I sintomi sono gli stessi. Crisi, disoccupazione, una multinazionale (la Ford) che nel suo impianto impiegava in passato fino a 40.000 lavoratori e che oggi invece ne ha solo 4.000.
Un paese piccolo, oserei dire di provincia, gente che si sente minacciata dal costante arrivo di quelli che chiamiamo "extracomuniatari". Si sente minacciata per il lavoro, dalla loro semplice presenza. Dalle case che vengono loro date priviliegiandoli o forse semplicemente mettendoli alla pari dei concittadini ivi residenti da generazioni...
Forse non lo immaginerete mai, ma siamo a Dagenham in Inghilterra, poco fuori Londra e non in Italia.
Stupiti? E' vero che in Europa abbiamo avuto reazioni xenofobe forti che hanno portato ad autentiche rivolte come poi é accaduto in Francia per esempio, ma é anche vero che forse in Inghilterra non ce lo saremmo in parte aspettato.
Soprattutto, almeno per quanto mi riguarda, non avrei mai pensato che sarebbe potuto nascere in Inghilterra il B.N.P.
BNP é un acronimo che sta per British National Party. Cosa vogliono? Più lavoro per gli inglesi (nella fattispecie per i cittadini di Dagenham) rimpatriare gli illegali e fermare l'immigrazione.
Non vi sembra di avere già sentito queste proposte? Magari qui, da noi, dalla Lega?
Certo, neanche gli inglesi più stolti e obnubilati dalla birra bevuta al pub nonché accecati dalla rabbia, penserebbero mai a creare la "British Padania" per es. Creando lo Stato del Sussex. A quel livello non ci arrivano neanche loro. Sono molto orgogliosi di essere Britons. Ovviamente parlo degli inglesi e non faccio riferimento a scozzesi e gallesi i quali però vorrebbero essere anch'essi uno Stato e non dividersi al loro interno come tante Signorie....
Questa notizia di cui vi sto parlando l'ho letta ed appresa dal Time magazine di fine marzo e mi ha colpito al punto dal volerne discutere qui in questo spazio con voi.
Credo infatti che una piccola e scontata riflessione debba esserci: il fatto che da noi le Lega si esprima in modi anche talvolta "ruspanti" non significa che debba essere sottovalutata. Molti purtroppo si ritrovano in quanto viene affermato dai fazzoletti verdi. E la sinistra in parte ha le sue colpe perché una cosa vera Tosi (Sindaco di Verona se non erro e leghista) nell'ultima puntata in ordine temporale dell'Infedele di Lerner l'ha detta: loro sanno ed hanno saputo (magari nel modo sbagliato se volete o forse anche no, dipende da situazione a situazione credo) catturare i consensi dei precari e di molti lavoratori che si sentono a rischio licenziamento e non vengono minimamente considerati. E' vero che tutto questo non deve creare un alibi per scegliere la Lega e certi suoi atteggiamenti, ma il dato di fatto - e questo io sto analizzando - é, mi pare, incontrovertibile e non lo si può negare che ci piaccia o no.
Penso a quei lavoratori sardi che stanno occupando da più di 40 giorni se non erro l'Asinara (e non sono leghisti lol) per proteggere se stessi e le loro famiglie dal baratro. I media si stanno adesso interessando a loro ma ancora nulla succede di concreto. Eppure non hanno iniziato ieri questa loro forma di resistenza...
Allora, credo di poter affermare, se volete un pizzico provocatoriamente, che é proprio dell'estblishment di sinistra (o pseudo tale quando parliamo del PD) nonché degli altri partiti esistenti, la colpa principale per questo humus che ha portato a questi atteggiamenti xenofobi.
Da un lato infatti abbiamo un disinteresse generale per la condizione dei più poveri, dall'altro un eccesso anche di buonismo (questo più a "sinistra") che infastidisce coloro che vedono in realtà che non si può, come ho già detto più volte, generalizzare anche in senso positivo. Una etnia non può essere tutta fatta di assassini e persone malvagie ma neanche interamente di Santi....
Credo che il dato da considerare, non é capire dove stiano andando i Governi (il B.N.P. é di fatto un partito appena nato che cercherà di avere e trovare consensi mentre la Lega é già più affermata, radicata e storicamente datata) ma più di tutto avere il polso della gente e di cosa prova, avverte, vuole e quindi, se si stanca, di come può anche essere disposta ad ottenerlo.
Ed allora, mi chiedo, esiste un rischio concreto anche a medio terimine, di vedere nascere e svilupparsi partiti non di estrema destra come Le Pen in Francia, ma di fatto "puliti" e "moderati" (almeno per come vogliono affermare di apparire) che possano farsi strada perentoriamente in Europa per tinteggiarla di colori diversi ma non mischiati, ossia "ognuno a casa propria"? C'é spazio per un'Europa non più arcobaleno nel colore della pelle e nella possibilità di lavorare al di fuori del proprio Paese d'origine? Esiste la possibilità che possa in parte frantumarsi lo stesso principio di Europa unita e di circolazione non dei beni ma del "materiale umano" ossia delle persone stesse (addirittura europee) per studiare e/o lavorare?
A voi la risposta a questi quesiti. Io dico solo che mi sento sempre più come un astronauta uscito per riparare un danno alla navetta e che ha visto rompersi il cavetto che lo collegava alla stessa e quindi giace alla deriva nello spazio. E chissà che forse vagare nello spazio anche se in stato di incoscienza, sia perfino meglio che rientrare dentro quella navetta...
Daniele il Rockpoeta
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