lunedì 22 maggio 2023

L' Angolo del Rockpoeta®: "Il Buco"


IL BUCO

Idealizzarmi
Solo questo sapete fare
Voi uomini.

Immaginarmi secondo le vostre impressioni 
O le vostre fantasie
Voi non avete curiosità
O desiderio di sapere davvero chi sono 

Che mi cerchiate per i miei servigi
O semplicemente mi osserviate 
Sfrecciando con la vostra auto
Mi volete pensare e comporre
Come un puzzle 
Secondo i vostri canoni.

Ed allora 
Se siete miei clienti
O sono una troia 
O vostra sorella
Figlia
Madre
Segretaria
O semplicemente un buco in cui venire.

Se invece
Non vi fermerete mai 
E proseguirete oltre
Ma mi notate
Allora vi si accende un'altra luce
Quella di provare a darmi un volto
Non solo quello che vedete con i vostri occhi
Ma quello interiore.

Allora ecco che
Se sono più anziana
Più accorta
Più dignitosa
Meno discinta
E bianca di pelle
Probabilmente sono italiana
Sicuramente ho famiglia 
O l'ho avuta
Ed a seconda che sia nei vicoli di Genova
O in una strada della periferia di Roma o Milano
Sono una prostituta di lungo corso
Oppure sono una sventurata
Che ha perso lavoro e casa
Ed ha deciso di battere il marciapiede
Anche se dove sto io
Il marciapiede non c'è neanche
Sono sul ciglio della strada.

Io per voi sono un'idea
Una fantasia
Un momento di riflessione 
O più di frequente
Solo una fessura da penetrare.

Ma qualunque cosa voi vogliate da me
O se invece non ambite ai miei lavoretti
Qualunque cosa fantastichiate su di me
Alla fine
Io per voi sono solo un punto invisibile
Su di una strada
A cui pagare venti euro per "scaricarvi"
O un'istantanea su cui fare pensieri ed ipotesi
Al volante della vostra vettura

O magari
Ho l'ambito onore di assurgere 
A personaggio di un racconto breve
O di una tua poesia
Sì perchè anche tu
Mio caro Rockpoeta
Mi stai provando ad immaginare
Partendo a tua volta
Da un altro momento di immaginazione.

Io posso anche essere intuita
E magari qualcosa di me l'avrete colto
Ma nessuno di voi mi ha parlato
Nessuno di voi si è fermato un solo istante
Perchè avreste capito
Che la mia vita è una merda
Che non ho un marito se sono qui
E se lo avessi sarebbe uno di quelli 
Da cui fuggire di corsa
E che se anche avessi un figlio
Non saprei nemmeno dove sta
E che magari lui 
Proprio in questo preciso momento
Starà dicendo alla sua ragazza
Che sono morta anni fa
E soprattutto avreste compreso 
Che mentre lavoro
Non ho tempo di mettermi a fare conversazione
Non certo gratis
E che vi avrei mandato entrambi al diavolo.

Ora mi eclisso
Non prima di dire che
A chi cerca di immaginarmi
Sensibile
Colta e sventurata
E lo fa senza un mio guadagno
Forse preferisco chi
Molto più prosaicamente
Mi paga  
E paga semplicemente
Per avere un buco in cui venire.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

24 commenti:

Giovanni ha detto...

Complimenti per il ritmo incalzante.
Molte cose si possono dire sul buco Però c'è buco da buco ....... anche qui vi sono differenze.
Ma mi ricordo una Canzone di una certa Caterina Caselli ......... Nessuno mi può giudicare.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: infatti lo spirito è quello della canzone ossia nessuno può permettersi, dice la donna, "di immaginarmi idealizzarmi ed ancor meno di giudicarmi senza conoscermi veramente"

Franco Battaglia ha detto...

Profondissima..e hai scavato anche nei miei retropensieri. Hai ragione poi. Non mi fermerei mai a chiedere. Potrei trovare una vita più viva della mia, più sensibile, più generosa, più provata.. che sorride appena del mio giudizio spavaldo che le passa accanto in auto senza neanche comprendere minimamente cosa può combinarti la vita.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO: grazie immensamente per queste tue parole profonde, e per l'ispirazione che mi hai suscitato con il tuo post.

Gus O. ha detto...

X DANIELE

Tempo fa passando sul Ponte Risorgimento ho sentito una donna urlare. Sono sceso sul greto del fiume. Un pappone menava cazzotti alla donna. L'ho affrontato, siamo finiti nel fiume. Lo stavo massacrando di botte e lui tirò fuori un coltello. Un taglietto sulla guancia è rimasto. Non è affogato perché non si può ammazzare un uomo, anche se è un malvivente.
Tanti abbracci da Sara, una brunetta di 25 anni. Scambio di numeri telefonici e tante cose ascoltate.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: Una vera testimonianza e un terzo modo di "fermarsi" oltre ai due presenti nella mia poesia e sicuramente di tutti e tre il tuo è stato quello più giusto, coraggioso e profondo

MaratonetaGiò ha detto...

