Due aspetti mi hanno colpito del ddl sulla concorrenza che ha avuto il via libera alla Camera ieri rispetto ad altri punti come la questione Uber ("Nel ddl prevista una norma che prevede che entro un anno il governo adotti un decreto legislativo per la revisione della normativa su noleggio con conducente e Uber") e lo sconto assicurativo per chi installerà la scatola nera sull'auto
Il primo riguarda il telemarketing, leggete e vedete subito che tutela e protezione del consumatore sono due concetti che non vengono presi in considerazione.
Telemarketing
"Per quanto riguarda il telemarketing, eliminate le norme che obbligavano gli operatori dei call center a dichiarare l’identità del soggetto per chi avviene la chiamata, sottolinearne lo scopo commerciale e proseguire sono in caso di assenso della persona chiamata." (Fonte Corriere.it)
Interessante invece questa norma sui famigerati web influencer che non sono altro che blogger venduti alle multinazionali più varie che offrono prodotti in modo subdolo ed indiretto.
La norma sui selfie vip
"Tra le norme contenute nel testo anche quella che riguarda i selfie dei vip sui social network e più in generale la pubblicità camuffata sui blog o sui profili di web influencer e personaggi noti, che in molti casi nascondono il tentativo di promuovere prodotti. Approvato l’ordine del giorno che impegna il governo a intervenire a livello legislativo affinché «l’attività dei web influencer sia regolata, permettendo ai consumatori di identificare in modo univoco quali interventi realizzati all’interno della rete internet costituiscano sponsorizzazione». In sostanza non potrà più essere presente pubblicità occulta, ma nelle foto o nei video dovrà essere indicata la dicitura pubblicitaria quando i personaggi pubblicizzano un prodotto dietro corrispettivo economico." (Fonte Corriere.it)
Norma positiva questa, ma quella sul Telemarketing non posso esimermi dal sottolineare di nuovo che è vergognosa. Rodotà ( mi pare che fosse merito suo) come garante della privacy aveva limitato questi soggetti, ora si torna indietro e siamo in un far west dove ci dovremo difendere da soli da questi assalitori telefonici.
venerdì 30 giugno 2017
mercoledì 28 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Statistica"
STATISTICA
"Riduci i disoccupati
Tieni stabili gli inoccupati
Aggiungi di uno "zero virgola" gli occupati"
Et voila ecco pronti i nuovi dati sul lavoro in Italia
Come fosse una ricetta di un piatto
Sempre lo stesso
Ma con piccole variazioni sul tema
Da una rilevazione all'altra.
Questa è l'Istat
Che
Su tutti noi
Redige nauseanti statistiche
E con Tavole e Prontuari
Sputa asserzioni di verità virtuale
Come tanti piccoli inetti assicuratori
Fanno sul "caso morte" dei loro clienti.
Facce bolse
Sguardi viscidi
Media ciechi o servi
Commentano quei dati
E quei calcoli
Sono come i vasi comunicanti,
E l'Istat come uno Chef della Tv
Riduce un po' di sale e mette un filo d' olio.
Ma questi numeri sono persone
Come lei
Disperata
Disoccupata
Ancora senza sussidio
Con l'INPS distratto, fermo, inattivo.
E' un attimo
E con un semplice gesto
"Accende" la sua vita
E si concede al fuoco consolatore e salvifico
"Ora sono persona
Non più un numero
Mi sentite
Mi vedete
Vedete le fiamme divampare sul mio corpo
Le mie urla echeggiare e penetrare
Le porte dei vostri disumani uffici!
Gesti disperati
Sembrano essere per voi
L'unica via per acquisire nuovamente
Davanti ai vostri occhi, lo status di Persona
E non essere più un mero dato statistico"
Perché
Senza soldi
Nessuno ti regala mezzo pollo
Ed oggi
In questa società
C'è anche chi di polli ne mangia dieci e chi sempre zero.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
"Riduci i disoccupati
Tieni stabili gli inoccupati
Aggiungi di uno "zero virgola" gli occupati"
Et voila ecco pronti i nuovi dati sul lavoro in Italia
Come fosse una ricetta di un piatto
Sempre lo stesso
Ma con piccole variazioni sul tema
Da una rilevazione all'altra.
Questa è l'Istat
Che
Su tutti noi
Redige nauseanti statistiche
E con Tavole e Prontuari
Sputa asserzioni di verità virtuale
Come tanti piccoli inetti assicuratori
Fanno sul "caso morte" dei loro clienti.
Facce bolse
Sguardi viscidi
Media ciechi o servi
Commentano quei dati
E quei calcoli
Sono come i vasi comunicanti,
E l'Istat come uno Chef della Tv
Riduce un po' di sale e mette un filo d' olio.
Ma questi numeri sono persone
Come lei
Disperata
Disoccupata
Ancora senza sussidio
Con l'INPS distratto, fermo, inattivo.
E' un attimo
E con un semplice gesto
"Accende" la sua vita
E si concede al fuoco consolatore e salvifico
"Ora sono persona
Non più un numero
Mi sentite
Mi vedete
Vedete le fiamme divampare sul mio corpo
Le mie urla echeggiare e penetrare
Le porte dei vostri disumani uffici!
Gesti disperati
Sembrano essere per voi
L'unica via per acquisire nuovamente
Davanti ai vostri occhi, lo status di Persona
E non essere più un mero dato statistico"
Perché
Senza soldi
Nessuno ti regala mezzo pollo
Ed oggi
In questa società
C'è anche chi di polli ne mangia dieci e chi sempre zero.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
martedì 27 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: Ustica, 37 Anni Dopo...
Ustica 37 anni dopo ed ancora non si è fatta chiarezza…Ripropongo una poesia che postai otto anni fa, e nulla da allora è cambiato, tutto è rimasto immobile...
UNIDENTIFIED STILLNESS
Lancette ferme
Calura estiva
Notizie sbiadite dalle bugie del tempo
Ali bruciate da oggetti contundenti non ben identificati
Verità dette a denti stretti
Calamite attraggono
Sudici bisbiglii
Sguardi luridi intrisi di vomito
Offendono lacrime fatte di mani separate per sempre
Passati cancellati
Futuri stroncati
E ti ho perso
Dentro quel prepotente abbraccio di lamiere
Senza più rivedere i tuoi occhi
Senza respirare più una tua carezza
Umiliati da menzogne precipitate dall'alto
Con maggiore violenza ed impeto anche del tuo volo.
