Io ci provo ancora. Le firme si sono arenate, credo, a 35. Ringrazio ancora tantissimo chi ha firmato.
Vorrei provare ad arrivare almeno a quota 100 (150 it would be better LOL), per mandarle agli indirizzi e-mail che vi avevo detto.
Ultima chiamata: tempo massimo fine giugno. Il problema esiste ancora e non accenna a ridursi.
Faccio appello a chiunque conosciate e che sia sensibile a tale tematica e a chiunque passando di qua intenda dare una mano.
Nel ringraziarvi vi posto qui sotto il link del post in cui potete firmare (semplicemente con il vostro nick anche) "BASTA MORTI BIANCHE".
Questo è il link:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
Perchè di lavoro si muore ancora.
giovedì 31 maggio 2007
NEWS: No al Trusted Computing
Parlavamo di Google e di tutto ciò che ci spia o cmq vuole invadere la nostra libertà di scelta e di fruizione.
Questo sito al riguardo é molto interessante:
http://www.no1984.org/
Alcune cose si conoscevano già, vedi ad es. le tecniche per impedire la copiatura di cd e dvd, per semplice uso personale, altre forse un po' meno...dateci un'occhiata anche voi se volete.
Grazie a Numanzia che me l'ha segnalato e che lo ha postato anch'egli nel suo blog.
Questo sito al riguardo é molto interessante:
http://www.no1984.org/
Alcune cose si conoscevano già, vedi ad es. le tecniche per impedire la copiatura di cd e dvd, per semplice uso personale, altre forse un po' meno...dateci un'occhiata anche voi se volete.
Grazie a Numanzia che me l'ha segnalato e che lo ha postato anch'egli nel suo blog.
NEWS: Medioevo e dintorni.
Sembra davvero di tornare al tempo dei Secoli Bui, quelli del Medioevo più cupo ed oscuro. Malattie di quei tempi che ritornano in versione moderna e più agguerrita ed una Chiesa che torna ad esercitare un potere temporale laddove può o crede di poterlo fare...
Se ne é tornati a parlare. Della XDR-TB intendo, malattia di cui avevo scritto qualche tempo fa.
La famosa tubercolosi resistente agli antibiotici. Forse siamo lontanti dal dover lanciare un allarme mondiale nonostante il caso di cui si sono occupati i giornali in questi giorni, ma resta preoccupante il fatto che ancora questa malattia, in questa sua rinnovata forma, non possa essere debellata.
Che il problema sia serio lo si evince dal fatto che mentre di altri fenomeni se ne parlava alla nausea, in questo caso finito il "clamore" della notizia, si tende di nuovo a non parlarne più in attesa di tempi migliori.
E questo aspetto é proprio quello che più mi preoccupa...
-------------------------------
Siamo più bravi dei gamberi. Stiamo precipitando all'indietro con una velocità incredibile. E si verificano situazioni assurde e oltre il limite della legalità pur di rispettare il "volere di Dio".
Perdonate se torno per un attimo a parlare di "casa mia", ossia di Genova. Ne farei volentieri a meno ma le cronache ahimé mi costringono.
E' notizia di stamattina sul sito di "Repubblica" che l'Ospedale Galliera abbia di fatto deciso di non porre più in essere interruzioni di gravidanza (gli aborti per intenderci)
Come, direte forse voi, ma é un ospedale, importante anche, come può rifiutarsi e/o cmq non effettuare più interventi di questo tipo? E soprattutto perché e da chi nasce questa decisione?
All'ultima domanda rispondo subito: viene dal capo di quella ganga che é la CEI. Don Angelo Bagnasco, il quale per ragioni storiche, che il link a cui vi rinvierò a fine articolo spiega molto meglio di come potrei fare io, é nel direttivo dell' ospedale (e anzi lo presiede) sopra nominato.
In realtà, ci fanno sapere dal Galliera, la ragione sarebbe insita nel fatto che avrebbero trasferito questa "pratica" come altre quali chirurgia della mano, all'Ospedale Evangelico, reparto chirurgia.
Peccato, che, come potrete vedere dall'articolo, i tempi in quell'ospedale sono molto più lunghi ed inoltre, gli interventi in quel campo sono rimasti invariati senza quindi ricevere le donne che chiedevano l'interruzione di gravidanza al Galliera. A questo si deve aggiungere che l'interruzione di gravidanza deve essere eseguita nei reparti di Ostetricia o Ginecologia e non Chirurgia.
La questione é davvero seria, dagli anatemi si sta passando alle vie di fatto non rispettando più neanche le leggi dello Stato.
Per fortuna si sono mosse personalità locali importanti (compresa anche la neo -sindachessa - si dice così?- Marta Vincenzi) e c'é l'AIED che minaccia di rivolgersi in Procura; ma la cosa, se confermata in questi suoi aspetti, é davvero vergognosa.
Piccola proposta provocatoria: un Vescovo che non riconosce le leggi del nostro Stato non deve usufruire degli aiuti dello Stato stesso. Comprese le scorte. Che le chieda a Ratzinger. Ed al suo Stato.
Ecco il link:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/aborti-genova-bagnasco/aborti-genova-bagnasco/aborti-genova-bagnasco.html
Se ne é tornati a parlare. Della XDR-TB intendo, malattia di cui avevo scritto qualche tempo fa.
La famosa tubercolosi resistente agli antibiotici. Forse siamo lontanti dal dover lanciare un allarme mondiale nonostante il caso di cui si sono occupati i giornali in questi giorni, ma resta preoccupante il fatto che ancora questa malattia, in questa sua rinnovata forma, non possa essere debellata.
Che il problema sia serio lo si evince dal fatto che mentre di altri fenomeni se ne parlava alla nausea, in questo caso finito il "clamore" della notizia, si tende di nuovo a non parlarne più in attesa di tempi migliori.
E questo aspetto é proprio quello che più mi preoccupa...
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Siamo più bravi dei gamberi. Stiamo precipitando all'indietro con una velocità incredibile. E si verificano situazioni assurde e oltre il limite della legalità pur di rispettare il "volere di Dio".
Perdonate se torno per un attimo a parlare di "casa mia", ossia di Genova. Ne farei volentieri a meno ma le cronache ahimé mi costringono.
E' notizia di stamattina sul sito di "Repubblica" che l'Ospedale Galliera abbia di fatto deciso di non porre più in essere interruzioni di gravidanza (gli aborti per intenderci)
Come, direte forse voi, ma é un ospedale, importante anche, come può rifiutarsi e/o cmq non effettuare più interventi di questo tipo? E soprattutto perché e da chi nasce questa decisione?
All'ultima domanda rispondo subito: viene dal capo di quella ganga che é la CEI. Don Angelo Bagnasco, il quale per ragioni storiche, che il link a cui vi rinvierò a fine articolo spiega molto meglio di come potrei fare io, é nel direttivo dell' ospedale (e anzi lo presiede) sopra nominato.
In realtà, ci fanno sapere dal Galliera, la ragione sarebbe insita nel fatto che avrebbero trasferito questa "pratica" come altre quali chirurgia della mano, all'Ospedale Evangelico, reparto chirurgia.
Peccato, che, come potrete vedere dall'articolo, i tempi in quell'ospedale sono molto più lunghi ed inoltre, gli interventi in quel campo sono rimasti invariati senza quindi ricevere le donne che chiedevano l'interruzione di gravidanza al Galliera. A questo si deve aggiungere che l'interruzione di gravidanza deve essere eseguita nei reparti di Ostetricia o Ginecologia e non Chirurgia.
La questione é davvero seria, dagli anatemi si sta passando alle vie di fatto non rispettando più neanche le leggi dello Stato.
Per fortuna si sono mosse personalità locali importanti (compresa anche la neo -sindachessa - si dice così?- Marta Vincenzi) e c'é l'AIED che minaccia di rivolgersi in Procura; ma la cosa, se confermata in questi suoi aspetti, é davvero vergognosa.
Piccola proposta provocatoria: un Vescovo che non riconosce le leggi del nostro Stato non deve usufruire degli aiuti dello Stato stesso. Comprese le scorte. Che le chieda a Ratzinger. Ed al suo Stato.
Ecco il link:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/aborti-genova-bagnasco/aborti-genova-bagnasco/aborti-genova-bagnasco.html
martedì 29 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: "Junior" fa, "Senior" disfa.
In due sono Penelope: di "giorno" su Wittgenstein "Junior" fa, tessendo la tela per cercare di migliorare e difendere l'immagine pubblica del padre. Di "notte" (vedi articolo sul Foglio di del 26 maggio 2007) "Senior" disfa. E con che botti!
Una Penelope schizofrenica per una realtà davvero tragicomica.
Per chi non conoscesse ancora bene la storia spiego qui sotto in breve l'accaduto.
Adriano Sofri non smette di far parlare di sé e saltuariamente esce con alcune sue verità alquanto eclatanti che lasciano spiazzati.
La notizia, per chi ancora non l’avesse saputa, la riporto qui nel link sottostante:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/05_Maggio/27/sofri_delitto_stato.shtml
Al riguardo, vorrei anche riportare (ahimé da un quotidiano, quindi niente link ma articolo cartaceo inserito copiandolo tutto non avendo scanner sob!!!) l’editoriale di Saverio Vertone a pag. 19 del Secolo XIX di ieri (pagina nazionale) che è molto interessante e apre nuovi fronti di discussione anche in relazione alla grazia da concedere, forse.
L’articolo si intitola:
“LE RIVELAZIONI DI SOFRI? STRATEGIA DELL’ATTENZIONE” (di SAVERIO VERTONE)
Ve lo posto:
“Sul Foglio del 26 maggio Adriono Sofri ha regalato alla storiografia italiana un novità postuma, vecchia di 35 anni.
