venerdì 6 marzo 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Little Boy"

LITTLE BOY

La prima volta che ho sniffato cocaina 
Avevo 8 anni

Non crediate però che io rappresenti un'eccezione
Nè tantomeno che si tratti 
Di un record mondiale di cui non vantarsi,
Oggigiorno
Oramai
È la regola.

Io infatti
Ho iniziato insieme ad altri miei amici:
Prima la colla
Poi dopo pochi mesi la cocaina 
Ed infine ad 11 anni l'eroina dritta in vena.

Il problema, più crescevo,
E più era quello di trovare i soldi per la roba.

La scuola.... Ho terminato le elementari
Per grazia ricevuta
E poi alle medie quasi neanche frequentavo più
Per me l'esigenza primaria era farmi.

A 13 anni ero già un colabrodo
Buchi di aghi ovunque
E una paura fottuta di prendermi l'Aids
Proprio come il mio amico e coetaneo Franco.

Senza contare
Le volte in cui per avere una dose mi prostituivo
E quasi mai con le precauzioni necessarie.

Ho rischiato più di una volta l'overdose
Per fortuna non ci sono mai veramente caduto
E sono riuscito a cavarmela senza l'intervento di nessuno
Altrimenti, ospedale
E poi comunità terapeutiche per minori
Quando non parcheggiato
Dentro a reparti neuropsichiatrici per adulti
Dove quelli della mia età non dovrebbero stare
Ma dove ci finisci se nella comunità non c'è spazio.

Anni di esperienze infime
Di momenti terribili
Cancellati, solo per poco tempo. 
Quando mi facevo.

Ho fatto tante cose disgustose
Ma di una sono fiero: non ho mai spacciato
Neanche per procurarmi la dose. 

Tranquilli
Non cerco l'applauso
E tantomeno compassione
Non la merito
Nessuno in queste condizioni la merita. 

Oggi ho 18 anni
E vi parlo da una comunità di recupero
Nella quale sono entrato due anni fa.  

So cosa state pensando:
"Ecco l'hanno beccato,
C'è finito in overdose questa volta!"
Ed invece no
È stata una mia scelta
Mi sono stancato di vedermi in quel modo
Di rovinarmi giorno dopo giorno
Ed ora sono quasi del tutto disintossicato.

La paura di ricaderci è tanta
Ma quella di rivivere quel periodo, è ancora più forte.

E quando uscirò da qui
Mi proteggerò da quelle tentatrici "gocce di pioggia bianca" 
Con un ombrello di nuova vita.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

31 commenti:

Gus O. ha detto...

Ho ringraziato la comunità per avermi fatto capire che la libertà non andava cercata nei beni materiali, nei vizi, nell'ozio, nel consumismo, nel capitalismo, nell'avarizia, nell'ingordigia, nell'ipocrisia...bensì andava ricercata nella semplicità, nella povertà, nell'umiltà, nell'amore...nelle cose semplici. Nella vita ho avuto tutto ciò che un uomo possa immaginare. Ho avuto tutto, ma non ho mai avuto niente di ciò che cercavo. Qui ,invece, non ho nulla di materiale, ma ho tanto di spirituale, o meglio sto scoprendo, come fosse avvenuto un miracolo, tutti questi valori spirituali che riempiono il cuore, l'animo, la mente. A questo punto mi sono messo a piangere, di fronte a 38 persone come un bambino.

Scritto da Pio Carosi morto per cirrosi epatica all'età di 41 anni.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: parole importanti, forti, che mettono al centro l'uomo e la sua essenza, l'uomo come essere e non considerato per quello che possiede. Grazie Gus dei tuoi commenti sempre molto attenti e profondi.

MAX ha detto...

Molto toccante questa poesia.
Una discesa agli inferi di un ragazzo e poi la risalita per conquistare il riscatto della sua dignità prima davanti a se stesso e poi verso la società.
La droga continua ad essere ancora una forte piaga sociale al giorno d’oggi.
Ciao

Gus O. ha detto...

Daniele, la tua bellissima poesia, mi ha riportato indietro negli anni, quando mi occupavo di questi ragazzi particolari cercando di aiutarli fino all'assistenza nelle stanzette scura dei malati di AIDS.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MAX: vero, la droga oggi più che mai è una piaga sociale enorme e che colpisce già fin da quasi bambini.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: grazie della tua testimonianza, hai una grande anima.

Ariano Geta ha detto...

In effetti droga e alcool (ma anche abuso di cibo o di shopping) nascono soprattutto a causa di un vuoto interiore da riempire. Un vuoto che non potrà mai essere colmato finché si crede di poterlo saziare con droga, alcool, cibo o shopping...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: vero solo che alcool e droga portano alla morte attraverso una costante autodistruzione del soggetto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: solitudine ma anche forse un pensiero sbagliato su come sconfiggerla.

Arwen Elfa ha detto...

