PESTE 2020
Strade vuote
Area spettrale
Luoghi di ritrovo deserti
La piazza è una copia esatta di un De Chirico
Pochi in giro
uno qua, uno là
Qualche carrozza coraggiosa
Vaga per le vie di questo paese.
Panico!
Il panico avanza
"Come stai?"
"Bene per ora"
"Come stai?"
"Bene, ho solo tanta paura
La peste è una brutta bestia"
Assalti scomposti per fare scorte di pane
Gendarmi respingono orde di disperazione e follia
Attanagliate dall'incertezza e da una paralizzante sensazione di impotenza.
Paura e irrazionalità
Due elementi pericolosi che
Uniti insieme generano rabbia
E ricerca di capri espiatori.
Poca gente in giro
E se qualcuno solo per un attimo
Sosta vicino anche solo ad un portone
E se qualcuno fa un gesto vagamente sospetto
Scatta il linciaggio
Scatta la caccia all'untore.
Peste
Giudizio universale anticipato
Gente nel panico
Strade vuote
Area spettrale
Luoghi di ritrovo deserti
La piazza è una copia esatta di un De Chirico
Siamo nel 2020
Coronavirus la nostra peste
In realtà non così letale.
Siamo nel 2020
Poche auto per le strade
Maggiori conoscenze scientifiche
Ma la paura e l'irrazionalità permangono
Non scemano
Strade vuote
Piazze copie esatte di un De Chirico
E le persone del terzo millennio uguali a quelle del passato
E come uomini primitivi
Si nutrono della paura per difendersi da una minaccia sconosciuta
E come uomini di oggi
Si rinchiudono nelle loro case
Sperando di proteggere chi amano
Sperando di proteggersi.
Scaffali vuoti
Caccia all'untore
Virus che mostra tutta la nostra fragilità
Pericolo che mostra tutta la nostra follia.
"Io, io
C'ero prima io
Voglio l'acqua e le mascherine
Ora!!!!"
Invisibilità
Diffusione a macchia d'olio
Aumento del contagio
Tutto questo fa paura.
L'ignoto è la minaccia che più terrorizza l'uomo
E la paura incontrollata dell'ignoto
La peggiore malattia che si possa contrarre
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
venerdì 28 febbraio 2020
mercoledì 26 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Triste Rally Di Lidia"
IL TRISTE RALLY DI LIDIA
Ogni sera
Tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Gestisce un territorio ben specifico
Territorio che va dal tavolo 5 al tavolo 15,
Quella è la sua "terra" concessale dal padrone - feudatario
Terra da lavorare al meglio per avere poi a fine mese
Quel poco che le spetta per la sua fatica.
Lidia
Fa la cameriera in un fast food
Orario immutabile
Dalle 18 fino alla chiusura.
Che abbia la febbre
O stia bene
Non cambia nulla
Di fatto è meglio che non faccia troppe assenze
Il Capo non vuole dover pagare una sostituta
E non ha neanche intenzione di perdere clienti perchè ha meno personale.
E Lidia inizia il suo turno:
Prendi le ordinazioni
Comunica le ordinazioni
Apparecchia e sparecchia i tavoli
Pulisci i tavoli
E prendi le nuove ordinazioni
Passale in Cucina
Torna in sala...
Ritmi altissimi
Per un turno che paga meglio degli altri
Anche se sempre una miseria
Soprattutto se si confronta con i guadagni del titolare.
Il sabato sera poi è un inferno
Il sabato sera il locale è pienissimo:
E via subito a correre dal tavolo 7 al 13
"Cosa desidera ancora mi dica?"
"Scusi, avevo dimenticato che vogliamo un coca media in più"
E correggi l'ordine
Esegui l'ordine
Ed intanto altri tuoi tavoli si riempiono
E si svuotano e si riempono ancora nuovamente
Ad un ritmo forsennato
Insostenibile
Irrefrenabile.
Ma tu non puoi cedere
Non devi avvertire la stanchezza
Non puoi permetterti di commettere errori.
Devi essere sorridente e perfetta.
Quando stacca è stravolta
Non ha voglia di fare più niente se non dormire.
Vita sociale nulla
Il suo sabato sera è un tête-à-tête
Con i suoi 11 tavoli da servire
Il resto della sua vita è sui social
A volte chatta con qualcuno
Ma trova solo maschi allupati e stupidi,
Oppure legge un libro
Sì
Vi stupite? Legge un libro
Perchè Lidia ama leggere
Anche e soprattutto i classici
Perchè Lidia ha solo la terza media
Ma avrebbe voluto studiare
I soldi però mancavano
Famiglia povera
Padre morto quando lei aveva 12 anni,
E quindi al secondo anno di Classico ha dovuto lasciare
E si è arrangiata da sola:
Un'autentica e bravissima autodidatta.
Ora però è tardi
Sono già le 3
E domani sera, altro turno micidiale
È domenica
E domani sera
Come ogni sera tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Dalle 18 fino alla chiusura
E nel chiudere gli occhi
Prima di addormentarsi
Sogna un sabato sera diverso:
Andare a ballare,
O a teatro, o ancora al cinema
Magari abbracciata a lui,
Quel "lui" che non potrà certo trovare
Lungo quella gincana durissima
Tra quei tavoli di sua competenza.
È domenica sera
E come ogni sera
Tranne il giovedì
Inizia il suo rally tra i tavoli
In attesa solo di quell'istante prima di addormentarsi
Dove per un attimo
Può cullare l'illusione di un sogno modesto
Per nulla pretenzioso
Che però
Sembra irrealizzabile.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ogni sera
Tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Gestisce un territorio ben specifico
Territorio che va dal tavolo 5 al tavolo 15,
Quella è la sua "terra" concessale dal padrone - feudatario
Terra da lavorare al meglio per avere poi a fine mese
Quel poco che le spetta per la sua fatica.
Lidia
Fa la cameriera in un fast food
Orario immutabile
Dalle 18 fino alla chiusura.
Che abbia la febbre
O stia bene
Non cambia nulla
Di fatto è meglio che non faccia troppe assenze
Il Capo non vuole dover pagare una sostituta
E non ha neanche intenzione di perdere clienti perchè ha meno personale.
E Lidia inizia il suo turno:
Prendi le ordinazioni
Comunica le ordinazioni
Apparecchia e sparecchia i tavoli
Pulisci i tavoli
E prendi le nuove ordinazioni
Passale in Cucina
Torna in sala...
Ritmi altissimi
Per un turno che paga meglio degli altri
Anche se sempre una miseria
Soprattutto se si confronta con i guadagni del titolare.
Il sabato sera poi è un inferno
Il sabato sera il locale è pienissimo:
E via subito a correre dal tavolo 7 al 13
"Cosa desidera ancora mi dica?"
"Scusi, avevo dimenticato che vogliamo un coca media in più"
E correggi l'ordine
Esegui l'ordine
Ed intanto altri tuoi tavoli si riempiono
E si svuotano e si riempono ancora nuovamente
Ad un ritmo forsennato
Insostenibile
Irrefrenabile.
Ma tu non puoi cedere
Non devi avvertire la stanchezza
Non puoi permetterti di commettere errori.
Devi essere sorridente e perfetta.
Quando stacca è stravolta
Non ha voglia di fare più niente se non dormire.
