mercoledì 22 gennaio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Typical Day"

TYPICAL DAY

Alza il coperchio
Fruga all'interno
Molti sacchetti oggi
Oggi forse avrà un raccolto buono.

Una volta 
Lì dentro c'era anche il suo di sacchetto
Oggi non più
O meglio c'è ma contiene davvero solo scarti
Non maglioni vecchi
Pezzi di pollo ancora mangiabili
Ed ogni cosa ancora utile.

Raccolto buono oggi
Torna da sua moglie
Lei ancora un lavoretto come badante part-time ce l'ha
Ma 600 euro al mese in nero non bastano:
Tra affitto a 400 euro e le bollettte
Per mangiare bisogna arrangiarsi.

Lui un tempo lavorava 
E guadagnava discretamente
Poi la crisi
L'azienda che chiude
Prima cassa integrazione
Poi il nulla
Neanche prepensionamento
Nulla.

Lei lo aiuta 
Gli sta accanto 
Lo ama e lo stima
Lui è pazzo di lei
Vorrebbe portarla via da quell'incubo
Ed ha paura
Paura che un giorno Laura si stanchi
Crolli
Possa abbandonarlo.

Lui spesso lo pensa
Perchè lui abbandonerebbe se stesso 
Lui si disprezza e non si stima
Si sente un perdente
Anche se non ha colpe
Anche se ha cercato disperatamente lavoro
Ed ancora lo cerca 
Ma a cinquant'anni è dura
A quell'età difficilmente si trova qualcosa
A quell'età è più facile che non si trovi nulla.

Per stasera si è rimediato
Domani si vedrà
Un bacio a sua moglie
I due sguardi che si incrociano
Gli occhi umidi di lui
Quelli profondi di lei
E quella promessa d'amore indelebile

È notte
E per poche ore
Gianni può sognare una vita diversa
Quella vita che facevano fino a pochi anni fa
Quella vita che si augura un giorno 
In qualche modo
Possa donarle ancora
Nuovamente
E questa volta per sempre.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

59 commenti:

digito ergo sum ha detto...

uno stato che non sa prendersi cura dei deboli che ha creato, è un povero stato. lasciare a sé stesso chi ha bisogno è una cosa tremenda, che ci qualifica per quello che siamo.

Gus O. ha detto...

Una poesia triste che diventa bella per l'amore che c'è tra moglie e marito e poi fa capolino anche la speranza. La nostra speranza è la scomparsa del capitalismo predatore. Arraffa tutto e alle prime avvisaglie di crisi chiude e lascia l'uomo nella disperazione. Lo Stato assiste impotente. Non ci sono leggi che tutelano il disoccupato. Le imprese chiudono per l'obsolescenza degli impianti non rinnovati con macchinari nuovi prodotti dalla tecnologia.
L'imprenditore rapace poteva farlo quando i conti davano reddito alto, ma da egoista ha depositato i guadagni in qualche accogliente banca svizzera. E la realtà ritorna triste perché uno sguardo d'amore non basta nemmeno per comprarsi un panino.

Ariano Geta ha detto...

Vivere nella precarietà è umiliante oltre che difficile.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER DIGITO condivido in pieno il tuo pensiero e mi rammarica il dover constatare come l'Italia sia tra gli Stati incapaci di prendersi cura dei più deboli.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS la ferocia delle multinazionali oggi è il problema maggiore. Queste chiudono anche se vanno bene solo per produrre in luoghi dove il lavoratore sia ancora più sfruttato. Alla coppia resta un sogno più che una speranza e resta anche il loro amore anche se purtroppo come concludi con amara poesia "uno sguardo d'amore non basta nemmeno per comprarsi un panino".

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO sei stato perfetto nella tua sintesi.

MikiMoz ha detto...

Dover ricominciare a 50 anni è dura, ma lì si vede la forza anche di una coppia, amore e non solo :)

Moz-

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MOZ; durissima ed è solo il loro amore a tenerli in vita e farli resistere.

cristiana marzocchi ha detto...

Che tristezza Daniele. Una vita spazzata e finita in un bidone come quegli avanzi.Ancora una volta confermo il mio ateismo.
Cri

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: una vita ingiustamente distrutta come tante ne esistono in questo Paese.

MAX ha detto...

