mercoledì 2 giugno 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Mio Trattore"

Morti sul lavoro, non se ne parla mai abbastanza ma, soprattutto per quelle di cui tratterò oggi in questa mia poesia, non se ne parla mai. Agricoltori morti sul lavoro, spesso per colpa di trattori obsoleti che si ribaltano e li schiacciano, agricoltori che non vengono sorretti dai governi neanche nel dare loro degli incentivi per potersi permettere semplicemente un nuovo trattore, il loro trattore... Ah quasi dimenticavo buona festa di questa simulata e penosa cosa che chiamano Repubblica...

IL MIO TRATTORE

Eccomi solo con lui
Il mio fedele bestione:
Quattro ruote enormi
Ed io sopra di esse.

È come un TIR
Solo sensibilmente più lento
E poi non deve fare grandi percorsi
E non sempre
Anzi quasi mai
Su strade asfaltate
Ma in mezzo ai campi che coltivo

È un mio fedele aiutante
Un valido alleato
Ma
Non per colpa sua
Anche il mio più pericoloso ed acerrimo nemico

Io 51 anni compiuti
E da oltre trentacinque sui campi
E lui che non mi ha mai abbandonato
Da quando ho iniziato a faticare sotto il sole

Lui che non ho potuto mandare in pensione
E sostituire con un suo "collega" più nuovo e sicuro

Trentacinque anni di lavori sui campi
E sempre lo stesso trattore
Ma
Come me
Più stanco
Logoro
Acciaccato 

Ed allora 
Può accadere
Che un pomeriggio
Uno dei tanti, soliti, 
Caldi pomeriggi assolati
Per cause ancora in via d'accertamento
Ti sei ribaltato
Non hai più retto gli sforzi a cui eri sottoposto
E nel ribaltarti
Mi hai travolto
E schiacciato

Sono morto all'istante
Ma non gliene faccio una colpa

Che colpa può averne lui
Se da anni ormai
Chiediamo al governo di aiutarci
Con fondi
Incentivi
Sgravi fiscali
Insomma con ogni mezzo possibile
Per permetterci di rinnovare il nostro 
Oramai obsoleto ed insicuro parco di veicoli agricoli?

Che poi 
Detta così sembra che noi si abbia 
Una rimessa piena di trattori 
Un po' come i ricconi con le auto di lusso
Ma la realtà è diversa
Di tratatori ne abbiamo uno 
A volte due
Ma sono sempre veicoli di venticinque anni fa
Non più sicuri
Non più efficaci e produttivi
E che cerchiamo di far durare il più possibile
Perchè comprarne un altro nuovo di zecca
Senza incentivi governativi
È impossibile.

Sono morto sul colpo
Schiacciato dal mio fedele ed incolpevole trattore
Proprio come tanti altri miei amici
Anche loro costretti a subire una fine analoga
Costretti a morire sul lavoro
Obbligati a morire su quei campi che sono stati
La loro intera vita
E che sono stati anche la mia.

Mi spiace dover lasciare così
Mia moglie Giada
Ed i miei due figli Luca e Sandro

Unica mia piccola consolazione:
Ora anche tu 
Mio fedele alleato
Mio compare di tante giornate assolate
A faticare sui campi
Potrai finalmente
Concederti un pieno e meritato riposo
Guadagnato sul campo in tutti questi anni.

Quanto a me
So già che mi stanno aspettando trepidanti
I meravigliosi campi del Paradiso
Dove sicuramente 
Non troverò mezzi obsoleti e mortali
A sostenermi nel mio lavoro
E cioè 
In quella che è stata comunque
La passione della mia intera vita.

E chissà se un giorno
Ritroverò anche te mio fido aiutante
Te 
Vecchio rottame con dentro un'anima onesta
Che ti posteggerai accanto alla mia finalmente felice,
Sorridendomi

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

28 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Sono riprese le attività, sempre più frenetiche e incuranti della sicurezza che rallentano la ripresa, il guadagno, il PIL. E aumentano di nuovo i morti. Non per covid, ma per avidità.
Riusciremo mai a vivere sereni di sola pacatezza d'animo? Cosa dovevano insegnare questi due anni di incredibile affanno? Cosa non riusciamo ad imparare?

Pia ha detto...