Vita sociale nulla
Il suo sabato sera è un tête-à-tête
Con i suoi 11 tavoli da servire
Il resto della sua vita è sui social
A volte chatta con qualcuno
Ma trova solo maschi allupati e stupidi,
Oppure legge un libro
Sì
Vi stupite? Legge un libro
Perchè Lidia ama leggere
Anche e soprattutto i classici
Perchè Lidia ha solo la terza media
Ma avrebbe voluto studiare
I soldi però mancavano
Famiglia povera
Padre morto quando lei aveva 12 anni,
E quindi al secondo anno di Classico ha dovuto lasciare
E si è arrangiata da sola:
Un'autentica e bravissima autodidatta.
Ora però è tardi
Sono già le 3
E domani sera, altro turno micidiale
È domenica
E domani sera
Come ogni sera tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Dalle 18 fino alla chiusura
E nel chiudere gli occhi
Prima di addormentarsi
Sogna un sabato sera diverso:
Andare a ballare,
O a teatro, o ancora al cinema
Magari abbracciata a lui,
Quel "lui" che non potrà certo trovare
Lungo quella gincana durissima
Tra quei tavoli di sua competenza.
È domenica sera
E come ogni sera
Tranne il giovedì
Inizia il suo rally tra i tavoli
In attesa solo di quell'istante prima di addormentarsi
Dove per un attimo
Può cullare l'illusione di un sogno modesto
Per nulla pretenzioso
Che però
Sembra irrealizzabile.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 24 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Mi Copro Gli Occhi"
Postata in anteprima poco tempo fa per Nick e da Nick Parisi che ringrazio moltissimo, nell'ambito di una sua iniziativa molto stimolante (qui il suo post con la mia poesia e un'immagine (alla quale mi sono ispirato per scrivere la poesia stessa) di Alessia H. V. Per chi volesse saperne di più clicchi QUI) ora la posto anche qui e mi scuso con chi l'avesse già letta dall'altra parte: L'Umanità parla con noi comuni mortali…
MI COPRO GLI OCCHI
Mi copro gli occhi
Per non vedere più le devastanti atrocità del mondo
Troppo tempo sono stata a guardare
Il vostro dolore e la vostra perfida ferocia
Adesso ho deciso di non farlo oltre
Anche perchè non ne ho bisogno
Non si può scordare quanto orrore mi avete donato in questi secoli.
Mi copro gli occhi
E voi esseri fatti di superficiale arroganza
Di una irriverente insipienza
E di simulata mestizia
Mi accusate di essere vuota
E di provare un profondo disinteresse verso i mali di questo pianeta.
Mi copro gli occhi
E voi ipocriti urlatori di furbe illazioni
Fautori ed accaniti sostenitori di verità spicciole
Di cosa osate accusarmi
Di non guardare il vostro nauseante regime di vita
O di non amarlo?
Voi
Occhi spalancati cone fanali vuoti
E con una devastante cecità interiore
Incapace di farvi comprendere quello che credete di vedere
Siete disgustosamente colmi di un' insensibilità apatica
Capace di sfigurarvi l'anima fino a rendervi irriconoscibili
Rispetto al vostro primo vagito di vita
Quando ancora i vostri occhi erano puri e sinceri.
Mi copro gli occhi
E voi
Voi che distruggete l'anima di questo pianeta
La sporcate
La denigrate e la fate piangere ogni notte
Voi mi accusate di essere cieca e sorda di fronte a quel pianto
Pianto che voi assassini causate con la vostra immorale condotta.
Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E voi
Voi minoranza sapiens
Voi che osate tenere gli occhi aperti
Per vedere, respirare e denunciare tutto il dolore di questa Terra
Voi mi spronate a riaprirli
Senza capire che non ne ho bisogno
Per sentire tutto quel dolore.
Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E tutti quanti voi
Con motivazioni diverse
Mi accusate di non voler più vedere
O mi implorate di tornare ad aprire le mie palpebre ferite e stanche
Occhi chiusi, incatenati all'oscurità
Non sottraggono forza agli altri sensi
Anzi l'acquiscono
Ed io sento prepotentemente il dolore del mondo
Lo sento come una lancia che penetra nella mia carne
Come un dardo mortale che si conficca dentro la pelle
Lo sento attraverso le urla strazianti di innocenti uccisi e torturati
Che lacerano i miei deboli timpani sofferenti
Lo avverto attraverso il fetore di corpi in decomposizione
Distesi su un deserto arido e pieno di bossoli di morte,
O adagiati in una stanzetta di un piccolo appartamento
Senza che nessuno li abbia cercati
Senza che nessuno abbia mai reclamato la loro persona
E lo sento
Accarezzando la vostra paura
Stringendo tra le mani il vostro odio
Lo sento
Attraverso l'amaro sapore del fallimento umano
Sento lo strazio di Luca quando si uccide per i debiti della sua azienda
E per non aver saputo salvare dal crollo la sua famiglia
Lui, che non ha colpa
Se grandi multinazionali strangolano piccole imprese artigiane.
È vero
Mi copro gli occhi
Per non vedere più i dolori e le atrocità del mondo
Ma è solo un modo puerile per illudersi di non percepirli
È una innocente difesa per lasciare almeno un senso protetto da questo orrore
Mi copro gli occhi
Per proteggere il mio già logorato e provato sentimento di speranza
Mi copro gli occhi
Perchè le mie lacrime stanche
Non debbano perdere la loro innocenza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
MI COPRO GLI OCCHI
Mi copro gli occhi
Per non vedere più le devastanti atrocità del mondo
Troppo tempo sono stata a guardare
Il vostro dolore e la vostra perfida ferocia
Adesso ho deciso di non farlo oltre
Anche perchè non ne ho bisogno
Non si può scordare quanto orrore mi avete donato in questi secoli.
Mi copro gli occhi
E voi esseri fatti di superficiale arroganza
Di una irriverente insipienza
E di simulata mestizia
Mi accusate di essere vuota
E di provare un profondo disinteresse verso i mali di questo pianeta.
Mi copro gli occhi
E voi ipocriti urlatori di furbe illazioni
Fautori ed accaniti sostenitori di verità spicciole
Di cosa osate accusarmi
Di non guardare il vostro nauseante regime di vita
O di non amarlo?
Voi
Occhi spalancati cone fanali vuoti
E con una devastante cecità interiore
Incapace di farvi comprendere quello che credete di vedere
Siete disgustosamente colmi di un' insensibilità apatica
Capace di sfigurarvi l'anima fino a rendervi irriconoscibili
Rispetto al vostro primo vagito di vita
Quando ancora i vostri occhi erano puri e sinceri.
Mi copro gli occhi
E voi
Voi che distruggete l'anima di questo pianeta
La sporcate
La denigrate e la fate piangere ogni notte
Voi mi accusate di essere cieca e sorda di fronte a quel pianto
Pianto che voi assassini causate con la vostra immorale condotta.
Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E voi
Voi minoranza sapiens
Voi che osate tenere gli occhi aperti
Per vedere, respirare e denunciare tutto il dolore di questa Terra
Voi mi spronate a riaprirli
Senza capire che non ne ho bisogno
Per sentire tutto quel dolore.
Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E tutti quanti voi
Con motivazioni diverse
Mi accusate di non voler più vedere
O mi implorate di tornare ad aprire le mie palpebre ferite e stanche
Occhi chiusi, incatenati all'oscurità
Non sottraggono forza agli altri sensi
Anzi l'acquiscono
Ed io sento prepotentemente il dolore del mondo
Lo sento come una lancia che penetra nella mia carne
Come un dardo mortale che si conficca dentro la pelle
Lo sento attraverso le urla strazianti di innocenti uccisi e torturati
Che lacerano i miei deboli timpani sofferenti
Lo avverto attraverso il fetore di corpi in decomposizione
Distesi su un deserto arido e pieno di bossoli di morte,
O adagiati in una stanzetta di un piccolo appartamento
Senza che nessuno li abbia cercati
Senza che nessuno abbia mai reclamato la loro persona
E lo sento
Accarezzando la vostra paura
Stringendo tra le mani il vostro odio
Lo sento
Attraverso l'amaro sapore del fallimento umano
Sento lo strazio di Luca quando si uccide per i debiti della sua azienda
E per non aver saputo salvare dal crollo la sua famiglia
Lui, che non ha colpa
Se grandi multinazionali strangolano piccole imprese artigiane.
È vero
Mi copro gli occhi
Per non vedere più i dolori e le atrocità del mondo
Ma è solo un modo puerile per illudersi di non percepirli
È una innocente difesa per lasciare almeno un senso protetto da questo orrore
Mi copro gli occhi
Per proteggere il mio già logorato e provato sentimento di speranza
Mi copro gli occhi
Perchè le mie lacrime stanche
Non debbano perdere la loro innocenza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 21 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Stop Silence!"
In primis mi scuso con MAX e tutti coloro che nel post precedente avessero letto il mio commento in risposta al suo dove annunciavo per oggi la pubblicazione di una nuova piccola "sorpresa", Quella poesia per ragioni che presto capirete impellenti ed importanti è stata spostata a questo lunedì. Promesso :-))). Oggi a breve ne leggerete un'altra...
Ed ora veniamo al post di oggi.
Si tratta di un presidio contro la Solvay di Spinetta domani alle 17 ad Alessandria. Mi rendo conto però che, soprattutto per quelli che non mi seguivano già alcuni anni fa, è necessaria una introduzione al tutto ed una spiegazione, il più possibile sintetiche promesso :-))).
Tutto è iniziato il 13 settembre del 2015 quando feci una "gita alla Solvay" di Spinetta Marengo (AL) in occasione di una apertura delle porte del loro stabilimento. Qui in questo post che vi linko il lunedì seguente feci un lungo, sofferto ed importante resoconto anche sulle mie impressioni unito da una poesia "La Seconda Pelle" che trovate scritta su quel post e che io vi lascio qui live fatta un mese dopo a Genova in occasione di un Reading,
Da quel momento mi sono sempre occupato sia qui che su facebook di tale questione, questione di cui recentemente, meglio tardi che mai, si è occupata anche Report su Rai 3. I problemi grossi sono, tra i tanti, quelli di un profondo inquinamento delle falde acquifere (l'acqua che scende dai rubinetti a Spinetta di fatto non è potabile e nessuno più la beve) dell'aria e dei terreni. PFOA prima ed adesso soprattutto C6O4 sono le sostanze "simpatiche", tutte appartenenti ai PFAS con cui la Solvay avvelena la popolazione. E quindi malattie che, come potrete immaginare, sono molto più frequenti qui che altrove. Un po' come con l'Ilva a Taranto per capirci.
Per anni, anche per il fatto che molti ci lavoravano dentro e poca era la sensibilizzazione su certe temi, poco si faceva per lottare tra la gente del luogo, ora però di recente qualcosa di importante si è mosso, ora la gente unita nel gruppo Fridays for future di Alessandria sta iniziando a porre in essere riunioni, incontri, presidi, insomma si agisce e si fanno sostanzialmente tre importanti richieste che potrete leggere sia all'interno della poesia di oggi dove do loro "voce" sia nel loro manifesto sopra pubblicato e legato come dicevo ad un presidio che faranno domani davanti alla Provincia ed alla Prefettura di Alessandria. Io, scusandomi per la non brevissima ma doverosa introduzione, per tutti coloro che non conoscevano l'antefatto, vi lascio finalmente alla poesia di oggi.
STOP SILENCE!
Anni di paura
Decenni di morti per tumori
Acqua imbevibile
Per nulla potabile
Aria chimicamente lesionata
Frutto devastante
Di un cocktail mortale
Dai seguenti e semplici ingredienti:
Mezza parte di ossigeno
PFOA e C6O4 in abbondanza
Et voilà la tua condanna a morte è servita!
Anni di paura
Ma adesso
Adesso qui a Spinetta della Solvay non abbiamo più paura
Adesso abbiamo detto basta
Adesso si lotta
Adesso si marcia
Adesso non stiamo più in silenzio
Abbiamo delle istanze importanti
Le porteremo avanti fino a quando
Avremo fiato per respirare
E forze per camminare
Le porteremo avanti per sempre
Noi
Per i nostri figli
Ed a fianco dei nostri figli
E con tutte le generazioni future fino alla vittoria.
Siamo i Fridays for Future di Alessandria
E la battaglia è appena cominciata.
Presidi
Riunioni
Manifestazioni
Quello che chiediamo è semplice:
- No all'autorizzazione ad ampliare la produzione
Del PFAS C6O4 (non proprio benefico per la salute)
- Bonifica integrale dell'area contaminata dalla Solvay
- Stop definitivo alle emissioni in atmosfera di sostanze tossiche e che alterano il clima.
Noi non chiediamo nulla di stravagante
Noi non chiediamo nulla di diverso che la vita
Una vita vera
Sana
Dove apri il rubinetto e sai che non ti avveleni se bevi un sorso d'acqua
Una vita dove sai che il tuo decesso non è scritto
Che il tuo destino non si chiama tumore al rene
E non si presenta sotto il ghigno malefico di un tumore epatico o alla vescica
E che non colpisce i bambini con malattie neurologiche infantili,
Noi chiediamo solo una vita non più segnata da morte certa anticipata
E marchiata da malattie già scritte nell'aria che respiriamo.
Questo è solo l'inizio
Siamo tanti
Uniti e compatti
Fermi e decisi
Indisponibili a nulla di diverso dalla vittoria
Per nulla disposti ad accettare compromessi
Perchè la vita non si baratta
Non si negozia
La vita è un diritto irrinunciabile!
E non staremo più zitti
Perchè abbiamo compreso che
"La Solvay inquina
Ma il silenzio uccide."
Ed ora veniamo al post di oggi.
Si tratta di un presidio contro la Solvay di Spinetta domani alle 17 ad Alessandria. Mi rendo conto però che, soprattutto per quelli che non mi seguivano già alcuni anni fa, è necessaria una introduzione al tutto ed una spiegazione, il più possibile sintetiche promesso :-))).
