festa ma appunto una giornata per riflettere e per evidenziare con forza tutte le ingiustizie che ancora le donne subiscono nelle varie parti del mondo ed anche qui nel nostro Paese. Giornata che dovrebbe servire per sensibilizzare di più su questo tema affinché tutto il resto dell'anno fosse utile per tentare di migliorare la realtà dell'universo femminile qui in Italia e nel mondo.

Quest'anno quindi ho fatto una scelta di campo precisa: per chi, leggendomi solo da tempo più recente, volesse avere una visione meno sintetica di quello che penso di questa giornata e di come in passato ho scelto di scrivere su questo tema, rinvio (poco più sotto) ai post degli anni passati. Oggi, invece, in ossequio alla mia linea di pensiero, voglio mettere in risalto alcuni eventi che si terranno in data odierna e che secondo me potrebbe essere interessante seguire. Magari portando con voi il vostro compagno, per vivere questo 8 marzo in modo costruttivo e simbolico allo stesso tempo.

I miei post passati:






Veniamo invece ad un paio di eventi che voglio segnalarvi oggi:

Questa serie di incontri che si terranno a Sassuolo, non partirà esattamente oggi ma ho cmq ritenuto interessante segnalarli per l'importanza che secondo me hanno i temi trattati.

Ci spostiamo adesso a Lamezia Terme dove già dal 5 marzo si é avviata una serie di incontri ed eventi che rientrano nell'ambito dell seconda edizione della manifestazione "La Città delle Donne", che termineranno martedì 9 marzo, dedicati ovviamente alla donna ed alla sua condizione oggi.

Ovviamente incontri e manifestazioni di rilievo ce ne saranno tantissimi anche e soprattutto nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli. Ho voluto pertanto segnalare questi due eventi per evidenziare come sia possibile realizzare manifestazioni di livello anche in località piccole e non soltanto per forza di cose, in grandi metropoli.

E' tutto. Ancora una cosa: un bacio a tutte voi che mi commentate e mi leggete!
Daniele il Rockpoeta
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sabato 6 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Eppur (Qualcosa) Si Muove

E' arrivata. Alludo alla sentenza della Corte D'Appello di Genova, (di cui potete leggere anche QUI e QUI) di cui ancora non si conosce il dispositivo, inerente i fatti accaduti dentro la Caserma di Bolzaneto (quella del terzo episodio di Rockpoeta on the Road per intenderci) durante il G8 del 2001 a Genova.

Tra prescrizioni ed assenza totale nel nostro ordinamento del reato di tortura, cmq un passo avanti rispetto alla vergognosa sentenza di primo grado lo si é fatto.

In primis tutti i 44 imputati sono stati condannati civilmente al risarcimento dei danni nei confronti delle vittime. Poi nessuna assoluzione. Certo ci sono state anche purtroppo molte prescrizioni, ma almeno da questa sentenza, se anche non si é potuta avere vera giustizia per quanto concerne le condanne da assegnare a questi soggetti (per colpa anche delle leggi attuali e di altre anche molto recenti...) almeno si é di fatto ammesso e dichiarato che quanto successo in quella Caserma é verità. E' oramai Storia (sia pure orrenda, amara ed efferata) che dentro quel luogo nel 2001 si é assistito ad una barbarie di nazista memoria.

Girando in rete vedo che anche un altro tema trattato da molti di noi ed inoltre nella mia Rubrica on the road, é tornato alla ribalta. Parliamo della privatizzazione dell'acqua.

150 Amministrazioni locali (un po' in ritardo forse ma sperem...) si ribellano a questa legge e ribadiscono "che la proprietà dell'acqua deve essere collettiva e la gestione della sua distribuzione deve restare nelle mani del servizio pubblico, in un assetto privo di ogni rilevanza economica"

Bene, una notizia discreta ed una interessante; la lotta prosegue senza sosta anche se le sensazioni della poesia nel post precedente restano e sono sempre difficili da allontanare dalla nostra mente.
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venerdì 5 marzo 2010

L'Angolo del Rockpoeta: "Canto Solitario"

Canto Solitario

Canto martire e solitario

Canto di lotta ed amore
Si rifugia dentro braccia senza vita
Uccise da tempi voraci
Da insensibilità quotidiane
Frettoloso disinteresse
Memoria anafettiva e vuota.

Cani e lacché
Olfatto perverso ricerca
Odori di pelle libera
Desiderosa ancora di vedere cambiamenti.

Ed io scappo
Tento di non farmi trovare da quelle fiere
Ma le mie forze stanno svanendo
I miei occhi oscurandosi
Le mie gambe cedendo.

Li sento arrivare alle spalle
Non so fermarli più.

Lottare soli sfianca.

Forze esaurite
Chiudo gli occhi
Sento i loro denti affondare nella mia carne.

Cibo per la loro vergogna
Oblio di pace.

The End.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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giovedì 4 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: La Vera Informazione

La Vera Informazione....

