mercoledì 9 febbraio 2022

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Udito"

Poesia ispiratami dalle bellissime parole dei Monaci Tibetani lasciatemi da Accadebis a commento della mia poesia precedente. Grazie di cuore Accadebis; mi permetto inoltre di ringraziare anche tutti voi che mi siete vicino in questo momento. 

L'UDITO 

L'udito
Quando non si ha più forza
E non si sente più la magia della vita
L'udito è, di tutti i cinque sensi,
Sostengono i Tibetani
Quello che resta fino alla fine 
Anche quando il cuore si ferma
Il corpo si arresta
E la vita
Come la conosciamo noi
Si spegne, finisce.

E tu lo sai
Lui è con te
Vicino a te
Ed al contempo attende
Il momento giusto per il viaggio finale
Dove luce e serenità lo potranno avvolgere 
Per sempre.

L'udito
È l'udito che resiste fino alla fine ed oltre
E sono felice
Di aver potuto parlarti fino all'ultimo
Anche dopo che ci hai lasciato
Per farti sentire il mio affetto
Per dirti che non ti dimenticherò mai
Per sorriderti 
Anche se con fatica
Un'ultima volta. 

Ed in questi ultimi giorni in cui io so
Che mi sei accanto
Ti vivrò fortemente ed intensamente
Ti parlerò ogni istante
E come tu mi hai sempre sollevato con amore
Nei miei momenti di difficoltà
Io prenderò in braccio la tua anima
E la guiderò là dove 
Pace e serenità saranno la regola eterna.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

25 commenti:

Giovanni ha detto...

Ancora e ancora quella voce ti rimbomberà nelle tue orecchie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI parafrasando umilmente Leopardi posso dire che quel rimbombar mi è dolce su
questa Terra...

Gus O. ha detto...

Come succede è un mistero, ma è proprio come pensi tu.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Più che attraverso l'udito, credo che certe presenze si avvertano col cuore.
E sì, sono eterne.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: e per la prima volta ti dico che conoscere il perchè di questo mistero non è così importante, non quanto il fatto che sia proprio così

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CLAUDIA: forse è un insieme di elementi e circostanze che uniti insieme ti danno quella sensazione di presenza accanto a te.

Franco Battaglia ha detto...

Avvertire un genitore che manca è già regola eterna. Ci riescono probabilmente anche i più ingenerosi. Figuriamoci i puri di spirito.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO grazie, non so se sono puro di spirito, certo non anelo ad essere il contrario. Mi manca ma a volte l'avvertire la sua presenza in qualche modo mi lenisce in quel momento quella fitta di disperazione.

Anonimo ha detto...

Il testo di cui parlo nel commento citato dal Rockpoeta è "Il Libro Tibetano dei Morti" chiamato anche "Bardo Thodol". L'ho letto la prima volta alla fine degli anni '70 e andava forte insieme a "Siddharta" di Hermann Hesse, milioni di persone hanno letto questi libri. Quello dei Monaci Tibetani descrive gli stati del pre e dopo morte, ma bisogna dire che (fra i tanti) ne parlano anche Rudolf Steiner e Gurdijeff. Ciò che viene descritto nel Libro Tibetano dei Morti NON E' uguale per tutti, anche perché non siamo tutti uguali (facile deduzione) dipende da cosa abbiamo combinato nella vita terrena.

In breve, nel passaggio fra vita e morte l'Anima impiega almeno 40 giorni prima di staccarsi dal corpo umano e i vari elementi spirituali dell'Anima (corpo eterico, corpo emozionale, ecc.) hanno bisogno di tempo per lasciare il corpo umano. L'udito è l'ultimo senso che rimane come collegamento dell'Anima con il mondo che lo circonda. Infatti i monaci tibetani (che si esercitano tutta la vita per affrontare questa fase) sussurrano all'orecchio del defunto le descrizioni del mondo che l'Anima sta attraversando in quella fase perché non si spaventi. Nel libro vengono descritti ambienti, colori e visioni varie che l'Anima vede dopo il distacco dal corpo. Inclusi i parenti o gli amici che aveva in vita e che lo accolgono nel dopo morte per incoraggiarlo.

E' usanza aiutare l'Anima del defunto bruciando incenso in casa. L'incenso è sacro e fra l'altro pulisce l'ambiente nel senso che uccide batteri e altro, soprattutto l'incenso in grani quello da chiesa. Lo si usava nell'antichità nelle chiese dove arrivavano migliaia di pellegrini che avevano di tutto addosso, incluse malattie. Ma soprattutto è importante inviare pensieri positivi e pensieri d'amore all'Anima del defunto per aiutarlo nell'aldilà.