Tutto è iniziato il 13 settembre del 2015 quando feci una "gita alla Solvay" di Spinetta Marengo (AL) in occasione di una apertura delle porte del loro stabilimento. Qui in questo post che vi linko il lunedì seguente feci un lungo, sofferto ed importante resoconto anche sulle mie impressioni unito da una poesia "La Seconda Pelle" che trovate scritta su quel post e che io vi lascio qui live fatta un mese dopo a Genova in occasione di un Reading,
Da quel momento mi sono sempre occupato sia qui che su facebook di tale questione, questione di cui recentemente, meglio tardi che mai, si è occupata anche Report su Rai 3. I problemi grossi sono, tra i tanti, quelli di un profondo inquinamento delle falde acquifere (l'acqua che scende dai rubinetti a Spinetta di fatto non è potabile e nessuno più la beve) dell'aria e dei terreni. PFOA prima ed adesso soprattutto C6O4 sono le sostanze "simpatiche", tutte appartenenti ai PFAS con cui la Solvay avvelena la popolazione. E quindi malattie che, come potrete immaginare, sono molto più frequenti qui che altrove. Un po' come con l'Ilva a Taranto per capirci.
Per anni, anche per il fatto che molti ci lavoravano dentro e poca era la sensibilizzazione su certe temi, poco si faceva per lottare tra la gente del luogo, ora però di recente qualcosa di importante si è mosso, ora la gente unita nel gruppo Fridays for future di Alessandria sta iniziando a porre in essere riunioni, incontri, presidi, insomma si agisce e si fanno sostanzialmente tre importanti richieste che potrete leggere sia all'interno della poesia di oggi dove do loro "voce" sia nel loro manifesto sopra pubblicato e legato come dicevo ad un presidio che faranno domani davanti alla Provincia ed alla Prefettura di Alessandria. Io, scusandomi per la non brevissima ma doverosa introduzione, per tutti coloro che non conoscevano l'antefatto, vi lascio finalmente alla poesia di oggi.
STOP SILENCE!
Anni di paura
Decenni di morti per tumori
Acqua imbevibile
Per nulla potabile
Aria chimicamente lesionata
Frutto devastante
Di un cocktail mortale
Dai seguenti e semplici ingredienti:
Mezza parte di ossigeno
PFOA e C6O4 in abbondanza
Et voilà la tua condanna a morte è servita!
Anni di paura
Ma adesso
Adesso qui a Spinetta della Solvay non abbiamo più paura
Adesso abbiamo detto basta
Adesso si lotta
Adesso si marcia
Adesso non stiamo più in silenzio
Abbiamo delle istanze importanti
Le porteremo avanti fino a quando
Avremo fiato per respirare
E forze per camminare
Le porteremo avanti per sempre
Noi
Per i nostri figli
Ed a fianco dei nostri figli
E con tutte le generazioni future fino alla vittoria.
Siamo i Fridays for Future di Alessandria
E la battaglia è appena cominciata.
Presidi
Riunioni
Manifestazioni
Quello che chiediamo è semplice:
- No all'autorizzazione ad ampliare la produzione
Del PFAS C6O4 (non proprio benefico per la salute)
- Bonifica integrale dell'area contaminata dalla Solvay
- Stop definitivo alle emissioni in atmosfera di sostanze tossiche e che alterano il clima.
Noi non chiediamo nulla di stravagante
Noi non chiediamo nulla di diverso che la vita
Una vita vera
Sana
Dove apri il rubinetto e sai che non ti avveleni se bevi un sorso d'acqua
Una vita dove sai che il tuo decesso non è scritto
Che il tuo destino non si chiama tumore al rene
E non si presenta sotto il ghigno malefico di un tumore epatico o alla vescica
E che non colpisce i bambini con malattie neurologiche infantili,
Noi chiediamo solo una vita non più segnata da morte certa anticipata
E marchiata da malattie già scritte nell'aria che respiriamo.
Questo è solo l'inizio
Siamo tanti
Uniti e compatti
Fermi e decisi
Indisponibili a nulla di diverso dalla vittoria
Per nulla disposti ad accettare compromessi
Perchè la vita non si baratta
Non si negozia
La vita è un diritto irrinunciabile!
E non staremo più zitti
Perchè abbiamo compreso che
"La Solvay inquina
Ma il silenzio uccide."
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 19 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Strimpellata Rap"
Poiche è di fatto una poesia rappata ( e qui sta la sorpresa) consiglio vivamente :-))) anche di video-ascoltarla perché cambia molto dal leggerla. (video in basso subito dopo la poesia scritta)
STRIMPELLATA RAP
E ve lo dico subito
Prima di inziare
Così tagliamo la testa al toro prima di continuare
Non sono e non sarò mai un rapper di mestiere
Ma solo un poeta incazzato che fa il suo dovere.
E siamo ancora qui a parlar di prescrizione
Quando mi sembra chiaro che fin dal primo istante
Quando mi pare ovvio che fin dalla prima istanza
Un criminale non ha data di scadenza.
E poi ci sono le nuove malattie
Che sono solo
Frutto di bugie
In una società rapace come questa
Essere ansiosi è normale mettiamocelo in testa
Ma le multinazionali ti vogliono malato
Imbottito di farmaci ed ospedalizzato
Così non pensi più a realizzare il tuo futuro
Così realizzi solo il loro di futuro.
E ve lo ripeto adesso
Prima di continuare
Non sono e non sarò mai un rapper di mestiere
Ma con tutta la rabbia in corpo
Che non si trattiene
Un Rockpoeta incazzato che fa il suo dovere
E poi ci sono quelli finti di sinistra
Che però del ponte non gliene frega niente
Pensano ai migranti
E questo mi va bene
Ma delle nostre autostrade no non gliene viene
Perchè toccare i Benetton
A loro non conviene
E poi ci sono tutti quanti gli altri
Che pensano di continuare a buggerarci
Con le loro finte promesse populiste
O con le loro rivendicazioni stantie e movimentiste
E poi ci sono io
Dammi forza mio Dio
Che lotto da solo
Sino al volgere
Del mio disìo (1)
STRIMPELLATA RAP
E ve lo dico subito
Prima di inziare
Così tagliamo la testa al toro prima di continuare
Non sono e non sarò mai un rapper di mestiere
Ma solo un poeta incazzato che fa il suo dovere.
E siamo ancora qui a parlar di prescrizione
Quando mi sembra chiaro che fin dal primo istante
Quando mi pare ovvio che fin dalla prima istanza
Un criminale non ha data di scadenza.
E poi ci sono le nuove malattie
Che sono solo
Frutto di bugie
In una società rapace come questa
Essere ansiosi è normale mettiamocelo in testa
Ma le multinazionali ti vogliono malato
Imbottito di farmaci ed ospedalizzato
Così non pensi più a realizzare il tuo futuro
Così realizzi solo il loro di futuro.
E ve lo ripeto adesso
Prima di continuare
Non sono e non sarò mai un rapper di mestiere
Ma con tutta la rabbia in corpo
Che non si trattiene
Un Rockpoeta incazzato che fa il suo dovere
E poi ci sono quelli finti di sinistra
Che però del ponte non gliene frega niente
Pensano ai migranti
E questo mi va bene
Ma delle nostre autostrade no non gliene viene
Perchè toccare i Benetton
A loro non conviene
E poi ci sono tutti quanti gli altri
Che pensano di continuare a buggerarci
Con le loro finte promesse populiste
O con le loro rivendicazioni stantie e movimentiste
E poi ci sono io
Dammi forza mio Dio
Che lotto da solo
Sino al volgere
Del mio disìo (1)
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
(1) Disìo inteso nel senso Dantesco del canto VIII del Purgatorio come "tramonto" (della vita in questo frangente)
(1) Disìo inteso nel senso Dantesco del canto VIII del Purgatorio come "tramonto" (della vita in questo frangente)
Etichette:
L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 17 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "El Dia Mas Corto"
EL DIA MAS CORTO
23 ore
In questo Paese il giorno è di sole 23 ore
Una peculiarità tutta propria
Una triste peculiarità.
