DESTINAZIONE MONDO
Mattina presto
Cammini lungo il solito boulevard
Metropoli consumata da facce poliedriche
Sguardi eterogenei e cosmopoliti
Cercano l'abbonamento per prendere la metropolitana
Scavano dentro le loro vite rovistando dentro le loro borse.
Feel no pain
Feel no shame
Feel no fear
Danger is over
Hope is growing
Danger is almost over
Passi rapidi verso l'ufficio
Riassaporare i luoghi di una routine dimenticata
Ancora un po' di paura delle persone
Distanziamento istintivamente rispettato
Voglia di normalità
Ansia e stress sono notevoli
Non l'avresti mai pensato
Ma ti manca molto di più lo stress del tuo lavoro,
Questo provocato dalla pandemia è qualcosa al di fuori di ogni logica
È qualcosa che non sai gestire
È qualcosa che non hai mai gestito prima d'ora.
Entri nel tuo luogo di lavoro
Finalmente sei a destinazione
Sorriso abbozzato alla tua collega
La osservi
Non è cambiata
È sempre la più sexy dell'ufficio
Solo che anche sul suo volto
Si leggono le fatiche e le paure dei mesi trascorsi
Tutti siamo un po' più cambiati
Abbiamo compreso l'importanza delle piccole cose
Abbiamo capito come la libertà non sia un optional
Ma un bene primario irrinunciabile
Ed abbiamo capito l'importanza di lottare per non perderla
Guardi la parete del tuo ufficio
Sempre uguale ma oggi così nuova e differente
Ed ancora quelle parole ti rimbalzano nella mente
Feel no pain
Feel no shame
Feel no fear
Danger is over
Hope is growing
Danger is almost over
Ecco che ti assalgono l'ansia e la paura
Perchè sai che non potrai sopportare un nuovo lockdown
Sai che non accetterai più le regole restrittive subite
Sai che hai ancora troppi anni da vivere per sprecarli in una gabbia dorata
Fai un respiro profondo
Ti rilassi
Fissi nuovamente quella crosta appesa da anni
Sulla parete liscia e bianca del tuo ufficio
E capisci che hai ancora pochissimi anni da vivere
Per sprecarli solo tra casa e lavoro
Impegno serio sul lavoro ok
Martirio e dedizione assoluta: no
Fai due conti
Ferie arretrate
Ore di straordinario non pagate
Ti organizzi
Pianifichi
Ed agisci.
Tre mesi sabbatici per conoscere nuove realtà
Crescere nell'animo e vivere veramente.
Ti colleghi ad internet
Catalogo viaggi
Destinazione: mondo
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 29 giugno 2020
sabato 27 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Shameful Is The Wind"
Ho letto sul post precedente un commento di Franco Battaglia che mi incitava a parlare (nuovamente ndr) di Ustica anche oggi. Rispondo a lui ed a voi pubblicamente.
Vedete, ho letto stamattina le parole di Mattarella e mi sono stancato di ascoltarle e di sentirmi dire ad ogni commemorazione, soprattutto poi da coloro che potrebbero farci sapere la verità, le stesse frasi trite e ritrite e quindi mi sono stancato pure di commentarle. Siccome tutto è rimasto immutato, compreso il dolore per le vittime di questi orrori, vi rimando a questa mia poesia che postai nel 2017 sul mio blog e che dimostra che già dopo 37 anni ancora nulla era cambiato. Questi pochi versi sottostanti, invece, scritti ora, per riassumervi il mio stato d'animo oggi e sempre su queste stragi
Vedete, ho letto stamattina le parole di Mattarella e mi sono stancato di ascoltarle e di sentirmi dire ad ogni commemorazione, soprattutto poi da coloro che potrebbero farci sapere la verità, le stesse frasi trite e ritrite e quindi mi sono stancato pure di commentarle. Siccome tutto è rimasto immutato, compreso il dolore per le vittime di questi orrori, vi rimando a questa mia poesia che postai nel 2017 sul mio blog e che dimostra che già dopo 37 anni ancora nulla era cambiato. Questi pochi versi sottostanti, invece, scritti ora, per riassumervi il mio stato d'animo oggi e sempre su queste stragi
SHAMEFUL IS THE WIND
L'infamia della menzogna e delle morti
Brucia forte sulla nostra pelle
Ma ancor più devastante
È il vento dell'ipocrisia che l'alimenta
Quell'ipocrisia del Potere
Che commemora
Ma non svela una verità
Da tutti noi inutilmente attesa
Ustica, Bologna, Italicus
E tante altre stragi
Tutte con un unico comune denominatore:
L'assenza di colpevoli e della verità.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 26 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Shutdown Globale"
SHUTDOWN GLOBALE
Shutdown globale
Satelliti in tilt
Si spengono le luci
Oscurità penetra nelle case
Isolamento e paura
Sale operatorie paralizzate
Allarmi che suonano senza motivo
Trascinati dalle loro batterie impazzite
Computer che resistono solo per quel poco tempo
Che il generatore d'emergenza li sorregge
Ed auto che non si riescono più a gestire
Perchè oramai tutte sono comandate da un'elettronica spinta all'eccesso
Bei tempi quelli in cui inserivi la chiave sotto il cruscotto
La giravi ed il motore si accendeva...
