lunedì 13 gennaio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Bara Di Cartone"

LA BARA DI CARTONE

Bussiamo alla tua porta
Nel cuore della notte

Non apri subito
La abbattiamo
E siamo dentro

È come un blitz
Blitz contro povera gente
Inerme 
Innocente

Ma a noi piace così
Noi entriamo e giù a manganellare
Non vi diamo neanche il tempo di spiegare
Parlare
Perchè intanto a noi non frega niente
Noi sappiamo bene che siete famiglie innocenti
Manifestanti pacifici
Ma a noi piace così
Quel sottile piacere sadico nell'infliggervi dolore
Nel vedere ed ascoltare la vostra paura
La vostra sofferenza.

Che ci sia un coprifuoco
La legge marziale
Una zona rossa da difendere
O solo una manifestazione fastidiosa
Di sfigati in cassa integrazione 
Noi appena ne abbiamo l'occasione
Se solo ce ne viene data la possibilità
Picchiamo
E picchiamo
I più deboli ovviamente.

E poi vi portiamo in caserma
E lì siete nel nostro regno
Da lì se vogliamo non uscite più sulle vostre gambe
Da lì uscirete malconci se siete fortunati.

Voi con le mani nude alzate
Voi con i tamburi 
Voi al massimo con qualche patetico bastone di legno
Noi con blindati
Tute antisommossa
Manganelli
Idranti
Lacrimogeni
Armi da fuoco
Noi lì per schiacciarvi come vermi.

È un tranquillo giorno di sole
Noi manifestiamo pacificamente
Uno di loro è irrequieto 
Loro si schierano per non farci passare
Noi non avanziamo oltre
Non ci avviciniamo minacciosi
Ma li fischiamo
Li contestiamo
E partono cori contro di loro

Ma all'irrequieto saltano i nervi
Spara un lacrimogeno ad altezza d'uomo
E poi un colpo di pistola

Manuel cade a terra
Prima colpito agli occhi dal lacrimogeno
E poi raggiunto al petto dal colpo di pistola
E muore.

E le risate dei suoi commilitoni
La colonna sonora di questa tragedia. 

È il calcio d'inizio per l'inferno
Cariche
Rabbia
Violenza
Botte

Il bilancio è drammatico: 
1 morto
80 feriti di cui alcuni gravissimi
E molti fermi.

Il giorno dopo
Un piccolo drappello di amici
Porta Manuel a casa
Dentro una bara di cartone. 

Fate spazio per favore
Abbiate rispetto e pietà
Arriva il morto nella bara di cartone
Un drappello di amici lo porta al cimitero
Un drappello di amici lo porta al cimitero
Arriva il morto nella bara di cartone. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

38 commenti:

Gus O. ha detto...

Dice la Arendt: "L'autorità e la violenza sono opposti: dove l'una governa per il bene comune l'altro è assente. La violenza compare dove l'Autorità è scossa, ma lasciata a se stessa finisce per far scomparire l'Autorità. Questo implica che non è corretto pensare all'opposto della violenza in termini di non violenza, parlare di potere non violento è di fatto una ridondanza. La violenza può distruggere l'Autorità; è assolutamente incapace di ricrearla."

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: Forse più che quando l'Autorità è scossa compare la violenza quanto l'Autorità vessa il popolo. Nei regimi più o meno dittatoriali e totalitari la violenza e l'autorità vanno a braccetto. Ed è quello che vedo ancora oggi. Vero è che la violenza compare quando l'autorità forse diventa appunto autoritarismo e quindi deve imporre e non riesce più a farlo, il proprio volere ad un popolo stanco di essere vessato. Quando invece l'Autorità è, come definirla, ordinamento democratico e libero, le due realtà si respingono e sono giustamente opposte. Sulla seconda parte della citazione della Arendt sono meno convinto nel senso che un Potere deve essere in grado di far rispettare le norme che ha sancito per un quieto vivere civile altrimenti è anarchia, e per questo a volte può non essere pacifico ma questo non significa che sia violento. Violenza è quando il Potere, o meglio un ordinamento, impone le proprie leggi assolutamente liberticide con la repressione diffusa e costante

Ariano Geta ha detto...