A prima vista sembra trattarsi di un ricordo sepolto e mai rivelato ad alcuno, che poteva benissimo continuare a dormire tra i due guanciali della sua spaziosa coscienza.
Ma, ad un secondo sguardo, risulta difficile capire la ragione di questa improvvisa reminiscenza, se si scarta l'interesse a far parlare ancora una volta di sé, a qualsiasi costo: un proposito di cui Sofri, non sembra aver bisogno e comunque non degno di lui.
La cosa importante, però, é un'altra perché, sui giornali del giorno dopo, questo inedito residuato del terrorismo d'antan diventa di colpo, una novità assoluta, anzi un giallo giudiziario dotato, a quanto sembra, di sviluppi interessanti. Proviamo a vedere perché.
In una lunga lettera sugli "anni di piombo", indirizzata ad un ipotetico discepolo, il maestro di educazione civile Adriano Sofri, si concede all'improvviso una singolare confidenza che subito esplode come una bomba sulla stampa nazionale, rintronandola con il suo fragoroso rimbombo anche il giorno dopo, e cioé ieri.
Di che si tratta? Visto che siamo ormai al terzo giorno e che sulla rivelazione postuma si sono già pronunciati supercompetenti come Francesco Cossiga ed Enrico Deaglio, non é necessaria una lunga presentazione dei fatti.
Si tratta in breve di questo: a proposito di strategia della tensione (che é il contenuto della sua lezione) Sofri lascia cadere distrattamente questa frase :"Quello Stato (il nostro, ndr.) era fazioso e pronto ad umiliare e a violentare....Una volta uno dei suoi più alti esponenti venne a propormi un assassinio da eseguire in combutta, noi(lotta continua ndr.) e i suoi affari riservati".
La prima osservazione che si può fare su questa sconcertante confidenza é se Sofri consideri lo Stato attuale fazioso e pronto a umiliare e violentare come quello che gli propose, tanti anni fa,di commettere un omicidio in "combutta" con i suoi servizi segreti. Insomma, se consideri lo Stato che lo ha incriminato, processato e condannato, per l'assassinio del Commissario Luigi Calabresi, alla stessa stregua di quello che voleva assumerlo come complice.
La seconda osservazione é soprattutto una domanda. Chi era questo qualcuno da uccidere "in combutta"?
Non é indifferente saperlo perché, conoscendo il bersaglio, capiremmo meglio sia lo Stato di allora sia il Sofri di ieri e di oggi.
La terza osservazione riguarda il coraggio di cui Sofri dà prova. Perché, a prima vista, non sembra che convenga a un uomo accusato, condannato e imprigionato per l'assassinio di un servitore di "quello Stato", farci sapere che il medesimo Stato gli proponeva di compiere una altro assassinio, e che comunque aveva rapporti confidenziali con lui, ritenendolo in ogni caso, se non fidato, affidabile per una manovalanza criminale.
La quarta osservazione é di carattere generale e riguarda la mia curiosità. Non sono un esegeta di Sofri. Né intendo diventarlo, perché é una materia che richiederebbe molto più studio di quanto io sia diposto a dedicarle. Ma anche senza essere uno specialista e neppure un semplice biografo dell'ex-capo di "Lotta continua", confesso di non riuscire a disinteressarmi a lui. Leggo tutto quello che scrive sul Foglio e su Repubblica e cerco di non perdermi le non infrequenti interviste che compaiono, sugli altri giornali.
Credo sia una curiosità estetica. Sofri é per me un punto fermo nella recente storia politica, intellettuale e morale del nostro Paese. Ho detto punto fermo, pur sapendo che é un'espressione inadeguata al suo stile. Che é invece mobilissimo, complesso, perfino tortuoso e spesso enigmatico. Ma insisto sulla fermezza con cui da anni commenta la propria vita e presenta la propria immagine. Perché la condanna per omicidio e gli anni di carcere non hanno scalfito in lui la intrasigente difesa delle sue posizioni rivoluazionarie di partenza, unita ad una non meno sicura convinzione della loro compatibilità con il traguardo ideologico, radicalmento opposto, dell'arrivo.
Per piazzarsi come un punto fermo nel variegato panorama del postsessantottismo, Sofri ha dovuto spezzare il suo pensiero in una serie innumerevole di punti morti secondo un procedimento che a molti potrebbe apparire gesuitico, ma a me pare soprattutto geniale.
Una prova? Il testimone che potrebbe rivelarci il progetto di assassinio "in combutta" e il nome dell'eventuale vittima é stato rivelato proprio ieri da Cossiga che di queste cose se ne intende. Si tratterebbe di Federico Umberto D'Amato, funzionario esperto e potente, "assai vicino", secondo il corriere della sera, " ai servizi segreti americani". Chi ritenga che,dopo questa rivelazione, il coragio di Sofri si tinga di giallo e riveli un'audacia addirittura temeraria, si sbaglia. Per restare tutto d'un pezzo, Sofri sa spezzare le notizie, distribuendole ben sbriciolate, come il pane, per gli uccellini dei giarnali. Corre dei rischi ma sa evitare che i giornalisti facciano scorpacciate indigeste per loro e pericolose per lui. Infatti, il povero D'Amato non può farci sapere più niente. Su questa oscura vicenda e sull'indecente e compromettente proposta fatta a Sofri, terrà per sempre la bocca chiusa. Perché é morto, purtroppo, dieci anni fa.
Se non parla Cossiga, non sapremo mai nulla. E Cossiga non parlerà visto che ha rinnovato la sua stima e la sua amicizia per Sofri. Il quale, come vedete, non é affatto sventato e tiene ben alta la testa sul collo. Deve avere un protettore molto potente. Secondo la tradizione ebraica, l'angelo custode che ci segue preserva il nome segreto di ciascuno di noi e dunque non fa conoscere a nessuno la nostra anima. Quello di Sofri deve essere bravissimo."
QUESTO L'ARTICOLO INTEGRALMENTE RIPORTATO DA ME. A VOI LE CONCLUSIONI ED I COMMENTI.
Una Penelope schizofrenica per una realtà davvero tragicomica.
Per chi non conoscesse ancora bene la storia spiego qui sotto in breve l'accaduto.
Adriano Sofri non smette di far parlare di sé e saltuariamente esce con alcune sue verità alquanto eclatanti che lasciano spiazzati.
La notizia, per chi ancora non l’avesse saputa, la riporto qui nel link sottostante:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/05_Maggio/27/sofri_delitto_stato.shtml
Al riguardo, vorrei anche riportare (ahimé da un quotidiano, quindi niente link ma articolo cartaceo inserito copiandolo tutto non avendo scanner sob!!!) l’editoriale di Saverio Vertone a pag. 19 del Secolo XIX di ieri (pagina nazionale) che è molto interessante e apre nuovi fronti di discussione anche in relazione alla grazia da concedere, forse.
L’articolo si intitola:
“LE RIVELAZIONI DI SOFRI? STRATEGIA DELL’ATTENZIONE” (di SAVERIO VERTONE)
Ve lo posto:
“Sul Foglio del 26 maggio Adriono Sofri ha regalato alla storiografia italiana un novità postuma, vecchia di 35 anni.
A prima vista sembra trattarsi di un ricordo sepolto e mai rivelato ad alcuno, che poteva benissimo continuare a dormire tra i due guanciali della sua spaziosa coscienza.
Ma, ad un secondo sguardo, risulta difficile capire la ragione di questa improvvisa reminiscenza, se si scarta l'interesse a far parlare ancora una volta di sé, a qualsiasi costo: un proposito di cui Sofri, non sembra aver bisogno e comunque non degno di lui.
La cosa importante, però, é un'altra perché, sui giornali del giorno dopo, questo inedito residuato del terrorismo d'antan diventa di colpo, una novità assoluta, anzi un giallo giudiziario dotato, a quanto sembra, di sviluppi interessanti. Proviamo a vedere perché.
In una lunga lettera sugli "anni di piombo", indirizzata ad un ipotetico discepolo, il maestro di educazione civile Adriano Sofri, si concede all'improvviso una singolare confidenza che subito esplode come una bomba sulla stampa nazionale, rintronandola con il suo fragoroso rimbombo anche il giorno dopo, e cioé ieri.
Di che si tratta? Visto che siamo ormai al terzo giorno e che sulla rivelazione postuma si sono già pronunciati supercompetenti come Francesco Cossiga ed Enrico Deaglio, non é necessaria una lunga presentazione dei fatti.
Si tratta in breve di questo: a proposito di strategia della tensione (che é il contenuto della sua lezione) Sofri lascia cadere distrattamente questa frase :"Quello Stato (il nostro, ndr.) era fazioso e pronto ad umiliare e a violentare....Una volta uno dei suoi più alti esponenti venne a propormi un assassinio da eseguire in combutta, noi(lotta continua ndr.) e i suoi affari riservati".
La prima osservazione che si può fare su questa sconcertante confidenza é se Sofri consideri lo Stato attuale fazioso e pronto a umiliare e violentare come quello che gli propose, tanti anni fa,di commettere un omicidio in "combutta" con i suoi servizi segreti. Insomma, se consideri lo Stato che lo ha incriminato, processato e condannato, per l'assassinio del Commissario Luigi Calabresi, alla stessa stregua di quello che voleva assumerlo come complice.
La seconda osservazione é soprattutto una domanda. Chi era questo qualcuno da uccidere "in combutta"?
Non é indifferente saperlo perché, conoscendo il bersaglio, capiremmo meglio sia lo Stato di allora sia il Sofri di ieri e di oggi.
La terza osservazione riguarda il coraggio di cui Sofri dà prova. Perché, a prima vista, non sembra che convenga a un uomo accusato, condannato e imprigionato per l'assassinio di un servitore di "quello Stato", farci sapere che il medesimo Stato gli proponeva di compiere una altro assassinio, e che comunque aveva rapporti confidenziali con lui, ritenendolo in ogni caso, se non fidato, affidabile per una manovalanza criminale.