Come con un missile
Lanciato verso la follia
Hanno ucciso, in un istante,
Il tuo volto
Le mie speranze
I nostri sogni
La dignità ed il rispetto.
Oggi mi scrivono ancora:
Il Presidente di questa che chiamano Repubblica
Ci viene a dire che nessuno si deve dimenticare di noi
Che non ci lasceranno soli.
Ipocrisie su carta
Violentano alberi usati per produrla
La verità é ben altra
La verità non la vogliono rivelare, confermare.
Fateci un solo regalo: ignorateci.
Non vogliamo sudice parole e falsa sofferenza
A commemorare il nostro dolore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
UNIDENTIFIED STILLNESS
Lancette ferme
Calura estiva
Notizie sbiadite dalle bugie del tempo
Ali bruciate da oggetti contundenti non ben identificati
Verità dette a denti stretti
Calamite attraggono
Sudici bisbiglii
Sguardi luridi intrisi di vomito
Offendono lacrime fatte di mani separate per sempre
Passati cancellati
Futuri stroncati
E ti ho perso
Dentro quel prepotente abbraccio di lamiere
Senza più rivedere i tuoi occhi
Senza respirare più una tua carezza
Umiliati da menzogne precipitate dall'alto
Con maggiore violenza ed impeto anche del tuo volo.
Come con un missile
Lanciato verso la follia
Hanno ucciso, in un istante,
Il tuo volto
Le mie speranze
I nostri sogni
La dignità ed il rispetto.
Oggi mi scrivono ancora:
Il Presidente di questa che chiamano Repubblica
Ci viene a dire che nessuno si deve dimenticare di noi
Che non ci lasceranno soli.
Ipocrisie su carta
Violentano alberi usati per produrla
La verità é ben altra
La verità non la vogliono rivelare, confermare.
Fateci un solo regalo: ignorateci.
Non vogliamo sudice parole e falsa sofferenza
A commemorare il nostro dolore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 26 giugno 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Ed il Cdx Dice Grazie a Grillo
E così una volta privi dei fuoriusciti genovesi dal movimento cinquestelle, quelli "cattivi" che operavano sul territorio, che non avrebbero mai votato nessuno al ballottaggio, ecco che a Genova vince per la prima volta il Centrodestra.
Da chi hanno preso i voti? Semplice, molto probabilmente sono arrivati dagli elettori cinquestelle del primo turno e tra questi forse anche da molti degli adepti rimasti nel movimento. E così il movimento stesso, ha distrutto una speranza, forse l'ultima.
Non stanno meglio quelli del PD che sono crollati quasi ovunque e che continuano con Renzi ostinatamente a non considerare gli interessi della gente, e la gente li punisce. E' fallito anche il tentativo di mimetizzarsi dietro liste civiche fittizie.
Il crollo del PD a Genova è storico ma di fatto anche il crollo del movimento ha portato voti al centrodestra e non perché il movimento fosse in passato un soggetto politico più legato a quell'area, ma perché il centrodestra ha raccolto le istanze, in parte, del movimento, movimento che con gli errori che ha fatto a Genova, a Parma e forse quasi ovunque, rinnegando principi fondamentali che facevano del movimento stesso l'unico luogo dove la politica si faceva dal basso, si è fatto in sostanza un chiaro autogol.
Ora il futuro è oscuro, forse si è ritornati al passato, ma è presto per dirlo, la Storia ci insegna che a volte vince la restaurazione ma a volte i cambiamenti importanti possono giungere inaspettati anche prima di quanto si immagini.
Da chi hanno preso i voti? Semplice, molto probabilmente sono arrivati dagli elettori cinquestelle del primo turno e tra questi forse anche da molti degli adepti rimasti nel movimento. E così il movimento stesso, ha distrutto una speranza, forse l'ultima.
Non stanno meglio quelli del PD che sono crollati quasi ovunque e che continuano con Renzi ostinatamente a non considerare gli interessi della gente, e la gente li punisce. E' fallito anche il tentativo di mimetizzarsi dietro liste civiche fittizie.
Il crollo del PD a Genova è storico ma di fatto anche il crollo del movimento ha portato voti al centrodestra e non perché il movimento fosse in passato un soggetto politico più legato a quell'area, ma perché il centrodestra ha raccolto le istanze, in parte, del movimento, movimento che con gli errori che ha fatto a Genova, a Parma e forse quasi ovunque, rinnegando principi fondamentali che facevano del movimento stesso l'unico luogo dove la politica si faceva dal basso, si è fatto in sostanza un chiaro autogol.
Ora il futuro è oscuro, forse si è ritornati al passato, ma è presto per dirlo, la Storia ci insegna che a volte vince la restaurazione ma a volte i cambiamenti importanti possono giungere inaspettati anche prima di quanto si immagini.
venerdì 23 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Ponti di Respiri"
PONTI DI RESPIRI
Cuori di carta
Sul muro
Come murales oltre l'infinito.
Foto di sorrisi
Poche parole su fogli volanti
Magliette colorate
Fiori
Ed oggetti curiosi,
L'ultimo saluto poggiato sui muri
Come un affresco d'amore.
Voci mute
Occhi bassi
Mani di fuliggine
E sono sempre le stesse immagini
Sempre gli stessi abbracci di lacrime
Ma non smetteranno mai di smuovere le nostre coscienze
O almeno la mia.
Mura sbriciolate
Terrorismo o tangenticidio
Poco importa,
Gli sguardi attoniti
Increduli
Arrabbiati
Della povera gente
Non cambiano.
Ma cori di bimbi
Canti di vita e voci di denuncia
Non ammutoliranno mai
E si leveranno sempre più alti
Combattivi e solidali
E non tremate mai
Non desistete mai
Perché una coscienza tremante
E' una vita già spenta.
Deflagrazione terrificante
Suoni di mortale routine
Disegno preordinato
Contro i popoli della Terra.
E sento quel tuono assassino
Un rombo assordante
Fiamme, crolli, pallottole, paura.
Ma cori di vita
Costruiranno ponti e strade
Con i nostri respiri ed i nostri aneliti d'arcobaleno
Per unire sensibilità e cultura
Contro ferocia e sfruttamento
E come nelle fiabe più belle
Uno sceriffo buono porterà la pace
In questo Far West.