Pochi oggetti funzionano
Pile
Candele
Portatili e cellulari, fino a quando la loro batteria li sosterrà
O fino a quando non saranno infettati anche loro dal virus
E la batteria impazzirà
O più semplicemente cesserà di funzionare.
Pandemia causata da un virus elettronico
Da un bug che ha colpito ogni elemento
Pandemia che terrorizza molto di più di quella del Covid19
Si è sempre fantasticato su una futura ribellione
Delle macchine sull'uomo
Ma non si poteva immaginare che fosse l'uomo invece a creare
Un virus che potesse infettare dai satelliti a tutti i congegni elettrici ed elettronici
E che fosse così sciocco da portarlo nello spazio
E lì per errore diffonderlo.
L'Universo
Colmo di satelliti
Diventa per quel virus
Uno straordinario banchetto celeste
E con il crollo dei satelliti tutto va in tilt:
Informazione, luce, tutto.
Questa pandemia sarà l'ultima
Terrore, violenza
Disordini
Niente più è sotto controllo
Questa volta non si potrà imporre la calma ai cittadini
Questa volta non servirà a nulla il lockdown
Attesa infinita
Nella speranza che ci sia un antivirus
Che non si perdano dati importantissimi
E che il blackout non sia perenne
Anzi abbia breve durata.
Scatta il drammatico conto alla rovescia
Parte il cronometro:
Una clessidra
Unico elemento che può segnare il tempo
Scandendo i minuti che mancano all'oblio
Pochi granelli di sabbia ancora
L'ultimo in questo istante
E l'umanità è...….
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Shutdown globale
Satelliti in tilt
Si spengono le luci
Oscurità penetra nelle case
Isolamento e paura
Sale operatorie paralizzate
Allarmi che suonano senza motivo
Trascinati dalle loro batterie impazzite
Computer che resistono solo per quel poco tempo
Che il generatore d'emergenza li sorregge
Ed auto che non si riescono più a gestire
Perchè oramai tutte sono comandate da un'elettronica spinta all'eccesso
Bei tempi quelli in cui inserivi la chiave sotto il cruscotto
La giravi ed il motore si accendeva...
Pochi oggetti funzionano
Pile
Candele
Portatili e cellulari, fino a quando la loro batteria li sosterrà
O fino a quando non saranno infettati anche loro dal virus
E la batteria impazzirà
O più semplicemente cesserà di funzionare.
Pandemia causata da un virus elettronico
Da un bug che ha colpito ogni elemento
Pandemia che terrorizza molto di più di quella del Covid19
Si è sempre fantasticato su una futura ribellione
Delle macchine sull'uomo
Ma non si poteva immaginare che fosse l'uomo invece a creare
Un virus che potesse infettare dai satelliti a tutti i congegni elettrici ed elettronici
E che fosse così sciocco da portarlo nello spazio
E lì per errore diffonderlo.
L'Universo
Colmo di satelliti
Diventa per quel virus
Uno straordinario banchetto celeste
E con il crollo dei satelliti tutto va in tilt:
Informazione, luce, tutto.
Questa pandemia sarà l'ultima
Terrore, violenza
Disordini
Niente più è sotto controllo
Questa volta non si potrà imporre la calma ai cittadini
Questa volta non servirà a nulla il lockdown
Attesa infinita
Nella speranza che ci sia un antivirus
Che non si perdano dati importantissimi
E che il blackout non sia perenne
Anzi abbia breve durata.
Scatta il drammatico conto alla rovescia
Parte il cronometro:
Una clessidra
Unico elemento che può segnare il tempo
Scandendo i minuti che mancano all'oblio
Pochi granelli di sabbia ancora
L'ultimo in questo istante
E l'umanità è...….
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 24 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta® : "Amazzonia"
AMAZZONIA
Disboscamento
incessante
Rapido
Costante
Impietoso
Cimitero naturale
Nasce sulle spoglie
degli alberi tagliati
Sui rami abbandonati
dei tronchi rapiti
Nasce sui resti di aree
una volta coperte dalla vegetazione
Inaccessibili al sole
Ed ora spianate
irrimediabilmente
Da ruspe incuranti del
dolore e della devastazione
Che alberi e animali
subiscono.
E poi ci sono loro
Gli abitanti
dell'Amazzonia
Tribù situate
all'interno di questa foresta ferita
Per proteggersi
dall'incedere del progresso
Nascoste per conservare
le loro tradizioni,
E che ora
Vengono sfrattate dai
loro luoghi
Dalle loro vite
Dalle loro tradizioni.