Hai mostrato molto bene i sacrifici di chi spesso non si conosce e di come la loro sicurezza non è minimamente contemplata.
È un mondo che conosco perché ho tanti amici e parenti che hanno scelto d'intraprendere questa vita difficile, fatta di estremi sacrifici e spesso pericolosa. Loro mi hanno raccontato di tanti che hanno perso la loro di vita proprio nel modo in cui lo hai raccontato con la tua sensibilissima e veritiera poesia.
È vero, non sono abbastanza protetti. Le lotte che varie associazioni hanno intrapreso sono state sempre molto lunghe e se hanno avuto una pur minima considerazione vincendo qualche piccola e timida battaglia lo devono solo a loro ed alla forza di volontà che hanno sempre avuto in ogni situazione.
Ma è troppo poco e continuano a morire, ferirsi gravemente col rischio di perdere l'unica via di sostentamento.
Si dovrebbe fare di più e meglio, anche perché, se continua così, perderemo chi ci dono i prodotti naturali migliori. Tanti figli hanno rinunciato a seguire i loro padri e scelgono lavori diversi. Se rinunciano in tanti è proprio perché non sono giustamente tutelati e perché sanno che i loro sacrifici sono poco renumerativi.
Forse sarebbe che tutti capissero e lottassero di più ma io, a dir la verità, vedo maggiormente rinuncie. E giustamente se continua così.
Perdona la lunghezza del mio scritto è grazie dell'opportunità che mi hai dato di esprimere il mio pensiero.
Un forte abbraccio Daniele e nonostante tutto buona Festa della Repubblica. Ciao.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO tutto, tutto non riusciamo ad imparare anzi io direi proprio che non vogliamo imparare.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA non ho proprio nulla da perdonarti
anzi ti dico grazie, grazie davvero per questa tua importante testimonianza nonché per le tue profonde ed ahimé giuste considerazioni.

Gus O. ha detto...

Il mio amico di campagna ha appeno comprato un nuovo trattore con il contributo del 50% a fondo perduto da parte dell'Inail.
Daniele, forze avrà conoscenze importanti.
Un altro che conoscevo aveva un trattore antidiluviano che l'ha ammazzato.
Lavoro duro, senza orari e scarsissimi profitti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS vero a partire dal 2020 ed era per un ammontare di 40 milioni di euro. Dico "era" perchè finiti quei soldi finisce anche la possibilità di usufruire di tali incentivi in quanto era di fatto un bando per cui pochissimi fortunati saranno riusciti ad usufruirne conoscendone peraltro l'eisistenza.. Qui di seguito il link al riguardo https://www.landini.it/incentivi-2020-agricoltura-e-tecnologia-trattori/

Claudia Turchiarulo ha detto...

Non sapevo che non esistessero incentivi in questo settore.
Mio nonno ha fatto l'agricoltore per tutta la vita, però non ha mai posseduto un trattore.
Quando doveva arare i suoi terreni, assumeva un trattorista.
Non so se in termini economici gli conveniva, perché i costi del mezzo e della sua manutenzione sono troppo onerosi. Glielo chiederò.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: chiediglielo ma io so che ci sono molte lotte per poter avere agevolazioni serie e soprattutto non temporanee ossia di breve durata come quella che citava Gus Penso che tuo nonno probabilmente per le poche volte nel suo caso per cui gli serviva il trattore avesse una convenienza economica ad assumere un trattorista.

Mariella ha detto...

Hai fatto benissimo ad occuparti di un settore di cui si conosce pochissimo. Lo stato ancora una volta silente e colpevole. Gli agricoltori sono costretti ad un lavoro estremamente pericoloso e poco remunerativo, oltre che pericoloso. Importante anche la testimonianza di Pia che conosce da vicino quel mondo a cui tutti noi dovremmo essere riconoscenti ogni giorno. Buona Festa della Repubblica🇮🇹

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: grazie, lo sai che ho quel "maledetto viziaccio" di dare voce a chi non ne ha ed a chi ne ha bisogno. Poesia che postata oggi, in occasione di questa ricorrenza credo acquisisca ancora maggiore eco , maggiore forza. Concordo con te, la testimonianza di Pia è stata davvero importantissima.

Anonimo ha detto...