E se questo è solo un sogno
Non smettete comunque di credere
Che voci di denuncia e solidarietà
Possano, con il vostro aiuto,
Cambiare il mondo
E se questa è solo un'illusione
Aggrappatevi lucidamente ad essa
Anche solo con l'ultimo vostro afflato di rabbia e di lotta
Che avete in corpo
Per non arrendervi
Per non morire.
E non vergognatevi di piangere
Perché le uniche lacrime
Che arrugginiscono la vostra anima
Decretando la vostra morte interiore
Sono soltanto lacrime di resa
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Cuori di carta
Sul muro
Come murales oltre l'infinito.
Foto di sorrisi
Poche parole su fogli volanti
Magliette colorate
Fiori
Ed oggetti curiosi,
L'ultimo saluto poggiato sui muri
Come un affresco d'amore.
Voci mute
Occhi bassi
Mani di fuliggine
E sono sempre le stesse immagini
Sempre gli stessi abbracci di lacrime
Ma non smetteranno mai di smuovere le nostre coscienze
O almeno la mia.
Mura sbriciolate
Terrorismo o tangenticidio
Poco importa,
Gli sguardi attoniti
Increduli
Arrabbiati
Della povera gente
Non cambiano.
Ma cori di bimbi
Canti di vita e voci di denuncia
Non ammutoliranno mai
E si leveranno sempre più alti
Combattivi e solidali
E non tremate mai
Non desistete mai
Perché una coscienza tremante
E' una vita già spenta.
Deflagrazione terrificante
Suoni di mortale routine
Disegno preordinato
Contro i popoli della Terra.
E sento quel tuono assassino
Un rombo assordante
Fiamme, crolli, pallottole, paura.
Ma cori di vita
Costruiranno ponti e strade
Con i nostri respiri ed i nostri aneliti d'arcobaleno
Per unire sensibilità e cultura
Contro ferocia e sfruttamento
E come nelle fiabe più belle
Uno sceriffo buono porterà la pace
In questo Far West.
E se questo è solo un sogno
Non smettete comunque di credere
Che voci di denuncia e solidarietà
Possano, con il vostro aiuto,
Cambiare il mondo
E se questa è solo un'illusione
Aggrappatevi lucidamente ad essa
Anche solo con l'ultimo vostro afflato di rabbia e di lotta
Che avete in corpo
Per non arrendervi
Per non morire.
E non vergognatevi di piangere
Perché le uniche lacrime
Che arrugginiscono la vostra anima
Decretando la vostra morte interiore
Sono soltanto lacrime di resa
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 21 giugno 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Questa è L'Italia!
La storia ha dell'incredibile.
Una donna dopo la nascita del secondo figlio aveva anche chiesto la chiusura delle tube affinché non potesse più rimanere incinta. Torna a casa sicura che l'ospedale locato in Sardegna abbia fatto tutto secondo quanto da lei richiesto e quindi riprende l'attività sessuale con suo marito senza però in questo caso ricorrere più ad alcun uso di contraccettivo.
Con grande sorpresa dopo un anno scopre di essere nuovamente incinta. Con suo stupore viene a sapere che l'ospedale sardo un anno prima non aveva proceduto alla chiusura delle tube. La donna intanto abortisce ma decide anche di far causa a quell'ospedale che non aveva rispettato la sua volontà.
Ora a distanza di anni il Tribunale di Cagliari, una volta smantellata la puerile difesa di una volontà non chiara della donna che peraltro aveva firmato all'epoca il consenso informato per quell'operazione, ha deciso di riconoscere alla ricorrente "«il danno non patrimoniale» per «anche la sola violazione del diritto all’autodeterminazione, pur senza correlativa lesione del diritto alla salute ricollegabile a quella violazione: infatti — scrive — il diritto alla procreazione cosciente e responsabile è certamente un diritto, normativamente riconosciuto, che trova riscontri costituzionali sia nell’art. 2 sia nell’art. 13 della Costituzione». In assenza di parametri, il giudice è ricorso a una valutazione «in via equitativa» del danno alla «delicata sfera della persona pregiudicata dall’illecito», condannando l’Azienda ospedaliera a pagare alla signora, assistita dall’avvocato Mauro Intagliata, un risarcimento di 20.000 euro."
Incredibile, non bastano i ginecologi obiettori di coscienza ora abbiamo anche dei pazzi che mentono sull'esito di un'operazione pur di impedirti di smettere di avere figli. Follia!
Ma l'Italia non è solo questa. E' anche quella di promesse vane come al solito. Parliamo della ricostruzione nelle aree terremotate (Amatrice e gli altri Paesi per capirci) che va a rilento. Potremmo affermare che il Governo sia un fan sfegatato di Tullio De Piscopo ed abbia sposato la filosofia di un andamento lento che però credo non faccia piacere né agli abitanti di quei luoghi né a noi, se ci è rimasta qualche goccia di senso civico e sensibilità nelle vene.
Casette in ritardo di mesi, macerie ancora ovunque. Insomma se, unica nota positiva, si è deciso di ricostruire dove si è perso tutto non seguendo il disastro del progetto di una New Town che gli Aquilani ben conoscono, dall'altra parte assistiamo ad un arrancare anche per problemi di burocrazia, che è a dir poco scandaloso.
Una donna dopo la nascita del secondo figlio aveva anche chiesto la chiusura delle tube affinché non potesse più rimanere incinta. Torna a casa sicura che l'ospedale locato in Sardegna abbia fatto tutto secondo quanto da lei richiesto e quindi riprende l'attività sessuale con suo marito senza però in questo caso ricorrere più ad alcun uso di contraccettivo.
Con grande sorpresa dopo un anno scopre di essere nuovamente incinta. Con suo stupore viene a sapere che l'ospedale sardo un anno prima non aveva proceduto alla chiusura delle tube. La donna intanto abortisce ma decide anche di far causa a quell'ospedale che non aveva rispettato la sua volontà.
Ora a distanza di anni il Tribunale di Cagliari, una volta smantellata la puerile difesa di una volontà non chiara della donna che peraltro aveva firmato all'epoca il consenso informato per quell'operazione, ha deciso di riconoscere alla ricorrente "«il danno non patrimoniale» per «anche la sola violazione del diritto all’autodeterminazione, pur senza correlativa lesione del diritto alla salute ricollegabile a quella violazione: infatti — scrive — il diritto alla procreazione cosciente e responsabile è certamente un diritto, normativamente riconosciuto, che trova riscontri costituzionali sia nell’art. 2 sia nell’art. 13 della Costituzione». In assenza di parametri, il giudice è ricorso a una valutazione «in via equitativa» del danno alla «delicata sfera della persona pregiudicata dall’illecito», condannando l’Azienda ospedaliera a pagare alla signora, assistita dall’avvocato Mauro Intagliata, un risarcimento di 20.000 euro."
