mercoledì 9 settembre 2020

L'Angolo del Rockpoeta®:"Neve D'Agosto"

NEVE D'AGOSTO 

Ricordi
Camminavi su una strana cenere
Quasi sembrava neve
Neve d'agosto
Silenzio irreale dopo quella luce e quel boato
Un fungo di fumo
Annullatosi sulla vostra pelle.

Ricordi
Camminavi in mezzo a persone sciolte
Case, alberi, automezzi
Tutti liquefatti
E non sentivi il dolore
Di quella tua pelle screpolata
Di quelle spalle rosse e piene di bolle
E della tua faccia stravolta
Con una bocca scheletrica e scarnificata.

Non sentivi il dolore delle piaghe sulla tua pelle
Accecato dal dolore e dal senso di annientamento
Nel guardare il paesaggio inghiottito dalle radiazioni

E continuavi a camminare
Mentre quella strana neve
È capace di instillarti un irreale senso di quiete
Ma è solo un attimo
Poi vedi le ossa di un bimbo che abbraccia la madre
Anche lei con i vestiti e la carne corrosi
E torni alla realtà

Ricordi
Era di prima mattina
Le 8.15 per essere precisi:
Un attimo prima alberi, case, giardini
Persone per la strada
Un secondo dopo l'inferno
Un istante dopo una realtà abbagliata
E disintegrata

Ricordi
Era di prima mattina
Ed il futuro si fermò in quel preciso istante
Era di prima mattina
E da quel momento
Nulla sarebbe più stato uguale ad Hiroshima

Erano le 8.15 di una mattina del 6 agosto 1945
Ed a Nagasaki
Erano del tutto ignari che presto
Lo stesso orrore
La stesse neve d'agosto
Avrebbe avvolto le loro bocche
E cancellato la loro esistenza

Ricordi quella mattina
Ricordi?
Camminasti per ore
Con la forza delle tue lacrime di assoluto sgomento
E dei tuoi 16 anni
Fino a quando
Il tuo corpo ti chiese pietà:
Ti accasciasti a terra
Su di una portiera d'auto degna del miglior Dalì
Così ridisegnata da quel fungo velenoso
Non prima però di aver alzato gli occhi semichiusi
Quasi ciechi
Su ciò che restava di tutto quello che amavi.

Ricordi quella mattina?
Noi la ricordiamo tutti
E per chi ha nell'animo un solo briciolo di pietà umana
L'orologio non si è più mosso dalle 8.15 di quella mattina

E poi ci sono certe albe agostane
Dove alziamo gli occhi al cielo con paura
Paura di vedere anche noi la neve d'agosto.
 
 DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

25 commenti:

Gus O. ha detto...

Daniele, ho provato una grossa emozione. E' la prima volta che qualcuno considera l'attacco atomico dimostrativo degli USA, tanto per giustificare i costi dell'arma letale, di far capire a tutti chi comanda, un assassinio di civili che con la guerra non c'entravano niente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS sono felice di questo tue parole, è una poesia che vorrei anche fare dal vivo perché di questi orrori dobbiamo conservare sempre memoria storica ma soprattutto non dobbiamo mai dimenticare di sentire dentro di noi quel dolore atroce per questa bestialità umana che ha sconvolto la vita di un popolo per decenni

Ariano Geta ha detto...

Da brividi anche solo pensare cosa devono aver provato coloro che hanno vissuto questa esperienza orribile. Paradossalmente, è andata "meglio" (si fa per dire) a chi è morto sul colpo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: un evento da vivere terrificante. Concordo amaramente con te, paradossalmente è andata meglio a chi ha perso la vita immediatamente.

Pia ha detto...

Hai espresso lo stupore e l'inconsapevolezza che in un attimo si è trasformato in sofferenza, orrore e morte.
Non sarebbe mai dovuto accadere, eppure...
Parole strazianti ci hai mostrato, che spiegano bene il tutto.
Ricordiamo per non farlo accadere mai più.
Grazie Daniele, ciao.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA: un orrore che non doveva succedere. Grazie a te per questo tuo sentito commento.

