mercoledì 1 giugno 2022

L'Angolo del Rockpoeta®: "Pregi E Difetti"

 PREGI E DIFETTI 

Si abbassano le luci
Si alza il sipario
Come a voler squarciare il velo 
Sul panorama attuale nel nostro Paese
E sugli Italiani vecchi e nuovi
Sottolineando impietosamente
I tanti difetti dell'uno e degli altri
Ma anche quei pochi germogli di bellezza
E di fiducia nel futuro.

Mentre il Paese marcisce
Saccheggiato da spore velenose
E muffa maleodorante
Il Ministro del Lavoro
Bontà sua
Fa ridere gli Italiani
Con una battuta sagace:
Con faccia seria
Da vero professionista della risata
Dice "Stipendi più alti e basta precarietà" 

Se soltanto terminasse così
Le risate e gli applausi della platea
Sarebbero già stati garantiti
Ma i geni si sa
Hanno un qualcosa più degli altri
Ed aggiunge "Confindustria si decida!"

Ecco il tocco del genio
Del fenomeno
Di chi ha quel guizzo in più degli altri.

Capite? Non il governo 
O lui stesso con un provvedimento 
Da portare in un CdM devono decidersi
Ma Confindustria
Che ha tutto l'interesse 
A tenere precari 
E con stipendi e salari bassi
I lavoratori.

Intanto
in una classe di seconda media
Avevano un tema da svolgere.

L'argomento da trattare
È parlare di se stessi e dire 
Cosa per loro è bello, speciale.

Marilena
Racconta della sua migliore amica Giulia
Che nonostante quel buffo turbante
Che deve indossare a periodi alterni
È la persona più coraggiosa e sincera che conosca.

Carlo
Racconta di come la bellezza
Sia sudare in palestra 
Nella stessa specialità di Chechi
Gli anelli,
Lui che era sovrappeso 
Che sembrava non essere portato per nessuno sport
E subiva spesso le solite idiote prese in giro

Sonia
Stranamente parla di come sia stupendo mangiare
Lei così magra
Così sola
A casa senza quasi mai qualcuno presente
Lei che si abbuffa
E poi vomita.

Marilena non dice nulla di più 
E su stessa non dà pareri
Dice " L'opinione che ho di me stessa
Non può che nascere da ciò che faccio in concreto
Confrontato con l'idea che gli altri hanno di me
Sempre che sia un giudizio sincero"

Carlo ha già detto tutto
Per lui il suo momento più bello
Definisce anche se stesso
Ossia un giovane atleta
Che si impegna ogni giorno per i suoi obiettivi
E non pensa più a quelle battute idiote di prima

Sonia
Sonia non riesce a parlare di se stessa
I suoi compagni non immaginano il motivo
La maestra non capisce affatto il senso del suo tema
Ed in realtà
Neanche quello degli altri ragazzi 
Forse perchè si aspettava componimenti
Nei quali trovare scritto:
"Io sono un bambino bravo, 
I miei genitori sono stupendi e sempre presenti
E la cosa più bella è quando mi regalano l'ultimo I Phone 
Col quale fotografo le bellezze classiche greche e romane"

Ed invece no
Ed anche il tema di Lucia la delude
Lucia che scrive un autentico e malinconico
Inno alla solitudine
Lei ,che ha fatto del proverbio che tutti conosciamo
"Meglio soli che..." 
Un motto di vita
Con i suoi genitori sempre via 
E mai vicini a lei
Una babysitter che la monitora
Ma è una ragazzina solo più alta
Che se ne frega di interagire con Lucia

A volte
Si fa di necessità virtù
E si preferisce il male minore
Meglio la solitudine che una compagnia inutile
O costantemente assente
Come i suoi genitori.

Altre volte
Si scopre il valore della sofferenza 
Finalizzata ad una gioia
E ci si lega indissolubilmente agli anelli
Oppure si vive con coraggio
Sapendo che vuol dire una chemio a 12 anni
Ma potendo contare sull'amicizia con Marilena
E Marilena che
A sua volta
Vede nell'amicizia vera con Giulia
La gioia più grande
Anche se offuscata dalla quella malattia
E messa a dura prova nella sua durata
Anche se i medici sono ottimisti.

Sonia lancia disperati segnali d'aiuto
Sono lampanti 
Vuole essere salvata
Ma fino a quando 
Nessuno avrà mai la sensibilità
Di accorgersi del suo disagio
Le speranze di sottrarla al baratro
Nel quale si sta calando 
Sono nulle.

Potrà sembrare poco
Ma questi piccoli esserini
Dimostrano più serietà
Maturità
E dignità
Se paragonati al Ministro del Lavoro

Dobbiamo solo sperare
Che la società possa non rovinarli mai
Quando cresceranno ancora

Questo dissi loro quel mio primo giorno.

"Anche tu Sonia" - aggiunsi -
"Anche tu sei speciale perchè
Sei sensibile 
Hai un fuoco dentro da indirizzare al meglio
Anche tu sei un germoglio rigoglioso
Va solo aiutato un po' di più."

Era passato un anno da quel tema
La maestra non c'era più
C'ero io al suo posto
Ero al primo anno di ruolo

Entrai in aula
Era il mio primo giorno 
E per conoscerli meglio
Chiesi di parlarmi di loro
Di fatto diedi lo stesso tema 
Dell'anno prima 
Solo non da scrivere ma da dibattere
Insieme in classe.

