lunedì 18 maggio 2020

L'angolo del Rockpoeta®:"Arrivederci Al Prossimo Crollo"

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO CROLLO

Cade un calcinaccio 
Si distacca improvvisamente dal soffitto 
Precipita a peso morto sul sussidiario
Del mio compagno di banco.

Non c'è neanche il tempo per sorprenderci
Ancora meno per spaventarsi 
Che se ne stacca un altro

Questo piomba in modo sordo su Giulia
La colpisce in testa
Sviene

Nove anni
Catastrofe annunciata 
Essere in Italia
E studiare in aule fatiscenti 
Soffitti traballanti
Che non si sorreggono
Con astrusi teoremi
Di politici incapaci
E neanche con ridondanti discorsi 
Colmi di anaffettività 
verso il popolo
Il mondo della scuola 
E Giulia 

La rabbia della gente 
Linciaggio mediatico 
I soliti strali
Ma poi nulla cambia in concreto. 

Giulia sta bene
Lieve commozione cerebrale 
E tanto spavento.

Tutto passato
Fino al prossimo crollo.


DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

28 commenti:

Claudia Turchiarulo ha detto...

Le scuole italiane versano in condizioni pietose, ma non ci sono soldi per ristrutturarle, o forse ci sono ma servono per altri loschi scopi.
E niente cambia e cambierà.
Fino all'ultimo crollo.

MAX ha detto...

Mi vien da pensare , finché non ci scappano i morti...e allora indignazione di nuovo e poi si torna sempre e di nuovo a parlare ma di fatti concreti per il risanamento degli edifici scolastici se ne fanno veramente pochi.
Politici incapaci ..hai ragione.
Complimenti per i tuoi versi , son felice che Giulia ne sia uscita bene...ma ste cose non devono assolutamente più accadere.
Ciao Daniele

Gus O. ha detto...

L’Italia si conferma tra i fanalini di coda su scala europea per investimenti in formazione: il 4% del Pil, sotto di quasi un punto percentuale rispetto alla media della Ue (4,9%) e poco più della metà di quanto investito da Danimarca (7%), Svezia (6,5%) e Belgio (6,4%). Una media che supera di poco la spesa totale dei privati, pari al 3% del Pil secondo le ultime rilevazioni Ocse.

A dirlo sono gli ultimi dati Eurostat, riferiti al 2015 e calcolati sul totale di risorse destinate al segmento “education” dai governi nel perimetro dell'Unione. Gli stati membri spendono un totale di 716 miliardi di euro sul settore, una quota pari al 4,9% del Pil continentale e la quarta voce di spese dopo protezione sociale (19,2%), salute (7,2%) e servizi pubblici (6,2%). Peggio della Penisola fanno solo la Romania (3,1%) e l'Irlanda (3,7%), mentre la Germania resta su valori percentuali abbastanza simili (4,3%). La prospettiva, però, diventa un po' diversa quando si guarda ai valori assoluti: il governo tedesco mette sul piatto quasi il doppio di noi, 127,4 miliardi di euro contro i 65,1 miliardi dell'Italia.

GLI INVESTIMENTI IN FORMAZIONE IN EUROPA
Italia fanalino di coda nelle spese in “education”: 4% del Pi. (Fonte: Eurostat)

Ariano Geta ha detto...

Non solo gli edifici, ma anche i materiali didattici messi a disposizione sono scadenti. Tanta teoria, ma poca possibilità di apprendere anche solo l'uso pratico di un pc (i ragazzi che lo sanno usare è perché ce l'hanno a casa e hanno imparato a "smanettare" da soli).

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: i solidi ci sarebbero, basterebbe solo indirizzarli verso le più giuste finalità sottraendoli ad altre meno importanti e nobili.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MAX: purtroppo è proprio come dici tu, ci si indigna per il morto e poi, poi passata l'eco della notizia tutto ritorna come prima e nulla cambia. Grazie, sono felice che i miei versi ti abbiano emozionato.

