IL CRICETO E LA BLATTA
Destino segnato
Siamo esistenze senza galassia
Destino segnato
Siamo esistenze nude
Senza più speranza
Unica possibilità di un'illusoria salvezza
Una diaspora senza via d'uscita
Immortalità sopravvalutata
Siamo destinati a vivere come criceti dentro la gabbia
Unica variante la diaspora
Unica alternativa essere esistenze senza patria
E per i giovani è ancora peggio
Alcuni più fortunati di altri
Avranno un futuro dignitoso, forse,
Ma la realtà attuale
È che questa società è una livella malata
Uno spartiacque crudele
Che separa i più ricchi dalla massa sempre più povera
Distruggendo i sogni e le fatiche della classe media.
Sanguisughe sociali
Succhiano la nostra anima
Impoveriscono le nostre vite
Cancellano il nostro lavoro
Prosciugano le nostre speranze
Schiacciano famiglie intere
E morire per debiti diventa un'opzione
Elemosinare un pasto caldo alla Caritas diventa una necessità
E non riuscire a capacitarsi di come sia stato possibile tutto questo
Quando ancora pochi anni prima avevi un tetto sulla testa
Una famiglia
Un buon lavoro o una avviata attività.
E poi è arrivato il virus
Che non ha certo fatto da equalizzatore sociale
Anzi
Come un pifferaio sadico e perverso
Ha preso per mano i più facoltosi e potenti
Ha permesso che si accentuasse il solco
Tra i più ricchi ed i disperati.
Paranoia
Attanaglia chi come noi
Si colloca nella nuova fascia unica e vasta dei disperati
E sa che il post - pandemia
Sarà uno stillicidio
Una mortale corsa ad ostacoli
Per quelli che ci arriveranno
Tanti infatti
Sono già a terra adesso
Selezione naturale
Falsata dalla differenza di ricchezza
Doping finanziario crea gap sempre più vistosi
Ed il virus vince ovunque
Anche in Borsa
Ovviamente privilegiando sempre i soliti noti
Ed in questo inferno
C'è chi si ostina a sognare
A volersi non arrendere
A rifiutarsi di correre su quella stupida ruota
Dentro quell'asfittica gabbia
Ma è una minoranza
Che forse resisterà fino all'ultimo
Prima di essere schiacciata come una blatta
Ed allora ti domandi se ha senso vivere da criceto ribelle
Per morire come una blatta
Ma se lo chiedi a loro
Ti risponderanno
Meglio blatta che criceto
La blatta sopravvive ovunque
Tranne alla luce malata di questa società
E non vive da schiava come il criceto.
È testarda
Coriacea
Non sarà bellissima
E forse non avrà possibilità contro
Questo disequilibrio di forze
Ma almeno avrà lottato
E chissà
Magari questa minoranza saprà compiere il miracolo
E trasformarsi
Come per magia
Da blatta a farfalla
E da farfalla ad aquila
Per volare alta
Sulle nefandezze del passato
E ricostituire un mondo più umano
Più giusto
Più equilibrato
Ridando ad ogni esistenza la sua terra
Il suo mondo
La sua galassia.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
33 commenti:
Anche dentro una gabbia un criceto con una compagna vive da favola.
PER GUS: se non sei libero alla fine soffri, ed al limite la compagna è un ulteriore stimolo a ribellarsi per avere insieme un vero futuro, un futuro fatto di indipendenza e di spazi ampi e liberi dove scegliere di andare.
Sto scherzando Daniele. La mia storia sulla coppia di criceti ha solo lo scopo di strapparti un sorriso.
E' tutto vero quello che che hai scritto ed è molto triste.
Verissimo, il virus alla fine ha ancora una volta aumentato le distanze tra ricchi e poveri..
I primi vengono sottoposti a massicci tamponi, ricoverati al primo starnuto, hanno reparti a loro disposizione...e sono d'accordo anche per la preoccupazione rivolta ai più giovani. Mio nipote tra 30 anni potrebbe in effetti essere alla prese con una situazione socio-economico preoccupante, forse anche climatica..
PER GUS: avevo avuto un dubbio :-))) però il mio lato di poeta e blogger mi ha portato a risponderti più seriamente
PER RIKY: hai detto tutto benissimo, hai fotografato la realtà in modo drammatico, assai preoccupante e veritiero
Riki, su Repubblica.it c'è un articolo sul clima:
Il rapporto sul clima e l'Italia. Cinque gradi in più, ecco cosa rischiamo tra ottant’anni.
La speranza è che tuo nipote raggiunga il paradiso prima di arrivare a 110 anni sulla terra.