"La terra è bassa" si diceva per far capire quanto sia duro lavorare la terra, ma così è ancor più duro. Non c'è dubbio che i morti sul lavoro (ovunque essi siano) in Italia (non saprei dire all'estero) sembra sempre di più una mattanza. E non importa l'età, ahimè. E' uno di quei problemi che appare per un po' di tempo e poi scompare, apparentemente, nel buio. Intanto la gente muore.

Come al solito non è solo un problema legislativo, le leggi ci sarebbero ma poi vengono regolarmente aggirate creando drammi enormi. Il controllo del legislatore è il primo problema. Quanti ispettori ci sono in Italia per controllare questo settore? E quanta corruzione c'è in questo settore? A volte si sente di imprenditori che pagano per evitare controlli di vario genere...tutto questo sempre sulla pelle di chi lavora. Questa è l'ingiustizia di fondo: "a pagare" spesso è sempre chi lavora. Chi guadagna sa cone sgamarsela, anche se vedo che non mancano gli arresti ma quando il dramma è ormai stato fatto.

Bello questo scritto, è avvincente e coinvolge
Un salutone

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: il problema degli ispettori del lavoro assenti anche perchè sono un numero insufficiente per i controlli è un serio problema che però riguarda più i casi di dipendenti al servizio di un imprenditore il quale può biecamente fregarsene della sicurezza dei suo lavoratori a vantaggio di un suo maggiore profitto. Qui però chi guida il trattore è imprenditore di se stesso e quindi non ha certo voglia di rischiare la vita, Purtroppo norme per agovolare sempre l'acquisto di nuovi e più sicuri macchinari agricoli non ce ne sono e neanche di iniziative continue e non solo spot.

Anonimo ha detto...

Ci vorrebbe un rinnovamento generale nei macchinari e nelle leggi, che non solo può migliorare la situazione ma creerebbe anche la base per lo sviluppo di una nuova economia. Ma vedo molta miopia nella politica. Forse c'è qualche abbozzo di nuova legge, la green economy o cos'altro, ma le singole realtà imprenditoriali rischiano sempre molto di più.
Un salutone

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: la miopia esiste eccome, a volte è sincera altre volte è simulata ed alla fine sono i lavoratori a rimetterci.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Nel settore agricolo, gli incidenti sul lavoro sono molto comuni, versi che hanno fatto ricordare questa piaga.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: ho letto ed è scandaloso.

Ariano Geta ha detto...

Le morti sul lavoro, in generale, stanno diventando un problema endemico nel nostro paese, non è un bel segnale per le nuove generazioni...

fulvio ha detto...

Gli incidenti sul lavoro sono una vergognosa piaga troppo frequente nel nostro bel paese. Le cause sono molteplici e quasi sempre dolose.
Bellissima e commovente la tua espressione poetica.
Ciao fulvio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: no non lo è affatto, in sostanza ci si trova in mezzo tra da un lato il non trovare lavoro e l'altro che avendolo si può morire

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FULVIO: concordo con te

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: vedo che si tratta di una triste realtà estesa in tutta l'Italia. Anche la tua è una testimonianza significativa e preoccupante.

Caterina ha detto...

In questo paese chi lavora duro e fa grandi sacrifici è sempre più solo. Lo Stato è assente. Troppi morti sul lavoro, troppe vittime innocenti. E non cambia mai niente, se ne scrive sui giornali e poi tutto finisce nel dimenticatoio. Oltre che inaccettabile e ingiusto, è enormemente triste.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FARFALLE LIBERE: parole sante

Katrina Uragano ha detto...

Prima di venirmene qui al mare vivevo in campagna.
Ho conosciuto 4 uomini morti così, schiacciati dai loro trattori. Una morte terribile ed improvvisa, atroce. Non ci sono parole.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA: non ci sono o forse sì tre: "non è giusto".

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIEA: Vero e qusto a orrore si chiama omicidio

Maria D'Asaro ha detto...

Ti leggo ormai da anni e ho imparato a conoscere le tue parole poetiche vibranti di sdegno. Ci sono poi quelle che esprimono protesta per l'assurda violenza, spesso di matrice economicista e quindi esecrabile ed evitabile, con toni lirici accorati e dolenti. La tua poesia non può fare a meno di queste due feconde dimensioni ispirative. A mio sommesso avviso, quando l'invettiva è convogliata nell dolore per l'umanità straziata - come in questo caso - tocchi le vette poetiche più alte. Grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA davvero dell'economia parole importanti grazie!