Postata nel 2007 ho deciso di proporla anche a voi oggi per questo fine settimana…
ELEUTHERIA
Tento di astrarmi
ma il dolore é troppo forte
Il mio respiro
rallenta
ucciso
dal dolore di te
Te
Che non posso avere,
Che non posso cercare
Te
Che posso solo amare in silenzio
Tento di astrarmi
Ti abbiamo persa
ma non riesco a rassegnarmi.
Ti amo Libertà.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
venerdì 29 marzo 2019
mercoledì 27 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Volpe Ed Il Visone"
Chi ha visto Report lunedì sera? Possibile che ancora oggi ci si debba vestire con le pellicce? Possibile che si debba accettare ipocritamente una soppressione "etica" certificata da "Saga Furs" che poi tale non è? E possibile che ci si volti tutti dall'altra parte pur di ignorare tali orrori di segregazione e morte?
LA VOLPE ED IL VISONE
Che fortunata che sono
Sono una volpe artica
"Saga Furs" certificata.
Mi trattano benissimo
Il cibo non manca
Anzi
Sono perfino in sovrappeso:
Sono 15 kg contro i cinque di peso forma
In un spazio angusto di 50 cm
E muoversi è una sfida ardua.
Ed i miei occhi certificano la mia sofferenza.
Il tutto in attesa di una fine "etica":
Due elettrodi uno in bocca ed uno nell'ano
E poi una scossa definitiva di "pace"
Io sono già fortunata
I miei colleghi visoni vengono soppressi in camere a gas
Come un tempo gli ebrei,
Da novelli Hitler.
E dovremmo anche baciare i piedi a questi nostri assassini
Per non essere uccisi a bastonate
Come ancora accade.
E voi chiudete gli occhi
E vi girate dall'altra parte
Mentre indossate le nostre pupille al vostro collo
E la nostra pelle sulla vostra infame.
Killer è chi ci ammazza
Voi che ci comprate
Siete i mandanti.
LA VOLPE ED IL VISONE
Che fortunata che sono
Sono una volpe artica
"Saga Furs" certificata.
Mi trattano benissimo
Il cibo non manca
Anzi
Sono perfino in sovrappeso:
Sono 15 kg contro i cinque di peso forma
In un spazio angusto di 50 cm
E muoversi è una sfida ardua.
Ed i miei occhi certificano la mia sofferenza.
Il tutto in attesa di una fine "etica":
Due elettrodi uno in bocca ed uno nell'ano
E poi una scossa definitiva di "pace"
Io sono già fortunata
I miei colleghi visoni vengono soppressi in camere a gas
Come un tempo gli ebrei,
Da novelli Hitler.
E dovremmo anche baciare i piedi a questi nostri assassini
Per non essere uccisi a bastonate
Come ancora accade.
E voi chiudete gli occhi
E vi girate dall'altra parte
Mentre indossate le nostre pupille al vostro collo
E la nostra pelle sulla vostra infame.
Killer è chi ci ammazza
Voi che ci comprate
Siete i mandanti.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 25 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Controcorrente"
CONTROCORRENTE
Smottamenti corruttivi
Alluvione di fake news
Slavine perverse di promesse strabilianti
Melma dilagante
Ricopre bocche innocenti
Protegge volgari insider traders
Arringa la pancia della gente.
Controcorrente
Parola un tempo abusata
Ora desueta o violentata
E trascinata lontano
Dal suo luogo di appartenenza
Sradicata dal terreno in cui cresceva rigogliosa.
Didascalie accecanti
Slogan deteriorati
Personaggi riciclati
Nuovo che avanza
Tradendo i suoi iniziali principi.
Panorama di desolazione politica e sociale,
Arranchiamo a mani nude
Su picchi scoscesi e scivolosi
Come ghiacciai assassini
Alcuni di noi se ne rendono conto
E cercano di difendersi
Altri come topi attirati dal formaggio
Cadono in trappole patetiche
Attirati dalla pancia
Sedotti da comizi di piazza urlati.
E nessuno di loro che davvero
Voglia per noi una società migliore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Smottamenti corruttivi
Alluvione di fake news
Slavine perverse di promesse strabilianti
Melma dilagante
Ricopre bocche innocenti
Protegge volgari insider traders
Arringa la pancia della gente.
