lunedì 5 luglio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Scala"

LA SCALA

Ecco arrivare Giovanni 
Ecco arrivare Giovanni dentro una cassa modesta
Lo vanno a seppellire i suoi amici e la sua famiglia
Lo vanno a seppellire insieme al gradino
Al gradino di quella scala vecchia e fatiscente
Che ha ceduto
Mentre Giovanni stava salendo
In cima al fienile.

La gente è in silenzio
Non la si sente emettere alcun suono
Ma gli occhi secernono rabbia 
Rabbia e disprezzo per il padrone 
Che quella scala
Una misera scala da pochi spiccioli
Non ha mai pensato di cambiarla.

Quel mattino Giovanni salì su quella scala
Salì su quella scala infida
Cadde e morì

Ecco arrivare Giovanni
Dentro una cassa modesta
Lo stanno portando a seppellire
I suoi amici e la sua famiglia
E lo seppelliscono insieme a quel gradino
Quel maledetto gradino
Che ha ceduto 

Quel mattino Giovanni salì su quella scala
Salì su quella maledetta scala
Cadde e morì. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

30 commenti:

Gus O. ha detto...

La storia di Giovanni viene definita come *Morti bianche*, qualcosa che succede tutti i giorni e sembra che tutto questo sia normale. Si lavora senza il minimo di sicurezza, in nero e per quattro soldi e nessuno controlla.
Leggo il Corsera e trovo:

San Giuliano Milanese, Sara e Hanan lasciate morire agonizzanti nel campo di mais: gli amici sono fuggiti.
(Andrea Galli)
Una ragazza uccisa investita dal mezzo agricolo, l’altra sarebbe stata soffocata dalle esalazioni dei pesticidi: oggi l’autopsia. Il contadino si difende: non le ho viste.

Secondo i dati dell’Inail, tra gennaio e aprile di quest’anno, le denunce di infortunio sono state 171.870 (-0,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), 306 delle quali però con esito mortale (+9,3%).

A fine anno, secondo le statistiche, i morti raggiungeranno 1,200 unità.

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie Daniele per la denuncia poetica - ostinata, tenace, toccante - della tragedia di chi muore sul posto di lavoro perchè l'imperativo categorico è il guadagno e non la salvaguardia delle condizioni di sicurezza dei lavoratori.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Ancora una volta torni ad occuparti delle morti bianche sul lavoro, e fai benissimo.
Purtroppo tanti Giovanni perdono la vita ogni giorno. :(

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS come dico sempre,io di bianco e candido in queste morti non ci vedo nulla.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARiA concordo con il tuo pensiero e ti ringrazio di cuore per le stupende parole sui miei versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA troppi...

Franco Battaglia ha detto...

Ti ringrazio anche io per le tue denunce, come sottolinea Maria, tenaci, costanti, toccanti. Si ricomincia a morire peggio di prima, anche per fame di pil. E' davvero orribile che possa continuare ad accadere senza che davvero si muova nulla a riguardo. Nulla.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO hai ragione fa male vedere quanta indifferenza alberghi nei cuori della gente.

Gus O. ha detto...

X Daniele.

L'uso dell'aggettivo "bianco" allude all'assenza di una mano direttamente responsabile dell'incidente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS vero ma non sai quanti però lo intendono in quest'ottica e cmq sono morti sul lavoro senza colpevoli. Io il bianco associato al male lo vedo un accostamento furbo

Mirtillo14 ha detto...

Molto bella e toccante !! Una morte sul lavoro, per l'incuria di chi doveva garantire una sicurezza che, in realtà, non c'era proprio. E quanti "Giovanni" ci sono stati, ci sono e ci saranno, prima che cambi qualche cosa ? Troppe persone hanno perso la vita sul lavoro, non è possibileche non ci sia sicurezza e che il posto di lavoro si trasformi in una trappola mortale. Saluti. Buona settimana.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO non posso che darti ragione

Ariano Geta ha detto...

