Postata da Patricia Moll tempo fa, la propongo anche sul mio blog.
IL PIFFERAIO DEL CAOS
Lugubre mormorio
Di un asfalto crepato
Travolge lavoratori
Dentro scatolette mortali computerizzate
Che parlano, frenano, posteggiano, ballano, cantano, upoloadano
Ma sono incapaci di stabilizzarsi autonomamente
Di fronte a voragini di strade abbandonate al degrado.
Pendolari a quattro ruote
Nessuno li considera
Nessuno li aiuta
Nessuno li avvicina a casa
E da innocenti, su strada, muoiono
Asfittico vibrare di binari obsoleti
Ritardi ed incidenti
Vagoni bestiame per pendolari su rotaia
Da un lato
Frecce color sangue ed inefficienti dall'altro.
Lavoratori del terzo millennio:
Umiliati
Sottopagati
Uccisi
Licenziati
Precarizzati.
E voi
Mi raccomando
Non levate alta la vostra voce
Non sia mai che possano captare
Il vostro accennato dissenso
Parole sussurrate sottovento
Il nemico può ascoltare!
Tanfo persistente di network corrotti
Marcio come un legume avariato
Arpiona anime sorde
Le seduce
E le convince ad amare il nulla
Baciando con pensieri vuoti
Candidi soffitti spogli.
E la fratellanza
Un orpello fastidioso da estirpare con forza
Per seguire diligentemente
Il malefico pifferaio magico
Che con pervicace affabulazione
Fischia ipnotiche note distorte
Dentro il suo demoniaco strumento di assogettazione di massa.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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18 commenti:
Ecco, la vera emergenza...
Strade groviera, ponti che cadono, trasporto ferroviario insufficiente, servizio di trasporto pubblico inesistente.
Invece i pifferai della politica pensano ad altro.
Specie quello che è sempre su Facebook a pontificare e fare selfie...
l'agenda politica di questo individuo..la castrazione chimica...ci vorrebbe la castrazione di cervelli...
PER RICCARDO: giusto sono quelle le vere emergenze. Per castrare cervelli, anche volendolo, i cervelli ci devono essere..
Bella guardata di traverso, ma non dall'alto in basso, di un esercito di morti di fame, che non contano nulla, che mai nulla contarono, che in futuro conteranno sempre meno.
Si alzano alla mattina due ore prima per agguantare l'asfalto voraginato ad ogni secondo metro con buche capaci di spaccare mozzi e sistema frenante di autotreni e spazzar via quel poco che resta dei motorini dei poveri disgraziati, che la prossima legge sulla sicurezza penalizzerà ancor di più togliendo a costoro anche l'onore di avere un nome su una normalisima buca che loro avrebbero il coraggio di chiamare T O M B A. Dal prossimo autunno si seppelliscano questi morti di serie B segnando un numero e una lettera da nostro alfabeto su un sacco di tela.
NIENTE PIÙ e amen.
PER VINCENZO: purtroppo dici bene, sono soggetti che non contano nulla, sono considerati nulla tranne quando ci sono le elezioni… E dentro quelle voragini, neanche un'ipocrita targa a loro ricordo.
"Tanfo persistente di network corrotti'.
Corrotti e ignoranti, aggiungerei.
In fondo, per risolvere le brutture della società basta un "Amen" e un "Kondividi". O no?
PER CLAUDIA: già, così sembrerebbe anche se a me non convince...
E' un problema sempre attuale quello delle strade che fanno acqua da tutte le parti. E il brutto è che succede un po' ovunque.
PER LA DMA BIANCA: non solo, bisognerebbe anche tutelare i lavoratori pendolari che vanno in treno. Quindi ok le strade, ma anche i treni che perdono i pendolari dovrebbero essere migliorati.
"Il malefico pifferaio magico", quale migliore definizione?
Il mondo cade a pezzi, in tutti i sensi. Il punto è che le masse non si svegliano, rimangono sepolte sotto le macerie dei disastri. In silenzio.
PER IRENE: in silenzio sedotte ed attirate dal suono del pifferaio magico che le irride e le illude.
Nei tuoi versi, le vere emergenze di questo Paese.
Saluti a presto.
PER CAVALIERE: purtroppo...
La solidarietà è bandita dalla nostra società e un po' tutti ne stiamo patendo le conseguenze. Grazie per aver ricordato i pendolari. Io , per lavoro, faccio 120 Km. al giorno, ho cinquantasette anni e in azienda sembra non fottergliene niente a nessuno. Basta che i soliti noti abbiano il sedere al caldo e tutto è a posto. Io in tanto continuo ad andare su e giù con ogni condizione di tempo e traffico alla faccia della mia età e degli acciacchi ormai sempre più frequenti. Scusa questo sfogo ma, a volte, con proprio amareggiato e deluso.
PER IL MACCHIAIOLO: non hai nulla da scusarti anzi grazie per questa tua importante testimonianza.
La poesia perfetta. Con una penna che sembra un bisturi, hai sezionato questo nostro tempo fatto di mere e vuote parole da un lato e di disastri annunciati dall'altro.
PER MARIELLA ti ringrazio infinitamente per questo tuo commento e per le tue parole.
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale...
P.S. = Il plurale di freccia è frecce, senza i... :)
PER MARCO: esatto.
PS errore di battitura lo correggo
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