LA STANZA
Gira la stanza
Ruota su se stessa
Mentre io resto immobile.
Non è la mia testa a girare
Non è il mio cervello a perdere colpi
E non ho capogiri o sensazioni di svenimento
E per i più maligni
Sono sobrio.
La stanza gira
Si scompone
Le pareti sorridono aprendosi ed allargandosi
Senza sosta
E la stanza mi invita ad attraversarle
Mi vuole presentare il loro Re.
Fischiettando insieme al vento
Mi incammino lungo un crinale sconosciuto
Mentre la neve e l'aria continuano
Con i loro suoni così diversi
A mettermi in imbarazzo e ad intimorirmi.
Gli oggetti placano la loro sete di movimento
I miei piedi si fanno più pesanti
Ma un arcobaleno illumina la scena
E so che me l'hai prestato tu
Tu che sei tutti i colori della mia vita.
Sembra tutto così apparentemente incomprensibile
Ma basta allargare la macchina da presa
Ed ecco che la stanza che gira è il nostro pianeta ribelle
E noi siamo quelli che, nella migliore delle ipotesi,
Riusciremo solo a rallentare l'inesesorbile
A meno che non afferreremo il nostro personale arcobaleno
E proveremo a cambiare l'ordine delle cose
La nostra realtà.
La stanza si popola sempre di più
E si è come in trappola
Ed ecco che percepisci il disegno assoluto del Re:
Ridurre consistentemente il genere umano.
D'altronde nonostante la nostra acuta e brillante intelligenza
E la nostra cultura
Non saremmo in grado di reggere l'urto
Di un clima cambiato
Di una realtà che sta per superare ogni fantasia che qualcuno
Possa avere mai avuto
E di una inguaribile natura umana votata all'autodistruzione.
Siamo tante facce di uno stesso cubo
Solo che è quello di Rubik
Dove anarchia e babele regnano sovrane
Ed anche se un lato o più si ricomponesse
Avremmo ancora una faccia
Seguita da un'altra singola faccia
E da un'altra ancora
E così via
E ciascuna con colorazioni multiple,
Non sembra esserci verso di ricostituire ordine e disciplina.
Ma le cose cambiarono di colpo
Quando arrivò chi comprese il meccanismo
E quelle facce caotiche presero senso ed ordine
Ma effetto collaterale di quella ricostruzione
Fu l'aver replicato il nostro genoma.
Noi sul momento non capimmo
Le conseguenze gravissime di quella ricostruzione:
Fu una notte memorabile
E noi tutti iniziammo a sperare,
Si poteva uccidere il Re
Si poteva fermare l'inesorabile consunzione della nostra Stanza
Ed il suo inesorabile sfruttamento
Nonchè fermare la nostra rotta in picchiata verso la fine
Solo che ci rendemmo conto dopo pochissimo
Che spesso
Non ci sono veri cambiamenti
E ben presto il Salvatore della Patria
Si erse ad Imperatore Unico della Stanza
Con telecamere ovunque e coprifuoco.
E chi veniva pescato oltre le 22 fuori
Era prelevato a forza, pestato e portato via
E la stanza tornò a girare come prima
Come se niente fosse successo
Scandendo ad ogni giro completo
Il suo countdown verso l'estinzione:
La nostra ovviamente.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
20 commenti:
Siamo sicuri che la vita sia solo oltre le 22? Non mi fisserei sul "vietato", forse è il caso di concentrarsi sul "permesso". E renderlo virtuoso. Altrimenti rischiamo di perdere di vista un obiettivo comune: quello dell'uscirne fuori.
PER FRANCO: no, ma in primis qui non volevo parlare specificatamente del coronavirus. ma, volendo invece affrontare l'argomento, credo che ipotizzare il divieto di vedere perfino i propri genitori anziani a Natale con la propria moglie/convivente sia assurdo e privo di logica. Ribalto il tuo pensiero del commento e ti chiedo; "ma prima di un ipotetico ma dai media supposto 21 dicembre,cambia molto se Tizio, Caia ed il loro figlio vanno dalla Liguria in Piemonte o Lombardia a trovare i genitori di Tizio?"
Dobbiamo sapere che Covid-19. E' solo un virus che anticipa la morte per una piccola quantità di persone che vivono nella Terra. Non ha l'esclusiva della morte. Collabora con l'inquinamento, le malattie, gli incidenti stradali, le alluvioni, i terremoti, le guerre, maremoti, vulcani impazziti, le persone che ammazzano e quelle che si suicidano.
L'enfatizzazione del coronavirus è stato usato da Potere per nascondere lo sfascio del pianeta Terra che è programmato per un certo numero di persone. Sorpassare il limite è la fine, quindi
dobbiamo aspettarci il peggio. L'angoscia che esprimi nei tuoi versi è del tutto giustificata.
