lunedì 21 ottobre 2019

L'angolo del Rockpoeta®: "Irene"

IRENE

Intarsio sanguinoso nel cuore
Intarsio volgare che umilia il tuo corpo
Incesto subito ancora una volta

Tu, ora sedicenne, patisci tali violenze
Inferte da tuo padre
Da quattro anni ormai.

Ubriaco
Quasi ogni sera
Sale le scale
Tenendo ancora in mano 
Il collo dell'ultima bottiglia che ha bevuto
E barcollando apre la porta della tua stanza.

Momenti interminabili
E la mattina dopo
Ti sorride come se nulla fosse successo
Mentre tu vaghi per la cucina come un fantasma
E fissi tua madre che abbassa lo sguardo.

Ti senti persa
Sola
Abbandonata
Ma questa volta giuri a te stessa che deve finire.

Denunci
Vieni allontanata da quel luogo di follia;
Giulia, la tua amica del cuore,
È sempre accanto a te,
Non ti lascia mai.

Sono stati anni difficili
Faticosi
Logoranti ma necessari per ricostruirti dentro
Ed iniziare una nuova vita. 

Oggi a 28 anni
Sei felicemente sposata 
Lavori e sei mamma di Luca.

Quell'inferno è alle spalle ormai
Ma talvolta il tuo sguardo
Si vela ancora di una patina di tristezza
Un'ombra che oscura i tuoi occhi.

Ma è solo un attimo
Poi ti volti
Prendi in braccio tuo figlio
Sorridi a tuo marito
E cancelli così
Quelle ultime residue scorie d'orrore. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

33 commenti:

MikiMoz ha detto...

Parole di speranza, per chi potrebbe avercela fatta, a superare quei momenti.
Sono cose secondo me impossibili da dimenticare: ma con amori forti e sinceri (in questo caso, l'esempio di un marito e di un figlio) davvero ci si può lasciare il passato alle spalle... :)

Moz-

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MOZ: il segno della cicatrice resta ma lo si può anestetizzare con amori veri e profondi.

Anonimo ha detto...

Il livello di violenza che leggiamo o vediamo ogni giorno sui mass media è veramente impressionante. Poi nell'ambito della famiglia ci sono storie truci, tremende spesso o quasi sempre sono uomini con un passato da paura che scaricano la loro aggressività su chiunque vive intorno a loro in famiglia o nelle sue vicinanze...già, la famiglia. Sarebbe il luogo dove nascono e iniziano a prendere forma le vite di tutti noi, ma ormai la famiglia è diventato il facile slogan per prendere voti alle prossime elezioni e poi, in concreto, si fa poco o nulla.

E' bello in finale che hai scelto, perché dopo esperienze di violenza ci vuole una grande forza interiore per rinascere. Ho sempre pensato che in quei casi ti trovi davanti ad un bivio: vivere (o sopravvivere) o essere demoliti. Quando una persona esce da una esperienza truce come la violenza ci riesce (almeno per quel che so e da amiche che ne sono uscite) solo ricreando le basi di una nuova vita da dentro di te. Certo, ci sono o dovrebbero esserci le strutture d'appoggio esterno, ma tanto fa la persona stessa e i casi non mancano. Come dice Moz qui sopra puoi anestetizzare con amori veri e profondi. Io direi puoi superare il trauma con la forza della vita che è dentro ognuno di noi insieme ad altri aiuti fra cui l'amore vero.
Un commento un po' lungo ma ci voleva
Un salutone Amigu de Zena e grazie delle tue visite

cristiana marzocchi ha detto...

Che orrore si prova leggendo queste storie e pensare che questi mostri lavorano e hanno conoscenti e amici ignari della loro nefandezza.

Ma questo 'PADRE' è stato denunciato e condannato?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: è drammatico come la famiglia che dovrebbe essere un luogo di pace e protezione possa trasformarsi in un incubo orribile. Il finale l'ho scelto proprio per le ragioni che anche tu hai citato. È importante che arrivi il messaggio che si può ripartire e si può riuscire ad avere una nuova vita con amori profondi e sinceri capaci di scaldarti il cuore.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: non è una storia vera, nel senso che Irene è un personaggio di fantasia ma al contempo è una storia vera perché di ragazze come lei ce ne sono molte e molte non hanno neanche il coraggio che ha avuto Irene di sporgere denuncia perché hanno paura di essere sole ad affrontare tutta la situazione. Nella poesia Irene denuncia e riesce a formare una nuova vita luminosa e piena d'amore.

Katrina Uragano ha detto...

L'abuso di un padre su una figlia...
Dio mio.
Non so se esista qualcosa di più schifoso.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA: è una delle cose più aberranti che si possano immaginare.

