Rientro a casa
Silenzio e solitudine
Tende ocra assorbono un tramonto metropolitano.
Pace inquietante
Avvolge i suoi pensieri
Poggia la ventiquattrore sul divano
Si prende da bere
Consulta lo smartphone
Viene distrattamente attratto
Da poche nuove notifiche sui social.
Calma apparente
Un servizio in Tv
Gli mostra le lotte del mondo per la libertà
Un altro i soliti battibecchi dei politici nostrani.
Un malinconico sbadiglio d'indifferenza ed apatia
A commento delle notizie che pigramente ascolta.
Rientro a casa
Una casa vuota come la sua vita
Vita dove le sue speranze si sono estinte
Annientate dal peso di un'esistenza ingiusta
Schiacciate da amarezze e disillusioni.
Apre un cassetto
Fissa il suo interno
Abbozza un timido sorriso
Porta quel suo ultimo sogno alla tempia
E lo realizza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
36 commenti:
Che amarezza. Ma perché?
Speravo in un lieto fine.
La solitudine è una brutta bestia. 😢
La solitudine è terribile, lo dico con cognizione di causa. So che in Inghilterra hanno addirittura creato un ufficio pubblico (una cosa statale quindi) per aiutare le persone sole. La solitudine è considerata un'emergenza sociale, e probabilmente lo sta diventando davvero visto che ormai le famiglie non vivono più sotto lo stesso tetto per generazioni ma si disperdono.
Più diventiamo tecnologici e più diventiamo fragili e insicuri.
PER CLAUDIA brutta ed infida
PER ARIANO interessante questa soluzione trovata in Inghilterra forse dovrebbe essere provata anche da noi.
PER NEUTRINA ... e soli.
Momenti di solitudine, che ci attanagliano a fine giornata, nonostante i vari ritrovati tecnologici.
Buona settimana e un saluto,silvia
PER SILVIA: a mio avviso, più si vive sui social più ci si sente soli perché non si hanno poi al di fuori di essi veri amici, una persona da amare, ecc… Sarebbe meglio avere un giusto equilibrio tra vita virtuale e reale. Nel caso della poesia la solitudine non è dovuta ad un eccessivo uso dei social, anzi, neanche i social riescono ad alleviarla.
La solitudine è un male che diventa sempre più comune.
Saluti a presto.
Ciao Daniele,la solitudine è tristezza,ma se sei in accordo con te stesso la combatti.
Il tuo scritto rappresentare una tristezza palpabile.Complimenti.
Ciao fulvio
PER CAVALIERE comune e drammatico
PER FULVIO Vero ma spesso questo accordo manca e tutto diventa più difficile
non ho pareri in merito. a me piace restare solo, talvolta ne ho persino bisogno. non mi spaventa la solitudine, così come non mi spaventa restare in mezzo agli amici. alla fine, l'io narrante di ogni condizione, sono sempre io.
PER DDIGITO certo se sei tu a scegliere e stai bne con te stesso ma se tu non vuoi la solitudine ecco scattare il disagio
ovvio, daniele. dico soltanto che non è paura della solitudine, secondo me, è paura di qualcos'altro.
PER DIGITO: interessante, la solitudine di per sé non porta disagio ma il disagio è già dentro il soggetto, disagio che la solitudine forzata scatena. Non so, penso che tu abbia ragione ma credo anche che una condizione forzata provochi disagio. È un tema interessantissimo.
Anch'io speravo in un lieto fine ma quando si è soli e tristi...o magari depressi, bisogna chiedere aiuto. Grazie per essere passato... Buona serata.
PER ALE: con il lieto fine tutti ci si mette in pace la coscienza e nessuno più pensa al problema. E poi spesso queste realtà non hanno un lieto fine.
La solitudine è terribile. Annienta dentro e spinge a gesti insani.
Poesia stupenda la tua. Tragica ma reale
PER PATRICIA: vero, la solitudine può davvero essere devastante. Grazie di cuore per le tue parole sui miei versi.