Controcorrente
Parola un tempo abusata
Ora desueta o violentata
E trascinata lontano
Dal suo luogo di appartenenza
Sradicata dal terreno in cui cresceva rigogliosa.
Didascalie accecanti
Slogan deteriorati
Personaggi riciclati
Nuovo che avanza
Tradendo i suoi iniziali principi.
Panorama di desolazione politica e sociale,
Arranchiamo a mani nude
Su picchi scoscesi e scivolosi
Come ghiacciai assassini
Alcuni di noi se ne rendono conto
E cercano di difendersi
Altri come topi attirati dal formaggio
Cadono in trappole patetiche
Attirati dalla pancia
Sedotti da comizi di piazza urlati.
E nessuno di loro che davvero
Voglia per noi una società migliore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 22 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Ultima Sfida"
Questi versi famosissimi di Kipling postati qui nel suo blog lunedì scorso da Cavaliere Oscuro del Web, e che ricordo mi lesse mio padre quando ero ragazzino, mi hanno ispirato, anche su invito del Cavaliere, questa poesia. Versi sofferti ma con un finale forse...
L'ULTIMA SFIDA
E tu ci hai provato
A dare seguito a quelle parole
Ad osservare come precetti sacri
Quei consigli.
Ci hai provato forse riuscendoci fino ad ora
Ma adesso il peso del tempo si fa sentire
E la stanchezza e la rassegnazione
Stanno avendo la meglio.
Ti rialzi
Sguainando le tue parole ed i tuoi sogni come spade
E rivendichi ciò che meriti.
Gridi in silenzio
La tua disperazione
E come una roccia
Resisti
Contro l'arsura del vento
E le ferite del tempo.
Sprezzante
Fissi negli occhi la sorte avversa
La sfidi a morte
Pronto a dare la tua vita
A giocarla ai dadi per il tuo sogno
Pronto a vincere tutto o soccombere per sempre.
E con quelle parole ancora nella tua testa
Provi a vincere e rispettarle per un'ultima volta ancora.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
L'ULTIMA SFIDA
E tu ci hai provato
A dare seguito a quelle parole
Ad osservare come precetti sacri
Quei consigli.
Ci hai provato forse riuscendoci fino ad ora
Ma adesso il peso del tempo si fa sentire
E la stanchezza e la rassegnazione
Stanno avendo la meglio.
Ti rialzi
Sguainando le tue parole ed i tuoi sogni come spade
E rivendichi ciò che meriti.
Gridi in silenzio
La tua disperazione
E come una roccia
Resisti
Contro l'arsura del vento
E le ferite del tempo.
Sprezzante
Fissi negli occhi la sorte avversa
La sfidi a morte
Pronto a dare la tua vita
A giocarla ai dadi per il tuo sogno
Pronto a vincere tutto o soccombere per sempre.
E con quelle parole ancora nella tua testa
Provi a vincere e rispettarle per un'ultima volta ancora.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 20 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Analisi Costi - Benefici"
ANALISI COSTI - BENEFICI
Desolazione
Frustrazione
Analisi costi - benefici
E la vita perde di significato.
Tremolio costante e circostante
Furia anestetizzata
Rincorsa alla vita stroncata
Quando sopravvivere
Diventa un pietoso sinonimo di vegetare.
Ridicola illusione di stare bene
Terminarsi l'unica soluzione.
Ed il mondo pianse
La fine della vita
Ed il pianeta in perfetta solitudine implose.
Ed il mio mondo interiore
Sorride amaro all'estinzione
E piange il non aver potuto vivere il suo sogno
Ascolta uomo il suono della fine
Il ritmo controlla il tuo fioco respiro
il tuo ansimare
Il tuo precario stato di salute ed il mio.
Rassegnazione
Disgregazione
Girare in circolo come automi
Disegnando il nulla
Affogando dentro immagini sonore:
Ascolta uomo, la sinfonia della tua morte.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Desolazione
Frustrazione
Analisi costi - benefici
E la vita perde di significato.
Tremolio costante e circostante
Furia anestetizzata
Rincorsa alla vita stroncata
Quando sopravvivere
Diventa un pietoso sinonimo di vegetare.