Piange il cuore leggere questi tuoi versi ..perché la loro situazione può capitare a chiunque ed e veramente triste solo immaginarsi nei loro panni.
C’è da sperare in uno stato che aiuti ...anche se purtroppo non è così il più delle volte.
E quando non lo fa lo stato bisogna farlo noi come società, nel nostro piccolo.
Perché è vero che ci sono tanti che preferiscono far finta di non sapere o si girano da
un altra parte per non vedere.
Poi torno sul post precedente..perché volevo lasciarti già ieri un messaggio ma non c’ho avuto tempo.
Complimenti e ciao

Fabio Melis ha detto...

È il dramma di tutte le persone che il sistema perverso dei nostri giorni classifica come troppo vecchi x continuare ad avere una speranza di lavoro e troppo giovani per andare in pensione. Son le contraddizioni tipiche che derivano dall'aver rivoltato le gerarchie di valori e aver stabilito che il profitto è più importante della persona umana. Solo quando si creerà una consapevolezza diffusa di questo si potrà sperare in un cambiamento. Un saluto a te.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MAX: lo Stato non aiuta per niente e purtroppo la solidarietà è un qualcosa che sta scomparendo anche nel piccolo da parte della gente comune. Ed è vero la loro situazione può capitare a chiunque, e questo dovremmo capirlo tutti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VOLTAIRE: la consapevolezza deve venire dal popolo che deve comprendere come tutto questo può capitare a tutti e che non basta sperare che in alto qualcuno si metta la mano sul cuore, perché nessuno di coloro che ci guadagna da tutto questo ha interesse a farlo finire. Spetta quindi al popolo agire, scendendo in piazza, iniziando a mettersi di traverso in modo unito e compatto. Per adesso però gli Italiani sembrano dormire e non essere capaci a destarsi da questo torpore.

Katrina Uragano ha detto...

Casi come questo - e sono sicura che ce ne siano tanti - mi fanno letteralmente piangere. Perché significa vivere al di sotto della soglia di dignità che a ciascun essere umano dovrebbe esser garantito.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA: hai detto bene, sono tanti i casi come questo ed anche a me il cuore si strazia a vedere come molti vivano , come giustamente hai detto tu, sotto "la soglia della dignità".

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Situazione comune di tante persone, altro grande problema di questo Paese.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: infatti il dramma è proprio quello che sottolinei tu, sono tante, troppe, le persone in Italia nelle condizioni della coppia della mia poesia.

marcaval ha detto...

il problema nascosto di questo paese!! Vedo sempre piu gente vicino ai cassonetti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: anch'io e sono anche Italiani, molti Italiani.

Anonimo ha detto...

Vorrei inserire una riflessione, qualcosa che tuttavia è ormai sotto gli occhi di tutti. Intendo dire che è chiaro che un cittadino europeo può fare sacrifici per un paio di anni, non di più. Ma un cittadino europeo (chiunque esso sia) NON riesce a fare sacrifici per dieci anni, dall'inizio della crisi iniziata fra fine 2008 e 2009. Dieci anni di sacrifici schiantano chiunque...in dieci anni sono venuti a galla esempi, che avevamo dimenticato, di una mentalità reazionaria e che pensavamo superata. L'impressione generale, difficile da smentire, consiste nel fatto che a pagare la crisi siano stati sempre gli stessi, e cioè la gente comune ma questa volta il ceto medio ne è uscito con le ossa rotte...

La crisi al ribasso, come voglio chiamarla, ha coinvolto molti settori e non solo il lavoro. Anche il linguaggio e talune azioni della gente ci hanno riportato indietro ed è ora che nascono certi movimenti, legati all'immediato e non sappiamo o non possiamo prevederne la durata. Parlo alla Sardine e ai giovani collegati al movimento di Greta in Italia ma anche all'estero in modo così veloce quanto inatteso...

...insomma, vedo che esiste anche un'altra parte che chiede il contrario dell'andazzo che vediamo. Sono giovani, magari anche inesperti, ma sono sinceri e si danno da fare. Hanno delle idee condivisibili e spero che riescano a fare la loro strada fuori dai partiti.