Ma il legno serve
E le ruspe avanzano
Tranciano piante
secolari
Cancellano l'habitat di
molti animali;
Si tratta in sostanza
Di un genocidio
ambientale.
Amazzonia annientata
E come napalm
Le ruspe non ascoltano
il grido d'aiuto della terra
Ed imperterrite
proseguono lo loro opera
E quella che un tempo
era un foresta viva e rigogliosa
Oggi è solo un triste
cimitero a cielo aperto
Senza neanche bare con
un nome
Ma raffazzonate fosse
comuni
Dove addormentarti per
sempre in pace
Quella pace che in vita
ruspe avide e fameliche
Ti hanno negato,
Dove andare a morire
Che tu sia pianta
Animale o uomo
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 22 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "È Tardi"
È TARDI
Ritmo costante
Accelerato
Poi di nuovo regolare,
Inquietante
Frastuono che intimidisce
Treno che scorre sui binari
Scandendo il tempo del tuo destino
È il treno della vita
È lui a stabilire la tua fermata.
Treno privo di macchinista
Indipendente
Incontrollabile
Non sai quando ci scenderai
Non sai se e quando ti permetterà di salire.
Freccette acuminate
E tu ferito e sanguinante
Guidi come un demone impazzito per scappare dall'inferno
Per fuggire dal luogo del misfatto subìto senza sosta
Fino alla tua terra d'origine.
È tardi per pentirsi
È tempo perso chiederle di scusarsi
La Vita va di fretta
Deve gestire tutte le nostre pallide esistenze
È troppo tardi
La stanchezza si impossessa della nostra testa
Le nostre membra non hanno più voglia di danzare
La Pandemia ha affievolito le poche forze rimaste
Le ha annientate.
Osservare l'orizzonte malato
Perduti nel cerchio magico di un illusionista buffone
E dei suoi lacchè
Osservare le stelle
Soffocate dalle luci accecanti della città
E tu
Schiacciato da un mondo finto ed ingannevole
Avvolto da marce paillettes
Soffochi lentamente
Avvolto nella luce falsa e bugiarda
Di un mondo che non sa comunicare
Non sa amare
È costantemente in apnea
Non riemerge mai per respirare
E soprattutto non sa rallentare.
È tardi per pentirsi
È tardi per chiedersi come è potuto accadere
Non è tardi, ancora, per cambiare questa realtà.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ritmo costante
Accelerato
Poi di nuovo regolare,
Inquietante
Frastuono che intimidisce
Treno che scorre sui binari
Scandendo il tempo del tuo destino
È il treno della vita
È lui a stabilire la tua fermata.
Treno privo di macchinista
Indipendente
Incontrollabile
Non sai quando ci scenderai
Non sai se e quando ti permetterà di salire.
Freccette acuminate
E tu ferito e sanguinante
Guidi come un demone impazzito per scappare dall'inferno
Per fuggire dal luogo del misfatto subìto senza sosta
Fino alla tua terra d'origine.
È tardi per pentirsi
È tempo perso chiederle di scusarsi
La Vita va di fretta
Deve gestire tutte le nostre pallide esistenze
È troppo tardi
La stanchezza si impossessa della nostra testa
Le nostre membra non hanno più voglia di danzare
La Pandemia ha affievolito le poche forze rimaste
Le ha annientate.
Osservare l'orizzonte malato
Perduti nel cerchio magico di un illusionista buffone
E dei suoi lacchè
Osservare le stelle
Soffocate dalle luci accecanti della città
E tu
Schiacciato da un mondo finto ed ingannevole
Avvolto da marce paillettes
Soffochi lentamente
Avvolto nella luce falsa e bugiarda
Di un mondo che non sa comunicare
Non sa amare
È costantemente in apnea
Non riemerge mai per respirare
E soprattutto non sa rallentare.
È tardi per pentirsi
È tardi per chiedersi come è potuto accadere
Non è tardi, ancora, per cambiare questa realtà.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 19 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Sassi"
SASSI
Roghi terrificanti
Esplosioni laceranti
Suoni disarmonici di mitragliette
Carri armati che avanzano seminando morte
Aerei bombardano civili innocenti.
Tu
Tu che credevi che questa realtà non ti avrebbe toccato
Tu che pensavi che questi scenari d'orrore non ti avrebbero riguardato
Tu che eri certo che la crisi mondiale non avrebbe influito sulla già traballante pace
Ora sei un coniglio bagnato ed impaurito
Nascosto come un bimbo dietro una colonna
Sotto la carcassa di un'auto bruciata.
All'odio
alla superbia e all'ignoranza della maggioranza assoluta del popolo
Si sono sommate disperazione, paura e rancore
Frutto degli strascichi della pandemia
Risultato di un blocco delle attività mai visto prima
E tu ti illudevi che non sarebbe mai successa un'altra guerra mondiale
E pensavi che questa traballante pace sarebbe stata sufficiente per scongiurare
Un pericolo di tale portata
Tu che non hai minimamente compreso
Che in tutti questi anni
Avete fatto l'errore di costruire la casa della Pace sui sassi
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Roghi terrificanti
Esplosioni laceranti
Suoni disarmonici di mitragliette
Carri armati che avanzano seminando morte
Aerei bombardano civili innocenti.