Gus O. ha detto...

1. Siamo ultimi in Europa – ultimi, lo ripetiamo – per percentuale di popolazione dai 25 ai 64 anni con in mano un titolo di studio terziario, vale a dire almeno una laurea. L’unico Paese in cui i laureati sono meno del 20% della popolazione.

2. Siamo l’unico Paese tra i grandi d’Europa ad aver visto decrescere, negli ultimi dieci anni, gli occupati in posti ad alta specializzazione. Uno di quelli in cui le professioni con qualifica medio-alta non arrivano nemmeno a coprire il 40% dei posti disponibili.

3. Siamo terzultimi in Europa, davanti solo a Romania e Slovacchia, per risorse umane impiegate nella scienza e nella tecnologia.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: lo specchio impietoso dei fatti che hai mostrato è la dimostrazione di come questo Paese si disinteressi forse anche dolosamente, dell'istruzione e della cultura, ed in questo ambito rientrano anche i luoghi deputati allo studio. Solo che in questo caso non si tratta solo di avere aule non attrezzate con i più moderni strumenti didattici ma di aule che si sgretolano letteralmente sulla testa dei bambini e dei ragazzi. Questo è omicidio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: è proprio quello che dicevo rispondendo a Gus, non solo si rischia la vita a scuola, cosa inconcepibile, ( ma forse è un modo per abituarli per quando rischieranno la vita sul posto di lavoro chissà…) ma anche gli strumenti didattici sono obsoleti e superati.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: come ti ho già risposto in relazione al tuo precedente e puntuale commento, tutto questo dimostra un comportamento per me doloso nel voler penalizzare l'istruzione nel nostro Paese anche perché più si crescono italiani ignoranti più li si può manipolare e controllare meglio.

MikiMoz ha detto...

In questi mesi la preoccupazione era diversa: non avere linea internet e computer...
altri tipi di crolli.

Moz-

Mirtillo14 ha detto...

io sono stata un'insegnante fino allo scorso anno, quando sono andata in pensione. Al secondo piano della mia scuola, il muro era pieno di crepe abbastanza estese e sotto gli occhi di tutti. A chi chiedeva se era sicuro, veniva sempre risposto di sì, erano crepe di assestamento perchè, all'edificio originario , ne era stata aggiunta una parte nuova. Non è mai successo niente però, tutte le mattine, quando andavo verso la mia aula, guardavo tutte quelle crepe e, invariabilmente , mi chiedevo se fossero sicure. Altra zona in stato pietoso : il cortile ! Piccolo, per metà cementato, l'altra metà piena di erba incolta, sassi e buche che formavano dei piccoli acquitrini, quando pioveva. Nella rete divisoria dalla casa di fianco, c'erano dei buchi , coperti in malo modo da una siepe; se non si stava più che attenti , i bambini si infilavano nei buchi ed andavano da soli a recuperare la palla che era finita nel giardino vicino ! I muri delle aule erano talmente conciati che, qualche anno fa, i genitori hanno chiesto il permesso e , in un sabato e domenica, hanno riverniciato tutta la scuola. La palestra era piccola e con attrezzi vecchi e ammuffiti (se c'erano) , i palloni , ad esempio eran tutti o sgonfi o bucati !!! Mi fermo qui ma potrei continuare. Complimenti come sempre per la tua poesia e per aver posto l'attenzione su quello della sicurezza nelle scuole, che non è un problema da poco !!! Saluti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MOZ Ora si è compreso che la didattica a distanza non può soppiantare quella tradizionale

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO invito tutti a leggere il tuo commento con la tua preziosa e significativa testimonianza che evidenzia con forza e drammaticità lo stato di tante scuole italiane oltre alla tua. Grazie sono onorato dalle tue parole sui miei versi sempre profonde e toccanti

Pia ha detto...