Incredibile, non bastano i ginecologi obiettori di coscienza ora abbiamo anche dei pazzi che mentono sull'esito di un'operazione pur di impedirti di smettere di avere figli. Follia!
Ma l'Italia non è solo questa. E' anche quella di promesse vane come al solito. Parliamo della ricostruzione nelle aree terremotate (Amatrice e gli altri Paesi per capirci) che va a rilento. Potremmo affermare che il Governo sia un fan sfegatato di Tullio De Piscopo ed abbia sposato la filosofia di un andamento lento che però credo non faccia piacere né agli abitanti di quei luoghi né a noi, se ci è rimasta qualche goccia di senso civico e sensibilità nelle vene.
Casette in ritardo di mesi, macerie ancora ovunque. Insomma se, unica nota positiva, si è deciso di ricostruire dove si è perso tutto non seguendo il disastro del progetto di una New Town che gli Aquilani ben conoscono, dall'altra parte assistiamo ad un arrancare anche per problemi di burocrazia, che è a dir poco scandaloso.
E mi fermo qui per non fare un post - fiume (a proposito, anche dei fiumi e delle aree ad esse vicine e da mettere in sicurezza ci sarebbe da scrivere parecchio).
Cmq come avrete ormai capito
Ladies & Gentleman This is Italy!
lunedì 19 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "For Ever"
FOR EVER
Lucidi tremolii
Trecce d'oro
Tracce di diamanti
Ossa disperse per il deserto
Ricordano il sangue versato
Sparso per e lungo una vetta fatta di molliche di pane
Vacuo simulacro di esistenze scialbe.
Dimentichiamo il sole
Ci nutriamo di fili d'oro nero
Come trecce di capelli malati
Cadenti
Anestetizzando il palato
Serrando palpebre cucite dalla nostra vergogna
Ed omertà.
Luccicanti bagliori
Come giostre fatiscenti
E corriamo tutti ai baracconi
Come li chiamavamo una volta
A tentoni
Percependo vagamente i suoni
Senza più occhi per guardare
Senza più palato per gustare la vita
Senza più i nostri sensi
Un tempo simbolo di vita e cuore.
Lucidi tremolii
Occhi serrati
Nostalgiche fantasie sul passato
Ma ormai è troppo tardi
Abbiamo dimenticato il sole
E perso la luce.
Per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Lucidi tremolii
Trecce d'oro
Tracce di diamanti
Ossa disperse per il deserto
Ricordano il sangue versato
Sparso per e lungo una vetta fatta di molliche di pane
Vacuo simulacro di esistenze scialbe.
Dimentichiamo il sole
Ci nutriamo di fili d'oro nero
Come trecce di capelli malati
Cadenti
Anestetizzando il palato
Serrando palpebre cucite dalla nostra vergogna
Ed omertà.
Luccicanti bagliori
Come giostre fatiscenti
E corriamo tutti ai baracconi
Come li chiamavamo una volta
A tentoni
Percependo vagamente i suoni
Senza più occhi per guardare
Senza più palato per gustare la vita
Senza più i nostri sensi
Un tempo simbolo di vita e cuore.
Lucidi tremolii
Occhi serrati
Nostalgiche fantasie sul passato
Ma ormai è troppo tardi
Abbiamo dimenticato il sole
E perso la luce.
Per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 16 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Inferno"
Tutto il mondo è Paese se si tratta di poveri. L'incendio di Londra ne è la prova.
Molti abitanti di quel grattacielo avevano più volte manifestato il fatto che la facciata fosse da rifare sia all'esterno che all'interno per mettere in sicurezza alcune situazioni. Risultato, la facciata esterna in mattoni viene rifatta qualche anno fa in alluminio e non ci crederete ma è stata proprio quella nuova facciata a far propagare l'incendio verso l'alto a velocità supersonica. Alluminio, ma questi "geni" dell'edilizia certe decisioni le studiano la notte o forse si gioca al risparmio ed al "prendi la mazzetta" anche laggiù tanto è la zona meno ricca e quindi sono solo dei pezzenti?
Ammetto che vedere che quanto è successo (la polizia spera che i morti siano meno di 100, lo spera capite???) mi ha lasciato stupito: Londra? Avrei immaginato un luogo in Italia o in Paesi del Sudamerica o aree degradate negli USA ma mai a Londra. Questa globalizzazione sta portando il peggio di ogni realtà ovunque, globalizzandola appunto.
INFERNO
Costruzioni realizzate in economia
Per i pezzenti
Questo il nuovo dogma degli anni duemila.
Alluminio
Sabbia
Materiali scadenti
Edifici pericolanti
Giovani e famiglie con una vita
Dei sogni
E delle aspirazioni,
Tutte andate in fumo.
Fuoco avviluppa le case
L'ansia cresce
"Fuoco sali con me!"
Sembra urlare l'alluminio
E si propaga l'inferno
E tu
Intrappolato
Vedi le fiamme salire
E ripeti come un mantra:
"God knows I'm good"
"God knows I'm good"
"Lui lo sa e si volterà da questa parte
Allontanerà gli occhi degli inferi
Dalla mia famiglia"
E tra le urla di terrore
Ed il crepitio delle fiamme
Solo silenzio
Dio si è voltato dall'altra parte
Dio sta con i ricchi.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Molti abitanti di quel grattacielo avevano più volte manifestato il fatto che la facciata fosse da rifare sia all'esterno che all'interno per mettere in sicurezza alcune situazioni. Risultato, la facciata esterna in mattoni viene rifatta qualche anno fa in alluminio e non ci crederete ma è stata proprio quella nuova facciata a far propagare l'incendio verso l'alto a velocità supersonica. Alluminio, ma questi "geni" dell'edilizia certe decisioni le studiano la notte o forse si gioca al risparmio ed al "prendi la mazzetta" anche laggiù tanto è la zona meno ricca e quindi sono solo dei pezzenti?
Ammetto che vedere che quanto è successo (la polizia spera che i morti siano meno di 100, lo spera capite???) mi ha lasciato stupito: Londra? Avrei immaginato un luogo in Italia o in Paesi del Sudamerica o aree degradate negli USA ma mai a Londra. Questa globalizzazione sta portando il peggio di ogni realtà ovunque, globalizzandola appunto.
