A RUOTA LIBERA
In picchiata
Caduta libera
Provocata da scelte obbligate
Senti il suono della nostra carne reietta
Senti il suono degli scarponi
Senti l'odore della carne viva
Fatta allo spiedo.
E vorrei un cielo di pelle
Per coprire questo scempio
E vorrei immaginare un'utopia
Che ci stupisse realizzandosi
Vorrei non vomitare alla vista
Di certi figuri
Ma è come soffrire di mal di mare
Non hai scampo
Anzi è peggio
Se hai mal di mare ci sono pillole che aiutano
Contro la vista di certi soggetti
O sei forte di stomaco o non c'è soluzione.
E vorrei che queste parole
Volassero alte
Senza essere interpretate in senso stretto
Come portatrici di pensieri su uno specifico argomento
Vado a ruota libera
Cavalco gli oceani
E su ogni onda
Surfo con l'animo di chi
Non è perfetto
Ma è sincero
E non gradisce
Dittature di alcun tipo
E natura.
In picchiata
Caduta libera
La Terra deve evitare collisioni mortali
O forse deve cercarle
Per smettere una volta per sempre
Di soffrire.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
11 commenti:
Sono sicuro che *queste tue parole volano in alto*
A volte anche io provo queste sensazioni.
E' uno dei componimenti più toccanti che abbia letto qui da te. Mi è piaciuto davvero tanto. E a volte sento queste parole molto affini anche per me: "Vorrei non vomitare alla vista
Di certi figuri
Ma è come soffrire di mal di mare
Non hai scampo".
PER GUS ti ringrazio
PER LA DAMA BIANCA ti ringrazio di cuore
Prima o poi la terra si vendicherà di tutto il male che le arrechiamo e si scrollerà di dosso tutti i parassiti e i loschi "figuri". Non avrei mai immaginato di vedere tutto questo disordine. Noi ragazzi nati nel dopo guerra, siamo stati educati con l'etica morale, che oggi non sanno più cosa sia. Buona serata mio caro poeta.
PER GIO non è solo colpa di tanti che non rispettano nel piccolo la natura ma snchevdi multinazionali che inquinano fregandosene delle conseguenze
Bellissima poesia, è proprio vero quel che dici. Purtroppo l’essere umano ha inquinato questo pianeta in qualunque modo, e non parlo solo dell’inquinamento all’ambiente, ma anche del l’ipocrisia, della cattiveria. Cosa si può fare, la giustizia non è di questo mondo.
PER CATERINA forse si può lottare per almeno provare a cambiare le cose
Abbiamo tutti le nostre "nausee" esistenziali... E poiché non si può scendere dalla nave (cioè, prima o poi si scende tutti, quindi è inutile accelerare i tempi) bisogna abituarsi alle "mareggiate" inattese e a condividere il viaggio con gli altri "passeggeri", possibilmente tenendo a debita distanza quelli che proprio non sopportiamo.
PER VALERIA ti odiano se sei clever e ti disprezzano dovrei folle come diceca lennon
PER ARISMO soppportare non può essere una soluzione a lungo termine
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