E no eh! Qui bisogna fare qualcosa e subito.
Sono bambini ed insegnanti, oltre ai componenti interni che rischiano la vita!
Però, per queste cose mi sento inutile.
Si fanno denuncie, si prova a scrivere a chi di dovere e non serve a nulla.
Chissà se anche queste tue parole possano servire a qualcosa.
Comunque grazie.
Una poesia che pone l'attenzione sui disagi scolastici è molto importante. E non dovrebbero essere solo poesie.
Ciao Daniele.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA: non si può più accettare che questo problema venga ignorato

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Ribadisco, finché si regalano soldi ai privati, non ci potranno mai essere servizi pubblici efficienti.
Sereno pomeriggio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE giustissimo ed inoltre anche quando quei pochi soldi pubblici sono destinati ad altre voci meno utili ma che godono cmq di priorità assoluta.

fulvio ha detto...

Credo che il problema scuola non sia il crollo di un soffitto, ma il crollo della più importante istituzione di un Paese civile. Ogni Governo nei primi cento giorni vara la sua riforma della scuola che poi negli ultimi cinquant'anni queste riforme si sono sempre risolte in un clamoroso fiasco.
Professori demotivati e contestati non piu dagli studenti ma dai genitori e direttori scolastici incapaci. Attendiamo la prossima riforma del nuovo governo, sempre con una attenzione particolare ai soffitti.
Ciao fulvio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FULVIO: scuole fatiscenti sono l'emblema del disinteresse dei molteplici governi di vario colore che si sono succeduti senza contare che non si può morire durante una mattinata di lezione. Vedendo il comportamento dell'Azzolina tendo ad essere molto scettico e notevolmente pessimista sull'operato a favore della scuola di questo esecutivo. Tra l'altro il problema del degrado notevole degli edifici scolastici verrà alla luce proprio anche a causa della pandemia dato che la Azzolina non vuole più, e giustamente dico anch'io, le classi pollaio. Peccato che, oso dire, il 97% direi dei palazzi che ospitano scuole di ogni ordine e grado sono in condizioni disastrose e non è possibile suddividere una classe di 26 bambini in due classi da 13 perché non esiste minimamente lo spazio e quindi si dovrebbe o cambiare edificio o ampliarlo con tutte le difficoltà che una qualunque di queste due opzioni comporta. Sarà molto curioso vedere come si potrà risolvere questo problema. Si potrebbero ridurre gli alunni presenti ma questo è molto complesso e crea problematiche complicate. Insomma, come vedi, il problema dell'edilizia scolastica non è così banale e privo di importanza.

marcaval ha detto...

D'accordo con i commenti sopra, bella la tua poesia ed emblematica di un paese in cui istruzione e sanità sono completamente abbandonate a se stesse. E invece dovrebbero essere due basi su cui costruire il futuro!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: concordo con te, dovrebbero essere le fondamenta del nostro Paese

Anonimo ha detto...

Spesso ho pensato che mettendo a posto le scuole italiane (a tutti i livelli dagli asili, le scuole materne, le medie e le superiori) si potrebbe far rinascere l'economia italiana, dar da lavorare a tante persone e risanare ambienti scolastici che ne hanno veramente bisogno
Un salutone e alla prossima

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: vero ed inoltre formeremmo una classe sociale e politica di rilievo grazie a cultura ed istruzione.

Mariella ha detto...

Ci vorrebbe una rivoluzione radicale affinché la scuola tornasse ad essere centrale per il futuro della nostra Italia.
Se gli eventi degli ultimi mesi ci avessero cambiati davvero, potrebbe essere un punto di svolta.
Ci credo poco...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA ed io purtroppo non ci credo per niente.

Patricia Moll ha detto...

L'istruzione cade a pezzi in tutti i sensi. Fisicamente con il crollo di calcinacci e scuole intere e come preparazione alla vita, come cultura.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: verissimo, hai fotografato in sintesi la realtà attuale