Tu
Tu che credevi che questa realtà non ti avrebbe toccato
Tu che pensavi che questi scenari d'orrore non ti avrebbero riguardato
Tu che eri certo che la crisi mondiale non avrebbe influito sulla già traballante pace
Ora sei un coniglio bagnato ed impaurito
Nascosto come un bimbo dietro una colonna
Sotto la carcassa di un'auto bruciata.
All'odio
alla superbia e all'ignoranza della maggioranza assoluta del popolo
Si sono sommate disperazione, paura e rancore
Frutto degli strascichi della pandemia
Risultato di un blocco delle attività mai visto prima
E tu ti illudevi che non sarebbe mai successa un'altra guerra mondiale
E pensavi che questa traballante pace sarebbe stata sufficiente per scongiurare
Un pericolo di tale portata
Tu che non hai minimamente compreso
Che in tutti questi anni
Avete fatto l'errore di costruire la casa della Pace sui sassi
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 17 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Quelle Come Te"
Ispirata da un fatto di cronaca nera accaduto negli USA alcuni anni fa.
QUELLE COME TE
Una domanda banale
Una risposta senza senso
E la pazza urla
I suoi occhi fuori dalle orbite
Si alza
Minaccia
E poi mette le mani addosso a tutti
Perde il controllo
Come una pazza psicopatica
E la paura si impossessa degli astanti
Abbranca una bottiglia
La impugna con intenzioni pericolose
Rincorre suo cognato e un'altra ragazza
Entrambi innocenti.
Nel correre calpesta inciampando
La caviglia di quella ragazza.
Una pazza
Psicopatica
Ignorante e violenta
Quelle come te
Andrebbero uccise
Ma con un'esecuzione per nulla indolore
E spero che tu muoia presto
Perché quelle come te
Vanno portate all'estinzione
Per quelle come te
La pietà non può essere contemplata.
QUELLE COME TE
Una domanda banale
Una risposta senza senso
E la pazza urla
I suoi occhi fuori dalle orbite
Si alza
Minaccia
E poi mette le mani addosso a tutti
Perde il controllo
Come una pazza psicopatica
E la paura si impossessa degli astanti
Abbranca una bottiglia
La impugna con intenzioni pericolose
Rincorre suo cognato e un'altra ragazza
Entrambi innocenti.
Nel correre calpesta inciampando
La caviglia di quella ragazza.
Una pazza
Psicopatica
Ignorante e violenta
Quelle come te
Andrebbero uccise
Ma con un'esecuzione per nulla indolore
E spero che tu muoia presto
Perché quelle come te
Vanno portate all'estinzione
Per quelle come te
La pietà non può essere contemplata.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 15 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Yeh Yeh!"
YEH YEH!
Convocazione degli Stati Generali
Come prendere in giro la gente
I big a distanza rigorosa di sicurezza
Mangiano a spese nostre
Fanno briefing e riunioni
Ufficialmente per salvarci
In realtà per sperperare tempo e denaro.
Il Premier Azzurro
Aspetta la sua Cenerentola Von Der Leyen
Che non solo non perde la scarpina
Ma è più somigliante alle due sorellastre
Ed è cattiva ed acida come la strega di Biancaneve.
La moglie di Shrek ha fatto carriera
Ora dirige il governo tedesco ed europeo
Mentre i nostri ministri sembrano tutti macchiette dei film di Totò.
Sarebbe un affresco perfino divertente
Se non fosse che la gente è allo stremo
Se non fosse che si rischia la rivolta sociale
Perchè paura e disperazione
Sono una miscela esplosiva potentissima.
Ed ecco che escono per la prima conferenza stampa congiunta
Il nostro Premier Azzurro e Cenerentola:
Parla soprattutto lei
Quasi un monologo
Interrotto saltuariamente
In perfetto inglese da una semplice frase del nostro Premier Azzurro
Con cui annuisce e mostra di apprezzare quanto detto da Cenerentola
Frase sempre uguale
Sempre quella
Sempre la stessa:
"Yeh, Yeh
I say yeh yeh"
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Convocazione degli Stati Generali
Come prendere in giro la gente
I big a distanza rigorosa di sicurezza
Mangiano a spese nostre
Fanno briefing e riunioni
Ufficialmente per salvarci
In realtà per sperperare tempo e denaro.
Il Premier Azzurro
Aspetta la sua Cenerentola Von Der Leyen
Che non solo non perde la scarpina
Ma è più somigliante alle due sorellastre
Ed è cattiva ed acida come la strega di Biancaneve.