MAX ha detto...

Ti dico solo grazie...il resto l'hai fatto te con i tuoi versi così emozionanti.
Sembra di starci dentro alla tua poesia.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MAX: grazie a te per queste tue sentite parole, non potevi lasciarmi commento più toccante.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: grazie a te di cuore.

Riky Giannini ha detto...

qualche anno fa lessi degli stralci di un manga giapponese, consigliato da un amico blogger, su questa tragedia..Quei disegni, così come i tuoi versi, hanno avuto la capacità di farmi calare e vivere in modo chiaro quell'abominevole carneficina..
La morte immediata come sollievo, l'agonia invece di chi non ha chiuso gli occhi subito e ha visto l'orrore..
da brividi l'immagine dell'auto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER RIKY sarei molto interessato a poter vedere quel manga chissà se lo si può reperire. È stato un orrore devastante e purtroppo è vero l'agonia di chi è restato di chi è sopravvissuto per più tempo o cmq non morto subito, è stata ancora più drammatica della morte immediata.

Angela ha detto...

un evento aberrante e disumano, a pensarci vengono i brividi, perchè l'orrore, il dolore, la distruzione che ne sono seguiti sono indicibili.
quanto male può annidarsi nell'uomo...

Grazie per l'empatica e la sensibilità che esprimi in questi versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANGELA: orrore è la parola giusta ed hai ragione a pensarci si hanno i brividi e si inorridisce. Grazie a te per i tuoi commenti sempre sentiti.

Katrina Uragano ha detto...

Hai davvero saputo cogliere l'essenza di quei momenti. La loro forza e la loro drammaticità. La prima strofa è quella che più mi colpisce, sembra musicale quanto una canzone.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PERLA DAMA BIANCA: ti ringrazio sono contento di essere arrivato anche a te con questi versi.

Patricia Moll ha detto...

Daniele, ho i brividi!
GRAZIE!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: grazie a te di cuore.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Ho letto la tua poesia a più riprese, perché bloccata dalle crude immagini che i tuoi versi hanno riprodotto dinanzi ai miei occhi.
Bravo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: lo so, sono immagini forti d'altronde forte e drammatica è anche il dramma successo. Grazie di cuore per il complimento

cristiana marzocchi ha detto...

Non so se hai mai letto il testo della canzone "Enola gay" la canzone pacifista scritta in memoria di quel drammatico evento, ritenuto da alcuni necessario per porre fine alla guerra contro il Giappone. Sono convinta che fu anche una vendetta orchestrata per vendicarsi dell'attacco subito dagli americani a Pearl Harbour.
Gli americani, certe cose se le legano al dito.
Cri

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: sì conosco sia la canzone che il testo. Curioso, perdona la digressione, negli anni ottanta la musica da discoteca come la si chiamava allora, nascondeva dei piccoli gioielli di contenuto. Enola Gay è un esempio ma anche "19" di Paul Harkcastle sul vietnam o Through the barricades degli Spandau Ballet. Oggi siamo bel lontani da quel panorama musicale, senza contare che a queste realtà piccole si affiancavano mostri sacri come Bowie, Pink Floyd, the Boss e tanti altri ancora

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Mi hai trasmesso una forte emozione, i tuoi versi raccontano quei momenti terribili.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE una poesia che speravo toccasse i cuori di tutti

Franco Battaglia ha detto...

Forse sarà anche vero che quelle atomiche hanno risparmiato tantissimi morti in più, ma devono esserci altri modi per non morire di guerra, devono esistere altre vie per non uccidersi, devono trovarsi cuori diversi, per non farsi inutilmente del male.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO concordo con te su ogni parola ci vorrebbero soprattutto cuori diversi