Ridicola illusione di stare bene
Terminarsi l'unica soluzione.
Ed il mondo pianse
La fine della vita
Ed il pianeta in perfetta solitudine implose.
Ed il mio mondo interiore
Sorride amaro all'estinzione
E piange il non aver potuto vivere il suo sogno
Ascolta uomo il suono della fine
Il ritmo controlla il tuo fioco respiro
il tuo ansimare
Il tuo precario stato di salute ed il mio.
Rassegnazione
Disgregazione
Girare in circolo come automi
Disegnando il nulla
Affogando dentro immagini sonore:
Ascolta uomo, la sinfonia della tua morte.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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lunedì 18 marzo 2019
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Riccardo Lanzafame
Riccardo Lanzafame è un tranquillo cittadino di Montescudo in provincia di Rimini.
Qualche anno fa apre un ristorante in città e grazie alla sua buona cucina ed alla sua cordialità e simpatia il locale va alla grande ed è sempre pieno. Di recente assume un aiutocuoco e da quel momento senza alcun apparente motivo data la bravura del neo assunto, il suo locale perde clienti fino ad essere perennemente vuoto. Riccardo non comprende il perché fino a quando non va su fb.
Inizia infatti a leggere feroci e volgari attacchi rivolti al suo aiutocuoco la cui unica colpa è di essere del Gambia quindi nero.
Riccardo scioccato ed indignato appende un foglio fuori dal suo locale dove invita chi è razzista a non varcare quella soglia. Il dramma assurdo è che lo hanno preso alla lettera e nessuno è andato più da lui.
Questa che vi ho raccontato è una storia vera e insieme a quanto accaduto in Nuova Zelanda ed a tanti altri casi ormai non più isolati, deve farci capire che il fenomeno del razzismo è giunto a livelli quasi di non ritorno e dobbiamo stigmatizzarlo con forza.
Dire no al razzismo non è solo segno di civiltà ma anche di dignità.
Qualche anno fa apre un ristorante in città e grazie alla sua buona cucina ed alla sua cordialità e simpatia il locale va alla grande ed è sempre pieno. Di recente assume un aiutocuoco e da quel momento senza alcun apparente motivo data la bravura del neo assunto, il suo locale perde clienti fino ad essere perennemente vuoto. Riccardo non comprende il perché fino a quando non va su fb.
Inizia infatti a leggere feroci e volgari attacchi rivolti al suo aiutocuoco la cui unica colpa è di essere del Gambia quindi nero.
Riccardo scioccato ed indignato appende un foglio fuori dal suo locale dove invita chi è razzista a non varcare quella soglia. Il dramma assurdo è che lo hanno preso alla lettera e nessuno è andato più da lui.
Questa che vi ho raccontato è una storia vera e insieme a quanto accaduto in Nuova Zelanda ed a tanti altri casi ormai non più isolati, deve farci capire che il fenomeno del razzismo è giunto a livelli quasi di non ritorno e dobbiamo stigmatizzarlo con forza.
Dire no al razzismo non è solo segno di civiltà ma anche di dignità.
venerdì 15 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Lancette"
LANCETTE
Numeri e lancette
Ridondanti e sonore
Scandiscono la schiavitù del genere umano.
Palpebre serrate
Chiuse.
Abbracciare la morte
Per vincere il tempo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 13 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Mattina Ore 6"
Posto quest'altra poesia (dopo "Il Pallottoliere Bianco") anch'essa scritta anni fa per dire basta alle morti sul lavoro, ancora purtroppo un fenomeno attualissimo.
MATTINA ORE 6
Mattina ore 6
Stesso grigio albeggiare di periferia
Solita routine
E sempre più paura.
La fatica é tanta
Le garanzie del posto nulle
La sicurezza inesistente.
Ma lo fai
Lo fai lo stesso
Lo fai per loro
Loro che aspettano a casa
Per avere da mangiare.
Loro che contano su di te.
Ricatto sulla pelle di innocenti.
Ricatto che va fermato.
Un'impalcatura che traballa
E' come un'anima vacillante.
Entrambe possono farti cadere.
Non permettiamo più che questo succeda.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 11 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Canto Solitario"
Poesia postata nel 2010, ma i cui concetti espressi e presenti al suo interno, ciclicamente ritornano e mi attanagliano e forse toccano anche l'anima di ciascuno di voi.