Come al solito leggendo qui da te ci si sente invogliati a scrivere, è un bene del tuo blog
Un salutone e alla prossima

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: Sulle Sardine come scrissi in un commento qualche post fa, sono molto scettico. I veri movimenti rivoluzionari sono fuori dal nostro Paese come ad Hong Kong in Cile ed in altre zone del Sudamerica e del mondo. A me pare che il popolo italiano giovane e non sia ancora parecchio seduto e non lotti per quello che davvero conta. Ok l'ambiente, ma sarebbe anche il caso di lottare per un'istruzione che non vada verso la privatizzazione, una sanità pubblica funzionante, una riduzione delle diseguaglianze economiche, una maggiore tutela dei lavoratori, dcc…. Ecco tutto questo ancora non lo vedo ma voglio essere ottimista. Grazie per il tuo intervento molto interessante ed ampio.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Sarà che dalle mie parti l'agricoltura permette a chiunque di lavorare, ma non posso credere che un uomo di 50 anni non riesca a trovare lavoro.
Mio padre chiuse la sua azienda storica a 48 anni e dopo pochi mesi accettó di fare il giardiniere nell'azienda di un amico, pur di non stare con le mani in mano.
Non aveva mai toccato una cesoia. Lui, imprenditore e camionista sin da quando aveva 16 anni.
E niente. Non accetto la gente che si lascia vivere piangendosi addosso o appoggiandosi al partner o ad altri.
Non é quello che mi hanno insegnato!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: non è questione di accettarlo o di quello che ti è stato insegnato, qui da noi al nord per esempio fare l'agricoltore è quasi impossibile e per trovare lavoro si cercano soggetti giovani, sottopagati, o riders e non si assume più. Appena un lavoratore va in pensione non viene quasi mai sostituito da un altro, e te lo posso dire con cognizione di causa e certezza assoluta. Vorrei inoltre sottolineare che nella mia poesia l'uomo ha cercato e cerca ancora un lavoro ma non lo trova e non è uno che si piange addosso se va perfino a rovistare dentro la spazzatura. Mi dispiace ma dissento profondamente dalla tua opinione e non nel senso che sia deprecabile chi si piange addosso ma nel senso che il personaggio della poesia sia così oltre al fatto che un lavoro lo si trovi sempre e cmq. Ripeto qui non li trovi almeno che tu per lavoro non intenda un lavoro a tre euro lordi l'ora per due ore al giorno per una settimana al mese.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Un lavoro a nero, uno sottopagato, o addirittura uno a nero e sotto sottopagato sarà sempre meglio di restare a casa a dormire o rovistare nella spazzatura.
"Il lavoro nobilita l'uomo" diceva Karl Marx, ed io sono d'accordo.
So che al nord non l'agricoltura, la pastorizia, ecc sono quasi inesistenti, ma insegneró a mio figlio a lavare le scale per tre euro all'ora (sei ore alla settimana) in caso di estrema necessitá, ma con immensa dignità.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...


PER CLAUDIA: Sottolineo che in primis l'esempio che ti ho fatto io porterebbe 15 euro al mese quindi non ci compri neanche per fare una cena, e poi qui da noi non assumono più e te lo dico davvero con cognizione di causa e ripeto il personaggio della mia poesia il lavoro continua a cercarlo ma se non c'è non si può fabbricare per questo rivendico la piena dignità anche di Gianni, e la piena dignità di chi non trova lavoro pur cercandolo

Claudia Turchiarulo ha detto...

Mi dispiace che la situazione sia così tragica in Liguria.
Nell'immaginario collettivo la vera povertà è al sud. Qui, invece, la gente non muore di fame, perché trova sempre un modo per tirare avanti.
Spero per Gianni, allora, che trovi un modo per reinventarsi. In fondo 50 anni sono i 30 di vent'anni fa. (Non nel mondo del lavoro, s'intende, ma a livello anagrafico).

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...


PER CLAUDIA: da voi è paradossalmente più facile perché siete più solidali per cui se qualcuno può dare una mano ad un altro anche indirizzandolo verso un possibile colloquio per esempio, lo fate. Qui al nord è molto più complicato e non solo in Liguria. Anche la magniloquente Lombardia sta iniziando a scricchiolare…. La storia di Gianni è inventata chiaramente ma rispecchia tante realtà drammatiche se non uguali molti simili a quella che ho raccontato.

Claudia Turchiarulo ha detto...