Nella vita si fanno delle scelte ed io non desidero sapere niente di queste donne che usano il loro corpo per vivere.
Possono farmi tenerezza ma quando vengo a sapere da un'indagine giornalistica che alcune di loro, in un mese guadagnano quello che io per 40 anni guadagnavo in un anno, mi pongo delle domande.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARATONETA: tu metti sullo stesso livello la prostituzione da strada e le escort. Le prime sono spesso sfruttate, picchiate e soldi no ne hanno. Diverso è il caso di una escort

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Spesso sfruttate e dimenticate, una tematica molto profonda.
Saluti a presto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: concordo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: tu stai addentrandoti in un filone ancora diverso come quello della pedopornografia dove minorenni spesso in cambio di ricariche telefoniche o soldi, fanno ed inviano foto a schifosi depravati oppure peggio ancora a casi di vera e propria e non virtuale, prostituzione minorile. E poi qualunque forma di rapporto sessuale anche virtuale con una minorenne è stupro. A maggior ragione se poi vengono drogate o ubriacate. Nella mia poesia si prendeva in considerazione una situazione più classica, oserei dire quasi vintage, ispirata da un racconto breve di Franco.

Giorgio ha detto...

"Che la mia vita è una merda" menzioni nella tua poesia. Prati Fiscali, EUR, Laurentina, etc.: interi quartieri a Roma sono a luci rosse. Insensibilità diffusa.

Buon inizio settimana, Daniele.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PERE GIORGIO: purtroppo non credo sia solo insensibilità diffusa ma anche "interesse diffuso"....

Jaime Portela ha detto...

A sociedade gera o tipo de prostituição que "precisa". É o mercado a funcionar... Mas é um mercado sem escrúpulos que se serve do "produto" e nem quer mais saber dele.
Para piorar este modo de vida de muitas mulheres, existem os chulos, que a troco de uma pretensa proteção as exploram, deixando-as financeiramente dependentes.
O seu poema é notável, talvez um dos melhores que já li da sua autoria.
Boa semana.
Um abraço.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER JAIME: in primis grazie per i bellissimi complimenti che mi hai fatto. È vero anche quanto affermi tristemente tu e cioè che il mercato, ossia la domanda ed il tipo di domanda, generano il tipo di prostituzione.

Boa Semana!!!

Berica ha detto...

Bella e incalzante, concordo con il primo commento, per niente banale.
Un tema affrontato molte volte e da molti, non sempre così bene, così sinceramente e senza ipocrisie.
Grazie @Rockpoeta per esserti immaginato un'intimità che non ti appartiene, perchè ricordiamoci che la puttana per antonomasia, è una donna.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER BERICA: grazie per il tuo commento molto profondo. Già, la puttana per antonomasia è una donna e dalla notte dei tempi nessuno proprio sembra voler ricordare che si dovrebbe spostare l'obiettivo e lo sguardo, in modo dispregiativo e nauseante, sulla figura dell'uomo puttaniere, ossia su tutti quelli che con grande ipocrisia di giorno magari si atteggiano e si spacciano per uomini perfetti (ottimi padri, premurosi mariti) ed anocora sempre "Quelli che la notte non si può girare più" salvo poi essere "Quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la Tv" (Cit.Frankie HI-NRG "Quelli che benpensano")

Ariano Geta ha detto...

Un ritratto reale, perché in effetti alla fine sono comunque donne che fanno quel che fanno per necessità di soldi, ma questo tipo di "caratterizzazione" vale per qualunque categoria.
C'è il professore che insegna perché è la sua passione e quello che lo è diventato perché "è un lavoro sicuro" (in effetti lo era in passato, adesso non molto) e in realtà non gliene frega nulla dei suoi studenti. C'è chi fa il medico perché vuole aiutare i malati e quello che lo fa perché "è una bella posizione sociale".
Insomma, non ha senso immaginare una persona in base al modo in cui si guadagna da vivere. Una prostituta può essere tante donne: una mamma premurosa che vuole offrire un futuro migliore ai suoi figli o una donna ambiziosa che ha bisogno di tanto denaro per tornare nel suo paese da ricca e comprarsi tutta la città in cui è nata...
Chi siamo noi per saperlo, o anche solo immaginarlo?
E lei fa bene a non dirci nulla: in fondo non ci deve interessare, la sua vita fuori dalla strada appartiene solo a lei e non deve certo renderne conto a un "cliente".

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: commento più che esaustivo e non posso che concordare sulla tua chiusa "E lei fa bene a non dirci nulla: in fondo non ci deve interessare, la sua vita fuori dalla strada appartiene solo a lei"

Fabio Melis ha detto...

Son donne che subiscono vessazioni di ogni genere. Violenza morale e fisica. Sfruttamento nella forma più bieca. La cosa che mi sembra grave è che nessuno, in nessuna parte del mondo, ha mai cercato di discutere su quella che, secondo me, è una violazione della dignità di un essere umano. Tutto ciò, sicuramente, dipende da una sostanziale indifferenza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FABIO: indifferenza di molti, interesse di tanti...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA io non ti sto capendo nessuno nega quello che dici tu.

Caterina ha detto...

Una poesia molto forte, entra nell'anima. Nessuno si sofferma a pensare che sono persone come tutte le altre. Io penso che non bisogna mai giudicare, non ci vuole niente a finire sul lastrico e magari se hai bocche da sfamare finisci per fare quella scelta. Sono persone ai margini della società, nessuno le considera...però come al solito sono sempre le donne ad essere emarginate...i maschi che tengono in piedi questo sistema, compresi i clienti, non subiscono la cattiva fama...grazie di questi bellissimi versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CATERINA: vero non sono gli uomini ad essere dei puttanieri ma le donne che fanno quel mestiere ad essere... E non è giusto l'obiettivo per un forte disgusto ed una decisa riprovevolezza dovrebbe incentrarsi sui clienti.