La droga sicuramente è sempre più una piaga sociale anche perchè hanno fatto in modo che costi di meno, rispetto a 10/15 anni fa e molti più ragazzi ci cascano. Però bisogna dire che non è che drogarsi sia davvero la regola. Di solito arrivano a rifugiarsi nella droga i più deboli. Quelli che sono più equilibrati la evitano accuratamente.
Ci si rifugiano quelli che credono si poter sfuggire ai loro problemi dimenticando la loro vita e sbagliando tutto, oppure quelli che credono che essere uguali agli altri gli permetterà di unirsi ad un gruppo (in questo caso un gruppo che sarebbe da evitare accuratamente)
E nonostante questo è sempre più diffusa per differenti motivazioni, anche per la follia della gente. Bella poesia come sempre un saluto e sereno fine settimana in arrivo

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARWEN ELFA: concordo con il tuo commento e aggiungerei che oggi la superficialità ed il vuoto interiore di molti ragazzi forse facilita ulteriormente il ricorrere alle droghe. Sembrava un fenomeno in attenuazione ed invece...

Gus O. ha detto...

PER ARWEN ELFA.
I ragazzi che inciampano nella droga non sono deboli ma hanno una grande sensibilità, un bisogno smisurato di qualcosa che riempia il loro vuoto esistenziale.
Puoi crederci. Ho visto ragazzi di 20/22 anni, che riacquistata, la libertà si sono dedicati alla comunità diventando responsabili. Parlando con loro mi sentivo un bambino stupito dalla loro maturità

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: mi intrometto :-))) anch'io in punta di piedi e ti do ragione, e non posso che aggiungere che queste storie a lieto fine mi commuovono molto e mi illuminino il cuore.

Mirtillo14 ha detto...

Quando io ero una ragazzina, abitavo in un piccolo pèaese , dove la droga sembrava una realtà moolto lontana. Ora sembrano non esserci più limiti di età e di paese. Questo ragazzino , nella sua breve vita prova di tutto e fa le sue esperienzer peggiori, forse per sentirsi grande, forse per riempire vuoti affettivi e sociali.
Per fortuna trova anche la volontà di venirne fuori e di affidarsi a una comunità. Questo finale positivo lo vedo come una speranza per i tanti che cadono nel giro, perchè possano ricominciare una vita migliore, magari aiutando gli altri. Saluti cari.

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie di questi versi così ricchi di speranza. Spero con tutto il cuore che "l'ombrello di una nuova vita" protegga tutti gli ex tossicodipendenti dalle pericolose "gocce di pioggia bianca". Saluti cordiali.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO se decidono di smettere la speranza è sempre davanti a loro. Grazie per le tue belle parole sui miei versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA lo spero anch'io ma dipende soprattutto dalla loro volontà

MikiMoz ha detto...

Sembrava una scena da meninos de rua e invece è l'italianissimo Franco.
Situazioni da Italia anni '80 e '90, oggi spero non siano più frequenti.
In ogni caso si droga chi vuol farlo. Chi vuole essere schiavo di un sub-sistema economico. Ovviamente attecchisce tra i deboli ma soprattutto tra gli ignoranti, ossia dove manca istruzione.

Moz-

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MOZ io ho scritto del nostro tempo, tu clicca sul titolo della poesia dentro il post e vedrai un articolo molto significativo che riporta come oggi si sia tornati a quei tempi se non peggio. Oggi chi si droga ha anche un forte vuoto interiore e superficialità da vendere.

Joanna ha detto...

Ancora oggi tanti ragazzi, troppi secondo me, sono prigionieri della spirale della droga.
E purtroppo la maggior parte della società li lascia soli, non dà loro sostegno né l'aiuto per tirarsene fuori.
La tua poesia è semplicemente un perfetto disegno del nostro presente.
Buon pomeriggio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER JOANNA grazie ed il tuo commento una sintesi perfetta della realtà

Claudia Turchiarulo ha detto...

Per fortuna non ho mai toccato da vicino il mondo della droga.
Una volta avevo un amico che fumava marijuana e facevo di tutto per dissuaderlo da questa abitudine.
Sogno un mondo in cui droga e AIDS non siano più così diffusi.
Ma é un'utopia.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA neanch'io ho avuto contatti con quel mondo. Come vorrei anch'io che la tua utopia si realizzasse

Gabriella Dell'Aria ha detto...

Molto bella, e significativo che non abbia mai spacciato.

Mariella ha detto...

Quello che vedo attorno a me oggi, è peggiore di quello che ho vissuto indirettamente, negli anni '80.
Allora si era un po' frenati dai prezzi. Oggi costa così poco farsi che è alla portata perfino dei bambini. Ed è spaventoso.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GABRIELLA grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA hai drammaticamente ragione oggi ci si mettono anche i prezzi molto più bassi

Cavaliere oscuro del web ha detto...

La società attuale è superficiale, spesso i giovani rischiano la vita con dei mix molto pericolosi.
Sereno pomeriggio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE società superficiale e giovani che lo sono altrettanto

Mary ha detto...

Significativa, per riflettere e non solo...
La società attuale incute angoscia, dagli anni 80 invece di migliorare siamo peggiorati.
Certo la speranza non la dobbiamo mai lasciare e agire per la costruzione di un mondo migliore...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MY noi proviamo a sperare ma per ora non si vede la luce in fondo al tunnel.