L'avevo capito che Gianni era solo un simbolo.
Facciamo così, se ne incontri uno mandalo in Puglia.
Innanzitutto non dovrà rovistare nei cassonetti perché il pane del giorno prima glielo regalerá il fornaio. Poi, un lavoretto umile, se ha forza di volontà, lo trova. 😗

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: contaci :-))) Ecco vedi a cosa facevo riferimento, questo tuo ultimo commento me ne da confarma. Voi siete più solidali e più disposti ad aiutare il prossimo, questo facilita molto il compito di chi è come Gianni in difficoltà-

Claudia Turchiarulo ha detto...

Il calore umano è il motivo per cui non lascerei mai la Puglia, nonostante i problemi ci siano eccome.
Ma qui se hai un problema non sei mai totalmente solo, e ci sarà sempre qualcuno che yi aiuterá a cercare una soluzione.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: credo che sia una caratteristica tipica del meridione d'Italia per quel poco che ho potuto toccare con mano, salvo sempre le dovute eccezioni che anche al Nord esistono, ed è una cosa molto bella.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Così come gli stronzi esistono anche qui.
E tanti.
Mica siamo l'isola che non c'è. 😉

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: ah quelli sono ovunque purtroppo :-)))

Claudia Turchiarulo ha detto...

Comunque vedo che manca un mio commento. Sicuramente perché ho problemi di linea.
Dicevo che non devi assolutamente dispiacerti nel contraddirmi, poiché siamo persone intelligenti e possiamo avere uno scambio di vedute senza offenderci.
Credo che il bello del blogging sia proprio lo scambio di opinioni e non soltanto i complimenti o gli sterili auguri di buona giornata. 😉

Gabriella Dell'Aria ha detto...

Così accorata, piena di reciproco amore, che li vedi, li senti, ne percepisci il dolore. Sai cosa fa davvero tanto male, Daniele? Essere qua a "parlare sempre delle stesse cose", che le stesse non sono, perché gli anni passano e tutto è in divenire eppure i poveri sono sempre di più, i precari son praticamente "fortunati" ad avere quel poco, i disoccupati...non si trova facilmente un lavoro, le multinazionali stanno prosciugando vita e pianeta, sogni e speranze, rendendo una chimera il diritto ad un lavoro che permetta di vivere in modo dignitoso. Siamo davvero questi? Siamo veramente capaci solo di fare male? Io so di no, e torniamo sempre alla coscienza, individuale e collettiva, l'una dentro l'altra, l'una a supporto dell'altra, per comprendere che lo Stato siamo noi e che questo brutto gioco non vogliamo più giocarlo. Mentre la politica continua il suo percorso, noi aspettiamo risposte, chissà chi ce le darà. Se in qualche modo continuiamo comunque ad andare avanti, è anche grazie alla speranza in un domani migliore.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: con il tuo ultimo commento ne hai fatti sette ed io ho risposto, con questo mio a tutti quanti e sette. Quello che hai scritto ora non l'ho proprio letto forse nell'inviarlo è successo qualcosa che non l'ha fatto postare. Concordo con te, ed infatti abbiamo dialogato più che civilmente e questo è il bello del blog rispetto ai social.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GABRIELLA: credo sia giunto il momento che questa risposta il popolo la cerchi da solo o meglio la pretenda attraverso la discesa in piazza ed una vera e propria lotta sociale perché chi sta sfruttando la maggior parte della gente non ha e non avrà mai certo l'interesse a cambiare le cose.

Pia ha detto...

Una storia di vita sempre più reale e sempre più frequente.
Cosa fare? Non so rispondere.
Magari scriverne come hai fatto tu è già importante. 👏👏👏
Ciao Daniele.

Maria D'Asaro ha detto...

La tua poesia mi commuove e mi tocca dentro. Grazie. Ovviamente citandoti, tra qualche tempo la rilancerò nel mio blog. Grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA: sì scriverne è già un primo passo

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIA: io ti ringrazio sarà un onore essere nel tuo blog.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: e sono certo che loro due sarebbero emozionantissimi e felici del tuo invito. Esatto, non trovare lavoro ti fa sentire una nullità, un peso morto ed inutile.

Gabriella Dell'Aria ha detto...