Nello specifico si fanno preghiere o buone intenzioni verso l'Anima del defunto il terzo, il settimo, il quindicesimo, il trentesimo e il quarantesimo giorno dopo la morte (vale anche per te rockpoeta nei giorni successivi la data della morte di tuo padre). Poi l'Anima incontra YAMA (o "Il Signore del Karma") ritratto nei Mandala a cerchio nella parte alta con un faccione che fa paura. Per l'Anima questa è la prova più difficile perché Yama gli mostra la sua vita davanti ad uno specchio. L'Anima rivede se stessa nel corpo fisico e Yama gli mostra in particolare gli errori che ha commesso.

Se l'Anima riconosce l'errore o gli sbagli commessi, se ha il coraggio di riconoscerli Yama mostra all'Anima il cammino successivo verso il mondo che assomiglia al Nirvana: non si deve lavorare, non si deve mangiare, non si deve procreare, e quindi non esiste la pensione (tanto per dire) e molti altri aspetti. Le Anime di quel mondo si riconoscono una con l'altra dal colore dell'Aura e dialogano in un mondo di pace eterne.

Se l'Anima, al contrario, non riconosce i propri errori e rifiuta di accettarli, se reagisce con rabbia o non vuole riconoscere ciò che ha fatto in vita Yama gli blocca l'accesso al Nirvana e manda l'Anima in un limbo in attesa di reincarnarsi in un nuovo corpo perché ha ancora mo,te cose da imparare...

Ho cercato di farla breve, ma le descrizioni sono tante e variegate. Se ci pensiamo bene anche nella tradizione Cristiana i parenti del defunto possono chiedere ai parroci di fare delle messe nei 40 giorni successivi la morte di una persona, ad esempio.

Ciao Amigu de Zena e come sempre bella la poesia che hai scritto
Un salutone e alla prossima

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: ti ringrazio per aver ripreso il commento che ha ispirato i miei versi, è importante per far comprendere non solo meglio cosa mi ha ispirato nel profondo ma anche per far conoscere parole come queste che possono diventare per tanti luce nei loro cuori.

Ariano Geta ha detto...

Verissimo. Quando la mia nonna materna purtroppo finì in coma, mia madre e sua sorella spesso le stavano accanto al letto in ospedale. E il medico gli diceva: "Parlate, parlate con vostra madre, ditele cose belle, ditele quanto le volete bene. Lei vi sente".

Anonimo ha detto...

Leggo con piacere le parole di Ariano. Quando sono morti i miei gli stavamo vicino con le mie sorelle e gli parlavamo nello stesso modo, dicendogli quanto gli volevamo bene e di non aver paura per quello che stavano vivendo nel dopo morte.

Grazie anche a te Rockpoeta (ti chiamo sempre così. Ma non so perché, mi suona meglio) è importante sapere e capire determinati aspetti della vita e della morte in un mondo come quello di oggi che ignora (per paura o per ipocrisia) quanto sia importante il legame che unisce le persone (parenti o amici che siano) e come fare una volta che quel legame si estingue.

Un salutone e alla prossima

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: la penso anch'io come quel dottore e come te ed infatti non ho smesso di parlargli fino all'ultimo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA: è come se l'avessi ricevuta, ce l'ho davanti è bellissima. Grazie

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ACCADEBIS: sì hai ragione su tutto. Non c'è nessun problema a chiamarmi Rockpoeta quello che conta è che sento la tua vicinanza ed il tuo sostegno. Grazie

marcaval ha detto...

Proprio oggi ho parlato con una persona che ha avuto una grave perdita in pandemia, ancora non si è ripresa e la cosa più pesante che segnalava è che non ha potuto vederlo e parlargli negli ultimi attimi. Una tragedia nelle dipartite di questi ultimi due anni.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: vero sono tanti che hanno subito questo trattamento vergognoso io, non avendo mio padre il covid, non ho subito anche questo ulteriore dolore.

Katrina Uragano ha detto...

E' una gran fortuna che tu abbia potuto vederlo fino alla fine, fino agli ultimi istanti. Per lui dev'essere stato importante, e anche per te.
Un abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA verissimo

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Non è facile superare questi momenti, ma bisogna farsi forza, ricordando i bei momenti che avete passato insieme.
Un abbraccio.

Caterina ha detto...

Il suono della voce di chi non c'è più riecheggia per sempre nella nostra anima. Il suono di quella voce non va via perchè i suoni entrano dentro di noi, ci attraversano. Hai ragione quando dici, quindi, che l'udito resiste. Un grande abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: è un consiglio prezioso che sto già cercando di mettere in pratica ma non sempre funziona, ma so che è normale sia così

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CATERINA: grazie per le tue parole, contraccambio di cuore il tuo abbraccio.

Mariella ha detto...

Che bella poesia. L'affetto che rimane nei sensi anche negli ultimi ad andare via. E forse è così, quei suoni non li perderemo mai.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA io ci credo che possa avermi sentito fino all'ultimo. Quanto mi manca.