La moglie di Shrek ha fatto carriera
Ora dirige il governo tedesco ed europeo
Mentre i nostri ministri sembrano tutti macchiette dei film di Totò.
Sarebbe un affresco perfino divertente
Se non fosse che la gente è allo stremo
Se non fosse che si rischia la rivolta sociale
Perchè paura e disperazione
Sono una miscela esplosiva potentissima.
Ed ecco che escono per la prima conferenza stampa congiunta
Il nostro Premier Azzurro e Cenerentola:
Parla soprattutto lei
Quasi un monologo
Interrotto saltuariamente
In perfetto inglese da una semplice frase del nostro Premier Azzurro
Con cui annuisce e mostra di apprezzare quanto detto da Cenerentola
Frase sempre uguale
Sempre quella
Sempre la stessa:
"Yeh, Yeh
I say yeh yeh"
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 12 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Futuro Ignoto"
FUTURO IGNOTO
Come le onde
I pensieri si rincorrono e si confondono
Biglietto di sola andata
Perdita di tempo
Non comprerò fiori da deporre sulla tua tomba
Non perderò tempo a pulire la tua fioriera
Tradito dalla tua simulata salute e millantata serenità.
Ripresa economica inesistente
L'avvenire di un intero popolo cancellato
Mani alzate in segno di resa
Saracinesche abbassate definitivamente
Chiavi dei locali gettate via
Bandiera tricolore ammainata
E poggiata malinconicamente sull'Altare della Patria
E la tua tomba
"Futuro Ignoto"
Accanto a quella del milite
Anch'egli sconosciuto nel nome
Ma almeno esistito nella realtà;
Lui infatti rappresenta tutti quei caduti senza un nome
Tu invece rappresenti un qualcosa che non è successo e non accadrà mai più
"Futuro ignoto" è scritto sulla tua lapide
Più corretto sarebbe stato riportarvi "Futuro cancellato"
Non pervenuto.
Come una valanga
I miei pensieri si rincorrono
E vengono travolti come alberi e casolari
Situati lungo il percorso della valanga stessa.
Giustizia malata
Scandalo nelle alte sfere
Corruzione di magistrati
Scarcerazione di boss mafiosi
Processi giusti solo per chi può permetterseli
Uno, due, quindici
Ventuno, quarantacinque, ventisette...
Cinquina!
Giustizia,
Eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge
Rispetto dei diritti,
È come giocare a tombola
Vengono estratti i numeri e speri
Che siano quelli presenti nella cartella a te assegnata
O
Se sei stato più fortunato
Che hai potuto almeno scegliere
Questo quando sei tra i privilegiati
Dotati di almeno una cartella
Molti non ne hanno neanche una
E giocano non sapendo di non avere alcuna chance di vittoria.
Poi ci sono quelli che non solo hanno più cartelle
Ma tengono anche saldamente in mano il sacchetto per estrarre i numeri
E casualmente sono proprio i loro ad uscire
E sempre casualmente scopri
Che ci sono solo i loro numeri dentro il sacchetto.
Povertà non fa rima con giustizia ed equità
Non si avvicina neanche a creare una lontana assonanza.
Vita in Italia
Gioco truccato
Dadi truccati
Regole violate
Speranze negate
C'è futuro al di là di questo muro di gomma?
Si può trovare una parvenza di avvenire oltre questi confini?
Come le onde
I pensieri si rincorrono e si confondono
Biglietto di sola andata
Perdita di tempo
Non comprerò fiori da deporre sulla tua tomba
Non perderò tempo a pulire la tua fioriera
Tradito dalla tua simulata salute e millantata serenità.
Ripresa economica inesistente
L'avvenire di un intero popolo cancellato
Mani alzate in segno di resa
Saracinesche abbassate definitivamente
Chiavi dei locali gettate via
Bandiera tricolore ammainata
E poggiata malinconicamente sull'Altare della Patria
E la tua tomba
"Futuro Ignoto"
Accanto a quella del milite
Anch'egli sconosciuto nel nome
Ma almeno esistito nella realtà;
Lui infatti rappresenta tutti quei caduti senza un nome
Tu invece rappresenti un qualcosa che non è successo e non accadrà mai più
"Futuro ignoto" è scritto sulla tua lapide
Più corretto sarebbe stato riportarvi "Futuro cancellato"
Non pervenuto.
Come una valanga
I miei pensieri si rincorrono
E vengono travolti come alberi e casolari
Situati lungo il percorso della valanga stessa.
Giustizia malata
Scandalo nelle alte sfere
Corruzione di magistrati
Scarcerazione di boss mafiosi
Processi giusti solo per chi può permetterseli
Uno, due, quindici
Ventuno, quarantacinque, ventisette...
Cinquina!
Giustizia,
Eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge
Rispetto dei diritti,
È come giocare a tombola
Vengono estratti i numeri e speri
Che siano quelli presenti nella cartella a te assegnata
O
Se sei stato più fortunato
Che hai potuto almeno scegliere
Questo quando sei tra i privilegiati
Dotati di almeno una cartella
Molti non ne hanno neanche una
E giocano non sapendo di non avere alcuna chance di vittoria.
