venerdì 8 ottobre 2010

L'Angolo del Rockpoeta: "Il Confronto"

Già in passato da questo blog mi sono occupato di loro. Sia qualche anno fa quando intervistai Dijana Pavlovic e si iniziava già a parlare di patto di legalità, che in altre occasioni. A quanto pare molti del Campo di Triboniano a Milano, quel patto, poi, lo firmarono. E' stato, quindi, di fatto attuato.

Ora quel Campo lo si vuole sgomberare. D'accordo, visto che sembrava esserci in progetto l'idea di dare loro un tetto. Poi però é intervenuto Maroni con un espresso "monito-divieto" alla Moratti di assegnare Case Popolari ai Rom. Quindi campo da sgomberare cmq e nessun luogo dove andare al momento.... Ed inoltre, aggiungiamo che le case in questione non devono venire assegnate neanche a Rom aventi cittandinanza italiana e che, peraltro, almeno alcuni di loro, si erano invece visti già consegnare alcune abitazioni oggetto di questa singolar tenzone, di questa penosa contesa.

Intanto altri "soggetti", più "civilizzati", alle case preferiscono i garage...

IL CONFRONTO

Messi in regola
Patti di legalità
Come codici a barre sul collo
Sinonimo di legalità acquisita.

Sgombero del Campo imminente
Li vogliamo come noi
Ma non vicino a noi.

E le case?

Le case non ci sono,
Non ci sono più.

Ma se non li vogliamo randagi
E non diamo loro sostegno
Quale altra soluzione?

Carro bestiame in arrivo... Esportati in Africa come cibo?

Intanto la nostra civiltà continua tronfia
A crescere...

"Le ho strette forte
Non ci stava
La volevo.

Ho stretto forse troppo
Ho mani grandi io;
Necrofilia necessaria...

Peccato però non poter più sentire il suo dibattersi
Il suo respiro supplicante..."

Diaspora
Esilio
Povertà
Si confrontano con
Occhi spezzati
Dentro un garage

E faccio davvero fatica
A comprendere perché noi siamo più civili di loro.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA

PS: Ora, d'accordo, i buoni ed i cattivi sono ovunque e non sono quasi mai da una parte sola, ma questo parallelo, sia pure forse in parte provocatorio, ho sentito che andava fatto; ed il mio dubbio finale é ancora fermo e ben radicato nella mia mente.
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8 commenti:

Mk ha detto...

E i rom sono un'altra etnìa.Pensa che addirittura hanno chiuso le università lumbard ai meridionali...

Ernest ha detto...

stiamo affondando, e molti non se ne accorgono nemmeno
un saluto

maria rosaria ha detto...

io non aggiungerei altro, almeno in questo giorno.
un bacio

Itsas ha detto...

a volte i tuoi versi fanno male, daniele,
fanno male perché fanno pensare
perché non vorresti né vedere né sentire né capire...
vorresti cancellare tutto e non si può
e forse non si deve...

"codici a barre sul collo" è geniale

"Peccato però non poter più sentire il suo dibattersi
Il suo respiro supplicante"
è un'immagine terribile, come spesso lo è la realtà

ti confermi maestro nell'arte della poesia

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ITSAS: grazie, per me é importante vedere che i miei versi arrivano nel profondo e sconquassano le viscere di chi li legge costringendo a riflettere.

Tina ha detto...

Questa volta i versi entrano nel corpo e strappano, lacerano.
Avanti così Daniele.

luce ha detto...

Daniele,a volte i tuoi non sono versi ma interi universi di emozioni,laceranti,devastanti come in questa poesia...sembra come se tu fossi stato lì a vedere certe cose, a sentirle, a viverle.
Sei specchio di cose che non vogliamo vedere e che purtroppo sono sempre davanti ai nostri occhi sempre più ipocrite e terribili
Bellissimo post,che scava infondo.

caramella-fondente ha detto...

Certezza del diritto, certezza della pena, espulsione per i violenti extra-comunitari e carcere per quelli comunitari...ma integrazione e diritto di cittadinanza per la stragrande maggioranza degli immigrati che lavora seriamente e garantisce in parte consistente la sostenibilità del nostro sistema economico. Ci sono stupratori nostrani ed extra... Sarebbe ora che la televisione parlasse anche di stranieri onesti. Sarebbe ora che la politica comprendesse che l'esclusione giuridica nei confronti degli onesti è una stupidaggine razzista e criminogena. Per questa ragione va abrogata la legge Bossi-Fini, che discrimina gli immigrati in quanto tali, e prestare una attenzione sociale, e non solo repressiva, a un fenomeno che non si può eludere o esorcizzare facendo a gara a chi la spara più grossa....
In tutti i sistemi e in tutti i momenti della società si è constatato che la violenza ha generato violenza, è dove l’inteligenzza predomina anche la legge è piu rispettata……
E come insegna la tua poesia, gli incivili esistono in ogni etnia e come tali devono essere condannati, ma non per la loro etnia, ma per il grado di inciviltà e mancanza di rispetto altrui.