mercoledì 1 maggio 2024

L'Angolo del Rockpoeta®: "Scusatemi"

SCUSATEMI

Vorrei parlarvi del Primo Maggio
Festeggiarlo 
Dibatterne
Ma spero mi scuserete
Se oggi non sarò dei vostri

Non è una mia scelta
È tutta colpa di un ferale contrattempo
Caduto due giorni fa da un'impalcatura
Io
Senza contratto regolare
Senza le adeguate misure di sicurezza
Io
Morto a 52 anni
Senza pensione
Senza nulla.

Sono Matteo
E perdonatemi ancora
Se oggi non potrò seguire il Concertone
Se non potrò ascoltare la solita pomposa
Vuota retorica
Ma non è colpa mia
Ve lo dirà anche il responsabile sindacale
Della ditta per cui lavoravo
Quello a cui un mese prima di morire
Raccontai tutto
Avendo come risposta 
Uno sconvolgente silenzio.

Sono Matteo
Quello che oggi non c'è più
Quello che oggi celebrerete con un fragoroso applauso

Ma tu guarda
Se l'unico applauso della mia vita
Dovevo riceverlo da morto 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

(oggi in video questa poesia è anche da Cavaliere Oscuro del Web che ringrazio)

22 commenti:

Fabio Melis ha detto...

Una vera poesia che ci fa sentire tutta l' amarezza che si prova nell' essere abbandonati in un mondo del lavoro che proprio non vuole prendere in considerazione il problema della salute e sicurezza. Anzi, quando ne parla dà la chiara sensazione di non fare mai sul serio.Non sono solo i padroni, spesso sono anche certi sindacalisti a fare i pesci in barile. Provo dentro di me la rabbia di Matteo, di fronte a quegli applausi che non avrebbe mai voluto sentire.

MaratonetaGiò ha detto...

Quando muore un operaio è diventato quasi normale. Appena si ammala un conduttore di mesotelioma(gli operai morti e malati sono una cifra incredibile) allora tutti ne parlano e si chiedono ma cos'è questa malattia? Oggi non vedrò il concertone, non parteciperò a nessuna manifestazione perché sono disgustata. Grazie di questa commemorazione.

Franco Battaglia ha detto...

Ed infatti la stiamo appena scusando, questa gente sbadata che muore, rovinandoci il sereno tran tran quotidiano, fatto di disattenzione, menefreghismi, subappalti. Ti da fastidio l'imbragatura, il caschetto? Peggio per te. Con te invece che lavori otto ore sotto il sole e muori di un colpo, può andare meglio, ti nascondiamo tra gli ulivi, e nessuno verrà a cercarti. Mattarella invece di vuote chiacchiere vai a controllare gli incroci che tutti conoscono, dove alle sei di mattina si reclutano lavoratori da far salire ammassati su un camioncino, Mattarella scendi anche tu una mattina alle sei e conosci un mondo che sai solo piangere ad un nuovo ipocrita pranzo di gala.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FABIO La rabbia di Matteo è quella di ogni essere umano che abbia un'anima

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIO'saremo in due allora, io poi saranno anni che non credo più a queste commemorazioni con le stesse facce dell'anno prima a ripetere le stesse cose dell'anno prima.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO ",Mattarella invece di vuote chiacchiere vai a controllare gli incroci che tutti conoscono, dove alle sei di mattina si reclutano lavoratori da far salire ammassati su un camioncino, Mattarella scendi anche tu una mattina alle sei e conosci un mondo che sai solo piangere ad un nuovo ipocrita pranzo di gala ",-zzStsnfing ovation x la penso allo stesso modo

Giovanni ha detto...

Ho commentato da Vincenzo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI vado a vedere se lo ha già pubblicato dato che lui ha i commenti soggetti ad approvazione e quindi se lui non è al computer non è ancora visibile

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Troppi morti sul lavoro, mia moglie due anni fa, ha perso un cugino di 30 anni con 2 figli, in una fabbrica, vittima della mancanza di sicurezza.
Grazie mille per i tuoi versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE la tua amara testimonianza è la conferma di come nulla cambia

Katrina Uragano ha detto...

Era una Repubblica fondata sul lavoro, una volta.
Il lavoro che nobilita, che aiuta a realizzarsi, a stare bene.
Era, appunto.
Un abbraccio.

Ariano Geta ha detto...

Il numero dei morti sul lavoro è inaccettabile, ma a morire sono sempre i lavoratori più indifesi, quelli che lavorano in piccole aziende in contesti in cui l'occupazione è sempre più incerta e precaria e se vuoi devi lavorare devi accettare condizioni-capestro, sapendo che se decidi di mollare ci sono molti disoccupati pronti a sostituirti. Le leggi per la sicurezza sul lavoro esistono pure, ma valgono quasi esclusivamente in contesti di aziende di grandissime dimensioni, che in termini di occupati rappresentano una minoranza dei lavoratori, la maggioranza degli occupati lavorano in aziende di piccole dimensioni che per acquisire un subappalto accettano prezzi con ribassi assurdi e poi tagliano tutte le spese possibili, purtroppo anche quelle per la sicurezza...

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie, caro Daniele, della tua necessaria e accorata protesta in versi, con una chiusa poetica eccellente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER KATRINA lllavoro che era un complemento alla sua dignità, oggi tutto è stato stravolto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO vero, ma la responsabilità è anche dei colossi industriali i quali si appropriano di importanti commesse salvo poi delegare alle varie fasi e parti del lavoro imprese più piccole, senza interessarsi minimamente della serietà delle ditte a subappaltano i lavori

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA grazie di cuore

Giorgio ha detto...

I tuoi versi ci spingono a non abbassare mai la guardia nel contrasto a questo triste fenomeno. Il nostro paese si é dotato di norme adeguate (come il d.lgs. 81/08), che purtroppo non vengono osservate.

katherine ha detto...

Le leggi ci sono e le regole sulla sicurezza pure, ma spesso non vengono rispettate e si costringono i dipendenti ad accettare compromessi per non perdere il posto di lavoro. E' questo terribile ricatto che ci amareggia e ci disgusta. Chi lavora in nero poi, è come se non esistesse. Non ha diritti, solo doveri, in condizioni disagiate. Purtroppo sono sempre i più deboli, i meno tutelati, a rimetterci. Nel 2024 nessuno dovrebbe più morire sul lavoro. Anch'io, come tutti i commentatori, sono molto addolorata per questo.
La tua poesia mi colpisce nel profondo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIORGIO è un po'il problema a parer mio di questo Paese, ossia non il fatto che vi siano leggi inadeguate ma che non vengano applicate per una serie di molteplici fattori,ma stranamente invece di rafforzare il numero degli ispettori del lavoro invece di controllare e punire severamente eventuali casi di ispettori corrotti si preferisce lasciare tutto com'è

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER KATHERINE concordo con te in toto x siamo nel 2024 e pare di vivere nel medioevo

Paola D. ha detto...

Bellissima poesia

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PAOLA grazie