Certi settori come quello agricolo sono tra i più a rischio, anche perché è un settore ridotto allo stremo dai prezzi stracciati imposti dai grossisti. A volte a lasciarci la pelle sono gli stessi "imprenditori" agricoli più piccoli che lavorano con mezzi ormai in pessime condizioni.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: Hao ragione, il regime è solio usare mezzucci come questo.

Caterina ha detto...

Grazie Daniele che affronti queste tematiche importanti. Le numerose morti bianche spezzano il cuore. Quanta ingiustizia in questo paese. Ogni volta non si risolve mai niente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FARFALLE LIBERE: grazie per le tue parole

carlos portillo - podi-. ha detto...

Parli della morte di Giovanni Biondo, lo scorso gennaio? Cadde da una scala da otto metri di altezza mentre potava un albero,

Ciò mi porta in mente quando sono stato a Viareggio, lì c'è una statua in memoria de Matteo Valenti, un giovane operaio morto per forti ustioni ai pochi giorni di iniziare a lavorare in una fabbrica. Ma la giornata prima, a Carrara, c'ebbe un altro incidente che uccise un altro giovane operaio, schiacciato da un blocco di marmo. Aveva un contratto di 6 giorni...

podi-.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CARLOS: anche lui, di fatto parlo di tutti coloro che sono morti ingiustamente, e che sono morti che erano evitabili. È bastato un gradino, un pezzo di ingranaggio vedibile ad occhio nudo e facilmente sostituibile con un pizzico dibuona volontà.

Mariella ha detto...

La poesia è straziante. Come ognuna di quelle che dedichi a chi perde la vita mentre svolge il suo lavoro. In Italia la situazione diventa ogni giorno più preoccupante ed è così semplice voltare pagina il giorno dopo, fino alla prossima morte. Bravo tu che tieni sempre alta l'attenzione.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Non bisogna mai tacere davanti a queste morti.
Sereno giorno.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: grazie per le tue parole, hai ragione io non riesco ad accettare questa indignazione - spot conclusasi la quale subentra l'indifferenza più totale.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: giusto, mai tacere ma anzi levare alta tutti insieme la nostra voce!!!

fulvio ha detto...

Giovanni, Francesco, Giulia, le morti sul lavoro sono una terribile piaga che il Governo e la politica finge di non vedere tanto i morti non votano.
Scriveva il grande Faber De Andre:lo Stato si indigna si sdegna poi lancia la spugna....
Ciao fulvio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FULVIO lo sai che adesso mi pare che lo Stato non faccia più neanche lo sforzo di indignarsi ed ancor meno di sdegnarsi.

Angela ha detto...

le tue parole mi hanno portato su quella scala, insieme a giovanni. Che sofferenza queste morti ingiustamente ignorate, di persone che accettano di lavorare anche correndo rischi perché magari, in quel momento, quel lavoro è l'unica àncora cui aggrapparsi per sopravvivere, per portare il pane a casa. E fa rabbia pensare che c'è chi marcia sui bisogni della povera gente, che si trova a morire per il lavoro, che è chiamato diritto inalienabile ma che ancora troppo poco e tanto male viene garantito e tutelato...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANGELA hai sempre parole importanti e profonde quando commenti i miei versi, grazie. Peccato che recensisci libri e non blog.... 😁

Vivì ha detto...

Una morte naturale è sempre dolorosa per qualcuno, una morte sul lavoro è una tragedia che dovrebbe coinvolgere e far indignare tutto il paese. Buona serata.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VIVI concordo in pieno

Patricia Moll ha detto...

In un paese civile, per lo meno ritenuto civile, morire di lavoro è osceno.
E ancor più osceni sono quei "grandi" imprenditori che sanno solo pensare alle loro tasche e se ne fregano della sicurezza più elementare
Viva i grandi (im)prenditori italiani!
Come vedi ho messo im tra parentesi perchè sono solo capaci a prendere sovvenzioni e basta

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: concordo con ogni tua parola!