La polizia che usa la violenza unilateralmente a scopo intimidatorio ha buon gioco dove esistono governi e magistrature oligarchiche: per loro una polizia del genere è un'arma per mantenere il proprio potere.
Nei regimi democratici i poliziotti violenti vengono processati e rimossi dai loro incarichi.

Gus O. ha detto...

L'autorità amministra per il bene comune. Quando vacilla si creano buchi, spazi vuoti dove si insedia il Potere che pensa solo al proprio interesse. Tutti hanno il potere. Il ministro, l'industriale, l'impiegato della posta, il ladro, il giudice e il banchiere. L'immagine televisiva, il libro che finge di non avere scopo, la musica ripetuta fino all'ossessione, il disco o il vestito amato dai ragazzi di quindici anni.
Il Potere non ha un volto riconoscibile: è anonimo, vuoto, gelatinoso, vischioso, e aderisce a coloro che lo desiderano e anche a coloro che non lo amano.
Se tutti hanno potere, nessuno lo afferra. Così è lui che ci possiede, senza che noi lo sappiamo.
Poche epoche come la nostra sono state così schiave della soggezione e del fascino del potere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: convinto? Allora vorrei chiederti l'Italia è una nazione con governo e magistratura oligarchici o no? Questo perché ci sono soggetti, uno su tutti, che non solo non sono stati processati per il G8 a Genova ma sono stati addirittura promossi e non per toglierseli dalle scatole ma proprio per dare loro un vero premio. Diciamo che in regime "quasi" democratico, è possibile che vengano processati e magari in alcuni casi dopo anni, anni e anni (leggasi caso Cucchi) finalmente condannati ( ma a quale prezzo per la famiglia): Quindi diciamo che teoricamente condivido il tuo pensiero, nella realtà non sono così sicuro, per esempio. che si in Italia si protestasse in piazza ripetutamente e pacificamente come in Cile, non ci troveremmo a ricevere quasi lo stesso trattamento.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: ok quindi diamo al termine "Autorità" una connotazione positiva o quantomeno neutra e non negativa. Tu parli di circostanze in cui essa vacilla, quindi sostieni che è in quel momento che il "Potere" o autoritarismo si sviluppa. Però tu poi osservi giustamente che questo "potere" ha varie forme e nature e fai degli esempi perfettamente calzanti. Qui però entriamo in un ambito più sofisticato di potere una sorta di demodittatura come l'ha chiamata qualcuno di voi alcuni post fa ( e mi scuso se non ricordo più chi) dove tutto è più viscido e subdolo. Nel caso della mia poesia abbiamo un caso di barbaro autoritarismo e repressione legalizzati e che hanno origine solo dal Governo centrale comunque lo si voglia definire (potere, ordinamento, dittatura se fosse tale, ecc… ) e che quindi schiaccia anche forme di "Potere" più piccole e specifiche che non trovano spazio in quelle circostanze.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Gli abusi di potere esistono, basta pensare ultimamente in Cile cosa sta accadendo.
Sereno giorno.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: infatti, è proprio come dici tu.

Katrina Uragano ha detto...

C'è chi lavora in questo modo osceno ma la maggior parte dei poliziotti lo fa onestamente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA: su questo potremmo aprire un dibattito, e cmq la poesia non fa riferimento solo alle nostre forze dell'ordine e peraltro io penso che in uno Stato democratico non dovrebbe neanche esistere questa minoranza e nell'ipotesi, al limite, di quei due o tre casi ogni dieci anni, vorrei vedere pene severe e processi giusti e non invece processi dove si cerca di non far condannare chi si macchia in divisa di certe violenze.

Gus O. ha detto...