Ariano Geta ha detto...

Mi è capitato di leggere casi di cronaca su incesti (senza approfondire troppo perché provo orrore per una cosa tanto efferata e disumana) però in genere si fermano al fatto, non ci sono (ed è anche giusto che sia così) successivi articoli sulla capacità della vittima di superare il trauma. Mi chiedo davvero se sia umanamente possibile riprendersi psicologicamente da una violenza così atroce...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: credo di sì, certo non si dimentica mai tutto quanto, ma si può andare oltre e ricostruirsi una nuova vita.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Troppa violenza in giro, i tuoi versi mi fanno ricordare anche la canzone dei Gemelli Diversi: Mary.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: la ricordo anch'io, grande canzone.

Nick Parisi. ha detto...

Struggente e coinvolgente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER NICK: grazie.

Mariella ha detto...

Quasi tutto si può superare grazie all'amore.
In tutta onestà ritengo che un'aberrazione come questa sia non classificabile. E mi domando quale condanna potrebbe essere adeguata ad una mostruosità del genere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: vero, quasi tutto. Penso che ci vorrebbero pene esemplari per aberrazioni di questo tipo.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Non credo che Irene potrà mai davvero dimenticare le atrocitá subite.
L'amore di suo marito e di suo figlio non basteranno.
Purtroppo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: dimenticare del tutto no, ma andare avanti con una vita bella e luminosa con suo marito e suo figlio, sì.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Purtroppo ho un'amica con una storia analoga.
Oggi ha 56 anni, é madre di tre maschi e ha un marito che la ama tantissimo.
Di notte, però, spesso piange di nascosto, perché le scene delle violenze subite le tornano in mente come incubi ad occhi chiusi e aperti.
Nessuna donna dovrebbe mai vivere nulla del genere.
Anzi, nessuna persona...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: concordo sulla tua conclusione. Chiaro che esperienze drammatiche come questa non si dimenticano, ci possono essere molti momenti in cui riaffiorano ma se hai una vita come quella di Irene o della tua amica, forse, è chiaro che sei facilitata ad avere una vita cmq migliore ed ili più possibile normale. Certo non sarà mai possibile dimenticare tutto, anche la mia poesia lo sottolinea.

Maria D'Asaro ha detto...

Che bella questa lirica ... Versi strazianti, che schiudono però alla speranza. Grazie!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA: grazie a te

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: Hai perfettamente ragione.

silvia de angelis ha detto...

Eventi dolorosissimi e traumatici, che segnano per sempre il percorso d'una donna.
Ho molto apprezzato i tuoi versi.
Un caro saluto,silvia

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SILVIA: vero, la segnano per sempre e sarebbe giusto dare una pena esemplare al colpevole. Grazie di cuore per i tuoi complimenti sui miei versi.

digito ergo sum ha detto...

abusi. abusi ovunque. padri sui figli, figli sui padri, c'è un'irene ovunque, molto più vicino di quanto pensiamo, c'è un'irene insospettabile più vicina di quanto pensiamo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER DIGITO: vero, queste realtà sono più vicine a noi di quanto crediamo.

Mirtillo14 ha detto...

Un altro dramma della nostra società ! Io non credo che Irene potrà mai dimenticare quello che ha subito, sono ferite che non guariscono più. L'amore di suo marito e di suo figlio potranno aiutarla molto, però, nel ritrovare l'amore vero che Irene merita. Saluti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO: quello che penso anch'io, dimenticare tutto no ma metterselo alle spalle grazie all'amore della sua famiglia quello sì.

Anonimo ha detto...

È importante, molto importante parlarne, anche se non è affatto semplice. Devo dire però che la teoria è molto più semplice della pratica. Purtroppo, sarà che ci ho fatto caso, sarà che ci presto più attenzione, ma sento molte storie simili. Sui social, sui giornali, racconti in generale. Gli abusi, in generale, sono una cosa che non si possono descrivere talmente fanno schifo. Auguri a Irene, che nonostante tutto, è riuscita ad amare ancora.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA B: vero è importante parlarne anche per non far sentire sole le vittime di questi orrori schifosi.

Patricia Moll ha detto...

Poesia dolorosa ma con un velo di speranza.
Io però credo che cancellare del tutto quello schifo vissuto sulla propria pelle nel proprio corpo sia impossibile. L'amore possono aiutare a mettere da parte tutto ma ogni tanto quel tutto tornerà a rialzare la testa.
Mi auguro che siano sempre meno quelle che devono subire e sempre di più quelle che tornano a nuova vita

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: concordo con te, ogni tanto ci penserà ma nella poesia si capisce come la nuova famiglia è per lei importantissima per una nuova vita.