lunedì 29 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Destinazione Mondo"

DESTINAZIONE MONDO

Mattina presto
Cammini lungo il solito boulevard
Metropoli consumata da facce poliedriche
Sguardi eterogenei e cosmopoliti
Cercano l'abbonamento per prendere la metropolitana
Scavano dentro le loro vite rovistando dentro le loro borse.

Feel no pain
Feel no shame
Feel no fear
Danger is over
Hope is growing
Danger is almost over

Passi rapidi verso l'ufficio
Riassaporare i luoghi di una routine dimenticata
Ancora un po' di paura delle persone 
Distanziamento istintivamente rispettato

Voglia di normalità
Ansia e stress sono notevoli
Non l'avresti mai pensato 
Ma ti manca molto di più lo stress del tuo lavoro,
Questo provocato dalla pandemia è qualcosa al di fuori di ogni logica
È qualcosa che non sai gestire
È qualcosa che non hai mai gestito prima d'ora.

Entri nel tuo luogo di lavoro
Finalmente sei a destinazione
Sorriso abbozzato alla tua collega

La osservi
Non è cambiata
È sempre la più sexy dell'ufficio
Solo che anche sul suo volto 
Si leggono le fatiche e le paure dei mesi trascorsi

Tutti siamo un po' più cambiati
Abbiamo compreso l'importanza delle piccole cose
Abbiamo capito come la libertà non sia un optional
Ma un bene primario irrinunciabile
Ed abbiamo capito l'importanza di lottare per non perderla

Guardi la parete del tuo ufficio
Sempre uguale ma oggi così nuova e differente
Ed ancora quelle parole ti rimbalzano nella mente

Feel no pain
Feel no shame
Feel no fear
Danger is over
Hope is growing
Danger is almost over

Ecco che ti assalgono l'ansia e la paura
Perchè sai che non potrai sopportare un nuovo lockdown
Sai che non accetterai più le regole restrittive subite
Sai che hai ancora troppi anni da vivere per sprecarli in una gabbia dorata

Fai un respiro profondo
Ti rilassi
Fissi nuovamente quella crosta appesa da anni
Sulla parete liscia e bianca del tuo ufficio
E capisci che hai ancora pochissimi anni da vivere 
Per sprecarli solo tra casa e lavoro

Impegno serio sul lavoro ok
Martirio e dedizione assoluta: no

Fai due conti
Ferie arretrate
Ore di straordinario non pagate
Ti organizzi
Pianifichi
Ed agisci.

Tre mesi sabbatici per conoscere nuove realtà
Crescere nell'animo e vivere veramente.

Ti colleghi ad internet
Catalogo viaggi 
Destinazione: mondo

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

sabato 27 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Shameful Is The Wind"

Ho letto sul post precedente un commento di Franco Battaglia che mi incitava a parlare (nuovamente ndr) di Ustica anche oggi. Rispondo a lui ed a voi pubblicamente.

Vedete, ho letto stamattina le parole di Mattarella e mi sono stancato di ascoltarle e di sentirmi dire ad ogni commemorazione, soprattutto poi da coloro che potrebbero farci sapere la verità, le stesse frasi trite e ritrite e quindi  mi sono stancato pure di commentarle. Siccome tutto è rimasto immutato, compreso il dolore per le vittime di questi orrori,  vi rimando  a questa mia poesia che postai nel 2017 sul mio blog e che dimostra che già dopo 37 anni ancora nulla era cambiato. Questi pochi versi sottostanti, invece, scritti ora, per riassumervi il mio stato d'animo oggi e sempre su queste stragi

SHAMEFUL IS THE WIND

L'infamia della menzogna e delle morti
Brucia forte sulla nostra pelle
Ma ancor più devastante
È il vento dell'ipocrisia che l'alimenta
Quell'ipocrisia del Potere
Che commemora
Ma non svela una verità 
Da tutti noi inutilmente attesa

Ustica, Bologna, Italicus 
E tante altre stragi 
Tutte con un unico comune denominatore:
L'assenza di colpevoli e della verità.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

venerdì 26 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Shutdown Globale"

SHUTDOWN GLOBALE

Shutdown globale
Satelliti in tilt
Si spengono le luci
Oscurità penetra nelle case
Isolamento e paura
Sale operatorie paralizzate
Allarmi che suonano senza motivo
Trascinati dalle loro batterie impazzite
Computer che resistono solo per quel poco tempo
Che il generatore d'emergenza li sorregge
Ed auto che non si riescono più a gestire
Perchè oramai tutte sono comandate da un'elettronica spinta all'eccesso

Bei tempi quelli in cui inserivi la chiave sotto il cruscotto
La giravi ed il motore si accendeva...