La quarta osservazione é di carattere generale e riguarda la mia curiosità. Non sono un esegeta di Sofri. Né intendo diventarlo, perché é una materia che richiederebbe molto più studio di quanto io sia diposto a dedicarle. Ma anche senza essere uno specialista e neppure un semplice biografo dell'ex-capo di "Lotta continua", confesso di non riuscire a disinteressarmi a lui. Leggo tutto quello che scrive sul Foglio e su Repubblica e cerco di non perdermi le non infrequenti interviste che compaiono, sugli altri giornali.
Credo sia una curiosità estetica. Sofri é per me un punto fermo nella recente storia politica, intellettuale e morale del nostro Paese. Ho detto punto fermo, pur sapendo che é un'espressione inadeguata al suo stile. Che é invece mobilissimo, complesso, perfino tortuoso e spesso enigmatico. Ma insisto sulla fermezza con cui da anni commenta la propria vita e presenta la propria immagine. Perché la condanna per omicidio e gli anni di carcere non hanno scalfito in lui la intrasigente difesa delle sue posizioni rivoluazionarie di partenza, unita ad una non meno sicura convinzione della loro compatibilità con il traguardo ideologico, radicalmento opposto, dell'arrivo.
Per piazzarsi come un punto fermo nel variegato panorama del postsessantottismo, Sofri ha dovuto spezzare il suo pensiero in una serie innumerevole di punti morti secondo un procedimento che a molti potrebbe apparire gesuitico, ma a me pare soprattutto geniale.
Una prova? Il testimone che potrebbe rivelarci il progetto di assassinio "in combutta" e il nome dell'eventuale vittima é stato rivelato proprio ieri da Cossiga che di queste cose se ne intende. Si tratterebbe di Federico Umberto D'Amato, funzionario esperto e potente, "assai vicino", secondo il corriere della sera, " ai servizi segreti americani". Chi ritenga che,dopo questa rivelazione, il coragio di Sofri si tinga di giallo e riveli un'audacia addirittura temeraria, si sbaglia. Per restare tutto d'un pezzo, Sofri sa spezzare le notizie, distribuendole ben sbriciolate, come il pane, per gli uccellini dei giarnali. Corre dei rischi ma sa evitare che i giornalisti facciano scorpacciate indigeste per loro e pericolose per lui. Infatti, il povero D'Amato non può farci sapere più niente. Su questa oscura vicenda e sull'indecente e compromettente proposta fatta a Sofri, terrà per sempre la bocca chiusa. Perché é morto, purtroppo, dieci anni fa.
Se non parla Cossiga, non sapremo mai nulla. E Cossiga non parlerà visto che ha rinnovato la sua stima e la sua amicizia per Sofri. Il quale, come vedete, non é affatto sventato e tiene ben alta la testa sul collo. Deve avere un protettore molto potente. Secondo la tradizione ebraica, l'angelo custode che ci segue preserva il nome segreto di ciascuno di noi e dunque non fa conoscere a nessuno la nostra anima. Quello di Sofri deve essere bravissimo."
QUESTO L'ARTICOLO INTEGRALMENTE RIPORTATO DA ME. A VOI LE CONCLUSIONI ED I COMMENTI.
lunedì 28 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: Politically ("S")correct
Dovrei parlare di amministrative? Sapete che non lo so. Sicuramente posso parlare di chi si candida qui da me. Ed, in particolar modo, in Comune.
Dovrei parlarvi di un candidato di Sinistra, Marta Vincenzi (o forse dovrei dire già del Partito Democratico?) che sembra più vicino a Craxi senza pause piuttosto che ad un leader di sinistra.
Un'esperta della politica locale (già Presidente della Provinicia) ma che nonostante la sua aria da mamma e donna in politica per la gente, quando é stato il momento di far rispettare il patto di chiusura delle acciaierie di Cornigliano (Vecchia area Italsider) appartenenti a Riva ha cincischiato parecchio ed anzi era molto ritrosa a farlo.
O parliamo di Musso, pragmatico, forse migliore, senza esperienza politica ad alti livelli, professore universitario ma che però nel programma non parla minimamente dell'importanza dell'istruzione universitaria e della ricerca.
Senza contare che nessuno sembra aver quasi parlato del problema della sicurezza sul lavoro.
Oppure parliamo di chi sta ai seggi e si distrae al punto da non essere più sicuro se chi ha votato ha inserito tutte le schede nelle urne (giuro é successo in un seggio, ho tesimonianza diretta del fatto in questione!!!). Poi parlano di brogli, più che brogli pasticci dovuti ad incapacità e poca voglia di essere in quel luogo, in quel momento a fare quel lavoro, sottopagati.
Due candidati Sindaci come sempre molto "giovani": oltre i 50 la Vincenzi e non certo un giovincello di primo pelo Musso.
Senza contare gli slogan ridicoli e certe facce che ho visto nei manifesti. Come si fa a parlare di politica per i giovani e vedere un candidato in foto che avrà avuto almeno un'età di oltre 60 anni.
Ora, io non sono un fautore del "largo ai giovani" a prescindere. Ma, spazio a chi é in gamba e vuole provarci, soprattutto se giovane, invece sì.
E non vengano a raccontarmi la favoletta del giovane che se é bravo arriva. E' pura ipocrisia, perché se a decidere la tua "promozione" é chi dovrebbe farsi da parte, mi sembra che ci sia un lievissimo conflitto di interessi e che pertanto sia difficile che questo avvenga.
Idem, se chi é al comando vuole puntare solo sui soliti noti senza voler osare e scommettere su qualcuno di nuovo che abbia qualità e possa dare entusiasmo.
Questo non accade ormai più in nessun campo, figuriamoci poi in politica dove i soliti tromboni (così direbbe un Pannella in forma e d'annata) non si dimettono neanche quando sono colpiti da scandali incredibili (Dell'Utri docet)
Certo, tutto molto diverso rispetto al Giappone dove il Ministro dell'Agricoltura Matzuoka si é suicidato per gli scandali che l'hanno colpito
Ora, ma dico io, una sana via di mezzo non si trova mai LOL? Tra il suicidio e l'incollarsi alla poltrona, delle sane e salutari dimissioni sarebbero gradite no?
Ok, siamo in fondo al mio post. Come etichettarlo?
Non so se ho parlato di amministrative, non so neanche (o meglio lo so e non mi importa) se avrei dovuto mantenere un silenzio editoriale in attesa delle urne chiuse.
Ma so solo che oggi, di fronte cmq a situazioni scorrette, e non solo politicamente, ma anche a livello di giustizia sociale, di rispettare un silenzio editoriale sulla amministrative e fare il "bravo bimbo corretto" non mi andava proprio
Oggi faccio e sono Giamburrasca.
Dovrei parlarvi di un candidato di Sinistra, Marta Vincenzi (o forse dovrei dire già del Partito Democratico?) che sembra più vicino a Craxi senza pause piuttosto che ad un leader di sinistra.
Un'esperta della politica locale (già Presidente della Provinicia) ma che nonostante la sua aria da mamma e donna in politica per la gente, quando é stato il momento di far rispettare il patto di chiusura delle acciaierie di Cornigliano (Vecchia area Italsider) appartenenti a Riva ha cincischiato parecchio ed anzi era molto ritrosa a farlo.
O parliamo di Musso, pragmatico, forse migliore, senza esperienza politica ad alti livelli, professore universitario ma che però nel programma non parla minimamente dell'importanza dell'istruzione universitaria e della ricerca.
Senza contare che nessuno sembra aver quasi parlato del problema della sicurezza sul lavoro.
Oppure parliamo di chi sta ai seggi e si distrae al punto da non essere più sicuro se chi ha votato ha inserito tutte le schede nelle urne (giuro é successo in un seggio, ho tesimonianza diretta del fatto in questione!!!). Poi parlano di brogli, più che brogli pasticci dovuti ad incapacità e poca voglia di essere in quel luogo, in quel momento a fare quel lavoro, sottopagati.
Due candidati Sindaci come sempre molto "giovani": oltre i 50 la Vincenzi e non certo un giovincello di primo pelo Musso.
Senza contare gli slogan ridicoli e certe facce che ho visto nei manifesti. Come si fa a parlare di politica per i giovani e vedere un candidato in foto che avrà avuto almeno un'età di oltre 60 anni.
Ora, io non sono un fautore del "largo ai giovani" a prescindere. Ma, spazio a chi é in gamba e vuole provarci, soprattutto se giovane, invece sì.
E non vengano a raccontarmi la favoletta del giovane che se é bravo arriva. E' pura ipocrisia, perché se a decidere la tua "promozione" é chi dovrebbe farsi da parte, mi sembra che ci sia un lievissimo conflitto di interessi e che pertanto sia difficile che questo avvenga.
Idem, se chi é al comando vuole puntare solo sui soliti noti senza voler osare e scommettere su qualcuno di nuovo che abbia qualità e possa dare entusiasmo.
Questo non accade ormai più in nessun campo, figuriamoci poi in politica dove i soliti tromboni (così direbbe un Pannella in forma e d'annata) non si dimettono neanche quando sono colpiti da scandali incredibili (Dell'Utri docet)
Certo, tutto molto diverso rispetto al Giappone dove il Ministro dell'Agricoltura Matzuoka si é suicidato per gli scandali che l'hanno colpito
Ora, ma dico io, una sana via di mezzo non si trova mai LOL? Tra il suicidio e l'incollarsi alla poltrona, delle sane e salutari dimissioni sarebbero gradite no?
Ok, siamo in fondo al mio post. Come etichettarlo?