Sono concetti di Hannah Arendt che io condivido:

Dice la Arendt: "L'autorità e la violenza sono opposti: dove l'una governa per il bene comune l'altro è assente. La violenza compare dove l'Autorità è scossa, ma lasciata a se stessa finisce per far scomparire l'Autorità. Questo implica che non è corretto pensare all'opposto della violenza in termini di non violenza, parlare di potere non violento è di fatto una ridondanza. La violenza può distruggere l'Autorità; è assolutamente incapace di ricrearla.

Considero la Arendt la filosofa più autorevole nel campo della politica.


Hannah ARENDT (1906-1975), filosofa tedesca, allieva di Heidegger e Jaspers, è stata una delle maggiori pensatrici della politica di questo secolo. Per sfuggire alla persecuzione antiebraica emigrò dopo il 1933 prima in Francia e poi negli Stati Uniti. Tra le sue opere più importanti tradotte in italiano: La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (Feltrinelli 19923), Le origini del totalitarismo (Edizioni di Comunità 1967), Il futuro alle spalle (Il Mulino 1981), Sulla rivoluzione (Edizioni di Comunità 1983), La disobbedienza civile e altri saggi (Giuffré 1985), Politica e menzogna (SugarCo 1985), Ebraismo e modernità (Unicopli 1986), La vita della mente (Il Mulino 1987), Rahel Varnhagen (Il Saggiatore 1988), Filosofia e politica. Carteggio con Jaspers 1926-1969 (Feltrinelli 1988).

https://www.donzelli.it/libro/9788879894388

Gus O. ha detto...

Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al Parlamento, al governo spetta il potere esecutivo, mentre la magistratura, indipendente dall'esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario; il presidente della Repubblica è la massima carica dello stato e ne rappresenta l'unità.
La legge fondamentale della Repubblica è la Costituzione, ossia il codice che indica i principi fondamentali, i diritti e i doveri dei cittadini e ne fissa l'ordinamento. Il potere legislativo statale spetta al Parlamento ai sensi dell'art. 70 della Costituzione, suddiviso in due camere: il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati. Tutte le leggi, in ultima istanza, devono essere promulgate dal presidente della Repubblica il quale può rinviare al Parlamento una legge se ritiene che questa sia in contrasto con la Costituzione (il cosiddetto veto sospensivo), ma esclusivamente per la prima volta. Il Consiglio dei ministri si regge su una maggioranza parlamentare, tipicamente costituita a partire da una consultazione elettorale tra tutti gli aventi diritto di voto.

Wiki.

Hannah Arendt usa il lemma autorità o potere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: sulla frase della Arendt che mi hai citato ti ho già risposto spiegando anche perché "Sulla seconda parte della citazione della Arendt sono meno convinto nel senso che un Potere deve essere in grado di far rispettare le norme che ha sancito per un quieto vivere civile altrimenti è anarchia, e per questo a volte può non essere pacifico ma questo non significa che sia violento. Violenza è quando il Potere, o meglio un ordinamento, impone le proprie leggi assolutamente liberticide con la repressione diffusa e costante" (mi sono permesso di fare copia ed incolla della mia risposta proprio per essere preciso) A questo posso aggiungere che la violenza quando vuole affossare una Autorità nel senso positivo che abbiamo entrambi riconosciuto a quella parola, allora è vero che può essere terribile e distruggerla senza saperla ricreare. Conosco la Arendt anche se non così a fondo come la conosci tu. Quanto al tuo ultimo commento non lo comprendo nel senso che giuridicamente venendo da una laurea in giurisprudenza, ho ben chiara queste parole. Ho compreso in che modo usa il lemma autorità o potere la Arendt, quello che volevo mettere in luce è che nella mia poesia Autorità o Stato o governo sono la stessa cosa e, sempre nella mia poesia, si prende in esame il caso di situazioni nelle quali l'Autorità ordina una repressione costante del popolo. È il caso del Cile ma è anche il caso del nostro Paese ed il fatto della separazione dei poteri significa poco o nulla se poi nella realtà dei fatti ci sono ingerenze, o comportamenti più permissivi nel giudicare certi soggetti rispetto ad altri. ecc….

cristiana marzocchi ha detto...