Pochi oggetti funzionano
Pile
Candele
Portatili e cellulari, fino a quando la loro batteria li sosterrà
O fino a quando non saranno infettati anche loro  dal virus
E la batteria impazzirà 
O più semplicemente cesserà di funzionare. 

Pandemia causata da un virus elettronico
Da un bug che ha colpito ogni elemento  
Pandemia che terrorizza molto di più di quella del Covid19

Si è sempre fantasticato su una futura ribellione 
Delle macchine sull'uomo
Ma non si poteva immaginare che fosse l'uomo invece a creare 
Un virus che potesse infettare dai satelliti a tutti i congegni elettrici ed elettronici
E che fosse così sciocco da portarlo nello spazio 
E  lì per errore diffonderlo.

L'Universo 
Colmo di satelliti
Diventa per quel virus
Uno straordinario banchetto celeste
E con il crollo dei satelliti tutto va in tilt:
Informazione, luce, tutto.

Questa pandemia sarà l'ultima
Terrore, violenza
Disordini
Niente più è sotto controllo
Questa volta non si potrà imporre la calma ai cittadini
Questa volta non servirà a nulla il lockdown

Attesa infinita
Nella speranza che ci sia un antivirus
Che non si perdano dati importantissimi
E che il blackout non sia perenne
Anzi abbia breve durata. 

Scatta il drammatico conto alla rovescia
Parte il cronometro:
Una clessidra  
Unico elemento che può segnare il tempo
Scandendo i minuti che mancano all'oblio

Pochi granelli di sabbia ancora
L'ultimo in questo istante
E l'umanità è...….

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 24 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta® : "Amazzonia"

AMAZZONIA

Disboscamento incessante
Rapido
Costante
Impietoso

Cimitero naturale
Nasce sulle spoglie degli alberi tagliati
Sui rami abbandonati dei tronchi rapiti
Nasce sui resti di aree una volta coperte dalla vegetazione
Inaccessibili al sole
Ed ora spianate irrimediabilmente
Da ruspe incuranti del dolore e della devastazione
Che alberi e animali subiscono.

E poi ci sono loro
Gli abitanti dell'Amazzonia
Tribù situate all'interno di questa foresta ferita
Per proteggersi dall'incedere del progresso
Nascoste per conservare le loro tradizioni,
E che ora
Vengono sfrattate dai loro luoghi
Dalle loro vite
Dalle loro tradizioni.

Ma il legno serve
E le ruspe avanzano
Tranciano piante secolari
Cancellano l'habitat di molti animali;
Si tratta in sostanza
Di un genocidio ambientale.

Amazzonia annientata
E come napalm
Le ruspe non ascoltano il grido d'aiuto della terra
Ed imperterrite proseguono lo loro opera
E quella che un tempo era un foresta viva e rigogliosa
Oggi è solo un triste cimitero a cielo aperto
Senza neanche bare con un nome
Ma raffazzonate fosse comuni
Dove addormentarti per sempre in pace
Quella pace che in vita ruspe avide e fameliche
Ti hanno negato,
Dove andare a morire
Che tu sia pianta
Animale o uomo

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 22 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "È Tardi"

È TARDI

Ritmo costante
Accelerato 
Poi di nuovo regolare,
Inquietante

Frastuono che intimidisce
Treno che scorre sui binari
Scandendo il tempo del tuo destino

È il treno della vita
È lui a stabilire la tua fermata.

Treno privo di macchinista
Indipendente
Incontrollabile
Non sai quando ci scenderai
Non sai se e quando ti permetterà di salire.

Freccette acuminate
E tu ferito e sanguinante
Guidi come un demone impazzito per scappare dall'inferno
Per fuggire dal luogo del misfatto subìto senza sosta 
Fino alla tua terra d'origine.

È tardi per pentirsi
È tempo perso chiederle di scusarsi
La Vita va di fretta
Deve gestire tutte le nostre pallide esistenze

È troppo tardi 
La stanchezza si impossessa della nostra testa
Le nostre membra non hanno più voglia di danzare
La Pandemia ha affievolito le poche forze rimaste
Le ha annientate.

Osservare l'orizzonte malato
Perduti nel cerchio magico di un illusionista buffone
E dei suoi lacchè
Osservare le stelle
Soffocate dalle luci accecanti della città
E tu 
Schiacciato da un mondo finto ed ingannevole
Avvolto da marce paillettes 
Soffochi lentamente
Avvolto nella luce falsa e bugiarda
Di un mondo che non sa comunicare
Non sa amare
È costantemente in apnea
Non riemerge mai per respirare
E soprattutto non sa rallentare.