In Honduras il giorno è di sole 23 ore
E la loro "mezzanotte" è scandita da undici rintocchi di morte.
390 femminicidi nel 2019
5000 donne uccise negli ultimi dieci anni
Ed ogni 23 ore un'altra le raggiunge.
Machismo conclamato
Poche possibilità di lavoro per l'universo femminile
Sottomissione economica che poi porta di riflesso a quella della persona
Nessuna cultura del rispetto verso le donne
Basso livello di istruzione per tutti.
Ed allora
In Honduras il Sole si è ribellato
E tramonta un'ora prima
La Luna e le Stelle si sono indignate
E sorgono un'ora prima
Di fronte a tanta ferocia
Di fronte a tanta violenza
L'Universo è insorto
Fino a marchiare di infamia e vergogna questa terra
Scandendo la fine del giorno
Con la fine di una povera vita innocente
Affinchè i maschi si ricordino sempre
La ragione per cui un'ora è stata loro sottratta.
23 ore
Soltanto 23 ore dura un giorno in Honduras
Ma sono tristemente sufficienti per uccidere una donna.
23 ore
E nell'ora mancante
il Sole e la Luna
Con intorno tutte le stelle
Si abbracciano per piangere
Quella stella terrena che non c'è più
Per poi accoglierla in cielo
Tendendole teneramente le braccia
E donandole un'ora tutta per lei
Quelì'ora che le è stata strappata
Quell'ora che adesso si godrà per l'eternità.
Ma il problema non è risolto
E resterà forte e presente
Fino a quando in Honduras
Il giorno
Continuerà a durare sempre e solo 23 ore.
23 ore
In questo Paese il giorno è di sole 23 ore
Una peculiarità tutta propria
Una triste peculiarità.
In Honduras il giorno è di sole 23 ore
E la loro "mezzanotte" è scandita da undici rintocchi di morte.
390 femminicidi nel 2019
5000 donne uccise negli ultimi dieci anni
Ed ogni 23 ore un'altra le raggiunge.
Machismo conclamato
Poche possibilità di lavoro per l'universo femminile
Sottomissione economica che poi porta di riflesso a quella della persona
Nessuna cultura del rispetto verso le donne
Basso livello di istruzione per tutti.
Ed allora
In Honduras il Sole si è ribellato
E tramonta un'ora prima
La Luna e le Stelle si sono indignate
E sorgono un'ora prima
Di fronte a tanta ferocia
Di fronte a tanta violenza
L'Universo è insorto
Fino a marchiare di infamia e vergogna questa terra
Scandendo la fine del giorno
Con la fine di una povera vita innocente
Affinchè i maschi si ricordino sempre
La ragione per cui un'ora è stata loro sottratta.
23 ore
Soltanto 23 ore dura un giorno in Honduras
Ma sono tristemente sufficienti per uccidere una donna.
23 ore
E nell'ora mancante
il Sole e la Luna
Con intorno tutte le stelle
Si abbracciano per piangere
Quella stella terrena che non c'è più
Per poi accoglierla in cielo
Tendendole teneramente le braccia
E donandole un'ora tutta per lei
Quelì'ora che le è stata strappata
Quell'ora che adesso si godrà per l'eternità.
Ma il problema non è risolto
E resterà forte e presente
Fino a quando in Honduras
Il giorno
Continuerà a durare sempre e solo 23 ore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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E per chi volesse video-ascoltarla dalla mia voce….
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E per chi volesse video-ascoltarla dalla mia voce….
PS: ATTENZIONE MERCOLEDI' VI ATTENDO NUMEROSI, ALTRA SORPRESA (NON SI TRATTA DI UN'ALTRA POESIA D'AMORE)
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 14 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Marcia"
LA MARCIA
Una marcia faticosa
Come una scalata per varcare il confine
Come rifugiati in rotta verso la libertà
E passo dopo passo ci avviciniamo alla meta.
È stato difficile convincerli
La paura
La rassegnazione
La pigrizia
Tutto congiurava contro
Ma alla fine si sono persuasi.
Il tragitto è stato lungo
Difficile
Ma la determinazione della mia gente
Era finalmente più forte delle traversie
Era finalmente quella giusta.
E così arriviamo davanti al loro cospetto
Uno ci scruta con aria di sufficienza:
" Tu povero cantastorie cosa pensi di essere venuto a fare qui?
Pensi davvero di poter cambiare la vostra sorte? Guardaci
Noi dominiamo il mondo e voi non contate nulla."
Vuole intimorirci ma non succederà
Non siamo giunti fino a qui per avere paura
Lo fisso negli occhi e gli rispondo:
"Guardaci
Guarda la mia gente radunata qui e adesso
Osservaci tutti qui fermi e decisi
Non indietreggeremo
Non impallidiremo
Non soccomberemo
Guarda quanti siamo
Tu sai cosa significa
Tu sai cosa storicamente accade in questi casi
Tu sai quale sarà la vostra sorte"
Tutta la mia gente qui e adesso
Il nostro destino è sancito
Il trionfo è sicuro
Il popolo unito non soccombe mai.
La loro sconfitta era scritta
La nostra liberazione anche
Ed è bello vedere
Tutta la mia gente libera
Tutta la mia gente in festa qui e adesso.
Abbiamo incontrato i nostri schiavisti
Li abbiamo fatti piangere e scappare
Abbiamo fatto la Storia
E finalmente posso guardare con orgoglio la mia gente
Libera e felice
Non più schiava di nessuno
Neanche di se stessa e delle sue vecchie paure.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Una marcia faticosa
Come una scalata per varcare il confine
Come rifugiati in rotta verso la libertà
E passo dopo passo ci avviciniamo alla meta.
È stato difficile convincerli
La paura
La rassegnazione
La pigrizia
Tutto congiurava contro
Ma alla fine si sono persuasi.
Il tragitto è stato lungo
Difficile
Ma la determinazione della mia gente
Era finalmente più forte delle traversie
Era finalmente quella giusta.
E così arriviamo davanti al loro cospetto
Uno ci scruta con aria di sufficienza:
" Tu povero cantastorie cosa pensi di essere venuto a fare qui?
Pensi davvero di poter cambiare la vostra sorte? Guardaci
Noi dominiamo il mondo e voi non contate nulla."
Vuole intimorirci ma non succederà
Non siamo giunti fino a qui per avere paura
Lo fisso negli occhi e gli rispondo:
"Guardaci
Guarda la mia gente radunata qui e adesso
Osservaci tutti qui fermi e decisi
Non indietreggeremo
Non impallidiremo
Non soccomberemo
Guarda quanti siamo
Tu sai cosa significa
Tu sai cosa storicamente accade in questi casi
Tu sai quale sarà la vostra sorte"
Tutta la mia gente qui e adesso
Il nostro destino è sancito
Il trionfo è sicuro
Il popolo unito non soccombe mai.