Non so se ho parlato di amministrative, non so neanche (o meglio lo so e non mi importa) se avrei dovuto mantenere un silenzio editoriale in attesa delle urne chiuse.
Ma so solo che oggi, di fronte cmq a situazioni scorrette, e non solo politicamente, ma anche a livello di giustizia sociale, di rispettare un silenzio editoriale sulla amministrative e fare il "bravo bimbo corretto" non mi andava proprio
Oggi faccio e sono Giamburrasca.
mercoledì 23 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: Ma allora lo ammettono pure!!!
Vi ricordate che di Google come Big Brother avevamo già parlato vero?
Ebbene oggi di fatto lo "ammettono" candidamente per bocca dell' A.D. Schmidt che afferma che é loro intenzione avere sempre più dati per poter anche indirizzare meglio gli utenti per es. perfino su quale lavoro sarebbero potenzialmente in grado di fare meglio. No comment
Vi posto il link dell'articolo, articolo che é più che esplicativo ed esaustivo di ogni parola che io potrei aggiungere.
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/google5/google-futuro/google-futuro.html
Ebbene oggi di fatto lo "ammettono" candidamente per bocca dell' A.D. Schmidt che afferma che é loro intenzione avere sempre più dati per poter anche indirizzare meglio gli utenti per es. perfino su quale lavoro sarebbero potenzialmente in grado di fare meglio. No comment
Vi posto il link dell'articolo, articolo che é più che esplicativo ed esaustivo di ogni parola che io potrei aggiungere.
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/google5/google-futuro/google-futuro.html
OPINIONE DEL ROCKPOETA: E parliamo della Grazia.
Parliamo della Grazia. Non quella femminile che adoro, ma la Grazia come strumento giuridico.
Sembra uno strumento abbandonato, di cui tutti parlano e nessuno applica.
Se ne parla anche in relazione alla Grazia da concedere per ragioni di salute ad Adriano Sofri. Non capisco, io credo che la grazia si dovrebbe concedere a prescindere da questo. Casomai si dovrebbero trovare altre motivazioni, per es. la sua "redenzione sociale", il fatto che lavori, scriva su quotidiani, insomma si sia integrato nella società, ma la grazia per ragioni di salute mi sembra illogica. Allora anche Riina se stesse male potrebbe chiederla, non vi pare?
In questi giorni é caduto l'anniversario per l'omicidio Calabresi. Premetto che non potendo entrare nella mente di Adriano Sofri, non posso sapere davvero se é colpevole del reato ascrittogli (in sostanza di essere il mandante dell'assassinio di Calabresi).
Quello che so, perché l'ho letto sui dispositivi di alcune sentenze come quelle della Cass. Penale che diede ragione alla Difesa di Bompressi (Sofri non ricorse ma la sentenza favorevole si estese anche a lui ovviamente), é che onestamente il "supertestimone ante litteram" Marino non sembrava essere così affidabile anche nel ricordare gli eventi oltre che ovviamente per il rapporto che aveva con Sofri senior. Inoltre, quella Cassazione di cui non ricordo più esattamente la data, nè il numero di repertorio, sentenziò che i giudici di merito avevano letteralmente realizzato un'inversione dell'onere della prova, ossia per spiegarlo in modo più semplice, era stato "lasciat0" alla difesa l'onere di provare l'inesattezza delle accuse portate nel processo dal Pubblico Ministero, mentre la legge stabilisce chiaramente che è chi accusa che deve provare la validità delle sue tesi.
Quindi, forse, potremmo anche supporre che hanno cercato un capro espiatorio, peraltro a sua volta capo di Lotta Continua quindi forse non proprio uno stinco di santo. Ma all'epoca moltissimi non erano proprio degli angioletti (ricordiamo solo il giornalista Capuozzo anche lui militante in quell'organizzazione ed ora rispettabile e serio giornalista)...
Premesso anche che Adriano Sofri mi pare non abbia mai chiesto personalmente la grazia perché si riteneva e si ritiene tutt'oggi innocente (mentre con la grazia esci dal carcere definitivamente ma resta il concetto di uomo condannato per il reato ascrittogli); premesso inoltre che di questa storia ne parlo ora perché scriverne nei giorni di quella ricorrenza mi sembrava fare solo sciacallaggio mediatico, dato che tutti dicevano la loro e dato che cmq c'erano le parole del figlio di Calabresi intervistato da molti quotidiani, vorrei spendere ancora qualche parola in questo post.
Ciò che mi ha lasciato perplesso, é stata la difesa di Luca Sofri sul suo blog al riguardo.
Io non ho letto il libro che parla di questa vicenda scritto mi pare proprio dal figlio di Calabresi se non erro, ma da quello che ho letto sui quotidiani, lui ha semplicemnte riportato e ricordato la mattina orribile nella quale hanno ucciso suo padre. Perché per noi era un commissario, per lui era un genitore, era ripeto suo padre.
E' una testimonianza agghiacciante ma, almeno in quel caso, non cita Adriano Sofri come assassino o mandante.
Che poi la famiglia Calabresi abbia credo questa opinione é un altro discorso, ma forse, dall'altra parte (i Sofri) si dovrebbe cmq avere un minimo di comprensione in più.
Si forse anche Luca Sofri si é visto portare via il padre (in carcere), con tutti i problemi le difficoltà e le sofferenze del caso (peres. forse, essere additato come "figlio di un assassino", cosa che non farebbe certo piacere a nessuno), però non in modo così definitivo. Insomma ci siamo capiti, suo padre é vivo per fortuna, quello di Calabresi no.
Mi chiedo perché queste polemiche da ogni parte. Credo che in questa vicenda ci siano molte ombre e molte vittime. E forse, andrebbe solo ricordatocon rispetto il sacrificio di un commissario caduto perchè voleva solo adempiere bene il suo dovere. E niente più.
Sembra uno strumento abbandonato, di cui tutti parlano e nessuno applica.
Se ne parla anche in relazione alla Grazia da concedere per ragioni di salute ad Adriano Sofri. Non capisco, io credo che la grazia si dovrebbe concedere a prescindere da questo. Casomai si dovrebbero trovare altre motivazioni, per es. la sua "redenzione sociale", il fatto che lavori, scriva su quotidiani, insomma si sia integrato nella società, ma la grazia per ragioni di salute mi sembra illogica. Allora anche Riina se stesse male potrebbe chiederla, non vi pare?
In questi giorni é caduto l'anniversario per l'omicidio Calabresi. Premetto che non potendo entrare nella mente di Adriano Sofri, non posso sapere davvero se é colpevole del reato ascrittogli (in sostanza di essere il mandante dell'assassinio di Calabresi).
Quello che so, perché l'ho letto sui dispositivi di alcune sentenze come quelle della Cass. Penale che diede ragione alla Difesa di Bompressi (Sofri non ricorse ma la sentenza favorevole si estese anche a lui ovviamente), é che onestamente il "supertestimone ante litteram" Marino non sembrava essere così affidabile anche nel ricordare gli eventi oltre che ovviamente per il rapporto che aveva con Sofri senior. Inoltre, quella Cassazione di cui non ricordo più esattamente la data, nè il numero di repertorio, sentenziò che i giudici di merito avevano letteralmente realizzato un'inversione dell'onere della prova, ossia per spiegarlo in modo più semplice, era stato "lasciat0" alla difesa l'onere di provare l'inesattezza delle accuse portate nel processo dal Pubblico Ministero, mentre la legge stabilisce chiaramente che è chi accusa che deve provare la validità delle sue tesi.
Quindi, forse, potremmo anche supporre che hanno cercato un capro espiatorio, peraltro a sua volta capo di Lotta Continua quindi forse non proprio uno stinco di santo. Ma all'epoca moltissimi non erano proprio degli angioletti (ricordiamo solo il giornalista Capuozzo anche lui militante in quell'organizzazione ed ora rispettabile e serio giornalista)...
Premesso anche che Adriano Sofri mi pare non abbia mai chiesto personalmente la grazia perché si riteneva e si ritiene tutt'oggi innocente (mentre con la grazia esci dal carcere definitivamente ma resta il concetto di uomo condannato per il reato ascrittogli); premesso inoltre che di questa storia ne parlo ora perché scriverne nei giorni di quella ricorrenza mi sembrava fare solo sciacallaggio mediatico, dato che tutti dicevano la loro e dato che cmq c'erano le parole del figlio di Calabresi intervistato da molti quotidiani, vorrei spendere ancora qualche parola in questo post.
Ciò che mi ha lasciato perplesso, é stata la difesa di Luca Sofri sul suo blog al riguardo.
Io non ho letto il libro che parla di questa vicenda scritto mi pare proprio dal figlio di Calabresi se non erro, ma da quello che ho letto sui quotidiani, lui ha semplicemnte riportato e ricordato la mattina orribile nella quale hanno ucciso suo padre. Perché per noi era un commissario, per lui era un genitore, era ripeto suo padre.
E' una testimonianza agghiacciante ma, almeno in quel caso, non cita Adriano Sofri come assassino o mandante.
Che poi la famiglia Calabresi abbia credo questa opinione é un altro discorso, ma forse, dall'altra parte (i Sofri) si dovrebbe cmq avere un minimo di comprensione in più.
Si forse anche Luca Sofri si é visto portare via il padre (in carcere), con tutti i problemi le difficoltà e le sofferenze del caso (peres. forse, essere additato come "figlio di un assassino", cosa che non farebbe certo piacere a nessuno), però non in modo così definitivo. Insomma ci siamo capiti, suo padre é vivo per fortuna, quello di Calabresi no.