È tardi per pentirsi
È tardi per chiedersi come è potuto accadere
Non è tardi, ancora, per cambiare questa realtà.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 19 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Sassi"

SASSI

Roghi terrificanti
Esplosioni laceranti
Suoni disarmonici di mitragliette
Carri armati che avanzano seminando morte
Aerei bombardano civili innocenti.

Tu
Tu che credevi che questa realtà non ti avrebbe toccato
Tu che pensavi che questi scenari d'orrore non ti avrebbero riguardato
Tu che eri certo che la crisi mondiale non avrebbe influito sulla già traballante pace
Ora sei un coniglio bagnato ed impaurito
Nascosto come un bimbo dietro una colonna 
Sotto la carcassa di un'auto bruciata.

All'odio
alla superbia e all'ignoranza della maggioranza assoluta del popolo
Si sono sommate disperazione, paura e rancore
Frutto degli strascichi della pandemia 
Risultato di un blocco delle attività mai visto prima

E tu ti illudevi che non sarebbe mai successa un'altra guerra mondiale
E pensavi che questa traballante pace sarebbe stata sufficiente per scongiurare
Un pericolo di tale portata

Tu che non hai minimamente compreso
Che in tutti questi anni
Avete fatto l'errore di costruire la casa della Pace sui sassi

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 17 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Quelle Come Te"

Ispirata da un fatto di cronaca nera accaduto negli USA alcuni anni fa.

QUELLE COME TE 

Una domanda banale 
Una risposta senza senso 
E la pazza urla

I suoi occhi fuori dalle orbite 

Si alza 
Minaccia
E poi mette le mani addosso a tutti 
Perde il controllo
Come una pazza psicopatica 
E la paura si impossessa degli astanti

Abbranca una bottiglia 

La impugna con intenzioni pericolose
Rincorre suo cognato e un'altra ragazza 
Entrambi innocenti.

Nel correre calpesta inciampando 

La caviglia di quella ragazza.

Una pazza

Psicopatica 
Ignorante e violenta 

Quelle come te

Andrebbero uccise 
Ma con un'esecuzione per nulla indolore 
E spero che tu muoia presto 
Perché quelle come te
Vanno portate all'estinzione 
Per quelle come te 
La pietà non può essere contemplata.

DANIELE VERZETTI  ROCKPOETA®

lunedì 15 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Yeh Yeh!"

YEH YEH!

Convocazione degli Stati Generali
Come prendere in giro la gente
I big a distanza rigorosa di sicurezza
Mangiano a spese nostre
Fanno briefing e riunioni
Ufficialmente per salvarci
In realtà per sperperare tempo e denaro.

Il Premier Azzurro
Aspetta la sua Cenerentola Von Der Leyen
Che non solo non perde la scarpina
Ma è più somigliante alle due sorellastre 
Ed è cattiva ed acida come la strega di Biancaneve.

La moglie di Shrek ha fatto carriera
Ora dirige il governo tedesco ed europeo
Mentre i nostri ministri sembrano tutti macchiette dei film di Totò.

Sarebbe un affresco perfino divertente
Se non fosse che la gente è allo stremo
Se non fosse che si rischia la rivolta sociale
Perchè paura e disperazione 
Sono una miscela esplosiva potentissima.

Ed ecco che escono per la prima conferenza stampa congiunta
Il nostro Premier Azzurro e Cenerentola:
Parla soprattutto lei
Quasi un monologo 
Interrotto saltuariamente
In perfetto inglese da una semplice frase del nostro Premier Azzurro
Con cui annuisce e mostra di apprezzare quanto detto da Cenerentola
Frase sempre uguale
Sempre quella
Sempre la stessa:

"Yeh, Yeh
I say yeh yeh"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 12 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Futuro Ignoto"

FUTURO IGNOTO

Come le onde
I pensieri si rincorrono e si confondono
Biglietto di sola andata
Perdita di tempo
Non comprerò fiori da deporre sulla tua tomba
Non perderò tempo a pulire la tua fioriera
Tradito dalla tua simulata salute e millantata serenità.