La Vera Informazione non é quella di talk show penosi condotti da Vespa (ma anche da Santoro in modo più attento meno servile ma cmq sempre di parte). E' invece costituita, secondo me, per es. da programmi come Report o Tetris ieri sera su La7. Ciononostante non va dimenticato mai che la vera libertà é quella di poter lasciare esprimere tutti (indipendenti e lacché) senza oscurare nessuno!

Torniamo a Tetris ieri sera. Grande puntata! Parlare di libertà d'informazione senza, da parte del conduttore, atteggiamenti da piagnisteo o cmq faziosi e di parte ma con una seria indignazione e forte presa di posizione, mi é sembrato molto istruttivo.

La Vera Informazione é quella che dovrebbe raccontare dei problemi della gente. Ed il vero giornalismo dovrebbe in campagna elettorale riuscire a "costringere" i politici (soprattutto i candidati) a "scontrarsi" (meglio confrontarsi lo preferisco) sui temi della gente.

Invece oramai i politici preferiscono andare in Tv e fare il loro show senza essere interrotti per sembrare più fighi e risultare senza alcuna macchia o sbavatura.

All'estero é diverso: non é che, per es, in Francia, in Spagna o in Inghilterra non ci siano tentativi di intromissione del potere politico all'interno dell'informazione pubblica (in Italia però abbiamo anche l'anomalia di un'informazione privata in mano a poteri forti dell'economia italiana nonché dell'informazione e dell'editoria in mano al Cav.) ma in quei Paesi ci sono contrappesi più forti e funzionanti.

E poi forse loro hanno un popolo meno pecorone di quanto é il nostro, di quanto siamo noi.

Ieri sempre a Tetris una giornalista inglese e che lavora per Al Jazeera International (che si può vedere anche all'interno della piattaforma Sky, canale 522) osservava che nonostante tutto quello che succede, anche poi in questa circostanza con questo oscuramento informativo, gli italiani non si stanno ribellando.

Siamo arrivati al punto di rimpiangere (secondo Freccero - ospite anche lui ieri sera a Tetris -ma tutto sommato riflettevo ahimé che visto il panorama attuale non aveva quasi tutti i torti sic...) i tempi della vera ma differenziata lottizzazione RAI perché almeno Tg1, Tg2 e Tg3 erano schierati ma in modo diretto, politicizzato, ma in modo almeno più nitido.

Devo dire che io guardo con molta amarezza e dolore alla Spagna dove la Tv pubblica é scevra da infiltrazioni partitiche da quando Zapatero ha stabilito che dentro la TVE non ci dovevano essere più intromissioni politiche.

Ma torniamo a parlare della Vera Informazione. La Vera Informazione dovrebbe riuscire ad essere la regola e non l'eccezione. La Vera Informazione é quella che oggi, invece, langue morente come un barbone all'angolo della strada senza neanche la magra e misera consolazione di una bottiglia da scolare perché quella che tiene in mano é vuota da tempo.

La Vera Informazione é a volte quella delle Iene, di Current Tv, di Report, di Tetris, dell'Infedele... Manca però la possibilità vera di un confronto sui temi politici e sociali rilevanti tra la gente ed i politici. La Tv non ha più la possibilità ed il potere di "imporre" a questi figuri un confronto reale e serio. Ed allora la Par Condicio, queste restrizioni, sono solo il risultato di un giornalismo che non si é accorto che asservendosi al potere politico (destra e sinistra) sarebbe andato incontro a questo declino.

Poi, siccome l'appetito vien mangiando, anche la satira, le trasmissioni di denuncia a più ampio spettro, sono state prese di mira. Solo i telegiornali resistono ma il perché lo sapete bene anche voi....

Ieri Mentana, Freccero, ed altri hanno anche alternato momenti di scontro all'interno di una casta cmq molto variegata. Ammetto che Mentana l'ho trovato equilibrato ed in gamba. Ma Una cosa intelligente ed illuminante mi ha colpito e l'ha detta Freccero: Tecnicamente Floris, Vespa e Santoro volessero parlare e fare anche solo più in piccolo le loro trasmissioni, potrebbero utilizzare (e quindi liberamente senza le restrizioni attuali e che più o meno sono state rispettate a Tetris ieri sera) certi spazi di approfondimento dei Tg nazionali dato che all'interno di quegli spazi non esistono questi divieti.

Grande idea ho pensato. Poi mi sono reso conto di due impedimenti: il primo, forse, la presunzione di certi personaggi che preferiscono fare i martiri invece di lottare cmq in qualche modo per divulgare notizie e fare informazione e poi, soprattutto, le mani legate (o volontariamente tirate indietro e messe in tasca) dei direttori dei Tg che non vorrebbero di certo sfidare così apertamente i loro padroni.

Ed allora ecco che l'informazione vera viene lasciata (a livello nazionale) non a denunce forti ma a programmi, video, e quant'altro di facile presa, di banale ironia, o di finta durezza e soprattutto su temi non sempre importanti e quasi mai cmq temi della gente.
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martedì 2 marzo 2010

Rockpoeta On The Road: La "Non-Notizia"

Siamo giunti al quinto episodio della Rubrica Rockpoeta On The Road. Vi lascio al video...



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E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.

Daniele il Rockpoeta

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