Forse non dovrei dirlo ma, mio marito, sosteneva che poliziotto e delinquente hanno alla radice lo stesso ceto sociale ed è l'occasione che fa scegliere una via o l'altra.
Cri

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: forse non è la regola ma può essere un'ipotesi che trova concreta attuazione in molti casi. Ci tengo a precisare che questa poesia non vuole solo soffermarsi sulle forze dell'ordine nostrane ma anzi è una lettura delle forze dell'ordine anche di altre parti del mondo e vuole sottolineare come in certi ambiti. le forze dell'ordine possono abusare del loro potere essendo assolutamente protette e sostenute da chi sta sopra di loro (governi compresi). Vedi per es. il caso del Chile in questi tre mesi.

marcaval ha detto...

Sto seguendo fin dall'inizio le proteste cilene e qui si ha un evidente esempio della violenza utilizzata per sedare manifestazioni pacifiche. In Italia non si può fare a meno di pensare ai fatti del tristemente famoso G8 genovese per vedere come gli abusi non siano stati puniti ma premiati. Poi non parliamo di quello che succede a riflettori spenti dopo le manifestazioni.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: anch'io le sto seguendo e sto postando su fb praticamente tutti i giorni video e notizie su questa vera e propria rivoluzione in atto in quel Paese; venendo alla restante parte del tuo commento, condivido ogni tua parola, ma se ne hai voglia potresti invece parlarne di quello che succede a riflettori spenti dopo le manifestazioni, qui lo spazio lo trovi eccome e senza censure.

digito ergo sum ha detto...

il motivo è persino irrilevante. cile, italia, stati uniti, est o sud del mondo. nessuno (e per nessun motivo) deve finire in una bara di cartone.

la sofferenza e l'esasperazione cilene (italiane, americane,...) sono anche nostre.

Gus O. ha detto...

Daniele, le mie risposte a te comprendono informazioni anche per gli altri. E' facile non sapere che senza autorità si va allo sfascio. Il vaso che dici tu riguarda appunto la Polizia che dipende dal Governo e uno come Salvini può dire al capo della Polizia di provocare i manifestanti per poi manganellarli. Vedi, l'Autorità Governo sbagliando crea Violenza nella Polizia perché il Ministro degli interni si muove nell'ottica non del bene comune, ma in quella personale.

Gus O. ha detto...

Daniele, io non voglio insegnare niente. Cerco di scrivere assecondando la tua volontà di fare un blog dove il relazionarsi è quello dell'antico Agorà che manca tanto in Italia.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER DIGITO: giustissimo su tutta la linea

MAX ha detto...

Bare di cartone per chi ha il coraggio di scendere in piazza e protestare civilmente.
Sembra una metafora di quanto in realtà pure nella morte siamo così fragili.
Di quanto sia facile spezzare e sopire il popolo in un regime quasi dittatoriale...e quanto sia facile nascondere i soprusi.
Mi son tornati in mente i film a tema come Diaz e La notte delle matite spezzate.
Complimenti per i versi Daniele.

Mirtillo14 ha detto...