Ripresa economica inesistente
L'avvenire di un intero popolo cancellato
Mani alzate in segno di resa
Saracinesche abbassate definitivamente
Chiavi dei locali gettate via
Bandiera tricolore ammainata 
E poggiata malinconicamente sull'Altare della Patria

E la tua tomba
"Futuro Ignoto"
Accanto a quella del milite
Anch'egli sconosciuto nel nome
Ma almeno esistito nella realtà;
Lui infatti rappresenta tutti quei caduti senza un nome
Tu invece rappresenti un qualcosa che non è successo e non accadrà mai più

"Futuro ignoto" è scritto sulla tua lapide
Più corretto sarebbe stato riportarvi "Futuro cancellato"
Non pervenuto. 

Come una valanga
I miei pensieri si rincorrono 
E vengono travolti come alberi e casolari
Situati lungo il percorso della valanga stessa. 

Giustizia malata
Scandalo nelle alte sfere
Corruzione di magistrati
Scarcerazione di boss mafiosi
Processi giusti solo per chi può permetterseli

Uno, due, quindici
Ventuno, quarantacinque, ventisette...
Cinquina!

Giustizia,
Eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge
Rispetto dei diritti,
È come giocare a tombola
Vengono estratti i numeri e speri 
Che siano quelli presenti nella cartella a te assegnata

Se sei stato più fortunato
Che hai potuto almeno scegliere

Questo quando sei tra i privilegiati
Dotati di almeno una cartella
Molti non ne hanno neanche una
E giocano non sapendo di non avere alcuna chance di vittoria. 

Poi ci sono quelli che non solo hanno più cartelle
Ma tengono anche saldamente in mano il sacchetto per estrarre i numeri
E casualmente sono proprio i loro ad uscire
E sempre casualmente scopri
Che ci sono solo i loro numeri dentro il sacchetto. 

Povertà non fa rima con giustizia ed equità
Non si avvicina neanche a creare una lontana assonanza.

Vita in Italia
Gioco truccato
Dadi truccati
Regole violate
Speranze negate
C'è futuro al di là di questo muro di gomma?
Si può trovare una parvenza di avvenire oltre questi confini? 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 10 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Vera"

LA VERA

Sono in fila
Come tanti altri
Ogni giorno una fila diversa
Come e più di prima 
Quando in coda eravamo solo meno distanziati
E senza mascherina
Ma tutti anche oggi abbiamo gli occhi bassi
Tutti anche oggi abbiamo la faccia buia.

Sono in fila
Davanti a me il Banco dei Pegni.

Volevo andare da "Compra oro"
Ma ho voluto scegliere di impegnarle
Per cullare una speranza
Anche forse solo una patetica illusione
Di poterle recuperare.

Due vere d'oro tra le mani
La mia e quella del mio ormai defunto marito
Perso due anni fa. 

Ho 58 anni
Ancora pochi anni alla pensione
Pochi ma oggi troppi.

Al momento io non posso tornare al mio lavoro
Al momento il negozio dove lavoro è chiuso
Quindi solo qualche centinaio di euro di cassa integrazione 

Sola
Senza genitori che possano darmi una mano
Posso solo fare questo passo.

Che Dio mi perdoni
Se non riuscirò a recuperarle
E tu Giovanni da lassù non biasimarmi
Girati dall'altra parte e perdonami.

È il mio turno
Due vere d'oro valutate in totale 340 euro.

Pochi attimi eterni per valutare cosa fare
Poi la decisione:
Impegnare due oggetti d'amore così preziosi
Per una cifra così umiliante 
Non lo accetto
Per il rispetto e l'amore per mio marito
Per quel barlume di dignità che ancora mi resta.

Stasera la mia cena sarà un pomodoro ed un bicchiere d'acqua
Una cena frugale
Domani vedremo

Intanto attendiamo che le promesse del Premier Azzurro 
Trovino concreta realizzazione
Prima che sia troppo tardi. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 8 giugno 2020

L'angolo del Rockpoeta®: "L'aquilone"

L'AQUILONE 

Vola alto
Imbrigliato nella rete 
Come i suoi sogni 
Liberi di volteggiare nel cielo
Ma legati saldamente al.loro proprietario 
Prigionieri ma al contempo  senza catene.

Vola alto
L'aquilone 
Uno spago  bianco 
Lo controlla e lo trattiene,
Vola alto portando con sé 
I sogni del suo padroncino
Cullandoli tra le pacifiche correnti dei venti
Imbrigliandoli nella sua tela.

E tu querido angelito 
Devi avere cura del tuo aquilone 
Luogo nel quale si custodiscono i  tuoi sogni 
Non lasciare mai che la corda si spezzi
Impedisci a chiunque con le unghie e coi denti
Di rubarti i tuoi sogni 
Di sottrarti i tuoi desideri. 