Poi ci sono quelli che non solo hanno più cartelle
Ma tengono anche saldamente in mano il sacchetto per estrarre i numeri
E casualmente sono proprio i loro ad uscire
E sempre casualmente scopri
Che ci sono solo i loro numeri dentro il sacchetto.
Povertà non fa rima con giustizia ed equità
Non si avvicina neanche a creare una lontana assonanza.
Vita in Italia
Gioco truccato
Dadi truccati
Regole violate
Speranze negate
C'è futuro al di là di questo muro di gomma?
Si può trovare una parvenza di avvenire oltre questi confini?
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
mercoledì 10 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Vera"
LA VERA
Sono in fila
Come tanti altri
Ogni giorno una fila diversa
Come e più di prima
Quando in coda eravamo solo meno distanziati
E senza mascherina
Ma tutti anche oggi abbiamo gli occhi bassi
Tutti anche oggi abbiamo la faccia buia.
Sono in fila
Davanti a me il Banco dei Pegni.
Volevo andare da "Compra oro"
Ma ho voluto scegliere di impegnarle
Per cullare una speranza
Anche forse solo una patetica illusione
Di poterle recuperare.
Due vere d'oro tra le mani
La mia e quella del mio ormai defunto marito
Perso due anni fa.
Ho 58 anni
Ancora pochi anni alla pensione
Pochi ma oggi troppi.
Al momento io non posso tornare al mio lavoro
Al momento il negozio dove lavoro è chiuso
Quindi solo qualche centinaio di euro di cassa integrazione
Sola
Senza genitori che possano darmi una mano
Posso solo fare questo passo.
Che Dio mi perdoni
Se non riuscirò a recuperarle
E tu Giovanni da lassù non biasimarmi
Girati dall'altra parte e perdonami.
È il mio turno
Due vere d'oro valutate in totale 340 euro.
Pochi attimi eterni per valutare cosa fare
Poi la decisione:
Impegnare due oggetti d'amore così preziosi
Per una cifra così umiliante
Non lo accetto
Per il rispetto e l'amore per mio marito
Per quel barlume di dignità che ancora mi resta.
Stasera la mia cena sarà un pomodoro ed un bicchiere d'acqua
Una cena frugale
Domani vedremo
Intanto attendiamo che le promesse del Premier Azzurro
Trovino concreta realizzazione
Prima che sia troppo tardi.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Sono in fila
Come tanti altri
Ogni giorno una fila diversa
Come e più di prima
Quando in coda eravamo solo meno distanziati
E senza mascherina
Ma tutti anche oggi abbiamo gli occhi bassi
Tutti anche oggi abbiamo la faccia buia.
Sono in fila
Davanti a me il Banco dei Pegni.
Volevo andare da "Compra oro"
Ma ho voluto scegliere di impegnarle
Per cullare una speranza
Anche forse solo una patetica illusione
Di poterle recuperare.
Due vere d'oro tra le mani
La mia e quella del mio ormai defunto marito
Perso due anni fa.
Ho 58 anni
Ancora pochi anni alla pensione
Pochi ma oggi troppi.
Al momento io non posso tornare al mio lavoro
Al momento il negozio dove lavoro è chiuso
Quindi solo qualche centinaio di euro di cassa integrazione
Sola
Senza genitori che possano darmi una mano
Posso solo fare questo passo.
Che Dio mi perdoni
Se non riuscirò a recuperarle
E tu Giovanni da lassù non biasimarmi
Girati dall'altra parte e perdonami.
È il mio turno
Due vere d'oro valutate in totale 340 euro.
Pochi attimi eterni per valutare cosa fare
Poi la decisione:
Impegnare due oggetti d'amore così preziosi
Per una cifra così umiliante
Non lo accetto
Per il rispetto e l'amore per mio marito
Per quel barlume di dignità che ancora mi resta.
Stasera la mia cena sarà un pomodoro ed un bicchiere d'acqua
Una cena frugale
Domani vedremo
Intanto attendiamo che le promesse del Premier Azzurro
Trovino concreta realizzazione
Prima che sia troppo tardi.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 8 giugno 2020
L'angolo del Rockpoeta®: "L'aquilone"
L'AQUILONE
Vola alto
Imbrigliato nella rete
Come i suoi sogni
Liberi di volteggiare nel cielo
Ma legati saldamente al.loro proprietario
Prigionieri ma al contempo senza catene.
Vola alto
L'aquilone
Uno spago bianco
Lo controlla e lo trattiene,
Vola alto portando con sé
I sogni del suo padroncino
Cullandoli tra le pacifiche correnti dei venti
Imbrigliandoli nella sua tela.