In un paese democratico queste cose non dovrebbero succedere, chi sbaglia viene punito e rimosso dall'incarico. Poi ci sono paesi dove questo non succede, anzi è probabile che i governi ne siano a conoscenza e approvino e, quindi, chi cerca di far sentire una voce di protesta, ha diritto solo a una bara di cartone !! Sai che io resto sempre colpita dalla forza dei tuoi versi e anche dal loro realismo, come in questo caso. Saluti cari.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS parto dall'ultimo tuo commento so che non sei intenzionato ad ergerti a maestro :-))) Venendo al tuo commento precedente hai visto giusto sul vaso che riguarda il mio post e concordo con te quando scrivi: " Vedi, l'Autorità Governo sbagliando crea Violenza nella Polizia perché il Ministro degli interni si muove nell'ottica non del bene comune, ma in quella personale." E questo dell'ottica personale è il leit motiv secondo me di tutti i governi repressivi a partire da quello ora in Chile.
Sempre un piacere ricevere i tuoi commenti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PERE MAX: sono onorato dei riferimenti cinematografici che ti ho fatto venire in mente. Condivido le tue parole e le trovo molto centrate. Grazie Max come sempre per i complimenti ed i tuoi commenti profondi ed attenti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO: purtroppo che siano bare di cartone o di legno, luoghi dove la repressione esiste o potrebbe tornare ce ne sono tantissimi, compreso credo proprio anche il nostro. Grazie come sempre per le tue bellissime parole sui miei versi, grazie davvero di cuore.

Ginny ha detto...

Grazie, da una che i manganelli li ha provati.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ELIGINNY grazie a te per la tua testimonianza. Benvenuta in questa agorà.

Sari ha detto...

La tua poesia mette i brividi e pone freno alla voglia di voltarsi dall'altra parte e dire che no, a noi non capiterà.
Grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SARI: grazie,bellissimo commento! Aggiungo che è proprio così non dobbiamo voltarci dall'altra parte anche perché non è vero che a noi non possa capitare come giustamente hai scritto.

Elio ha detto...

Ciao Daniele, penso che tu ti riferisca ad un avvenimento arrivato in Italia e di cui in Francia non se ne è sentito parlare. Anche se qui arrivano le stesse cose, io penso che, prese singolarmente, le forze dell'ordine non siano così aggressive ma che, purtroppo, si coinvolgano nel loro insieme. Non so se in Italia esistano, ma qui in Francia, i Black Blocs si introducono in tutte le manifestazioni, anche sindacali, per rompere tutto quello che possono, compreso i poliziotti. Comunque nulla giustifica la morte di un giovane per una pallottola ed un trasporto in bara di cartone. Un amichevole abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ELIO: io faccio riferimento a fatti passati avvenuti in Italia ma anche a quanto accade in altre parti del mondo, come per esempio in Chile. Da voi i black block ci sono ma spesso si è dimostrato sono proprio gli stessi membri delle forze dell'ordine che si travestono (fu così al G8 di Genova per esempio) per gettare discredito sui manifestanti pacifici.

Ernest ha detto...

parole che fanno venire in mente immagini da brividi

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ERNEST: perché è la realtà che se uno ci riflette fa venire i brividi.

Arwen Elfa ha detto...

Come sempre dico non si può fare di tutta l'erba un fascio, ci saranno anche poliziotti e/o carabinieri che fanno quello che non dovrebber, purtroppo, ma non lavcrano tutti in questo modo. Certo non dovrebbero esserci nemmeno, se fossimo in un modo perfetto. Ma non lo siamo proprio. Buona giornata

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARWEN: ii problema è che in certi regimi così come li descrivo nella poesia lo sono proprio tutti ed in altri lo sono in molti. E non si può non denunciare quello che non va solo perché una minoranza invece fa bene il suo dovere, anche perché quella minoranza avrebbe anche il compito non solo di fare bene il suo dovere ma magari di non girarsi dall'altra parte se un collega invece non lo fa.

Patricia Moll ha detto...

Non è forse la regola ma in tutti i paesi piu o meno ci sono momenti incui i soprusi vincono sulla correttezza e giustizia. Anche in regime democratico.
Ci sono poi paesi in cui i soprusi sono le regola. Sono legge.
Per il g8 è stata la vergogna italiana. Come dici tu quel tipo lì è stato premiato. Per aver spronato alla violenza? O per non averla bloccata?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA. rispondo alla tua domanda e dire per averla spronata su incitazione dell'allora Ministro dell'Interno. Oggi sempre più esiste questa situazione solo che da noi si nota meno perché non abbiamo la voglia di scendere in piazza per i nostri diritti.