PER GUS: io ho letto articoli e visto servizi in televisione dove si stimano situazioni già p piuttosto gravi entro il 2050 a seguito dello scioglimento sempre maggiore e più rapido dei ghiacciai del mondo
Esistono troppe disuguaglianze in questo mondo, il divario negli ultimi anni è aumentato.
Sereno giorno.
PER CAVALIERE: e questo virus le ha accentuate ulteriormente.
In effetti una cosa che mi spaventa tanto è l'evoluzione dell'occidente verso un neoliberismo selvaggio (purtroppo, va detto, anche con l'avallo dell'unione europea).
La gente qui ancora non si rende bene conto, ma non hanno idea che negli USA o in Cile è considerato "normale" che i più deboli socialmente e economicamente non vengono aiutati ma trattati come "parassiti" in quanto, se sono poveri, è "colpa loro"...
La gente non ha idea del fatto che esistano già società in cui la solidarietà sociale non trova posto già a livello mentale e qualcuno sta spingendo affinché sia così anche nell'Europa occidentale...
PER ARIANO: in Chile esiste una frangia del popolo che non trova più normale questo stato di cose. Prima del Covid c'era repressione verso manifestanti che chiedevano sanità davvero pubblica, acqua pubblica e riduzione delle diseguaglianze sociali
Il tuo timore però è molto fondato e preoccupa molto anche me. E la gente non se ne rende ancora pienamente conto.
A volte, in effetti, ci si sente un po' criceti che corrono dentro una ruota...
PER LA DAMA BIANCA: infatti e non dobbiamo permetterlo.
In effetti, nel 2050 (e la cosa forse potrebbe non riguardarmi più) la situazione dovrebbe essere davvero catastrofica, come meteo, come sovra popolazione, come risorse di cibo.. andiamo in discesa libera ma in pochi si preoccupano, tutti interessati al proprio orticello, e tutti nell'ordine del medio termine… :(
PER FRANCO: una discesa libera dove tutti centrano i paletti della pista e quindi si è di fatto condannati alla fine.
Sono d'accordo con Riccardo.
Anche in pandemia sembra che solo i ricchi possano guarire.
PER CLAUDIA: e sono anche trattati meglio.
Sei sempre grande, Daniele!
La tua rabbia non oscura la tua visione delle cose. Anzi, la amplifica e la rende ancora più perspicace.
Complimenti!
PER PATRICIA: grazie di cuore sono sempre molto toccato dai tuoi commenti.
Un quadro apocalittico che non fa una piega.
La fine arriva per tutti, si è sempre detto, ma senza sottolineare che c'è fine e fine.
Denaro = più vita, più benessere, più speranza .
E io m'incazzo sempre più a sentir parlare di libero arbitrio.
Cri
PER CRISTIANA: la tua equazione purtroppo non fa una piega.Forse il libero arbitrio oramai sta nel ribellarsi, non credo ci siano altre strade.
Ciao, condivido e approvo questa tua forza di gridare, urlare con rabbia questo spaccato sociale , diseguaglianze a tutto campo.
Buona serata
Rakel
PER RAKEL grazie
Faccio sempre più fatica a leggere le tue poesie. Mi ci calo dentro e a volte mi pare di non avere via d'uscita. Come il criceto.
Ma io mi batterò sempre e mi trasformerò in farfalla. Non mi arrenderò mia.
Grazie Daniele, grazie per come riesci a toccare la nostra anima, per come riesci a soffiarci dentro la voglia di ribellarci, di non arrenderci.
Un abbraccio.
PER MARIELLA dobbiamo lottare e non arrenderci.
è innegabile, la blatta non fa proprio tanta simpatia, eppure in questi tuoi versi ho apprezzato l'associazione a qualcosa di positivo, a questo essere irriducibili e inarrestabile, come dev'essere la nostra fiducia nella vita e nelle nostre capacità di prendere in mano il futuro, nn lasciandoci schiacciare da questa società che soffoca l'individuo.
Grazie per la tua lucidità e per le emozioni che trasmetti ogni volta.
PER ANGELA sono felice che tu abbia amato questa mia associazione
PER VALERIA: farla sentire forte e levarla alta!
Poesia forte, e come spesso riesci di uno sconcertante realismo. Anch'io però mi pongo nella fascia dei "dobbiamo reagire" o almeno continuare nelle strade che possono portare miglioramenti. Poi purtroppo so che la depressione o altri "malanni" possono rendere impossibile ogni reazione.
PER MARCAVAL: dobbiamo crederci e non cedere.
(...) questa società è una livella malata
Uno spartiacque crudele
Che separa i più ricchi dalla massa sempre più povera
Distruggendo i sogni e le fatiche della classe media."
Ben descritta in versi, è la chiave di volta della profonda e ingiusta stortura della società.
PER MARIA: ti ringrazio di cuore.
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