Mi chiedo perché queste polemiche da ogni parte. Credo che in questa vicenda ci siano molte ombre e molte vittime. E forse, andrebbe solo ricordatocon rispetto il sacrificio di un commissario caduto perchè voleva solo adempiere bene il suo dovere. E niente più.
lunedì 21 maggio 2007
L'ANGOLO DEL ROCKPOETA: CAPTATIO BENEVOLENTIAE
Evasori, furbi, politici corrotti, persone in posti di potere che ne abusano, persone che invece non danno mai la chance che molti meriterebbero. Fanno tutti parte di lobbies più o meno evidenti, come delle sette massoniche che fanno sacrifici umani virtuali, quelli dei nostri sogni.
Alcuni affermano che chiunque in quelle circostanze o con quei poteri si comporterebbe allo stesso modo. Io non ne sono così sicuro. Moltissimi certamente sì, ma non tutti. E non così spudoratamente.
Un titolo ironico, ovviamente, una finta lusinga che in realtà malcela una forte amarezza ed indignazione.
"CAPTATIO BENEVOLENTIAE"
Vorrei essere un ladro,
perché solo loro ed a loro capitano le occasioni migliori
e perché solo loro vengono aiutati.
Vorrei evadere le tasse
perché solo gli evasori sono stimati e rispettati.
Se non evadi sei un inetto.
Vorrei essere un politco,
per avvantaggiarmi su quella che sarebbe
o vorrei che fosse la mia professione.
Vorrei essere un assassino per ottenere la grazia per motivi di salute
Ma sono solo un Rockpoeta,
Inetto (perché non evade)
Onesto (perché non ruba)
Senza futuro perché non sono un politico
E non ho santi in Paradiso.
E neanche all'Inferno.
Daniele Verzetti, Rockpoeta.
Alcuni affermano che chiunque in quelle circostanze o con quei poteri si comporterebbe allo stesso modo. Io non ne sono così sicuro. Moltissimi certamente sì, ma non tutti. E non così spudoratamente.
Un titolo ironico, ovviamente, una finta lusinga che in realtà malcela una forte amarezza ed indignazione.
"CAPTATIO BENEVOLENTIAE"
Vorrei essere un ladro,
perché solo loro ed a loro capitano le occasioni migliori
e perché solo loro vengono aiutati.
Vorrei evadere le tasse
perché solo gli evasori sono stimati e rispettati.
Se non evadi sei un inetto.
Vorrei essere un politco,
per avvantaggiarmi su quella che sarebbe
o vorrei che fosse la mia professione.
Vorrei essere un assassino per ottenere la grazia per motivi di salute
Ma sono solo un Rockpoeta,
Inetto (perché non evade)
Onesto (perché non ruba)
Senza futuro perché non sono un politico
E non ho santi in Paradiso.
E neanche all'Inferno.
Daniele Verzetti, Rockpoeta.
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L'Angolo del Rockpoeta
giovedì 17 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: Fiera di Torino, quello che (forse) non si racconta...
Cosa rimane di Torino? Ci ho pensato a lungo in questi giorni, desiderando volutamente evitare di fare i classici resoconti da cronista pseudointellettuale ironico che crede di aver capito e visto tutto della Fiera.
Cosa rimane di questa due giorni (sabato e domenica) al Lingotto?
Resta l'amicizia fortissima con Andrea Giannasi, l'editore dei miei due libri. Un amico vero una persona unica. Come vorrei che diventasse un direttore editoriale di una grande casa editrice...
La Fiera é per certi versi molto stimolante, istruttiva...
Vedi per es. una Dacia Maraini più dimessa e che é quasi "travolta" dalla verve e dalla forte personalità di chi la presenta (Federico Rampini di Repubblica, che tra l'altro in questa fiera era quasi ovunque sia per il suo libro che per presentarne altri).
Vedi una Daria Bignardi che nonostante la febbre fa una bellissima intervista ad Alìcia Gimenez Bartlett, un mix di ironia e attenta analisi dei temi che la scrittrice tratta nel suo libro.
Vedi anche spazi presi per libri e personagi senza capo né coda (la presentazione del "libro" di Federica Bosco "L'amore non fa per me", é un esempio perfetto per rendervi l'idea a cosa alludo).
Vedi un Niffoi che sembra davvero, per certi aspetti, vivere in un suo pianeta, non perché non sia calato nella realtà ma per il suo modo di scrivere a mio parere fuori dal tempo. E non per l'uso (a mio avviso forse commercialmente voluto) dell'idioma sardo nei suoi libri, ma per la monotonia del suo raccontare solo la realtà che ha di fronte a sé: la Sardegna. E' vero che Camilleri fa lo stesso, ma sono due generi diversi. Niffoi scrive un romanzo, personaggi, storie e pensieri diversi ( almeno così dovrebbe essere) da un libro all'altro, Camilleri racconta la saga di Montalbano come tutti sappiamo e quindi giustamente deve dare un'ambientazione specifica per quel suo personaggio, ferme restando la simpatia e l'ironia di Camilleri, cosa che gli va riconosciuta anche se non sono un fan dei suoi libri.
Vedi un interessantissimo dibattito, oserei dire anche se non li ho certo visti tutti, forse uno tra i più interesanti della Fiera, su "Confini Finzione / Non Finzione. Scrittori tra narrazione e reportage" con Mauro Covacich, Francesco Piccolo, Massimo Gramellini (in ritardo per fortuna viste le sciocchezze "markettare" che ha espresso) e Luca Sofri come moderatore in luogo di sua moglie stesa a letto con il "febbrone" (sue esplicite parole).
Un Luca Sofri che ha avuto come unica mancanza quella di lasciarci purtroppo dopo un'ora nelle mani di Gramellini dovendo continuare la diretta per Radioweb 3. Per il resto una persona attenta, ironica, e preparata sul tema. Lo so ,quest'ultima considerazione può sorprendervi, ma non avete idea di quanti moderatori e presentatori di dibattiti e libri dessero, a chi li ascoltava, la netta impressione di essere lì per fare presenza senza avere quel minimo di preparazione dell'evento a cui partecipavano ed andando sgangheratamente a braccio non dimostrando né sincero interesse per chi presentevano né particolare attenzione per il tema oggetto del dibattito che andavano a moderare.
Ma la fiera é anche altro. La Fiera é fatta anche da piccoli stands di piccole case editrici che tessono accordi con altri soggetti della fiera, che cercano di porre in essere strategie nuove per crescere senza però volersi snaturare e voler cambiare il loro indirizzo la loro scelta vocazionale tesa a scegliere la qualità sempre e cmq.
La Fiera é anche gente di tutti i tipi che arriva con le intenzioni più disparate. Dal voler ascoltare dibattiti di rilievo, al comprare libri di ogni tipo, al semplicemente fare la gita fuori porta come se fossero in un centro commerciale.
La Fiera é anche la Lituania che quest'anno ha avuto molti spazi e dibattiti per "presentare" la propria cultura e le proprie tradizioni nonché la sua nuova collocazione di Stato europeo.
La Fiera é anche stands commerciali e degli sponsor. Come una banca che era presente al Salone e che aveva lanciato un simpatico concorso.
Scrivere un pensiero (anche una poesia in teoria) non più lungo di 40 parole e con un minimo di 20 con tema libero ma in realtà comprendendo il concetto di viaggio ed inserendo (per ragioni di pubblicità) la parola "trasloco"
Non era malvagio dato che un certo numero di premiati sarebbero stati pubblicati su "La Stampa" di Torino
Mi danno il coupon. Penso una cosuccia (per carità niente di che) e come numero di parole ci sta anche. Solo che le righe sono pochissime e come sapete quando scrivi una poesia si va anche a capo saltando una riga. Scrivere con gli "/" mi sembrava poco efficace.
Per cui, ancora una volta abbiamo avuto conferma che il business cerca di ingabbiare l'arte ed il pensiero (dentro un coupon in questo caso lol)
Ecco qui, anch'io così sono caduto nella trappola di parlarvi di questa Fiera. Ma in realtà non é esatto. Io sono stato lì solo pochi giorni, non ho la presunzione di aver visto tutto ( ma molto sì, compreso quello che molti altri avranno in rete già raccontato fino alla nausea) ed ho voluto solo dire alcune sensazioni a pelle senza la pretesa di fare un resoconto, una profonda, accurata, minuziosa ed attenta analisi di quei giorni.
Chiudo con una cosa ancora. Metto qui quei pochi versi (per carità niente di eccezionale come vedrete) che non hanno trovato collocazione dentro l'angusto spazio di un coupon.
Vita stagnante
Morte cerebrale.
Anima morta
attendendo invano
che la mia vita
emigrasse altrove.
Speranza disillusa.
Ed ora
L'unico trasloco
Che mi aspetta
Sarà un viaggio
Di sola andata per l'aldilà.
--------------
PS1: io l'avevo detto che non erano dei versi pazzeschi LOL!!!
Ps2: non mi arrendo, la petizione "BASTA MORTI BIANCHE" non é ancora chiusa; vedasi link nel post sottostante.
Cosa rimane di questa due giorni (sabato e domenica) al Lingotto?
Resta l'amicizia fortissima con Andrea Giannasi, l'editore dei miei due libri. Un amico vero una persona unica. Come vorrei che diventasse un direttore editoriale di una grande casa editrice...
La Fiera é per certi versi molto stimolante, istruttiva...
Vedi per es. una Dacia Maraini più dimessa e che é quasi "travolta" dalla verve e dalla forte personalità di chi la presenta (Federico Rampini di Repubblica, che tra l'altro in questa fiera era quasi ovunque sia per il suo libro che per presentarne altri).
Vedi una Daria Bignardi che nonostante la febbre fa una bellissima intervista ad Alìcia Gimenez Bartlett, un mix di ironia e attenta analisi dei temi che la scrittrice tratta nel suo libro.
Vedi anche spazi presi per libri e personagi senza capo né coda (la presentazione del "libro" di Federica Bosco "L'amore non fa per me", é un esempio perfetto per rendervi l'idea a cosa alludo).
