NO NAME, ONE NAME
Corro
Con la mente
Ascolto voci di luoghi senza nome
Sussurro loro il mio disappunto
Nascondo loro la mia disperazione.
Voglio imparare
A non avere male
A non sentire le mie gambe dure come mattoni
Solo perchè la mia testa non le vuole liberare
Da questa gabbia
Con sbarre fatte di lacrime.
Voglio spaziare
Dentro aree ampie e rigogliose
Voglio camminare dentro labirinti
Perdermi nella luce dei loro diabolici vicoli
E deviazioni assenti
Direzioni senza indicazione alcuna
E percorsi senza nome
E continuo a correre
Senza fiato
Senza sosta
Crampi alle gambe
Arranco
Stringo i denti
Mordo le labbra
Ma non rallento
Voglio un mondo alternativo
Dove nessuno
Nessuno ha un ruolo predefinito
E preventivamente assegnatoli dalla società
Fin dalla sua nascita
E voglio una società alternativa
Immaginaria
Visionaria se preferite
Dove arte e sogno
Riempano l'aria di suoni
Immagini
Ed idee coraggiose ed avveniristiche
Una società senza quartieri ghetto
E quartieri militarizzati e protetti fino all'esasperazione
Voglio una società senza nome
Una società non rigida e schematica
Ma liquida e libera
Una società che invece abbia un nome
Uno solo:
UTOPIA.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
27 commenti:
Ormai ti leggo e ti vedo contemporaneamente. Le tue poesie sono sceneggiature e scenografie. Te le leggo addosso e dal tuo cuore che le partorisce con quella sana e fantastica ingenuità che solo un animo bimbo potrebbe partorire. Ma tu sei ben adulto, sai bene cosa è la sofferenza, e ti auguri un mondo utopico vestito di bellezza, della tua bellezza, quella che - nonostante le denunce, le grida costanti verso le offese del mondo - coltivi con la tua sensibilità e auspichi per tutti noi.
Ma io sono già in quella UTOPIA. Per ora solo nella mia immaginazione, come in te, come in tanti...
Uniamoci allora, sproniamo le menti, affinché tutto ciò esca dai nostri sogni e si realizzi. 😉
Bacio e buona giornata Daniele. Grazie!
PER FRANCO Grazie queste tue parole mi hanno commosso enormemente. Diciamo che ho la vista "annebbiata ",...
No, non è utopia che si chiama la tua società, ma progetto.
Deve chiamarsi progetto. 😘
PER PIA certamente, dobbiamo spronare l'umanità intera per raggiungere questo obiettivo così importante
PEr CLAUDIA Progetto mi piace tantissimo
L'utopia può diventare anche realtà, ma ci vuole tanta buona volontà.
Sereno giorno.
PER CAVALIERE vero buona volontà ed impegno
Per cambiare bisogna che a correre ci siano tutti.
Una poesia magnifica.
Complimenti Daniele.
Questa poesia è stupenda. Mi ha fatto venire in mente l’immenso capolavoro di John Lennon, “Imagine”. Un mondo libero, senza confini, senza etichette... “ you can say I’m a dreamer, but I’m not the only one”.
Chissà se verrà mai un giorno in cui il tuo sogno diventerà realtà. Per ora è sicuramente un’utopia... purtroppo
Io ormai ho smesso di credere alla possibilità dell'Utopia. Credo però in tanti piccoli miglioramenti costanti, anche se purtroppo talvolta affiancati da peggioramenti in altri aspetti dell'evoluzione umana e sociale. In generale, sono diventato un pragmatico.
PER GUS: grazie Gus! È vero dobbiamo correre tutti e nella stessa direzione
PER FARFALLE LIBERE: lo so, spero un giorno sia realtà
PER ARIANOma il pragmatismo non è una cosa brutta solo che troppo pragmatismo soffoca i grandi sogni.
II tuoi versi sono perfetti e descrivono la società odierna in ogni particolare. Se vogliamo accantonare la parola 'utopia', sostituiamola con 'sogno'
PER CRISTIANA sogno è una bella parola mi piace.
Caro Daniele, io ho vissuto di sogni meravigliosi e di utopie spesso irrealizzabili ma oggi mi sono rimasti gli incubi.
Ciao fulvio
PER FULVIO: vero perchè non ce li hanno fatti realizzare ma ora è il momento di riprovarci.
Io direi che partendo dall'utopia, si possa passare attraverso sogni e speranza per arrivare al futuro.
Speriamo.
Penso in effetti che si tratti di pura utopia, però parlare di certi sogni non può che far bene. Immaginare una società migliore di quella in cui si vive non è di certo reato, anzi, significa non rassegnarsi mai alle cose come sono.
PER MARIELLA bellissime sunto.
PER LA DAMA BIANCA giusto io non mi rassegno mai.
PER VALERIA lo spero anch'io
Utopia, non so certo sarebbe bello scrollarsi di dosso tutte quelle cose inevitabilmente ci attaccano fin dalla nascita, come non farsi condizionare?
PER CARMINE: facile non lo è ma in realtà è proprio crescendo che si rischia di più l'indottrinamento perché spesso i ragazzi non ascoltano i genitori o cmq hanno mode e correnti di influenza diverse da quelle dei loro genitori.
La libertà di non farsi condizionare da niente e nessuno!
Magari! Ma prima o poi nella vita capita a tutti
PER PATRICIA: sarebbe importante che tutti noi ci provassimo
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