Gelo
Timidamente Marilena
Mi disse che se volevo 
C'erano i temi corretti 
Lo scorso anno dalla loro maestra
E che potevo guardare quelli.

Proposi un compromesso
Li avrei guardati e poi ne avremmo 
Dibattuto in classe.

Li presi e li lessi tutti d'un fiato
Loro, per tutta quel'ora e mezza,
Tempo che impiegai per analizzarli 
Con attenzione
Restarono in un irreale e religioso silenzio
Quasi fossero in apnea.
 
Terminata la lettura 
Dissi di come ero rimasto 
Emozionato dalle loro parole

I loro sorrisi
Di colpo
Squarciarono
Quell'aria mesta e preoccupata
Che mostravano dipinta 
Sui loro volti. 

E fnalmente quei sorrisi 
Divennero mani alzate
E quelli mani a loro volta
Bocche desiderose di parlare
Di essere libere.

Per la prima volta
Si sentivano ascoltati
Si sentivano vivi
E non soltanto un cognome scritto al computer
All'interno del Registro Elettronico.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

19 commenti:

Gus O. ha detto...

I pregi appartengono alla gente comune, quelle persone che portano avanti l'Italia. I difetti dei furbastri del Governo che dovrebbero randellare quelli della Confindustria, ma non lo fanno.
Così è la vita.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: già, che poi io li ho bonariamente chiamati difetti in realtà è malafede

Giovanni ha detto...

Trovo la profondità di questi ragazzi molto tenera nella loro formamentis che sembra persone adulte, dunque la loro sicirità fa paura ...... purtroppo cresceranno è tutto cambia.

Più che rime tratta da storie vere
Complimenti alla tua bellenza Poetica.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: grazie una poesia importante per provare a credere in uno spiraglio di futuro

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: no non lo sono mai stato mi sono immedesimato ho creato un personaggio dandogli la mia voce e facendolo agire proprio come avrei fatto io, perchè io così mi sarei comportato. In effetti molti i hanno detto che sarei stato un bravo insegnante ma io penso che avrei fatto presto la fine di quello dell'attimo fuggente. Questo senso di fastidio atavico contro ogni minima forma di ingiustizia nasce fin da piccolo. Ne parlo in questa poesia alla quale ti rimando senza impegno e dal titolo "I Was Born In 1967"
https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2020/08/langolo-del-rockpoeta-i-was-born-in-1967.html

Ariano Geta ha detto...

Beh, i politici che pur essendo al governo parlano come se si trovassero all'opposizione (e quindi impossibilitati a intervenire) sono la "normalità" purtroppo qui da noi. Ricordo addirittura di politici al governo che hanno partecipato a... manifestazione contro il governo. Come a voler dire: "Le cose vanno male, ma io non ci posso fare nulla, sono solo... un ministro".

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: grazie vado a leggerlo ed a rispondere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: già è come se un idraulico venisse a casa mia ed oltre ad esserci io a lamentarmi per lo scarico del lavandino che non va si lamentasse pure lui che invece ha i mezzi per porre rimedio al problema.

Berica ha detto...

Inizialmente la tristezza, poi una goccia di splendore: I loro sorrisi
Di colpo Squarciarono
Quell'aria mesta e preoccupata
Che mostravano dipinta
Sui loro volti.
E fnalmente quei sorrisi Divennero mani alzate
E quelli mani a loro volta
Bocche desiderose di parlare
Di essere libere.
Per la prima volta
Si sentivano ascoltati
Si sentivano vivi
E non soltanto un cognome scritto al computer
All'interno del Registro Elettronico.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Politici che hanno demolito i diritti dei lavoratori, poi parlano dei salari. Siamo allo sbando più totale.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER BERICA: sì un filo di speranza ci deve essere,

marcaval ha detto...

Parlare del ministro del lavoro è come provare a rovinarmi la giornata!
Mi è piaciuta tantissimo la parte dedicata ai bambini perchè in fondo bisogno sempre cercare la speranza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: demoliti e sepolti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: scusa non volevo provocarti gastriti😆 La seconda parte è anche per me molto importante

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie, Daniele, per avere espresso con i tuoi versi l'auspicio che gli insegnanti siano persone significative e capaci di formazione, ma soprattutto di scolto e di cura per i loro ragazzi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA è questo che siete, è questo che è iimportante continuiate ad essere

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: Repubblica, e non alludo al giornale😁. Il problema oggi è proprio che la democrazia e quindi la Repubblica Italiana che su essa si basa, è calpestata. Scegliere la monarchia vorrebbe dire, di fatto, avallare quello che stanno già facendo sotto forma di oligarchia, mentre io non voglio dare iil. benestare a nulla di tutto questo ma voglio la libertà basata sulla democrazia e sul libero pensiero. Voglio la Repubblica, la rivoglio indietro perchè non l'abbiamo più ed oggi si sta festeggiando un vuoto simulacro non la Repubblica quella vera quella sancita dalla nostra Costituzione.

Giovanni ha detto...

Per Daniele Verzetti
E' rimasto solo il libro della nostra invidiata Costituzione.
Compresi noi stessi come cittadini resuidenti su territorio italiano, e non un popolo orgoglioso di essere Italiano comprensivo dei suoi valori, che non ci sono più.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: già per quello oggi ho scritto la poesia che ho postato poco fa perchè più che festeggiare una entità viva se ne deve celebrare il suo funerale. Parlo della Repubblica.