Vola alto il tuo aquilone, Julio,
Vola insieme ai tuoi sogni
E la tua fortuna. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 5 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Z…Come ZERI"

Z... Come ZERI

Noi siamo gli Zeri
Le nullità 
Gli schiavi che producono per voi.

Noi siamo gli Zeri
Come zombie che però respirano

Camminiamo normalmente
Pensiamo e parliamo pure
Ma non abbiamo diritti.

Noi siamo gli Zeri di questo mondo globale
E non sappiamo allearci tra noi
E non ci proviamo neanche
D'altronde qualunque cosa sommata a zero
Dà zero 
E moltiplicata per zero dà sempre zero.

Ma in realtà ci siamo lasciati portare via tutto
Anche la dignità
E forse non comprendiamo che tanti Zeri che si uniscono
Fanno tante unità singole che a loro volta fanno collettività
E che soprattutto
A loro volta fanno volume, numero e maggioranza

Salve
Siamo Gli Zeri
Ultimo anello sociale della catena economica mondiale
Figli di un dio minore
Ma da oggi esseri con una nuova coscienza 
Da oggi esseri ribelli
Con tanti 1 a precederci
Noi unità di vita e di lotta
Per un futuro diverso.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 3 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta® "Credito Sociale"

CREDITO SOCIALE 

Oggi compio 18 anni
Sono finalmente maggiorenne
E mi spetta dallo Stato il mio regalo.

1000 punti 
Un credito sociale 
Da gestire con saggezza e rispetto del potere.

Getti un mozzicone per terra
Perdi 50 punti
Attraversi col rosso 
Perdi 100 punti
Esprimi un dissenso sulle linee politiche 
Del partito unico
Non oso pensare quanti punti resterebbero.

E se il mio punteggio scende 
Sotto un certo limite 
Divento un reietto sociale 
Non posso utilizzare il mio libretto di risparmio 
Mi viene sensibilmente ridotta 
La mia libertà di movimento 
E la mia immagine  
Messa alla gogna
Viene mostrata 
Ed esposta al pubblico ludibrio
Negli ingressi di tutte le multisale

Fantascienza?
Idea visionaria di uno scrittore fantasy?

No, è realtà.

Siamo in Cina
43 città tracciate 
Cittadini schedati 
E dotati dei fatidici 1000 punti iniziali
Punti che puoi incrementare 
Per esempio con comportamenti delatori
E tenendo una condotta esemplare 
A discapito del tuo libero pensare.

Esseri umani 
Ridotti a robot in carne ed ossa
Soldati in abiti civili 
Schiavi con una tessera a punti
Che devono onorare per il loro  bene.

"Viva la libertà e la democrazia 
Stop alla dittatura di Pechino "

Tessera azzerata 
Non esisto più 
E vivo tra la drammaticità di una vita
A scartamento ridotto 
E la paura 
Un giorno 
Di essere prelevato a forza
E sparire così non solo socialmente 
Ma anche fisicamente.

18 anni
1000 punti
Ed il tuo incubo ha inizio. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 1 giugno 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Sergio"

Potrebbe sembrare una mera provocazione, ma attenzione, il malcontento è tanto e se non lo si placa poi può prendere direzioni pericolose ed è proprio questo che voglio mostrare con questa poesia

SERGIO

Giro l'angolo
Fiato corto
Rincorso dalla crisi e dalla rabbia.

Mi chiamo Sergio
Ma il mio nome come quello della mia cellula
Non sono di alcuna rilevanza
Noi per voi siamo solo i vostri salvatori
Ed anche i salvatori di noi stessi.

Abbiamo creduto che il nostro impegno
La nostra dedizione e lo spirito di sacrificio sarebbero bastati
Che lo Stato ci avrebbe sostenuto

Tutte sciocchezze
Se sei un pesce piccolo
Non hai chance di salvezza
Non sei considerato
Vieni salvato solo a parole
Ma se sei un colosso
Magari con sede in un Paradiso fiscale
Allora è diverso
I soldi vengono dati a chi i soldi li ha già.

Giro l'angolo
Incontro il mio contatto
Breve cenno d'intesa

Vedo la merce
Va bene
È la stessa che durante il collettivo di ieri sera avevamo approvato:
È maneggevole 
Spara a ripetizione
Ed è facile da nascondere.

Compravendita che va a buon fine
Prezzo equo
Pago e lascio quell'angolo di strada

Mi incammino
Vedo i miei obiettivi
Mi avvicino
Estraggo l'arma
E sparo!

Ora abbiamo
Un Premier di meno
Un Amministratore Delegato di meno
E un inizio di rivoluzione armata
Perchè questo è solo l'inizio.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®