Ispirata alla foto sottostante del fotografo e blogger che tutti noi conosciamo ossia Marco Cavallini alias Marcaval. Grazie Marco per avermi concesso di postare qui la tua splendida foto.
IN ATTESA
In attesa
In attesa che questo incubo finisca
In attesa che questa moria abbia termine
In attesa che questo soffocamento dei diritti si concluda
E possa non cristallizzarsi
In attesa di tutto questo
Sono diventato cenere
E mi sono docilmente mischiato con le foglie e la polvere
Adagiandomi su quella poltrona di velluto rosso
Non avendo alcun rimpianto
Avendo lottato fino alla fine contro i mali del mondo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
FOTO DI MARCO CAVALLINI
25 commenti:
Finché possiamo scrivere, respirare, denunciare, gridare.
Non saremo mai cenere adagiata.
Saremo vento in faccia e spina nel fianco.
PER FRANCO grazie,parole importanti le tue
Chi effettivamente lotta viene tranquillamente ammazzato.
Resta il tuo affanno poetico contro gli oppressori, e non è poco.
PER GUS: affanno poetico contro gli oppressori… che profonda definizione grazie! Spero che possa bastare, non lo so se sarà così, ma spero di non arrendermi mai per poter scoprire un giorno se sarà stato un affanno vano oppure no, ma solo lottando fino alla fine potrò saperlo.
Capita un volta su cento, ma certe lotte logoranti infine portano un risultato di cui magari non beneficerà chi ha lottato, ma quanto meno i suoi figli. E chi lotta tanto con altruismo e determinazione in genere è talmente idealista che, già solo il pensiero che le nuove generazioni potranno usufruire di ciò per cui lui ha lottato (sebbene a lui sia costato solo una vita di sacrificio) lo fa morire felice.
PER ARIANO: ad istinto mi ci dovrei ritrovare in questa tua fotografia, ma resta il fatto che se muore prima non può sapere che non avrà perso la sua battaglia.
Bellissima la foto, ma voglio sperare in un epilogo diverso per la tua poesia.
Immagino un uomo stanco che, però, toglie la polvere dalla sedia e ci si accomoda per brindare con quattro amici alla ritrovata totale libertà.
PER CLAUDIA bella la tua immagine, in tal caso l'uomo sarebbe stanco ma felice, sarebbe davvero un sogno realizzare quanto da te commentato.
Un trono spoglio...a farci ricordare che siamo padroni della polvere ...del niente.
Neanche di noi stessi.
È quell’assenza che fa rumore.
PER MAX parole bellissime e profondamente vere.
PER VALERIA grazie, una bellissima immagine ed un pensiero molto bello.
Secondo me è sì cenere, ma anche seme.
Di qualcosa di bello e nuovo^^
Moz-
PER MOZ: sarebbe bello, un seme pronto a regalarci nuova vita.
Che dire ... onoratissimo che la mia foto ti abbia ispirato questa poesia. Spero proprio che capiti ancora. :-)
La sedia è attesa. Esatto.
Dobbiamo affrettarci a scuotere dalla sua seduta la polvere depositata dalla nostra rassegnazione.
E liberarci verso una vita nuova, di pura porpora.
una vita spesa per lottare contro le ingiustizie, i soprusi, non è mai vana.
E speriamo che dopo le ceneri e l'attesa ci sia qualcosa di positivo...!
PER MARCAVAL è successo ed è su un post del tuo blog e la posterò qui venerdì prossimo
PER MARIELLA è dura scrollsrla ma ci proveremo.
PER ANGELA grazie, bellissime parole!
Bisogna rimanere in guardia, noto una regressione dei diritti.
Sereno giorno.
PER CAVALIERE regressione preoccupante
La foto di Marco è bellissima. Come le altre d'altronde.
Sulla tua poesia non aggiungo nulla. SEi un grande! Ma te l'ho già detto mille volte.
Spero solo che l'epilogo sia diverso.
Che questa cenere non si formi perchè prima si sono formati idee e coraggio
Ciaooooo
PER PATRICIA grazie sei complimenti hai ragione MARCAVAL è bravissimo
Bellissimo che la foto di Marco abbia ispirato questi versi.
Poesia breve, ma molto intensa.
Mi piacerebbe, tra qualche mese, che su quel drappo rosso fosse messo un fiore, dopo aver pulito la cenere.
PER RIOKY: piacerebbe anche a me.
PS: venerdì questo altra poesia ispirata ad un'altra foto di Marco.
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