INFERNO
Costruzioni realizzate in economia
Per i pezzenti
Questo il nuovo dogma degli anni duemila.
Alluminio
Sabbia
Materiali scadenti
Edifici pericolanti
Giovani e famiglie con una vita
Dei sogni
E delle aspirazioni,
Tutte andate in fumo.
Fuoco avviluppa le case
L'ansia cresce
"Fuoco sali con me!"
Sembra urlare l'alluminio
E si propaga l'inferno
E tu
Intrappolato
Vedi le fiamme salire
E ripeti come un mantra:
"God knows I'm good"
"God knows I'm good"
"Lui lo sa e si volterà da questa parte
Allontanerà gli occhi degli inferi
Dalla mia famiglia"
E tra le urla di terrore
Ed il crepitio delle fiamme
Solo silenzio
Dio si è voltato dall'altra parte
Dio sta con i ricchi.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 14 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Manovella"
LA MANOVELLA
"Inserisco la moneta
Tiro la manovella
Brividi ed adrenalina
Mi percorrono lungo le vene
Il sangue si surriscalda
Il corpo è tutto un fremito.
Girano le ruote
Attimi di trepidazione
E poi… cazzo, ho perso ancora!
Non è possibile
Non escono mai tutte insieme quelle maledette fragole!
Non importa ho ancora soldi
E non me ne vado da qui senza vincere
A costo di restare fino alla chiusura del bar!"
Padri di famiglia
Si giocano tutto quello che hanno
Ed anche oltre
Anziani soli e con la minima
Continuano a fissare quelle dannate macchinette
Che ruotano
Ruotano
E ruotano
Determinando la condanna a morte della loro pensione.
Disperati con il vizio del gioco
Rovinano famiglie
Si indebitano
Sono drogati che non meritano pietà.
Videopoker ovunque
Baristi, Tabagisti, e chiunque li installi
Sono i loro pusher.
Ludopatia è definita
Anzi più correttamente
Gioco d'azzardo patologico
E le vittime sono soprattutto
Le persone che vivono con loro
Mogli, mariti e soprattutto i loro figli
I più innocenti di tutti,
Impossibilitati a difendersi
Costretti a subire gli effetti di quel disastro.
Sostegno a chi vuole smettere
Nessuna pietà o comprensione per chi
Pervicacemente
Gioca la sua vita ai dadi
Tirando una manovella ad oltranza
Come un operaio in una catena di montaggio mortale.
Occhi scavati dal tarlo del gioco
Macchinette diaboliche e pusher infami
Sono alleati preziosi di uno Stato connivente
Che preferisce elargire
E lasciare pubblicizzare
Al suo popolo
Autodistruzione a caro prezzo
Piuttosto che fornire dignità e lavoro.
Ma è stato solo il pensiero di un attimo
Di un istante fugace
Poi Giovanni riprende quello sguardo eccitato
Verso quella macchinetta
Inserisce la moneta
Altra corsa
Altro giro
E torna vergognosamente ad illudersi
E regolarmente ad imprecare
Contro un destino inequivocabilmente segnato.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
"Inserisco la moneta
Tiro la manovella
Brividi ed adrenalina
Mi percorrono lungo le vene
Il sangue si surriscalda
Il corpo è tutto un fremito.
Girano le ruote
Attimi di trepidazione
E poi… cazzo, ho perso ancora!
Non è possibile
Non escono mai tutte insieme quelle maledette fragole!
Non importa ho ancora soldi
E non me ne vado da qui senza vincere
A costo di restare fino alla chiusura del bar!"
Padri di famiglia
Si giocano tutto quello che hanno
Ed anche oltre
Anziani soli e con la minima
Continuano a fissare quelle dannate macchinette
Che ruotano
Ruotano
E ruotano
Determinando la condanna a morte della loro pensione.
Disperati con il vizio del gioco
Rovinano famiglie
Si indebitano
Sono drogati che non meritano pietà.
Videopoker ovunque
Baristi, Tabagisti, e chiunque li installi
Sono i loro pusher.
Ludopatia è definita
Anzi più correttamente
Gioco d'azzardo patologico
E le vittime sono soprattutto
Le persone che vivono con loro
Mogli, mariti e soprattutto i loro figli
I più innocenti di tutti,
Impossibilitati a difendersi
Costretti a subire gli effetti di quel disastro.
Sostegno a chi vuole smettere
Nessuna pietà o comprensione per chi
Pervicacemente
Gioca la sua vita ai dadi
Tirando una manovella ad oltranza
Come un operaio in una catena di montaggio mortale.
Occhi scavati dal tarlo del gioco
Macchinette diaboliche e pusher infami
Sono alleati preziosi di uno Stato connivente
Che preferisce elargire
E lasciare pubblicizzare
Al suo popolo
Autodistruzione a caro prezzo
Piuttosto che fornire dignità e lavoro.
Ma è stato solo il pensiero di un attimo
Di un istante fugace
Poi Giovanni riprende quello sguardo eccitato
Verso quella macchinetta
Inserisce la moneta
Altra corsa
Altro giro
E torna vergognosamente ad illudersi
E regolarmente ad imprecare
Contro un destino inequivocabilmente segnato.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 12 giugno 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: "Fidatevi Di Me... :-)))"
Complimenti a Grillo ed ai vertici del movimento. Hanno rotto il giocattolo (ed infatti io non li ho votati) e così si torna al tempo passato ad una restaurazione vera e propria dove si ripropone la falsa contrapposizione tra il solito vetero centrosinistra legato alla finanza, alle banche ed alle Coop ed il solito immarcescibile centrodestra. Io ovviamente non andrò a votare al ballottaggio e visto che il sogno del movimento è finito tornerò molto probabilmente di nuovo, e come ho già fatto in passato, a far verbalizzare il mio "non voto" alle prossime consultazioni elettorali.
D'altronde per anni non mi sono sentito rappresentato da nessuno, poi ho creduto in questo nuova utopia che funzionava. Ma dopo un po' di tempo ci si è resi lentamente conto che le teste pensanti nel movimento davano fastidio (il primo caso fu Pizzarotti, gli ultimi quelli di Putti e la Cassimatis e molti altri). E questo per me e molti altri ancora iniziò ad essere un problema serio perché io scrivo e dico solo quello che penso senza accettare diktat di partito né diktat da parte di nessuno. E voi che mi leggete credo lo abbiate percepito ampiamente, io sono uno spirito libero e come tale mi comporto e voglio restare.