La loro sconfitta era scritta
La nostra liberazione anche
Ed è bello vedere
Tutta la mia gente libera
Tutta la mia gente in festa qui e adesso.
Abbiamo incontrato i nostri schiavisti
Li abbiamo fatti piangere e scappare
Abbiamo fatto la Storia
E finalmente posso guardare con orgoglio la mia gente
Libera e felice
Non più schiava di nessuno
Neanche di se stessa e delle sue vecchie paure.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 12 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Supereroe"
IL SUPEREROE
Vita solitaria
Nessun legame affettivo
Cerca di scovare i cattivi
E la sua vita è sempre in pericolo.
No
Non è un supereroe
O forse a suo modo sì
I suoi superpoteri sono
Il fermo impegno contro la mafia
Ed una penna per scriverne.
È un giornalista
Un inviato per essere più precisi
E sta scrivendo un articolo scomodo
Scomodo come tutti gli altri scritti in precedenza
Forse ancora più scomodo e pericoloso di quelli firmati fino ad ora.
Le minacce di morte sono all'ordine del giorno
Lui ha paura ma non si lascia intimidire
E continua le sue indagini
È conosciuto,
Tutti conoscono le sue inchieste
Tutti sanno dei rischi che corre
Ma la scorta è un optional che lo Stato non considera
Questa volta però è andato troppo oltre
E lo capiamo dalla sua macchina
Ferma sul ciglio della strada con le portiere spalancate
Ed il suo cadavere a terra crivellato di colpi e di sputi.
Ecco un altro eroe caduto
Un'altra vittima della Mafia
Un'altra vittima dello Stato
Colpevole di non averlo protetto.
Così come un giudice suo amico
Ucciso un anno prima
Era questa l'inchiesta che stava conducendo
Ma questa volta stava arrivando agli intoccabili
Questa volta non dava solo fastidio
Non era solo scomodo
Era anche pericolosissimo
Ed andava fermato
Doveva essere fermato
Anche perchè una testimonianza costante
Che una lotta a questo mostro è possibile
È un messaggio pericoloso che non può e non deve arrivarci.
Doveva essere fermato
E così fu
Un'esecuzione in grande stile come una volta
E tutto adesso può continuare come prima
Nell'indifferenza più assoluta
Di tutti noi
Avvolti da una momentanea indignazione
Che una volta scioltasi come un corpo nell'acido
Lascia spazio al quotidiano
Che con la sua routine
Cancella quel ricordo e con esso
Elimina quell'indignazione profonda ma breve
Non sufficiente a darci la voglia di lottare
Non sufficiente a non farci accettare questo stato di cose
E non idonea per farci desiderare abbastanza di sapere la verità
Ed avere giustizia per lui.
Ed il popolo pertanto
Dopo quell'attimo di sgomento
Come tante galline spaventate nel pollaio
Riportata la calma
Torna nuovamente con le bende sugli occhi
A razzolare per terra
Le briciole di una vita patetica e dozzinale.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Vita solitaria
Nessun legame affettivo
Cerca di scovare i cattivi
E la sua vita è sempre in pericolo.
No
Non è un supereroe
O forse a suo modo sì
I suoi superpoteri sono
Il fermo impegno contro la mafia
Ed una penna per scriverne.
È un giornalista
Un inviato per essere più precisi
E sta scrivendo un articolo scomodo
Scomodo come tutti gli altri scritti in precedenza
Forse ancora più scomodo e pericoloso di quelli firmati fino ad ora.
Le minacce di morte sono all'ordine del giorno
Lui ha paura ma non si lascia intimidire
E continua le sue indagini
È conosciuto,
Tutti conoscono le sue inchieste
Tutti sanno dei rischi che corre
Ma la scorta è un optional che lo Stato non considera
Questa volta però è andato troppo oltre
E lo capiamo dalla sua macchina
Ferma sul ciglio della strada con le portiere spalancate
Ed il suo cadavere a terra crivellato di colpi e di sputi.
Ecco un altro eroe caduto
Un'altra vittima della Mafia
Un'altra vittima dello Stato
Colpevole di non averlo protetto.
Così come un giudice suo amico
Ucciso un anno prima
Era questa l'inchiesta che stava conducendo
Ma questa volta stava arrivando agli intoccabili
Questa volta non dava solo fastidio
Non era solo scomodo
Era anche pericolosissimo
Ed andava fermato
Doveva essere fermato
Anche perchè una testimonianza costante
Che una lotta a questo mostro è possibile
È un messaggio pericoloso che non può e non deve arrivarci.
Doveva essere fermato
E così fu
Un'esecuzione in grande stile come una volta
E tutto adesso può continuare come prima
Nell'indifferenza più assoluta
Di tutti noi
Avvolti da una momentanea indignazione
Che una volta scioltasi come un corpo nell'acido
Lascia spazio al quotidiano
Che con la sua routine
Cancella quel ricordo e con esso
Elimina quell'indignazione profonda ma breve
Non sufficiente a darci la voglia di lottare
Non sufficiente a non farci accettare questo stato di cose
E non idonea per farci desiderare abbastanza di sapere la verità
Ed avere giustizia per lui.
Ed il popolo pertanto
Dopo quell'attimo di sgomento
Come tante galline spaventate nel pollaio
Riportata la calma
Torna nuovamente con le bende sugli occhi
A razzolare per terra
Le briciole di una vita patetica e dozzinale.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 10 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Linea 51"
LINEA 51
Oggi voglio farmi notare
Di me tutti dovranno parlare
Vivo o morto per me non importa
Quello che conta sarà la mia faccia.
Emulerò un personaggio famoso
Che con la locomotiva tentò l'impresa
Dirotterò un bus di linea
Lo schianterò contro il Parlamento
E solo allora sarò contento.
Ora preparo il piano adeguatamente
Senza trascurare niente
Assalto la linea 51
La dirigo sul bersaglio
Con addosso quintali di tritolo
E di esplosivo al plastico
Per fare un sacco di fumo.
Li devo uccidere tutti
E non fallirò il mio scopo
Crollerà il Palazzo del Potere
Con dentro tutti quelle delle alte sfere.
Morirò da martire ed eroe
Ed al grido di "Giustizia proletaria"
Affonderò la mia lama di guerra
Penetrerò quel luogo infame.
Ferruccio un mattino
Dirottò il 51
Ma un poliziotto in borghese
Cancellò i suoi propositi
Le sue pretese.
Propositi complicati
E tutto sommato sbagliati
Per metodo e per destinatari
Perchè se centro vuoi fare
Soprattutto le multinazionali devi affondare
Io non so se questo è un lieto fine
Ferruccio sopravvisse al suo progetto
E mentre sta ai domiciliari
Si ricorda ancora di quel "macchinista, ferroviere"
E piange mentre ripete a voce alta
"Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli"
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Oggi voglio farmi notare
Di me tutti dovranno parlare
Vivo o morto per me non importa
Quello che conta sarà la mia faccia.
Emulerò un personaggio famoso
Che con la locomotiva tentò l'impresa
Dirotterò un bus di linea
Lo schianterò contro il Parlamento
E solo allora sarò contento.