CANTO SOLITARIO
Canto martire e solitario
Canto di lotta ed amore
Si rifugia dentro braccia senza vita
Uccise da tempi voraci
Da insensibilità quotidiane
Frettoloso disinteresse
Memoria anafettiva e vuota.
Cani e lacché
Olfatto perverso ricerca
Odori di pelle libera
Desiderosa ancora di vedere cambiamenti.
Ed io scappo
Tento di non farmi trovare da quelle fiere
Ma le mie forze stanno svanendo
I miei occhi oscurandosi
Le mie gambe cedendo.
Li sento arrivare alle spalle
Non so fermarli più.
Lottare soli sfianca.
Forze esaurite
Chiudo gli occhi
Sento i loro denti affondare nella mia carne.
Cibo per la loro vergogna
Oblio di pace.
The End.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
CANTO SOLITARIO
Canto martire e solitario
Canto di lotta ed amore
Si rifugia dentro braccia senza vita
Uccise da tempi voraci
Da insensibilità quotidiane
Frettoloso disinteresse
Memoria anafettiva e vuota.
Cani e lacché
Olfatto perverso ricerca
Odori di pelle libera
Desiderosa ancora di vedere cambiamenti.
Ed io scappo
Tento di non farmi trovare da quelle fiere
Ma le mie forze stanno svanendo
I miei occhi oscurandosi
Le mie gambe cedendo.
Li sento arrivare alle spalle
Non so fermarli più.
Lottare soli sfianca.
Forze esaurite
Chiudo gli occhi
Sento i loro denti affondare nella mia carne.
Cibo per la loro vergogna
Oblio di pace.
The End.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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venerdì 8 marzo 2019
8 Marzo: Riflettere Più Che Festeggiare
Altro che giornata di festa della donna, i femminicidi sono sempre tanti, le donne in ambito privato sono pagate meno degli uomini, la discriminazione sessista continua ad esserci. Senza contare lo stato in cui versa la donna in molti Paesi del mondo...
Più che da festeggiare direi che c'è da riflettere e lottare uomini (veri) e donne insieme per cambiare le cose.
Daniele il Rockpoeta®
Più che da festeggiare direi che c'è da riflettere e lottare uomini (veri) e donne insieme per cambiare le cose.
Daniele il Rockpoeta®
mercoledì 6 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta® : "Scudo D'Infamia"
SCUDO D'INFAMIA
Scudo d'infamia
Salva banchieri corrotti
Ricicla denaro sporco
Macchiato del sangue di innocenti risparmiatori.
Sacerdoti del denaro
Divinità dell'etereo
Vomitano false promesse
Rivalutano carta straccia
E promettono altre bugie.
Scudo d'infamia
Salva banchieri corrotti
E come un compattatore impazzito
Schiaccia povera gente incolpevole
Ridicolizzando la giustizia.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 4 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Palude Infame"
Scritta e postata tempo fa da Patricia Moll, la pubblico anche da me soprattutto per il tema scottante e più che mai attuale di cui tratta.
LA PALUDE INFAME
Pantaloni e giacca nera
Crocifisso al collo
Questa la sua divisa
Macchiata da gocce di vergogna.
Cerniera inceppata
Prova inequivocabile
Sguardo ignobilmente soddisfatto
E lui
Sette anni
Incredulo e terrorizzato
Muto ed incolpevole
Costretto a bere quella pozione volgare.
Vorrei cancellare l'algoritmo di certe esistenze
Figlie di oscurità e depravazione
Capaci di incidere come bisturi taglienti
Su dolci e piccoli respiri innocenti.
Vite pure e giocose
Vanno protette
Da diavoli con la tonaca
Capaci di infangare preti onesti e puri.
E non è questione di orgoglio laico
Ma di semplice difesa dei più deboli.
Pedofilia
Nefandezza che investe anche
Pervertiti senza alcuna divisa
Tema scabroso,
Per molti una questione da nascondere
Come polvere sotto il tappeto.