Vedi un Niffoi che sembra davvero, per certi aspetti, vivere in un suo pianeta, non perché non sia calato nella realtà ma per il suo modo di scrivere a mio parere fuori dal tempo. E non per l'uso (a mio avviso forse commercialmente voluto) dell'idioma sardo nei suoi libri, ma per la monotonia del suo raccontare solo la realtà che ha di fronte a sé: la Sardegna. E' vero che Camilleri fa lo stesso, ma sono due generi diversi. Niffoi scrive un romanzo, personaggi, storie e pensieri diversi ( almeno così dovrebbe essere) da un libro all'altro, Camilleri racconta la saga di Montalbano come tutti sappiamo e quindi giustamente deve dare un'ambientazione specifica per quel suo personaggio, ferme restando la simpatia e l'ironia di Camilleri, cosa che gli va riconosciuta anche se non sono un fan dei suoi libri.
Vedi un interessantissimo dibattito, oserei dire anche se non li ho certo visti tutti, forse uno tra i più interesanti della Fiera, su "Confini Finzione / Non Finzione. Scrittori tra narrazione e reportage" con Mauro Covacich, Francesco Piccolo, Massimo Gramellini (in ritardo per fortuna viste le sciocchezze "markettare" che ha espresso) e Luca Sofri come moderatore in luogo di sua moglie stesa a letto con il "febbrone" (sue esplicite parole).
Un Luca Sofri che ha avuto come unica mancanza quella di lasciarci purtroppo dopo un'ora nelle mani di Gramellini dovendo continuare la diretta per Radioweb 3. Per il resto una persona attenta, ironica, e preparata sul tema. Lo so ,quest'ultima considerazione può sorprendervi, ma non avete idea di quanti moderatori e presentatori di dibattiti e libri dessero, a chi li ascoltava, la netta impressione di essere lì per fare presenza senza avere quel minimo di preparazione dell'evento a cui partecipavano ed andando sgangheratamente a braccio non dimostrando né sincero interesse per chi presentevano né particolare attenzione per il tema oggetto del dibattito che andavano a moderare.
Ma la fiera é anche altro. La Fiera é fatta anche da piccoli stands di piccole case editrici che tessono accordi con altri soggetti della fiera, che cercano di porre in essere strategie nuove per crescere senza però volersi snaturare e voler cambiare il loro indirizzo la loro scelta vocazionale tesa a scegliere la qualità sempre e cmq.
La Fiera é anche gente di tutti i tipi che arriva con le intenzioni più disparate. Dal voler ascoltare dibattiti di rilievo, al comprare libri di ogni tipo, al semplicemente fare la gita fuori porta come se fossero in un centro commerciale.
La Fiera é anche la Lituania che quest'anno ha avuto molti spazi e dibattiti per "presentare" la propria cultura e le proprie tradizioni nonché la sua nuova collocazione di Stato europeo.
La Fiera é anche stands commerciali e degli sponsor. Come una banca che era presente al Salone e che aveva lanciato un simpatico concorso.
Scrivere un pensiero (anche una poesia in teoria) non più lungo di 40 parole e con un minimo di 20 con tema libero ma in realtà comprendendo il concetto di viaggio ed inserendo (per ragioni di pubblicità) la parola "trasloco"
Non era malvagio dato che un certo numero di premiati sarebbero stati pubblicati su "La Stampa" di Torino
Mi danno il coupon. Penso una cosuccia (per carità niente di che) e come numero di parole ci sta anche. Solo che le righe sono pochissime e come sapete quando scrivi una poesia si va anche a capo saltando una riga. Scrivere con gli "/" mi sembrava poco efficace.
Per cui, ancora una volta abbiamo avuto conferma che il business cerca di ingabbiare l'arte ed il pensiero (dentro un coupon in questo caso lol)
Ecco qui, anch'io così sono caduto nella trappola di parlarvi di questa Fiera. Ma in realtà non é esatto. Io sono stato lì solo pochi giorni, non ho la presunzione di aver visto tutto ( ma molto sì, compreso quello che molti altri avranno in rete già raccontato fino alla nausea) ed ho voluto solo dire alcune sensazioni a pelle senza la pretesa di fare un resoconto, una profonda, accurata, minuziosa ed attenta analisi di quei giorni.
Chiudo con una cosa ancora. Metto qui quei pochi versi (per carità niente di eccezionale come vedrete) che non hanno trovato collocazione dentro l'angusto spazio di un coupon.
Vita stagnante
Morte cerebrale.
Anima morta
attendendo invano
che la mia vita
emigrasse altrove.
Speranza disillusa.
Ed ora
L'unico trasloco
Che mi aspetta
Sarà un viaggio
Di sola andata per l'aldilà.
--------------
PS1: io l'avevo detto che non erano dei versi pazzeschi LOL!!!
Ps2: non mi arrendo, la petizione "BASTA MORTI BIANCHE" non é ancora chiusa; vedasi link nel post sottostante.
martedì 15 maggio 2007
NEWS: In attesa di saperne di più... se ce lo diranno.
Eccomi di ritorno da Torino. Questa volta da spettatore e non da protagonista ma é stato cmq interessante.
Non staro a farvi il resoconto diaristico del weekend in fiera, (per questo ovunque giriate in rete trovate chi già lo ha fatto ampiamente, più o meno bene) ma torno a parlarvi di ciò che accade intorno a noi
In primis....ehi ma che succede? Vi lascio soli un attimo e la Cdl vince in Sicilia???(LOL!!!)
Scherzo!!!! Anche perché come sapete io non ragiono per bandiere e schieramenti politici aprioristicamente ma scelgo in base alle mie idee. Peraltro non ho potuto seguire adeguatamente le elezioni siciliane quindi ho in questo caso poca voce in capitolo.
Ma la notizia su cui vorrei farvi cadere l'occhio é l'acquisto da parte di una finanziaria canadese,la Thomson, della Reuters (l'equivalente tedesca della nostra ANSA e molto qualificata)
Già la cosa mi ha lasciato un filo perplesso quando ho letto il titolo su Repubblica on line della notizia. Poi clicco per leggere l'articolo e mi ritrovo.... una nota di agenzia. Insomma tre righe come potrete voi stessi constatare cliccando sul link che troverete alla fine del mio post.
Attendo dettagli maggiori su un'acquisizione che secondo me é pericolosa. Finanza é denaro, denaro e politica vanno oramai più che a braccetto, e una finanziaria che controlla una agenzia di stampa come la Reuters ha o potrebbe avere cmq sulla carta un gran vantaggio.
Magari sono il solito "pazzo" che vede i fantasmi dove non esistono... o forse invece no.
Ps1: Ora abbiamo un articolo. Non è che sia lunghissimo, c'è qualche dettaglio in più, compreso il fatto che il Consiglio indipendente della Reuters, che è un organismo incaricato di garantire e proteggere l'integrità editoriale di questa prestigiosa agenzia di stampa, ha anch'esso avallato questo accordo. Di fatto, presumo io, volendo così affermare che rimarranno indipendenti e la Thomson non avrà alcuna forma di controllo e manipolazione delle informazioni.
Peccato che appena poche righe sopra, l'articolo sottolinea come questa acquisizione farà della Thomson, in base ai calcoli degli analisti, " il primo fornitore di informazioni finanziarie al mondo, con una quota di mercato del 34%, appena più alta del 33% di Bloomberg".
Ecco il link:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/economia/thomson-reuters/thomson-reuters/thomson-reuters.html
Ps2: Ricordo che è sempre aperta la petizione per dire "BASTA MORTI BIANCHE".Chiunque volesse firmarla, anche solo con il proprio nickname, può ancora farlo.Questo è il link per accedervi: http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
Non staro a farvi il resoconto diaristico del weekend in fiera, (per questo ovunque giriate in rete trovate chi già lo ha fatto ampiamente, più o meno bene) ma torno a parlarvi di ciò che accade intorno a noi
In primis....ehi ma che succede? Vi lascio soli un attimo e la Cdl vince in Sicilia???(LOL!!!)
Scherzo!!!! Anche perché come sapete io non ragiono per bandiere e schieramenti politici aprioristicamente ma scelgo in base alle mie idee. Peraltro non ho potuto seguire adeguatamente le elezioni siciliane quindi ho in questo caso poca voce in capitolo.
Ma la notizia su cui vorrei farvi cadere l'occhio é l'acquisto da parte di una finanziaria canadese,la Thomson, della Reuters (l'equivalente tedesca della nostra ANSA e molto qualificata)
Già la cosa mi ha lasciato un filo perplesso quando ho letto il titolo su Repubblica on line della notizia. Poi clicco per leggere l'articolo e mi ritrovo.... una nota di agenzia. Insomma tre righe come potrete voi stessi constatare cliccando sul link che troverete alla fine del mio post.
Attendo dettagli maggiori su un'acquisizione che secondo me é pericolosa. Finanza é denaro, denaro e politica vanno oramai più che a braccetto, e una finanziaria che controlla una agenzia di stampa come la Reuters ha o potrebbe avere cmq sulla carta un gran vantaggio.
Magari sono il solito "pazzo" che vede i fantasmi dove non esistono... o forse invece no.
Ps1: Ora abbiamo un articolo. Non è che sia lunghissimo, c'è qualche dettaglio in più, compreso il fatto che il Consiglio indipendente della Reuters, che è un organismo incaricato di garantire e proteggere l'integrità editoriale di questa prestigiosa agenzia di stampa, ha anch'esso avallato questo accordo. Di fatto, presumo io, volendo così affermare che rimarranno indipendenti e la Thomson non avrà alcuna forma di controllo e manipolazione delle informazioni.
Peccato che appena poche righe sopra, l'articolo sottolinea come questa acquisizione farà della Thomson, in base ai calcoli degli analisti, " il primo fornitore di informazioni finanziarie al mondo, con una quota di mercato del 34%, appena più alta del 33% di Bloomberg".