Ora preparo il piano adeguatamente
Senza trascurare niente
Assalto la linea 51
La dirigo sul bersaglio
Con addosso quintali di tritolo
E di esplosivo al plastico
Per fare un sacco di fumo.
Li devo uccidere tutti
E non fallirò il mio scopo
Crollerà il Palazzo del Potere
Con dentro tutti quelle delle alte sfere.
Morirò da martire ed eroe
Ed al grido di "Giustizia proletaria"
Affonderò la mia lama di guerra
Penetrerò quel luogo infame.
Ferruccio un mattino
Dirottò il 51
Ma un poliziotto in borghese
Cancellò i suoi propositi
Le sue pretese.
Propositi complicati
E tutto sommato sbagliati
Per metodo e per destinatari
Perchè se centro vuoi fare
Soprattutto le multinazionali devi affondare
Io non so se questo è un lieto fine
Ferruccio sopravvisse al suo progetto
E mentre sta ai domiciliari
Si ricorda ancora di quel "macchinista, ferroviere"
E piange mentre ripete a voce alta
"Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli"
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 7 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta® "Australia"
AUSTRALIA
Lo avverto
Lo sento
Lo vedo avvicinarsi
Cancella ogni cosa che avvolge
Scioglie ogni resistenza che incontra
Con le sue fiamme calde ed elevate
Annienta luoghi meravigliosi e vite innocenti.
Anche voi umani, alcuni di voi per essere precisi, siete morti
Molti miei amici animali hanno perso la vita
Intere aree boschive dissolte nel nulla
Ed io ed altri miei compari
Saltiamo disperati verso una possibile salvezza.
Australia che brucia
Brucia per il cambiamento climatico
Brucia anche per colpa di chi nega i fatti.
Vero
Non è il clima cambiato ad appiccare gli incendi
Ma questi
Una volta nati
Si sviluppano in maniera molto più dirompente,
A causa del cambiamento climatico:
Temperature più elevate
Boschi più secchi e maggiore sterpaglia
L'incendio sorge
E poi spegnerlo in quelle condizioni è quasi impossibile.
E negare non serve a nulla
Negare serve solo a spingere il pianeta verso la sua fine.
Apocalisse di fuoco
Non si arresta
Non mostra pietà
Non ascolta alcun ragionamento
Non considera niente e nessuno.
È questo il mondo che state costruendo?
Volete davvero estinguervi continuando a negare
Illudendovi che tutto questo non sia reale?
Oggi è la mia casa che va a fuoco
Domani potrebbe essere la vostra
O la vostra
O ancora la vostra.
L'Australia piange
Ma le sue lacrime non sono ascoltate
Non vengono davvero considerate
Australia's burning
Australia's crying
Australia's dying
E l'hai uccisa tu!
Lo avverto
Lo sento
Lo vedo avvicinarsi
Cancella ogni cosa che avvolge
Scioglie ogni resistenza che incontra
Con le sue fiamme calde ed elevate
Annienta luoghi meravigliosi e vite innocenti.
Anche voi umani, alcuni di voi per essere precisi, siete morti
Molti miei amici animali hanno perso la vita
Intere aree boschive dissolte nel nulla
Ed io ed altri miei compari
Saltiamo disperati verso una possibile salvezza.
Australia che brucia
Brucia per il cambiamento climatico
Brucia anche per colpa di chi nega i fatti.
Vero
Non è il clima cambiato ad appiccare gli incendi
Ma questi
Una volta nati
Si sviluppano in maniera molto più dirompente,
A causa del cambiamento climatico:
Temperature più elevate
Boschi più secchi e maggiore sterpaglia
L'incendio sorge
E poi spegnerlo in quelle condizioni è quasi impossibile.
E negare non serve a nulla
Negare serve solo a spingere il pianeta verso la sua fine.
Apocalisse di fuoco
Non si arresta
Non mostra pietà
Non ascolta alcun ragionamento
Non considera niente e nessuno.
È questo il mondo che state costruendo?
Volete davvero estinguervi continuando a negare
Illudendovi che tutto questo non sia reale?
Oggi è la mia casa che va a fuoco
Domani potrebbe essere la vostra
O la vostra
O ancora la vostra.
L'Australia piange
Ma le sue lacrime non sono ascoltate
Non vengono davvero considerate
Australia's burning
Australia's crying
Australia's dying
E l'hai uccisa tu!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 5 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Sole E Le Ombre"
IL SOLE E LE OMBRE
Corsie di ospedale
Irriconoscibili
Poca pulizia
Pazienti abbandonati al loro destino
Come pacchi postali privi di destinatario.
Ed io mi chiedo
Perchè i nostri occhi devono vedere
Luoghi tenuti in condizioni indicibili
E perchè il sole non mangia le ombre
Colloquio di lavoro
Curriculum di tutto rispetto
Già qualche esperienza lavorativa di rilievo
Sempre precaria e sempre a termine
"Posso assumerla" - ti dice -
"Ma sono tempi difficili" - aggiunge -
"Posso solo offrirle un contratto di stage
E se tutto va bene l'anno prossimo un contratto annuale
Rinnovabile a scadenza per un altro anno".
E ti domandi perchè
Perchè non puoi venire rispettato per le tue capacità
Essere assunto e retribuito per le tue qualifiche
Perchè devi sentirti uno schiavo sottopagato
Ed intanto pensi a tua sorella
Anche lei brava e preparata
Che nel suo ultimo colloquio sarebbe stata assunta
Se non fosse per il particolare che il suo capo
Voleva discutere i dettagli dell'assunzione a cena...
Ed allora rabbiosamente
In un momento di sconforto
Ti domandi perchè non sei nato in una famiglia facoltosa
E perchè il sole non può mangiare le ombre?
Ho tentato
Ho provato a non odiare questa realtà
Ho cercato disperatamente di non detestare questo Paese
Ma non ci sono riuscito
Forse perchè chiedo troppo
Forse perchè vorrei che il sole mangiasse le ombre
E poi ci sei tu
Che ti sei sudato la laurea in medicina
Tu che entri a fare internato
Tu che fai pronto soccorso
Tu che sei preparato e coscenzioso
Tu che hai anche un cuore
Cosa non da poco quando hai a che fare con i pazienti,
Ci sei tu:
Tu che vedi che nulla è cambiato dai tempi di Tersilli
Tu che ti rendi conto che se vuoi ambire ad essere primario
O ti riduci a leccare il culo al barone di turno
O accetti la proposta molto allettante che ti è giunta ieri
E ti senti combattuto
Perchè vorresti restare nel tuo Paese
Ma quella proposta arriva dall'estero
Ed è l'occasione che aspettavi
Quello per cui hai studiato e sei pronto
Ed allora
Mandi giù il boccone amaro
E decidi di andare via
Con la morte nel cuore.
E poi ci siete voi
Quelle famiglie con figli speciali
Ma che richiedono molto lavoro, assistenza
Spese per medicine ed attrezzature
Ci siete voi
Io lo so
È il nostro Stato che non lo ricorda
Che vi lascia al vostro destino
Che a volte vi tende una mano
Ma poi non sa andare fino in fondo
Ed aiutare in modo completo.