PER GUS: giustissimo, i problemi davanti a noi sono innumerevoli e non sono tutti legati al coronavirus, il non vederlo non ci aiuterà a salvarci.
Penso che queste restrizioni siano giustamente inderogabili, se vogliamo liberarci di questa spada di Damocle al più presto. La vicinanza e l'amore si possono anche trasmettere a voce e, per fortuna, abbiamo i mezzi per farlo in ogni momento, anche con un telefono tradizionale. Per quanto riguarda i problemi che affliggono la terra ,per il momento bisogna accantonarli.
Le proteste sono oramai generali, chi protesta perché vuole più restrizioni e chi per un assurdo liberi tutti.
L'aperitivo, le cena, lo sci, le discoteche, le palestre sono tutte cose superflue e il coprifuoco alle 22 durante l'inverno non credo possa disagi.
L'unico vero è grave problema è economico ma spero che questo Governo sappia affrontarlo con competenza e celerità.
Ciao fulvio
PER CRISTIANA: non esiste solo il coronavirus si muore di molto altro senza che venga detto e capita anche che ci siano mastruzzi per cercare di trasformare in morte o malato di covid chi non lo era. Non concordo sul fatto che i problemi della terra vadano accantonati al momento.
PER FULVIO:il fatto che molti di voi si siano soffermati sull'ora del coprifuoco quando la mia poesia parlava di altro è significativo. L'ora l'ho scelta apposta per fare un riferimento ma anche per vedere quanti si sarebbero concentrati a commentare solo quel passaggio. Il problema è economico ma anche di vite umane, negare di vedere i genitori anziani ad una coppia sposata o convivente se in altra regione è assurdo. E poi intanto succederà che partiranno tutti il giorno prima e non potranno essere fermati.
Ammetto di avere letto i commneti sopra , ma io non ero stata catturata dall'orario del coprifuoco delle 22 mentre leggevo i tuoi bei versi.
Mi ha impressionata l'idea di essere manipolati come un cubo di Rubik invece e non saperlo.
Porta pazienza caro Daniele queste restrizioni dovranno finire prima o poi , spero prima ma adesso teniamo duro ,arriverà il momento che potremmo di nuovo abbracciarci.
Sempre emozionanti i tuoi versi.
Eliana
PER ELIANA ed infatti non dovevi esserlo, la mia poesia è a più ampio respiro e mi hanno colpito molto le tue osservazioni sui miei versi. Spero per il resto che queste restrizioni abbiano definitivamente fine molto presto, non si può andare avanti in questo modo.
In realtà forse un mondo così, che giri così, per alcune persone... potrebbe proprio salvarci dall'inesorabile fine a cui siamo condannati^^
Moz-
Sai, fino a quando ci sarà qualcuno che amiamo immensamente, che cii regalarerà un arcobaleno meraviglioso in grado di cambiare la visione della nostra vita, sopravviveremo, lotteremo, non ci faremo annientare.
Da nessuno.
Abbraccio.
PER MOZ i genocidi non hanno mai risolto nulla non so se in questo caso sarebbe diverso. Forse sì se fossimo cancellati tutti
PER MARIELLA è quello a cui mi aggrappo anch'io con tutte le mie forze
Che siamo in troppi, è vero.
Ma non credo ci sia un disegno per ridurre il genere umano.
Sono pensieri dai quali non mi lascio sfiorare.
PER LA DAMA BIANCA: non so se noi abbiamo questo disegno, nella poesia è il Pianeta Terra a pensare a questo e d'altronde ci stiamo eliminando già da soli e non con questo famigerato covid ma con l'inquinamento che porta tumori, disastri amibientali e catastrofi di imponente rilievo. A questo aggiungiamo le guerre, i genocidi, il terrorismo islamico, insomma di ragioni per pensare che siamo destinati all'estinzione ce ne sono.
Sicuramente questo virus, ci ha fatto cambiare non poco, le nostre abitudini.
Saluti a presto.
PER CAVALIERE: vero, ma non si può continuare così all'infinito e cmq abbiamo anche altre problematiche che dobbiamo avere molto presenti per evitare presto altre forme di tracollo.
D'altronde, quali alternative ci sono in questo momento? Dobbiamo solo portare pazienza come hanno fatto i nostri genitori e nonni che per anni hanno dovuto vivere in un paese semidistrutto dove poco era disponibile e anche le necessità più elementari venivano erogate con modalità da campo profughi...
PER ARIANO premesso che questa poesia non parlava del coronavirus o solo di quello, peraltro cmq sul cosa si potrebbe fare si potrebbe aprire un vaso di Pandora. Divieti rigidi perché vuole solo vedere i suoi genitori a Natale salvo poi a riaprire in presenza superiori al 75% nonché aprire gli impianti di sci per far fare la settimana bianca in ritardo. No comment
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