S.U.D.A.N.
Libertà a Reti Unificate
Uniformata
Predigerita
Rigurgitata da “Mamma TV”
dentro le nostre piccole bocche
affamate di Nulla.
Immagini senza commento
di luoghi sconosciuti
e guerre dimenticate.
Immagini in carta carbone
di “Non – Luoghi”
persi tra il fumo
di mortai.
Terre fra loro
così distanti
ma così simili.
Il Paesaggio della guerra è lo stesso ovunque
A qualunque latitudine ci si trovi
Ma di loro
Nessuno parla
A loro
Nessuno s’interessa
Sono solo
Fastidiose realtà
prive di alcun concreto interesse.
Niente Petrolio
Né altri generi
di… “prima necessità”.
Sono soltanto
Un’altra
Deprecabile
Amnesia
Necessaria.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
28 commenti:
I tuoi versi, come al solito, squarciano il cuore. Quantomeno a chi ne ha uno..
Amarissima questa amnesia.
Troppo.
PER CLAUDIA grazie infinite.
Quante guerre ci sono ancora nel mondo...e in Africa in particolare!! Ma per noi occidentali, se non succede sotto casa nostra, la guerra degli altri non attira la nostra attenzione. La tua poesia di denuncia, come al solito, è molto incisiva.
PER PINO il mondo è un focolaio triste di guerre mai finite che tra l'altro con la rete noi conosciamo bene nella loro più profonda crudeltà.
Troppe guerre ancora in giro per il mondo.
Sereno giorno.
L'emergenza in Darfur è stata definita da un inviato ONU come la peggiore emergenza umanitaria del XXI secolo, però, come scrivi tu, in Sudan non c'è petrolio, il governo è ultra-islamico peggio dei talebani ma non foraggia il terrorismo internazionale, così nessuna potenza è interessata a intervenire e la gente che muore in Darfur passa inosservata...
PER CAVALIERE: troppe e molto sanguinose.
E' un'emergenza seria di cui nessuno si occupa. Quando non ci sono interessi in ballo, ci si gira dall'altra parte e tanti saluti.
La tua poesia, toccante come sempre. Complimenti.
PER PINO: se non la peggiore, tra le peggiori sicuramente ma si fanno solo tante parole e null'altro. Parole vuote e sterili prive di costrutto e di efficacia politica.
PER LA DAMA BIANCA: hai centrato il problema. Grazie per le tue belle parole sulla mia poesia.
È una delle tante indecenti amnesie di cui la nostra società dovrebbe vergognarsi, anche se ormai solo i cretini pensano bene della più grande Organizzazione Umanitaria Mondiale, cioè l' O.N.U., Un'accozzaglia di gente che fa gli interessi dei soliti due o tre Stati e se ne frega degli altri.
Alla tua veemente poesia il merito di dire in faccia a questi indegni signori ciò che si pensa di loro.
PER VINCENZO: un merito che orgogliosamente e modestamente mi prendo volentieri anche perché dato da te ha valore assoluto.
L'Occidente è come un ciccione adagiato su un fianco che sonnecchia tronfio delle abbuffate e del calore delle luci lussuose che lo gingillano come brodo caldo.
PER IRENE: immagine efficace.
Appunto Daniele. Che frega al mondo di certe zone povere della terra? Cosa hanno da offrire in cambio del nostro aiuto? Nulla? E£ alora si arrangino..
Ecco! E' questo che leggo sulla faccia di molte persone, anche quelle che dovrebbero informare e dar voce a chi non ce l'ha. Leggi giornalisti.
Poi, sinceramente non è più di moda. Ora c'è altro a cui pensare. Vedi l'etera disputa sui migranti ad esempio.
Chi conta ha memoria corta e braccia ancora più corte.
A te che dire? SEi il "solito" Grande!
Caro Daniele, se non ci informassimo altrove, non sapremmo nulla di tutto questo.
Non interessa a nessun potere economico mondiale, che vengano alla luce genocidi, guerre civili e conflitti, che potrebbero finalmente far porre le domande giuste: sull'immigrazione innanzitutto.
La tua poesia è toccante ed amara. Hai ragione, da quando l'hai scritta non è cambiato nulla a parte l'oblio e il silenzio omertoso.
PR PATRICIA: la tua disamina amara non fa un grinza hai perfettamente ragione. Grazie per i complimenti!
PER MARIELLA: già, non è cambiato nulla e questo è quello che pi ù mi fa male amica mia.
I drammi nel mondo continuano e i grandi mass media li ignorano ... per fortuna con i nuovi strumenti teconologici ci sono persone che ancora ne parlano , come te: è poco ma è meglio che niente.
Cinquant'anni fa i milioni di giovani che in tutto il pianeta manifestavano per la pace in Vietnam non potevano immaginare che un giorno neanche troppo lontano quello sarebbe diventato uno dei pochi paesi al mondo senza guerra. Sono pochissimi i posti in cui si vive in pace, in tutti gli altri ci sono conflitti più o meno striscianti. Poveri e profitti, oppressi e oppressori. E tanti, tantissimi ignavi che non lo sanno o che fanno finta di non saperlo.
Non posso fare a meno di rinnovarti i miei complimenti Daniele, ogni volta che passo di qua resto colpita. Mi scuso per la presenza incostante, non è colpa mia.
PER MARCAVAL e continueranno a parlarne con ogni mezzo anche la singola voce per strada se necessario
PER GIANNA non ti devi scusare di nulla
Poi se lasci commento come questo tanto di cappello. Viene da pensare che si dovrebbero tornare a fare davvero le marce per la pace serie come un tempo.
Tutto vero, purtroppo, poi condensato nell'acrostico finale. Buona domenica.
PER MARIA speriamo che il futuro sia migliore
Per come siamo avviati, non vedo la possibilità di un futuro migliore (vedi situazione clima): sarà sempre peggio. Non è molto lontano il tempo in cui finiremo con lo scannarci a vicenda per un bicchiere d'acqua.
PER GUISITO Una previsione piuttosto concreta.
Interessante e ben scritta. Fa riflettere ed è evocativa, apre gli occhi a chi non ha visto o non vuol vedere. Bello il finale SUDAN, soltanto un'altra deprecabile amnesia necessaria.
Ciao Amigu de Zena e alla prossima
PER ACCADEBIS ti ringrazio infinitamente per il tuo commento molto profondo.
Posta un commento