Hanno versato fiumi di parole. Apocalisse, disastro annunciato, inferno, tutte calzano a pennello con quanto successo nella mia città.
Morti, sfollati, storie da brivido e un Comune ed una Regione che per la prima volta avverto stiano facendo cose concrete rapidamente. Viabilità modificata e mezzi pubblici potenziati da parte del Sindaco Bucci e Toti che ha promesso che gli sfollati, tutti gli sfollati avranno una loro casa nuova potendo traslocare e portare tutte le loro cose nella nuova abitazione, entro novembre.
E poi ci saranno i disagi. un ponte che non so quando riusciranno a ricostruire e quando tutto tornerà alla completa normalità.
Ed infine questo post. Io fino all'ultimo ero contrario a scriverlo perché ho dentro di me un tumulto complesso di emozioni, un fiume di lacrime che riempie i miei occhi e la paura di scrivere cose banali, le solite parole scontate.
Senso di vuoto, fragilità emotiva, dolore, rabbia, sconforto, bisogno di speranza. e tanto altro. Non so cosa prevalga, forse l'incredulità. E questo sentimento alimenta tutti gli altri.
Un odio feroce per Maragliani direttore del tronco genovese della Società Autostrade con quelle guanciotte da bimbetto despota e capriccioso e quell'arroganza simulata da una finta disponibilità verso i media, i media non la gente, non le vittime, non gli sfollati, ma, ripeto, i media.
Spero che Toninelli faccia le cose per bene come sembra voler fare. La commissione d'inchiesta ha dentro gente seria come l'Ingegnere Antonio Brencich che aveva già denunciato come il ponte fosse stato costruito malissimo fin dal principio e come le opere di manutenzione non fossero sufficienti e forse neanche correttamente effettuate.
E poi dolore per la mia gente, un senso di ineluttabilità come se Genova non potesse più rialzarsi. Poi vedi i miei concittadini reagire e senti un groppo in gola figlio di una speranza di futuro e di amore per i Genovesi, a volte anche criticabili ma in fondo nel bisogno sempre forti, presenti e coraggiosi.
E sono arrivato in fondo a questo post con la fottuta paura di aver scritto quintali di righe banali, vuote, simili a tanti altri post dolorosi e tristi che si leggono nella rete. Vorrei ringraziare chi tra voi mi ha commentato il post del 14 agosto e chi ha anche fatto un post (e che post!) sulla mia città ferita.
Spero veramente di non avervi annoiato, ma in caso contrario mi auguro mi perdonerete: la mia ferita è così profonda forse che mi ha sottratto la capacità di esprimere la mia sofferenza con parole più forti, consone, originali. D'altronde è anche il mio dolore, acuto come uno spasmo lancinante che mi schiaccia il costato e mi incendia la testa.
E guardo quel ponte spezzato travolto ogni volta da un tumulto di sensazioni, guardo quella voragine ed il mio pensiero va a tutti quei ponti e viadotti probabilmente altrettanto pericolosi (un altro è anche questo a Genova) e di cui magari non sappiamo neanche nulla e che percorriamo ogni mattina da soli, con l'amore della nostra vita e/o con i nostri figli non sapendo di essere su una bomba ad orologeria, con loro, Società Autostrade. consci del rischio o cmq incapaci di comprenderlo, che si trasformano nei nostri carnefici.
Grazie per la vostra pazienza, io scrivo poco della e sulla mia città ma non potevo esimermi questa volta non solo per la gravità della tragedia ma perché volevo che sapeste che nonostante questa città ed anche i suoi abitanti abbiano tante contraddizioni, Genova per noi non è un'idea come un'altra
lunedì 20 agosto 2018
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46 commenti:
Genova si rialzerà ancora una volta, ma la verità su quel ponte deve uscire fuori.
Un abbraccio di cuore.
PER CAVALIERE: concordo con te e questa volta sono un filo più fiducioso rispetto al passato.
Non hai scritto nulla di banale, Daniele, assolutamente.
Ci hai "passato" le tue profonde emozioni e i pensieri che si agitano nella mente e nel cuore.
Io ti dico solo che tutto questo è talmente ingiusto e brutto da far star male tutti, anche chi genovese non è... e ti abbraccio e con te spero ardentemente che ci sia giustizia per le vittime e aiuti solerti e concreti per chi ora subisce le conseguenze della tragedia.
Ci chiedi scusa per questo flusso di coscienza, ma per me è uno dei post più belli letti finora sulla vicenda genovese, e non solo.
Sai bene, infatti, che ho una predilezione particolare verso le parole vere e dense di emozione, piuttosto che sterili, fredde e asettiche.
Ecco, spero che Genova si rialzi in fretta e che i politici tengano fede alle loro promesse.
Non vorrei che finisse come in passato con le aree terremotate, e che quando i riflettori si spegneranno la città resterà abbandonata.
No, non ci voglio pensare.
Andrà tutto bene!
Un abbraccio.
PER MARIS: grazie di cuore per questo tuo commento. Sono più ottimista sugli aiuti e su alcuni interventi più urgenti, vedremo.
PER CLAUDIA: vigileremo tutti affinché tutto vada bene. Già ora devo dire le autorità locali si stanno muovendo molto bene e lo Stato sembra esserci più vicino rispetto agli esecutivi del passato. Vedremo. Grazie per le tue parole che mi hanno scaldato l'anima.