Ecco il link:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/economia/thomson-reuters/thomson-reuters/thomson-reuters.html
Ps2: Ricordo che è sempre aperta la petizione per dire "BASTA MORTI BIANCHE".Chiunque volesse firmarla, anche solo con il proprio nickname, può ancora farlo.Questo è il link per accedervi: http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
martedì 8 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: Telefilm salvezza della TV? Da X- Files al Dr.House tra denuncia e fiction
Tv spazzatura... io stesso in parte lo penso. Soprattutto la tv "in chiaro"(salvo forse LA7 a mio avviso, e qualcosa sulla Rai - vedi Report o Fazio per es.) oramai offre raramente programmi degni di nota.
Ma anche in passato, e forse oggi (anche se di più sulle tv criptate) ci sono state e ancora si possono vedere alcune cose che potrebbero essere quasi definite "specchio della realtà dei nostri tempi" o cmq dei periodi storici a cui facevano riferimento.
Sono i Telefilm. Un libro interessante di Aldo Grasso, critico televisivo, ne parla.
In effetti non ha tutti i torti. Certo, lui inserisce quasi di tutto (compresa Buffy ehm...) ma certi telefilm sono stati davvero anche per me importanti ed hanno segnato, a mio parere, delle epoche aprendo anche a certe realtà e problematiche, offrendo loro un diritto di visibilità che prima non avevano e che meritavano.
Su tutti X-Files (ah ah!!!! - direte voi - ecco da dove ha preso il Rockpoeta questa continua sensazione di complotti governativi, senso di ingiustizia, ecc... LOL!!!) che credo sia davvero un telefilm dalle molteplici sfaccettature.
In primis, a mio avviso (questo Grasso non lo dice compiutamente e secondo me é una mancanza), questa serie ha cambiato radicalmente il modo di approcciarsi alla fantascienza.
Da "2001 Odissea nello spazio" a X-Files il cambiamento é radicale: passiamo da una curiosità di cercare nell'universo gli alieni e conoscerne la loro natura, ad un'ambientazione invece meno fantastica e più quotidiana: la nostra. Ebbene sì, perché X-Files non é solo il "racconto" di come proteggerci da un'invasione aliena che cmq é programmata secondo un calendario maya per il 2012 quando secondo loro il Mondo avrà fine (quindi ci siamo quasi ...), ma é anche attualità e denuncia, oltre a trattare di delitti legati a fenomeni paranormali a loro volta "ispirati" anche dall'affiliazione a sette particolari ed a riti che sono purtroppo oggi spesso fonte di delitti orribili anche nella nostra realtà.
Nella serie tra le altre cose vediamo un Governo in parte ricattato ed in parte connivente con gli alieni e che tenta di nascondere la verità, esperimenti "scientifici" che sono fatti a nostra insaputa e disinteressandosi dei pericoli e degli effetti collaterali che possono avere sull'essere umano (api geneticamente modificate che inoculano un virus "provate" nel mondo reale, carne data ai carcerati con inoculato il virus del vaiolo o della peste se non ricordo male, ecc...), il rapimento della sorella di Mulder, sequestrata in verità non dagli extraterrestri ma dalla stessa FBI, ecc...
Alieni che si dividono in "cattivi" e buoni. La resistenza aliena, che é quella che vuole aiutarci, che é caratterizzata dall'avere chiusi bocca, occhi e naso per evitare una malattia orribile come il "cancro nero".
Insomma, c'é molto di più che il doversi salvare dall'invasione aliena. C'é uno spaccato della nostra società contemporanea, fatta di misteri irrisolti, coinvolgimento di militari e servizi segreti deviati, oltre al paranormale ed alla paura del futuro ed al terrore di nuove malattie.
Ok, si capisce che questo telefilm mi é sempre piaciuto molto vero? Ma altri sono cmq stati importanti o almeno hanno accompagnato diverse generazioni.
Si pensi a M.A.S.H. che denunciava le atrocità della guerra (specificatamente quella in Corea) o ancora a Lou Grant giornalista reale e non "eroe" ma serio, deontologicamente corretto e molto "liberal" come lo definisce lo stesso Aldo Grasso.
Un telefilm, quest'ultimo, che oggi potremmo definire di "fantascienza" visto che giornalisti seri e coraggiosi (almeno in tv, ed anche però molti di carta stampata come era lui) ce ne sono davvero pochini...
O ancora "24" che tratta di temi di forte attualità e delle paure americane post 11 settembre.
E la lista sarebbe davvero lunghissima.
Concluderei con il Dr. House, che incarna forse il nostro "sogno italiano" di medico.
Uno scorbutico, con mille difetti se volete, ma alla fine molto umano, con cmq in testa sempre il bene del malato, e con un'intuizione diagnostica che rasenta il paranormale.
E si potrebbe continuare ancora.... Un libro interessante ("Buona Maestra" edito da Mondadori) che pur non essendo io un fanatico della tv e dei telefilm (molti li vedevo da ragazzo) mi ha intrigato e si é fatto comprare.
E mi ha dato lo spunto per rendermi conto che non ero forse l'unico a pensare che certi telefilm possono davvero aver cambiato il costume e le idee di certe epoche e certi periodi storici.
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Ricordo che è sempre aperta la petizione per dire "BASTA MORTI BIANCHE".
Chiunque volesse firmarla, anche solo con il proprio nickname, può ancora farlo.
Questo è il link per accedervi:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
Ma anche in passato, e forse oggi (anche se di più sulle tv criptate) ci sono state e ancora si possono vedere alcune cose che potrebbero essere quasi definite "specchio della realtà dei nostri tempi" o cmq dei periodi storici a cui facevano riferimento.
Sono i Telefilm. Un libro interessante di Aldo Grasso, critico televisivo, ne parla.
In effetti non ha tutti i torti. Certo, lui inserisce quasi di tutto (compresa Buffy ehm...) ma certi telefilm sono stati davvero anche per me importanti ed hanno segnato, a mio parere, delle epoche aprendo anche a certe realtà e problematiche, offrendo loro un diritto di visibilità che prima non avevano e che meritavano.
Su tutti X-Files (ah ah!!!! - direte voi - ecco da dove ha preso il Rockpoeta questa continua sensazione di complotti governativi, senso di ingiustizia, ecc... LOL!!!) che credo sia davvero un telefilm dalle molteplici sfaccettature.
In primis, a mio avviso (questo Grasso non lo dice compiutamente e secondo me é una mancanza), questa serie ha cambiato radicalmente il modo di approcciarsi alla fantascienza.
Da "2001 Odissea nello spazio" a X-Files il cambiamento é radicale: passiamo da una curiosità di cercare nell'universo gli alieni e conoscerne la loro natura, ad un'ambientazione invece meno fantastica e più quotidiana: la nostra. Ebbene sì, perché X-Files non é solo il "racconto" di come proteggerci da un'invasione aliena che cmq é programmata secondo un calendario maya per il 2012 quando secondo loro il Mondo avrà fine (quindi ci siamo quasi ...), ma é anche attualità e denuncia, oltre a trattare di delitti legati a fenomeni paranormali a loro volta "ispirati" anche dall'affiliazione a sette particolari ed a riti che sono purtroppo oggi spesso fonte di delitti orribili anche nella nostra realtà.
Nella serie tra le altre cose vediamo un Governo in parte ricattato ed in parte connivente con gli alieni e che tenta di nascondere la verità, esperimenti "scientifici" che sono fatti a nostra insaputa e disinteressandosi dei pericoli e degli effetti collaterali che possono avere sull'essere umano (api geneticamente modificate che inoculano un virus "provate" nel mondo reale, carne data ai carcerati con inoculato il virus del vaiolo o della peste se non ricordo male, ecc...), il rapimento della sorella di Mulder, sequestrata in verità non dagli extraterrestri ma dalla stessa FBI, ecc...
Alieni che si dividono in "cattivi" e buoni. La resistenza aliena, che é quella che vuole aiutarci, che é caratterizzata dall'avere chiusi bocca, occhi e naso per evitare una malattia orribile come il "cancro nero".
Insomma, c'é molto di più che il doversi salvare dall'invasione aliena. C'é uno spaccato della nostra società contemporanea, fatta di misteri irrisolti, coinvolgimento di militari e servizi segreti deviati, oltre al paranormale ed alla paura del futuro ed al terrore di nuove malattie.
Ok, si capisce che questo telefilm mi é sempre piaciuto molto vero? Ma altri sono cmq stati importanti o almeno hanno accompagnato diverse generazioni.
Si pensi a M.A.S.H. che denunciava le atrocità della guerra (specificatamente quella in Corea) o ancora a Lou Grant giornalista reale e non "eroe" ma serio, deontologicamente corretto e molto "liberal" come lo definisce lo stesso Aldo Grasso.
Un telefilm, quest'ultimo, che oggi potremmo definire di "fantascienza" visto che giornalisti seri e coraggiosi (almeno in tv, ed anche però molti di carta stampata come era lui) ce ne sono davvero pochini...
O ancora "24" che tratta di temi di forte attualità e delle paure americane post 11 settembre.
E la lista sarebbe davvero lunghissima.
Concluderei con il Dr. House, che incarna forse il nostro "sogno italiano" di medico.
Uno scorbutico, con mille difetti se volete, ma alla fine molto umano, con cmq in testa sempre il bene del malato, e con un'intuizione diagnostica che rasenta il paranormale.
E si potrebbe continuare ancora.... Un libro interessante ("Buona Maestra" edito da Mondadori) che pur non essendo io un fanatico della tv e dei telefilm (molti li vedevo da ragazzo) mi ha intrigato e si é fatto comprare.