E tu querido angelito
Devi avere cura del tuo aquilone
Luogo nel quale si custodiscono i tuoi sogni
Non lasciare mai che la corda si spezzi
Impedisci a chiunque con le unghie e coi denti
Di rubarti i tuoi sogni
Di sottrarti i tuoi desideri.
Vola alto il tuo aquilone, Julio,
Vola insieme ai tuoi sogni
E la tua fortuna.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Vola alto
Imbrigliato nella rete
Come i suoi sogni
Liberi di volteggiare nel cielo
Ma legati saldamente al.loro proprietario
Prigionieri ma al contempo senza catene.
Vola alto
L'aquilone
Uno spago bianco
Lo controlla e lo trattiene,
Vola alto portando con sé
I sogni del suo padroncino
Cullandoli tra le pacifiche correnti dei venti
Imbrigliandoli nella sua tela.
E tu querido angelito
Devi avere cura del tuo aquilone
Luogo nel quale si custodiscono i tuoi sogni
Non lasciare mai che la corda si spezzi
Impedisci a chiunque con le unghie e coi denti
Di rubarti i tuoi sogni
Di sottrarti i tuoi desideri.
Vola alto il tuo aquilone, Julio,
Vola insieme ai tuoi sogni
E la tua fortuna.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Etichette:
L'Angolo del Rockpoeta
venerdì 5 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Z…Come ZERI"
Z... Come ZERI
Noi siamo gli Zeri
Le nullità
Gli schiavi che producono per voi.
Noi siamo gli Zeri
Come zombie che però respirano
Camminiamo normalmente
Pensiamo e parliamo pure
Ma non abbiamo diritti.
Noi siamo gli Zeri di questo mondo globale
E non sappiamo allearci tra noi
E non ci proviamo neanche
D'altronde qualunque cosa sommata a zero
Dà zero
E moltiplicata per zero dà sempre zero.
Ma in realtà ci siamo lasciati portare via tutto
Anche la dignità
E forse non comprendiamo che tanti Zeri che si uniscono
Fanno tante unità singole che a loro volta fanno collettività
E che soprattutto
A loro volta fanno volume, numero e maggioranza
Salve
Siamo Gli Zeri
Ultimo anello sociale della catena economica mondiale
Figli di un dio minore
Ma da oggi esseri con una nuova coscienza
Da oggi esseri ribelli
Con tanti 1 a precederci
Noi unità di vita e di lotta
Per un futuro diverso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Noi siamo gli Zeri
Le nullità
Gli schiavi che producono per voi.
Noi siamo gli Zeri
Come zombie che però respirano
Camminiamo normalmente
Pensiamo e parliamo pure
Ma non abbiamo diritti.
Noi siamo gli Zeri di questo mondo globale
E non sappiamo allearci tra noi
E non ci proviamo neanche
D'altronde qualunque cosa sommata a zero
Dà zero
E moltiplicata per zero dà sempre zero.
Ma in realtà ci siamo lasciati portare via tutto
Anche la dignità
E forse non comprendiamo che tanti Zeri che si uniscono
Fanno tante unità singole che a loro volta fanno collettività
E che soprattutto
A loro volta fanno volume, numero e maggioranza
Salve
Siamo Gli Zeri
Ultimo anello sociale della catena economica mondiale
Figli di un dio minore
Ma da oggi esseri con una nuova coscienza
Da oggi esseri ribelli
Con tanti 1 a precederci
Noi unità di vita e di lotta
Per un futuro diverso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 3 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta® "Credito Sociale"
CREDITO SOCIALE
Oggi compio 18 anni
Sono finalmente maggiorenne
E mi spetta dallo Stato il mio regalo.
1000 punti
Un credito sociale
Da gestire con saggezza e rispetto del potere.
Getti un mozzicone per terra
Perdi 50 punti
Attraversi col rosso
Perdi 100 punti
Esprimi un dissenso sulle linee politiche
Del partito unico
Non oso pensare quanti punti resterebbero.
E se il mio punteggio scende
Sotto un certo limite
Divento un reietto sociale
Non posso utilizzare il mio libretto di risparmio
Mi viene sensibilmente ridotta
La mia libertà di movimento
E la mia immagine
Messa alla gogna
Viene mostrata
Ed esposta al pubblico ludibrio
Negli ingressi di tutte le multisale
Fantascienza?
Idea visionaria di uno scrittore fantasy?
No, è realtà.
Siamo in Cina
43 città tracciate
Cittadini schedati
E dotati dei fatidici 1000 punti iniziali
Punti che puoi incrementare
Per esempio con comportamenti delatori
E tenendo una condotta esemplare
A discapito del tuo libero pensare.
Esseri umani
Ridotti a robot in carne ed ossa
Soldati in abiti civili
Schiavi con una tessera a punti
Che devono onorare per il loro bene.
"Viva la libertà e la democrazia
Stop alla dittatura di Pechino "
Tessera azzerata
Non esisto più
E vivo tra la drammaticità di una vita
A scartamento ridotto
E la paura
Un giorno
Di essere prelevato a forza
E sparire così non solo socialmente
Ma anche fisicamente.