Il risultato è che Restaurazione fu. Potrei dirvi che mi sento tradito ma in realtà questa sensazione l'ho già metabolizzata a suo tempo quando Paolo Putti ed altri tre consiglieri pentastellati sui cinque comunali che il movimento aveva conquistato, giustamente lasciarono il movimento stesso. Quando si capì che "l'uno vale uno" non esisteva più, quando capii che gli scopi del movimento e la sua purezza politica stavano finendo.
Quello che fa più male è che si rischia di essere tornati indietro. anche a livello nazionale. ad oltre cinque anni fa, con un Berlusconi che torna alla carica ed un Renzi (Suo delfino a lui solo fittiziamente contrapposto) che si spartiranno il Paese così come a Genova dove sia che vinca Crivello (Csx e nome ahimè ben noto) che Bucci (Cdx) si spartiranno le spoglie di una città morente e sulla cui pelle di molti suoi cittadini brucia ancora la delusione di una speranza affossata dai vertici di un movimento che non c'è più, perché anche se si dovesse riprendere nei voti in futuro, è cmq cambiato e quei principi cardine che lo caratterizzavano sono stati abbandonati per arrivare a prendere il potere cmq in ogni modo.
Peraltro questo tradimento di alcuni principi basilari del movimento credo la gente l'abbia avvertito non solo a Genova o a Parma, ma in generale a livello nazionale, come i dati di queste amministrative sembrano aver dimostrato.
"Fidatevi di me"… :-)))
D'altronde per anni non mi sono sentito rappresentato da nessuno, poi ho creduto in questo nuova utopia che funzionava. Ma dopo un po' di tempo ci si è resi lentamente conto che le teste pensanti nel movimento davano fastidio (il primo caso fu Pizzarotti, gli ultimi quelli di Putti e la Cassimatis e molti altri). E questo per me e molti altri ancora iniziò ad essere un problema serio perché io scrivo e dico solo quello che penso senza accettare diktat di partito né diktat da parte di nessuno. E voi che mi leggete credo lo abbiate percepito ampiamente, io sono uno spirito libero e come tale mi comporto e voglio restare.
Il risultato è che Restaurazione fu. Potrei dirvi che mi sento tradito ma in realtà questa sensazione l'ho già metabolizzata a suo tempo quando Paolo Putti ed altri tre consiglieri pentastellati sui cinque comunali che il movimento aveva conquistato, giustamente lasciarono il movimento stesso. Quando si capì che "l'uno vale uno" non esisteva più, quando capii che gli scopi del movimento e la sua purezza politica stavano finendo.
Quello che fa più male è che si rischia di essere tornati indietro. anche a livello nazionale. ad oltre cinque anni fa, con un Berlusconi che torna alla carica ed un Renzi (Suo delfino a lui solo fittiziamente contrapposto) che si spartiranno il Paese così come a Genova dove sia che vinca Crivello (Csx e nome ahimè ben noto) che Bucci (Cdx) si spartiranno le spoglie di una città morente e sulla cui pelle di molti suoi cittadini brucia ancora la delusione di una speranza affossata dai vertici di un movimento che non c'è più, perché anche se si dovesse riprendere nei voti in futuro, è cmq cambiato e quei principi cardine che lo caratterizzavano sono stati abbandonati per arrivare a prendere il potere cmq in ogni modo.
Peraltro questo tradimento di alcuni principi basilari del movimento credo la gente l'abbia avvertito non solo a Genova o a Parma, ma in generale a livello nazionale, come i dati di queste amministrative sembrano aver dimostrato.
"Fidatevi di me"… :-)))
venerdì 9 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta® : "Fuori Sincrono"
FUORI SINCRONO
Smacchiano anime colorate
Sbianchettano scritte di lotta.
Idoli di cartapesta
Svuotano di contenuto i nostri sogni
E noi poveri illusi
Vogliamo ancora cantare
Cantare
Cantare...
Rabbia
Ipocrisia
Odio
Ferocia
E dolore
E allegria
E sorrisi
E pensi, "Ora mi oblio"
E storco la bocca
E muoio
E scopo
E respiro finzione
Ed ingoio polveri sottili
E sottili bugie
E canto
Canto libertà e odio
Lacrime e cadaveri di occhi spenti.
Voce muta
Banale movimento labiale
Fuori sincrono esistenziale
Sorrisi impossibili
Spiragli di voce
Rimbalzano nelle nostre vite
Come lacrime daltoniche,
Oracoli profetici di apocalisse.
Moniti inascoltati
Fiato rarefatto
Stancamente arranca
Disagio universale
Voci d'aiuto ci chiamano
Inascoltate piangono
Ed il mio disagio
Si nutre avidamente della vostra indifferenza.
E perdo i miei sensi
Non sento più il sapore della vita
And we go down
And down
And down
And down
And Cry
Lie
Die
Smacchiano anime colorate
Sbianchettano scritte di lotta.
Idoli di cartapesta
Svuotano di contenuto i nostri sogni
E noi poveri illusi
Vogliamo ancora cantare
Cantare
Cantare...
Rabbia
Ipocrisia
Odio
Ferocia
E dolore
E allegria
E sorrisi
E pensi, "Ora mi oblio"
E storco la bocca
E muoio
E scopo
E respiro finzione
Ed ingoio polveri sottili
E sottili bugie
E canto
Canto libertà e odio
Lacrime e cadaveri di occhi spenti.
Voce muta
Banale movimento labiale
Fuori sincrono esistenziale
Sorrisi impossibili
Spiragli di voce
Rimbalzano nelle nostre vite
Come lacrime daltoniche,
Oracoli profetici di apocalisse.
Moniti inascoltati
Fiato rarefatto
Stancamente arranca
Disagio universale
Voci d'aiuto ci chiamano
Inascoltate piangono
Ed il mio disagio
Si nutre avidamente della vostra indifferenza.
E perdo i miei sensi
Non sento più il sapore della vita
And we go down
And down
And down
And down
And Cry
Lie
Die
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 7 giugno 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Parliamo Di Terrorismo
Proviamo con questo post a parlarne e ragionarne tutti insieme a mente fredda.
Io osservo che:
1) ogni volta che c'è un attentato terroristico l'intelligence subito ci dice che loro sono stati bravissimi perchè nel frattempo ne hanno sventati almeno altri 15. Sarà ma è sempre quel sedicesimo che gli scappa...