Questo è un argomento che affronti spesso nelle tue poesie, la fragilità dell'essere umano.
Di quello stiamo parlando oltre che di solitudine
"Rientro a casa
Una casa vuota come la sua vita
Vita dove le sue speranze si sono estinte
Annientate dal peso di un'esistenza ingiusta
Schiacciate da amarezze e disillusioni".
Fotografia perfetta e amara della disperazione a cui può arrivare l'essere umano. Senza speranza si muore.
PER MARIELLA: i due aspetti in questo caso coesistono. Disamina perfetta, senza speranza si affonda ed oggi in questa società spazio per sperare ne abbiamo sempre meno.
fragilità interiore e fragilità esteriore intesa come contesto, sono entrambe facce della stessa medaglia, nessuno è un isola, ci si dovrebbe preoccupare di più della felicità delle persone, delle loro soddisfazioni, creare un contesto in cui le persone possono sentirsi contente, il diritto alla felicità mi suona strano però qualcosa che possa fare riferimento a questo una società moderna dovrebbe anche tenerne conto
PER CARMINE: la società dovrebbe essere più solidale ed equa, questo aiuterebbe moltissimo a realizzare quello di cui parlavi tu. Oggi però la nostra società è tutto meno che solidale, è spietata e contiene al suo interno forti sperequazioni e questo porta anche a problemi nel relazionarsi.
Ciao Daniele.
Mi ricordo un detto: "Chi di speranza vive disperato muore". Mi ha fatto sempre sorridere. In realtà era un modo educativo per spronarci a combattere, a non soccombere al fato, a non arrenderci mai. Bisogna sperare ma soprattutto agire...come ha fatto chi ha aperto quel cassetto ed ha vinto. Bacio e buona giornata! 😘
PER PIA: la speranza va alimentata ovviamente agendo ma ci vuole anche sempre un pizzico di buona sorte che è decisivo.
Ahahahah...Non hai torto...😄
PER PIA: Grazie :-)))
Un dramma della solitudine ! Pensavo ad un finale diverso ! Conosco bene la solitudine, l' ho vissuta e la vivo in prima persona e la pensione ha acuito il problema. Anche il blog, che ho aperto tanti anni fa, era un modo per essere meno sola ed è servito. Sto cercando di darmi da fare per occupare il mio vuoto ma non è facile. SAluti cari.
PER MIRTILLO: il tuo caso non è certo come quello del mio soggetto tu sei più vitale hai più contatti con persone ed hai interessi che lui non ha (tu viaggi).
Non ho mai condannato il suicidio, anzi.
Ma condanno la solitudine e la ripetività routinaria di una vita vuota.
Perché penso si possa sempre riempire un po'.
Moz-
PER MOZ: vero , ma talvolta è più difficile; In questo caso la routine è figlia di tante disillusioni e casi sfortunati della vita per cui poi ecco il finale drammatico.
La solitudine, assieme all'abitudine, alla noia e alle delusioni sono una mistura venefica. L'antidoto è l'impegno, la curiosità, la perseveranza, la capacità di reagire e resistere. La forza di andar sempre "in direzione ostinata e contraria".
PER VOLTAIRE: concordo con te, bisogna anche vedere se il destino più ostinato di te.
La solitudine esula dalla compagnia, reale o virtuale che sia, è uno stato d'animo che entra pian piano e disgrega tutto quel che trova. E' il niente, un dolore silenzioso che diviene così insopportabile da desiderare, a qualunque costo, che termini.
Nessuno ci insegna ad avere cura di noi stessi, a sostare sulla nostra persona per capire, attivarci, e, se occorre, perdonare e rimediare per ricominciare. Avere a cuore noi stessi spande luce anche sul prossimo.
E' quasi dolce la tremenda poesia che ci proponi... eppure la tua abilità di scrittura non fa sconti.
Ciao.
PER SARI hai perfettamente ragione la solitudine è un virus che annienta chi lo ha ed è vero la società di oggi non aiuta a prendersi cura della propria anima. Grazie per le tue bellissime parole sui miei versi
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