Ed anche per voi
Come per tutti gli altri
Non posso fare a meno di domandarmi
Molto ingenuamente forse
Ma anche con ragione
Come tutto questo possa accadere
Perchè non si possa avere una società migliore
E perchè
Non sia possibile
Che il sole mangi le ombre
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Corsie di ospedale
Irriconoscibili
Poca pulizia
Pazienti abbandonati al loro destino
Come pacchi postali privi di destinatario.
Ed io mi chiedo
Perchè i nostri occhi devono vedere
Luoghi tenuti in condizioni indicibili
E perchè il sole non mangia le ombre
Colloquio di lavoro
Curriculum di tutto rispetto
Già qualche esperienza lavorativa di rilievo
Sempre precaria e sempre a termine
"Posso assumerla" - ti dice -
"Ma sono tempi difficili" - aggiunge -
"Posso solo offrirle un contratto di stage
E se tutto va bene l'anno prossimo un contratto annuale
Rinnovabile a scadenza per un altro anno".
E ti domandi perchè
Perchè non puoi venire rispettato per le tue capacità
Essere assunto e retribuito per le tue qualifiche
Perchè devi sentirti uno schiavo sottopagato
Ed intanto pensi a tua sorella
Anche lei brava e preparata
Che nel suo ultimo colloquio sarebbe stata assunta
Se non fosse per il particolare che il suo capo
Voleva discutere i dettagli dell'assunzione a cena...
Ed allora rabbiosamente
In un momento di sconforto
Ti domandi perchè non sei nato in una famiglia facoltosa
E perchè il sole non può mangiare le ombre?
Ho tentato
Ho provato a non odiare questa realtà
Ho cercato disperatamente di non detestare questo Paese
Ma non ci sono riuscito
Forse perchè chiedo troppo
Forse perchè vorrei che il sole mangiasse le ombre
E poi ci sei tu
Che ti sei sudato la laurea in medicina
Tu che entri a fare internato
Tu che fai pronto soccorso
Tu che sei preparato e coscenzioso
Tu che hai anche un cuore
Cosa non da poco quando hai a che fare con i pazienti,
Ci sei tu:
Tu che vedi che nulla è cambiato dai tempi di Tersilli
Tu che ti rendi conto che se vuoi ambire ad essere primario
O ti riduci a leccare il culo al barone di turno
O accetti la proposta molto allettante che ti è giunta ieri
E ti senti combattuto
Perchè vorresti restare nel tuo Paese
Ma quella proposta arriva dall'estero
Ed è l'occasione che aspettavi
Quello per cui hai studiato e sei pronto
Ed allora
Mandi giù il boccone amaro
E decidi di andare via
Con la morte nel cuore.
E poi ci siete voi
Quelle famiglie con figli speciali
Ma che richiedono molto lavoro, assistenza
Spese per medicine ed attrezzature
Ci siete voi
Io lo so
È il nostro Stato che non lo ricorda
Che vi lascia al vostro destino
Che a volte vi tende una mano
Ma poi non sa andare fino in fondo
Ed aiutare in modo completo.
Ed anche per voi
Come per tutti gli altri
Non posso fare a meno di domandarmi
Molto ingenuamente forse
Ma anche con ragione
Come tutto questo possa accadere
Perchè non si possa avere una società migliore
E perchè
Non sia possibile
Che il sole mangi le ombre
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 3 febbraio 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Poesia Di Lotta Per L'Amore Per Sempre"
Ringrazio Gus per il suo post "Amore e Sacrificio" e per aver di fatto suggerito il titolo per questa poesia. Io vivo d'amore per ogni cosa e quindi perché non scrivere una poesia di lotta per l'amore, quello vero, quello per la persona della nostra vita? Ed allora, grande eccezione alla regola di questo blog, eccovela :-)))
POESIA DI LOTTA PER L'AMORE PER SEMPRE
Io che denuncio le discrasie del mondo e le sue ingiustizie
Io che lotto per rivendicare la libertà di ciascuno di noi
Io che combatto le distopie di questa società
Rivendico il diritto ad una poesia di lotta per l'amore per sempre.
Tutto quello che faccio
È guidato dall'amore e dalla passione:
L'amore per la giustizia e la libertà
L'amore per la verità ed il prossimo
Ed allora perchè non lottare proprio per l'amore
Quello per te
Quello per sempre
Sempre più raro
Sempre più difficile da realizzare.
In un società vuota
Dove tutto si digerisce in fretta
Dove l'amore è scambiarsi emoticon a distanza
Senza parlarsi
Dove l'amore è stare a tavola ciascuno col naso dentro il suo smartphone
E mostrare l'uno all'altra le novità di facebook
L'amore vero è un panda da proteggere in ogni modo
È una specie protetta come i tuoi occhi
L'amore vero è sorridere insieme
È condividere ogni cosa dal vero
Senza l'aiuto infausto dei social
L'amore vero è il modo in cui ci chiamiamo
L'amore vero è come un diritto universale
Quando lo si trova va difeso strenuamente
Quando viene minacciato va protetto decisamente
È una lotta costante
Contro le invidie altrui
Contro le insidie del vuoto cosmico di questa società
È un combattere insieme quotidiano contro l'odio e l'indifferenza
È un sorridere contro l'ignoto
È un sorridere alla vita che fiorisce ogni giorno.
Ed allora
Lasciate che scriva questa poesia sull'amore
L'amore che guida ogni nostra passione
E l'amore verso la nostra ragione di vita
Lasciate che scriva una poesia di lotta per l'amore per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
POESIA DI LOTTA PER L'AMORE PER SEMPRE
Io che denuncio le discrasie del mondo e le sue ingiustizie
Io che lotto per rivendicare la libertà di ciascuno di noi
Io che combatto le distopie di questa società
Rivendico il diritto ad una poesia di lotta per l'amore per sempre.
Tutto quello che faccio
È guidato dall'amore e dalla passione:
L'amore per la giustizia e la libertà
L'amore per la verità ed il prossimo
Ed allora perchè non lottare proprio per l'amore
Quello per te
Quello per sempre
Sempre più raro
Sempre più difficile da realizzare.
In un società vuota
Dove tutto si digerisce in fretta
Dove l'amore è scambiarsi emoticon a distanza
Senza parlarsi
Dove l'amore è stare a tavola ciascuno col naso dentro il suo smartphone
E mostrare l'uno all'altra le novità di facebook
L'amore vero è un panda da proteggere in ogni modo
È una specie protetta come i tuoi occhi
L'amore vero è sorridere insieme
È condividere ogni cosa dal vero
Senza l'aiuto infausto dei social
L'amore vero è il modo in cui ci chiamiamo
L'amore vero è come un diritto universale
Quando lo si trova va difeso strenuamente
Quando viene minacciato va protetto decisamente
È una lotta costante
Contro le invidie altrui
Contro le insidie del vuoto cosmico di questa società
È un combattere insieme quotidiano contro l'odio e l'indifferenza
È un sorridere contro l'ignoto
È un sorridere alla vita che fiorisce ogni giorno.
Ed allora
Lasciate che scriva questa poesia sull'amore
L'amore che guida ogni nostra passione
E l'amore verso la nostra ragione di vita
Lasciate che scriva una poesia di lotta per l'amore per sempre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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