2) Ogni volta più o meno i modus operandi sono gli stessi e nel caso di Londra di recente accadimento, è stato di fatto un remake di quello di marzo: stesso ponte e stessa dinamica.
3) Inoltre, altra cosa strana, ogni volta che li beccano almeno uno di loro (se non si trattava di lupo solitario) era già loro stato segnalato, lo monitoravano da tempo o da tempo lo avevano monitorato ma poi alla fine non registravano nulla di sospetto.
Inizio col dire che dalla sommatoria di questi primi tre punti viene da chiedersi (almeno io me lo chiedo) se, pur essendo gli islamici dell'ISIS i cattivoni, non ci sia un certo quale interesse a creare questo stato di terrore su di noi anche da parte dei nostri governi: pensateci più abbiamo paura più potremmo essere disposti a rinunciare ad importanti fette della nostra libertà individuale e collettiva per una "maggiore protezione" Già ora in parte stiamo prendendo questa pericolosa china. Inoltre il caos distoglie dai problemi d politica interna come disoccupazione, inoccupazione, lavoro sottopagato, malasanità ed altri ancora.
Concludo con una riflessione: fermo restando che non cambio idea sul fatto che non si debba mai fare di tutte le erbe un fascio e che quindi un arabo islamico non è automaticamente un terrorista, c'è un però: attentato a Londra di domenica sera, uno dei terroristi viene definito da quasi tutti i vicini di casa come un "nice guy" ossia un bravo ragazzo. Da quasi tutti tranne una donna italiana che invece lo denuncia alle autorità più volte segnalandone, a suo avviso, una radicalizzazione ed una fedeltà all'ISIS.
Ora, dopo che l'attentato ha confermato che l'Italiana ci aveva visto giusto, alcuni giornalisti l'hanno cercata al suo domicilio per intervistarla ma, e qui viene il bello, non abita più lì perchè si teme sia malvista dagli altri condomini presumibilmente islamici per le sue denunce e quindi risiede in un luogo sicuro e segreto.
Ecco, di fronte a questa notizia, mi viene da pensare che se non tutti gli islamici sono terroristi, non vuol dire che questa equazione non sia da rivedere verso il basso, ossia se non tutti lo sono, non è detto che però molti di loro, ossia la maggioranza. non lo siano.
Io osservo che:
1) ogni volta che c'è un attentato terroristico l'intelligence subito ci dice che loro sono stati bravissimi perchè nel frattempo ne hanno sventati almeno altri 15. Sarà ma è sempre quel sedicesimo che gli scappa...
2) Ogni volta più o meno i modus operandi sono gli stessi e nel caso di Londra di recente accadimento, è stato di fatto un remake di quello di marzo: stesso ponte e stessa dinamica.
3) Inoltre, altra cosa strana, ogni volta che li beccano almeno uno di loro (se non si trattava di lupo solitario) era già loro stato segnalato, lo monitoravano da tempo o da tempo lo avevano monitorato ma poi alla fine non registravano nulla di sospetto.
Inizio col dire che dalla sommatoria di questi primi tre punti viene da chiedersi (almeno io me lo chiedo) se, pur essendo gli islamici dell'ISIS i cattivoni, non ci sia un certo quale interesse a creare questo stato di terrore su di noi anche da parte dei nostri governi: pensateci più abbiamo paura più potremmo essere disposti a rinunciare ad importanti fette della nostra libertà individuale e collettiva per una "maggiore protezione" Già ora in parte stiamo prendendo questa pericolosa china. Inoltre il caos distoglie dai problemi d politica interna come disoccupazione, inoccupazione, lavoro sottopagato, malasanità ed altri ancora.
Concludo con una riflessione: fermo restando che non cambio idea sul fatto che non si debba mai fare di tutte le erbe un fascio e che quindi un arabo islamico non è automaticamente un terrorista, c'è un però: attentato a Londra di domenica sera, uno dei terroristi viene definito da quasi tutti i vicini di casa come un "nice guy" ossia un bravo ragazzo. Da quasi tutti tranne una donna italiana che invece lo denuncia alle autorità più volte segnalandone, a suo avviso, una radicalizzazione ed una fedeltà all'ISIS.
Ora, dopo che l'attentato ha confermato che l'Italiana ci aveva visto giusto, alcuni giornalisti l'hanno cercata al suo domicilio per intervistarla ma, e qui viene il bello, non abita più lì perchè si teme sia malvista dagli altri condomini presumibilmente islamici per le sue denunce e quindi risiede in un luogo sicuro e segreto.
Ecco, di fronte a questa notizia, mi viene da pensare che se non tutti gli islamici sono terroristi, non vuol dire che questa equazione non sia da rivedere verso il basso, ossia se non tutti lo sono, non è detto che però molti di loro, ossia la maggioranza. non lo siano.
lunedì 5 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Le Tre Moire Dell'Ade"
Prime comunioni che diventano veri e propri eventi quasi come dei matrimoni per bambine di appena nove anni. Ne ha parlato con un servizio per me scioccante il programma "Nemo" su Rai 2 , un servizio di cui al link potrete avere un assaggio…
LE TRE MOIRE DELL'ADE
Giovani madri nutrite da tv spazzatura
Sfogano le loro frustrazioni sulle figlie
Determinandone il loro forse fatale destino
Come le tre Moire dell'Ade.
Prima comunione
Nove anni
Book fotografici
Indebitamento ad oltranza
Sensuali abiti da sposa
Ed una madre che fiera di sé
Mostra la sua "figlia - trofeo"al grido bestiale:
"Uh Gesù guardate quant'è bella la mia sposa - bambina!"
Nove anni
Ci sono bambine nel mondo
Sposate a forza a uomini di quaranta
Che ne abusano
Le schiavizzano per il loro piacere
E se si stancano le uccidono.
E poi ci sono madri ignoranti
Che vivono affinché le loro figlie crescano
Come tanti cloni di Belen
Vestendole
A quell'età
Come piccole barbie - sexy,
Piccole bamboline con cui immortalare
La loro miserevole rivalsa.
Spensieratezza perduta,
Che ne sarà della gioia di vivere
E di divertirsi liberamente
Che tutti i bimbi dovrebbero avere?
Madri folli
Che a nove anni "sposano" le loro figlie a Dio
Con ostentate cerimonie pagane degne di quelle della Camorra
Pur avendo tenori di vita da fame.