18 anni
1000 punti
Ed il tuo incubo ha inizio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Oggi compio 18 anni
Sono finalmente maggiorenne
E mi spetta dallo Stato il mio regalo.
1000 punti
Un credito sociale
Da gestire con saggezza e rispetto del potere.
Getti un mozzicone per terra
Perdi 50 punti
Attraversi col rosso
Perdi 100 punti
Esprimi un dissenso sulle linee politiche
Del partito unico
Non oso pensare quanti punti resterebbero.
E se il mio punteggio scende
Sotto un certo limite
Divento un reietto sociale
Non posso utilizzare il mio libretto di risparmio
Mi viene sensibilmente ridotta
La mia libertà di movimento
E la mia immagine
Messa alla gogna
Viene mostrata
Ed esposta al pubblico ludibrio
Negli ingressi di tutte le multisale
Fantascienza?
Idea visionaria di uno scrittore fantasy?
No, è realtà.
Siamo in Cina
43 città tracciate
Cittadini schedati
E dotati dei fatidici 1000 punti iniziali
Punti che puoi incrementare
Per esempio con comportamenti delatori
E tenendo una condotta esemplare
A discapito del tuo libero pensare.
Esseri umani
Ridotti a robot in carne ed ossa
Soldati in abiti civili
Schiavi con una tessera a punti
Che devono onorare per il loro bene.
"Viva la libertà e la democrazia
Stop alla dittatura di Pechino "
Tessera azzerata
Non esisto più
E vivo tra la drammaticità di una vita
A scartamento ridotto
E la paura
Un giorno
Di essere prelevato a forza
E sparire così non solo socialmente
Ma anche fisicamente.
18 anni
1000 punti
Ed il tuo incubo ha inizio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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L'Angolo del Rockpoeta
lunedì 1 giugno 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: "Sergio"
Potrebbe sembrare una mera provocazione, ma attenzione, il malcontento è tanto e se non lo si placa poi può prendere direzioni pericolose ed è proprio questo che voglio mostrare con questa poesia
SERGIO
Giro l'angolo
Fiato corto
Rincorso dalla crisi e dalla rabbia.
Mi chiamo Sergio
Ma il mio nome come quello della mia cellula
Non sono di alcuna rilevanza
Noi per voi siamo solo i vostri salvatori
Ed anche i salvatori di noi stessi.
Abbiamo creduto che il nostro impegno
La nostra dedizione e lo spirito di sacrificio sarebbero bastati
Che lo Stato ci avrebbe sostenuto
Tutte sciocchezze
Se sei un pesce piccolo
Non hai chance di salvezza
Non sei considerato
Vieni salvato solo a parole
Ma se sei un colosso
Magari con sede in un Paradiso fiscale
Allora è diverso
I soldi vengono dati a chi i soldi li ha già.
Giro l'angolo
Incontro il mio contatto
Breve cenno d'intesa
Vedo la merce
Va bene
È la stessa che durante il collettivo di ieri sera avevamo approvato:
È maneggevole
Spara a ripetizione
Ed è facile da nascondere.
Compravendita che va a buon fine
Prezzo equo
Pago e lascio quell'angolo di strada
Mi incammino
Vedo i miei obiettivi
Mi avvicino
Estraggo l'arma
E sparo!
Ora abbiamo
Un Premier di meno
Un Amministratore Delegato di meno
E un inizio di rivoluzione armata
Perchè questo è solo l'inizio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
SERGIO
Giro l'angolo
Fiato corto
Rincorso dalla crisi e dalla rabbia.
Mi chiamo Sergio
Ma il mio nome come quello della mia cellula
Non sono di alcuna rilevanza
Noi per voi siamo solo i vostri salvatori
Ed anche i salvatori di noi stessi.
Abbiamo creduto che il nostro impegno
La nostra dedizione e lo spirito di sacrificio sarebbero bastati
Che lo Stato ci avrebbe sostenuto
Tutte sciocchezze
Se sei un pesce piccolo
Non hai chance di salvezza
Non sei considerato
Vieni salvato solo a parole
Ma se sei un colosso
Magari con sede in un Paradiso fiscale
Allora è diverso
I soldi vengono dati a chi i soldi li ha già.
Giro l'angolo
Incontro il mio contatto
Breve cenno d'intesa
Vedo la merce
Va bene
È la stessa che durante il collettivo di ieri sera avevamo approvato:
È maneggevole
Spara a ripetizione
Ed è facile da nascondere.
Compravendita che va a buon fine
Prezzo equo
Pago e lascio quell'angolo di strada
Mi incammino
Vedo i miei obiettivi
Mi avvicino
Estraggo l'arma
E sparo!
Ora abbiamo
Un Premier di meno
Un Amministratore Delegato di meno
E un inizio di rivoluzione armata
Perchè questo è solo l'inizio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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