E mi ha dato lo spunto per rendermi conto che non ero forse l'unico a pensare che certi telefilm possono davvero aver cambiato il costume e le idee di certe epoche e certi periodi storici.
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Ricordo che è sempre aperta la petizione per dire "BASTA MORTI BIANCHE".
Chiunque volesse firmarla, anche solo con il proprio nickname, può ancora farlo.
Questo è il link per accedervi:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
lunedì 7 maggio 2007
OPINIONE DEL ROCKPOETA: Juliet is dead.
Juliet is dead. Ma in questo caso della fine che ha fatto Romeo non so nulla... credo però che non sarà morto.
Peraltro in questo "nuovo adattamento" la nostra Giulietta viene barbaramente uccisa.
La notizia l'avrete letta sui giornali di sicuro: Doaa, 17 anni , curda, viene uccisa con la lapidazione a seguito di una fuga d'amore con un musulmano. Lei, Yazidi (tribù curda non di fede islamica) e lui molto probabilmente di fede islamica.
Uccisa, massacrata un mese fa e filmata.... Beh vedo che certi "vizi" li hanno anche loro...
Scusate, forse non é neanche una notizia da farci un post, d'altronde quante altre volte sono successi fatti simili. E la mia stessa intervista a Simona Cataldi ne ha riportati in luce alcuni.
Però, veder uccidere una ragazzina colpevole soltanto di sentire un impulso d'amore, d'avere un cuore dolcemente sconvolto dalla passione e dal sentimento, cuore che va oltre un'assurda diatriba tra religioni e/o etnie di diversa appartenenza, mi lascia cmq sgomento. Sgomento come accadde nel sentire certi racconti in quell'intervista alla Cataldi.
Solo...dai curdi...io sapevo (ma allora forse mi sbagliavo) che i curdi in quanto minoranza oppressa non fossero così duri e rigidi. Non dico che fossero proprio dei santi ma forse i più bistrattati e come tali, date le loro esperienze, più aperti (e non alla vendetta)
Le cose laggiù stanno davvero cambiando tanto, ed in peggio.
Vi lascio il link qui sotto:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/05_Maggio/05/iraq_lapidazione.shtml
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Nel ringraziare tutti coloro che stanno continuando a firmarla, ricordo che è sempre aperta la petizione "BASTA MORTI BIANCHE".
Chiunque volesse firmarla anche solo con il proprio nickname è sempre in tempo e ben accetto.
Questo è il link per accedervi:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
Peraltro in questo "nuovo adattamento" la nostra Giulietta viene barbaramente uccisa.
La notizia l'avrete letta sui giornali di sicuro: Doaa, 17 anni , curda, viene uccisa con la lapidazione a seguito di una fuga d'amore con un musulmano. Lei, Yazidi (tribù curda non di fede islamica) e lui molto probabilmente di fede islamica.
Uccisa, massacrata un mese fa e filmata.... Beh vedo che certi "vizi" li hanno anche loro...
Scusate, forse non é neanche una notizia da farci un post, d'altronde quante altre volte sono successi fatti simili. E la mia stessa intervista a Simona Cataldi ne ha riportati in luce alcuni.
Però, veder uccidere una ragazzina colpevole soltanto di sentire un impulso d'amore, d'avere un cuore dolcemente sconvolto dalla passione e dal sentimento, cuore che va oltre un'assurda diatriba tra religioni e/o etnie di diversa appartenenza, mi lascia cmq sgomento. Sgomento come accadde nel sentire certi racconti in quell'intervista alla Cataldi.
Solo...dai curdi...io sapevo (ma allora forse mi sbagliavo) che i curdi in quanto minoranza oppressa non fossero così duri e rigidi. Non dico che fossero proprio dei santi ma forse i più bistrattati e come tali, date le loro esperienze, più aperti (e non alla vendetta)
Le cose laggiù stanno davvero cambiando tanto, ed in peggio.
Vi lascio il link qui sotto:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/05_Maggio/05/iraq_lapidazione.shtml
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Nel ringraziare tutti coloro che stanno continuando a firmarla, ricordo che è sempre aperta la petizione "BASTA MORTI BIANCHE".
Chiunque volesse firmarla anche solo con il proprio nickname è sempre in tempo e ben accetto.
Questo è il link per accedervi:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
mercoledì 2 maggio 2007
NEWS: "IO VETO NO!"
Partiamo dagli USA: Bush ha posto il veto, e quindi ha di fatto da solo votato NO cancellando il voto ultimo del Senato americano, alla decisione del ritiro delle truppe dall' Iraq entro e non oltre il 31 marzo 2008, votato invece democraticamente dai membri della Camera americana in precedenza e del Senato stesso successivamente.
Non mi sorprendo, la legge laggiù offre la facoltà per certe materie se non erro, (e la Difesa é tra queste) di porre il veto su una decisione che il Presidente statunitense non gradisca.
Certo che in questo modo ci rendiamo conto che finché Bush sarà al suo posto non ci saranno mezzi democratici per poter ottenere il ritiro delle truppe USA dall'Iraq e neanche un cambio nel modo in cui, quantomeno, queste truppe operano sul territorio...
Fonte: Repubblica on line
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/iraq113/bush-mette-veto/bush-mette-veto.html
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E veniamo alla Turchia. Quando ho sentito questa notizia sono davvero rimasto senza parole, non ho saputo davvero cosa pensare: i militari che minacciano un golpe per difendere la laicità dello Stato turco.
Mi sono chiesto sinceramente: il mondo va a rovescio? Davvero i militari vogliono proteggere la laicità della Turchia da un Islam che potrebbe aver preso il potere truccando i dati delle urne oppure é una scusa per fare un colpo di mano?
In sostanza, ci troviamo a scegliere tra una Turchia simile all'Iran o una Turchia sul modello del Cile di Pinochet, oppure davvero questi militari sono davvero dei "bravi guaglioni" e vogliono solo una Turchia più libera???
Attendo anche su questo la vostra opinione.
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Il nucleare in Italia non esiste. Se qualcuno vi domandasse se da noi abbiamo centrali o si usa questa fonte di energia é così che risponderemmo vero?
Sì, ma in parte faremmo un errore. Perché é vero che non sfruttiamo il nucleare ma abbiamo ancora certi "rimasugli" da pulire che restano sempre attivi finché non ci saranno i soldi per sistemare tutto.
Centrali virtualmente spente, ma sempre a rischio "detonazione" ...
In molte parti d'Italia (anche solo a 20 Km. da Roma, ed in centri abitati con scuole ecc...) abbiamo rifiuti radioattivi da smaltire. Centrali che possono cmq anche se inattive mettere in allarme i luoghi in cui si trovano e non solo quelli (il fall out non é un'invenzione dei film di fantascienza).
Cmq per saperne di più vi rimando al link dell'Espresso con annesso video. Vi farete un'idea ancora più precisa e dettagliata.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1585227
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E last but not least l'intervento di Napolitano ieri ancora sulle morti bianche. Io qui rinnovo a tutti (ringraziando già chi ha firmato!!!) a continuare a cercare di sensibilizzare su questo punto dato che la Petizione "BASTA MORTI BIANCHE" é tutt'altro che chiusa.
Questo è il link per firmare la petizione, anche semplicemente con il vostro nickname:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
Non mi sorprendo, la legge laggiù offre la facoltà per certe materie se non erro, (e la Difesa é tra queste) di porre il veto su una decisione che il Presidente statunitense non gradisca.
Certo che in questo modo ci rendiamo conto che finché Bush sarà al suo posto non ci saranno mezzi democratici per poter ottenere il ritiro delle truppe USA dall'Iraq e neanche un cambio nel modo in cui, quantomeno, queste truppe operano sul territorio...
Fonte: Repubblica on line
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/iraq113/bush-mette-veto/bush-mette-veto.html
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E veniamo alla Turchia. Quando ho sentito questa notizia sono davvero rimasto senza parole, non ho saputo davvero cosa pensare: i militari che minacciano un golpe per difendere la laicità dello Stato turco.
Mi sono chiesto sinceramente: il mondo va a rovescio? Davvero i militari vogliono proteggere la laicità della Turchia da un Islam che potrebbe aver preso il potere truccando i dati delle urne oppure é una scusa per fare un colpo di mano?
In sostanza, ci troviamo a scegliere tra una Turchia simile all'Iran o una Turchia sul modello del Cile di Pinochet, oppure davvero questi militari sono davvero dei "bravi guaglioni" e vogliono solo una Turchia più libera???
Attendo anche su questo la vostra opinione.
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Il nucleare in Italia non esiste. Se qualcuno vi domandasse se da noi abbiamo centrali o si usa questa fonte di energia é così che risponderemmo vero?
Sì, ma in parte faremmo un errore. Perché é vero che non sfruttiamo il nucleare ma abbiamo ancora certi "rimasugli" da pulire che restano sempre attivi finché non ci saranno i soldi per sistemare tutto.
Centrali virtualmente spente, ma sempre a rischio "detonazione" ...
In molte parti d'Italia (anche solo a 20 Km. da Roma, ed in centri abitati con scuole ecc...) abbiamo rifiuti radioattivi da smaltire. Centrali che possono cmq anche se inattive mettere in allarme i luoghi in cui si trovano e non solo quelli (il fall out non é un'invenzione dei film di fantascienza).
Cmq per saperne di più vi rimando al link dell'Espresso con annesso video. Vi farete un'idea ancora più precisa e dettagliata.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1585227
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E last but not least l'intervento di Napolitano ieri ancora sulle morti bianche. Io qui rinnovo a tutti (ringraziando già chi ha firmato!!!) a continuare a cercare di sensibilizzare su questo punto dato che la Petizione "BASTA MORTI BIANCHE" é tutt'altro che chiusa.
Questo è il link per firmare la petizione, anche semplicemente con il vostro nickname:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
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