Epilogo tragico
Un giorno la vita presenterà il conto
E per una delle due non ci sarà scampo.
O quegli occhietti innocenti
Sapranno crescere
Svegliarsi
Capire l'assurdo mondo in cui stavano vivendo
Ribellandosi ad una madre Rotocalco-dipendente
Che in tal caso diventerà alcol-dipendente,
Lasciandola al suo triste ed ineluttabile declino.
Oppure inseguiranno quel sogno non loro
Fallendolo
Frustrandosi
E finendo in pericolosi tunnel da cui non si esce più
Spegnendo definitivamente quella spensieratezza nel loro sguardo
Sprofondando in un oblio di droga, prostituzione e solitudine.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
LE TRE MOIRE DELL'ADE
Giovani madri nutrite da tv spazzatura
Sfogano le loro frustrazioni sulle figlie
Determinandone il loro forse fatale destino
Come le tre Moire dell'Ade.
Prima comunione
Nove anni
Book fotografici
Indebitamento ad oltranza
Sensuali abiti da sposa
Ed una madre che fiera di sé
Mostra la sua "figlia - trofeo"al grido bestiale:
"Uh Gesù guardate quant'è bella la mia sposa - bambina!"
Nove anni
Ci sono bambine nel mondo
Sposate a forza a uomini di quaranta
Che ne abusano
Le schiavizzano per il loro piacere
E se si stancano le uccidono.
E poi ci sono madri ignoranti
Che vivono affinché le loro figlie crescano
Come tanti cloni di Belen
Vestendole
A quell'età
Come piccole barbie - sexy,
Piccole bamboline con cui immortalare
La loro miserevole rivalsa.
Spensieratezza perduta,
Che ne sarà della gioia di vivere
E di divertirsi liberamente
Che tutti i bimbi dovrebbero avere?
Madri folli
Che a nove anni "sposano" le loro figlie a Dio
Con ostentate cerimonie pagane degne di quelle della Camorra
Pur avendo tenori di vita da fame.
Epilogo tragico
Un giorno la vita presenterà il conto
E per una delle due non ci sarà scampo.
O quegli occhietti innocenti
Sapranno crescere
Svegliarsi
Capire l'assurdo mondo in cui stavano vivendo
Ribellandosi ad una madre Rotocalco-dipendente
Che in tal caso diventerà alcol-dipendente,
Lasciandola al suo triste ed ineluttabile declino.
Oppure inseguiranno quel sogno non loro
Fallendolo
Frustrandosi
E finendo in pericolosi tunnel da cui non si esce più
Spegnendo definitivamente quella spensieratezza nel loro sguardo
Sprofondando in un oblio di droga, prostituzione e solitudine.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
sabato 3 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Diane E L'Airone"
DIANE E L'AIRONE
Devo essere coraggiosa
Immortalo persone che l'umanità non considera
Emarginati della genetica
Reietti della società
Disadattati dell'anima
Devo essere forte
Piango la dignità silenziosa
Di fenomeni da baraccone
La cui solitudine non desta pietà
Ma la cui anima é pura e sofferente
Come ali malate di un airone all'angolo di una strada.
Devo essere forte
Fotografo il mio disagio
E la nostra diversità,
Fisica e dell'animo.
La mia pelle brucia passione
Come i loro corpi
E si annienta dentro un mondo che non ci vuole.
Sono stata coraggiosa,
Sono stata vera
Fino all'ultimo scatto
Fermando anche in quell'istante di vita
L'eleganza e la sensibilità delle ali di airone
Di anime piene di sogni ma incapaci di volare.
Devo essere coraggiosa
Immortalo persone che l'umanità non considera
Emarginati della genetica
Reietti della società
Disadattati dell'anima
Devo essere forte
Piango la dignità silenziosa
Di fenomeni da baraccone
La cui solitudine non desta pietà
Ma la cui anima é pura e sofferente
Come ali malate di un airone all'angolo di una strada.
Devo essere forte
Fotografo il mio disagio
E la nostra diversità,
Fisica e dell'animo.
La mia pelle brucia passione
Come i loro corpi
E si annienta dentro un mondo che non ci vuole.
Sono stata coraggiosa,
Sono stata vera
Fino all'ultimo scatto
Fermando anche in quell'istante di vita
L'eleganza e la sensibilità delle ali di airone
Di anime piene di sogni ma incapaci di volare.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
A Diane Arbus
A Diane Arbus
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giovedì 1 giugno 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Affresco"
Ho letto un articolo on line su Internazionale dove si raccontava che "In Messico nella regione montuosa nel nord dello stato di Oaxaca, il prete Gerardo Silvestre Hernández per anni ha abusato sessualmente di decine di bambini indigeni" e nulla è successo nonostante le segnalazioni e le prove fornite alla Santa Sede che si è voltata dall'altra parte, Il silenzio della Chiesa sui casi di pedofilia in Messico è stato assordante.
Intanto la procura messicana apre un'indagine e finalmente a febbraio di quest'anno arriva la sentenza che lo condanna a 16 anni e 6 mesi per abusi sessuali e corruzione di minori.
Giustizia è fatta ma quanto tempo prima si sarebbe potuto intervenire se la Santa Sede non si fosse messa le mani sugli occhi e quante vite innocenti si sarebbero salvate da quell'orrore.
Troppa nausea, vi lascio con questa poesia.
Intanto la procura messicana apre un'indagine e finalmente a febbraio di quest'anno arriva la sentenza che lo condanna a 16 anni e 6 mesi per abusi sessuali e corruzione di minori.
Giustizia è fatta ma quanto tempo prima si sarebbe potuto intervenire se la Santa Sede non si fosse messa le mani sugli occhi e quante vite innocenti si sarebbero salvate da quell'orrore.
Troppa nausea, vi lascio con questa poesia.
L'AFFRESCO
Impietoso affresco del nostro tempo
Nervose pennellate su tela
Come squarci su povere gole innocenti
Rubinetti perdono gocce d'infanzia
E sento scorrere la morte nelle vene
Laceranti incubi di estinzione
Penetrano le mie viscere
E ti rincorro
Illusione di speranza
Come un assolo di perverso ottimismo
Ti cerco dentro gli oscuri anfratti di un sogno perduto
Avendo come pioggia
Le gocce disperate del mio pianto infinito.
E dalla volta affrescata, asciutta
Scendono copiose, lacrime del sangue di Cristo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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