Turismo sessusale
Pedofilia in ambito ecclesiastico
Depravazione del reale
Pedopornografia
Disgusto che corre sul filo della rete
Minacciando piccole vittime inconsapevoli
Dimostriamo di essere una società civile
Bonifichiamo questa palude infame
Per garantire a tutti i bimbi
Il loro sorriso birichino ed innocente
Per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
LA PALUDE INFAME
Pantaloni e giacca nera
Crocifisso al collo
Questa la sua divisa
Macchiata da gocce di vergogna.
Cerniera inceppata
Prova inequivocabile
Sguardo ignobilmente soddisfatto
E lui
Sette anni
Incredulo e terrorizzato
Muto ed incolpevole
Costretto a bere quella pozione volgare.
Vorrei cancellare l'algoritmo di certe esistenze
Figlie di oscurità e depravazione
Capaci di incidere come bisturi taglienti
Su dolci e piccoli respiri innocenti.
Vite pure e giocose
Vanno protette
Da diavoli con la tonaca
Capaci di infangare preti onesti e puri.
E non è questione di orgoglio laico
Ma di semplice difesa dei più deboli.
Pedofilia
Nefandezza che investe anche
Pervertiti senza alcuna divisa
Tema scabroso,
Per molti una questione da nascondere
Come polvere sotto il tappeto.
Turismo sessusale
Pedofilia in ambito ecclesiastico
Depravazione del reale
Pedopornografia
Disgusto che corre sul filo della rete
Minacciando piccole vittime inconsapevoli
Dimostriamo di essere una società civile
Bonifichiamo questa palude infame
Per garantire a tutti i bimbi
Il loro sorriso birichino ed innocente
Per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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venerdì 1 marzo 2019
L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Pellegrino Stanco"
Postata cinque anni fa, mi sento di riproporla oggi di nuovo sperando vi piaccia.
IL PELLEGRINO STANCO
Un Pellegrino stanco
Un porto lontano
Banchina solitaria
Nessun attracco.
Tornare a casa impossibile
Radici estirpate
Le sue parole ed i suoi respiri
Il solo bagaglio
I suoi ricordi
La più pesante zavorra.
Attraversa paesi abbandonati
Diaspore ed esodi incessanti
Solitudini vuote
Occhi inespressivi figli di una speranza violata
Luoghi dove il bello è morto,
Proliferazione di virtù codarde.
Il Pellegrino percorre questi scenari di dolore
E canta la sua rabbia
Disgustato da corbellerie irrituali
Non meno bugiarde di retorica spicciola
Ed informazione manipolata.
Il Pellegrino lotta
Lotta contro la sua fatica
L'ignavia della gente
L'apatia perversa di ipocriti
Dalla falsa faccina pulita.
Il Pellegrino urla al mondo
Ogni fatto che sia verità
Ogni cuore che sia sofferenza
Ogni respiro che sia amore.
Il Pellegrino stanco
Si accascia
Ma non muore
Fa un respiro profondo
Come una rincorsa verso la vittoria
E riprende il suo cammino
Cantando rabbia e speranza,
Augurandosi di non crollare mai.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
IL PELLEGRINO STANCO
Un Pellegrino stanco
Un porto lontano
Banchina solitaria
Nessun attracco.
Tornare a casa impossibile
Radici estirpate
Le sue parole ed i suoi respiri
Il solo bagaglio
I suoi ricordi
La più pesante zavorra.
Attraversa paesi abbandonati
Diaspore ed esodi incessanti
Solitudini vuote
Occhi inespressivi figli di una speranza violata
Luoghi dove il bello è morto,
Proliferazione di virtù codarde.
Il Pellegrino percorre questi scenari di dolore
E canta la sua rabbia
Disgustato da corbellerie irrituali
Non meno bugiarde di retorica spicciola
Ed informazione manipolata.
Il Pellegrino lotta
Lotta contro la sua fatica
L'ignavia della gente
L'apatia perversa di ipocriti
Dalla falsa faccina pulita.
Il Pellegrino urla al mondo
Ogni fatto che sia verità
Ogni cuore che sia sofferenza
Ogni respiro che sia amore.
Il Pellegrino stanco
Si accascia
Ma non muore
Fa un respiro profondo
Come una rincorsa verso la vittoria
E riprende il suo cammino
Cantando rabbia e speranza,
Augurandosi di non crollare mai.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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