Si, infatti. Per questo parlo anche di coscienza, consapevolezza che ognuno di noi debba fare la sua parte, che ognuno può influenzare, nel bene e nel male, gli altri. Purtroppo a volte non avere colpa non basta per metterci al riparo da attacchi. Per me ogni forma di sfruttamento altro non è che un attacco alla persona. Mi chiedo quando capiremo che tutti insieme, e non intendo in senso assoluto, che si sia proprio tutti mi sembra utopistico, ma insieme si può realizzare una lotta sociale affinché questo finisca. Altrimenti non vedo sbocco. Tutti aspettano una classe politica formata da statisti, io non credo esista più, credo nel cambiamento che viene dal basso. L'unico vero, profondo, pacifico e duraturo perché comporta il cambiamento della società, dei suoi schemi, dei suoi vecchi principi dei quali vediamo i frutti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GABRIELLA una rivolta di tutti è utopistico ma di molti dovrebbe essere possibile anche perché oramai è difficile che arrivi qualche politico con la bacchetta magica. Purtroppo però un sondaggio recente dice che più della metà degli italiani vuole l'uomo forte... ho detto tutto

Patricia Moll ha detto...

Uno stato di disperazione totale che umilia, annichilisce.
Solo l'amore vero, la stima e il rispetto nell'altro possono aiutare ad andare avanti.
Certo, che uno pseudo stato che permette un simile avvilimento dell'individuo non è stato.
Hai reso la situazione estremamente chiara entrando nella mente di lei che ama e sta a fianco del suo uomo donandogli quel rispetto che invece lui ha perso.
Parole dure e violente in un certo senso ma vere, piene di realismo.
C'è solo da augurarsi che anche a cinquant'anni un uomo possa non perdere o ritrovare se lo ha perso quel lavoro che è un suo diritto sacrosanto per restare individuo

Gabriella Dell'Aria ha detto...

Ancora il bisogno di qualcuno che decida per noi...che tristezza. Andiamo indietro.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA non posso che concordare con le tue parole che sono molto profonde e mi hanno emozionato moltissimo. Mi associo al tuo augurio sperando che possa realizzarsi. Ti ringrazio di cuore inoltre per le tue parole sempre toccanti sui miei versi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GABRIELLA: questi sono oggi gli Italiani purtroppo, almeno la stragrande maggioranza

Mariella ha detto...

Se si vive il sociale ci si rende conto di quanto sia "facile" cadere e far fatica a rialzarsi. E a comprendere, con dolore, la sofferenza e le difficoltà di chi ha perso tutto. I latini la definivano PIETAS. Ci sono molte associazioni che cercano di prendersi cura di situazioni come quella che hai descritto benissimo nella poesia, ma è complicato, perché la buona volontà delle persone non basta.
Anche qui, tutto è dovuto ad uno stato come al solito inesistente o meglio, assolutamente cieco. Che lascia soli i cittadini in difficoltà,alle prese con la disperazione più profonda, che mina la dignità.
Nel tuo fermo immagine incisivo, l'uomo trova conforto nello sguardo innamorato di sua moglie e forse, partendo da esso, troverà la forza per rinascere.
Intanto anche oggi, nella realtà dell'operosa Lombardia, ci sono seicento lavoratori AUCHAN e quarantuno ADIDAS che sono rimasti a casa. Ah noi che stiamo bene...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: E per fortuna ci sono quelle sssociazioni che con pietas latina cercano di aiutare chi è in situazione drammatiche perché appunto lo Stato è del tutto assente. La crisi sta avanzando e anche l'operosa Lombardia inizia a risentirne ed il futuro non è per niente roseo, anzi...

Sari ha detto...

Le mense solidali concedono di portarsi il pasto a casa ed allora sì che si cenerà come si deve.
Che tristezza però...
Domani troverà lavoro, lo so, lo sento.
Buona fortuna cinquantenne amato da Laura.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SARI: voglio sperare anch'io che possa trovare un'occupazione, lo spero ardentemente.

Ernest ha detto...

quante situazioni del genere vediamo ogni giorno, troppe.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ERNEST hai detto bene, troppe.

Rakel ha detto...

Una descrizione di vita di coppia , che sta vivendo un momento molto molto brutto, che tocca il cuore.Lei una donna/moglie da imitare.
In versi ,vera e cruda realtà.
Buon fine settimana
Rakel

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER RAKEL grazie per la tue parole molto profonde.

Gufo a molla ha detto...

Perché oltre alla bruttezza e gravità dell'aspetto pratico c'è il senso di umiliazione e di sconfitta e di dignità perdute.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUFO A MOLLA: Iinfatti e quello è l'aspetto più drammatico.