Sono nata a Genova, forse lo ricordi e, pur essendo cresciuta altrove, ho sempre sentito un grande affetto per quella città meravigliosa. Sono giorni di sofferenza anche per me e leggendo il tuo post, mi sento ancora più vicina a voi. E' un post accorato che rivela tutto il tuo amore per la tua città.
Cri
PER CRISTIANA: ricordo che Genova ti ha dato i natali. Ti ringrazio hai toccato il mio cuore con il tuo commento.
Io invece sono Veneta ma da anni vivo nel Golfo del Tigullio , mio fratello a Ponente .
Tante volte sono passata sopra quel ponte . La rabbia che covo è perchè TUTTI sapevano e rimandavano i rimedi e così ora hanno i morti sulla coscienza .
Bellissimo il tuo post , complimenti , scritto con il tuo cuore ferito .
Poco fa ho letto un editoriale di MARCO TRAVAGLIO ,mi ha chiarito molte cose su quel
ponte . Se lo trovi ti consiglio di leggerlo .
Un abbraccio a te e tutta Genova . Laura
PER LAURA: grazie di cuore per questo tuo commento. Lo rintraccerò quell'articolo sicuramente, grazie.
Non sono righe banali né vuote. Tutt'altro, direi.
Si avvertono la tua furia, il tuo disgusto, l'incredulità, la rabbia. Ma soprattutto il dolore.
PER LA DAMA BIANCA: grazie con tutto il cuore.
io non leggo nulla di banale qui.
se non la disperazione di un amore.
e da questa disperazione sento germogliare una forza.
che mi auguro sarà propria di questa tua grande ferita città.
PER SE IO FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO. spero davvero che il tuo auspicio si realizzi Grazie!
Sei stato un fiume in piena. Comprendo appieno la tua rabbia che fa eco alla mia lontana e mai sopita. Anche se distante dal web in questo periodo, non tralascio di leggere ciò che mi emoziona sul serio. Non l'aria fritta che passa. Ho letto assurdità e banalità sulla tragedia, in questi giorni. Per cui, un post come questo, non può fare che bene, così gridato e sofferto. Come di consueto. Un abbraccio forte.
PER MARIELLA: un commosso grazie per queste tue toccanti parole. Grazie davvero.
Caro Daniele, dopo aver letto questo tuo bellissio post, spero , anzi ne sono sicura, che Genova potrà risollevarsi presto perchè i genovesi sono forti e hanno un gran cuore. Spero che chi è colpevole , venga trovato e paghi per le sue negligenze perchè non è possibile che succedano queste cose. Penso non solo ai morti ma anche e soprattutto a chi è rimasto e ha perso la casa, i familiari... spero che , soprattutto queste persone, possano trovare la forza di andare avanti. Io , al loro posto, non so cosa avrei fatto, sarei impazzita dal dolore !!
Al di là delle tante parole versate dai media, spero che in tempi rapidi si faccia qualche cosa di concreto. Un abbraccio a te e a tutti i genovesi.
PER MIRTILLO un sincero e profondo grazie per il tuo commento. Sono emozionato dalle tue parole, grazie di cuore.
Ciao Daniele, prima di tutto i tuoi commenti non ci annoiano mai e comprendo il tuo stato d'animo. Veniamo alle promesse dei vari responsabili : come si può dire a delle persone che hanno perso dei familiari che tutto tornerà come prima ? Non è assolutamente possibile.
Come dire che avranno delle nuove case e che potranno portare le loro cose, quando queste sono sepole sotto del calcestruzzo a pezzi ? Io penso solo che tutti i responsabili dovrebbero tacere e nascondersi la faccia dietro un fazzoletto nero. Non credo che la responsabilità sia solo della Società Autostrade, ma anche dei vari governi che si sono succeduti senza pensare a sollecitare, o agevolare, degli interventi di restauro. Il ponte (o piuttosto viadotto) è stato costruito in un'epoca dove il traffico non era così intenso come oggi (vetture, camion, caravan, ecc.) e, quindi, con un'obbligo di costruzione molto diverso da oggi. La mia non è una giustificazione per quello che è accaduto, ma solo una analisi, forse imperfetta. Non credo che Genova possa risollevarsi molto presto e ci vorranno anni perché tutto sia ricostruito. Nella TV francese un trasportatore, più che preoccuparsi dei morti e feriti, ha affermato che per lui costituiva un problema perché, per conturnare l'autostarda, doveva fare 180 km in più. Se fossi stato davanti a lui avrei potuto dargli un bel Pugno sul naso.
Un pensiero a tutti i morti e feriti dell'incidente ed un abbraccio a te.
PER ELIO: In primis grazie per il tuo intervento così profondo e sentito. Concordo con te che non sarà più come prima ma le cose possono rimettersi a posto. Per es entro novembre tutti gli sfollati avranno una casa, e potranno ovviamente traslocare portandosi via le loro cose prima dell'abbattimento del ponte salvo che il ponte stesso non crolli del tutto da solo. La Società Autostrade è la prima responsabile ma questo non toglie che i passati ministri dei trasporti non siano complici della stessa proprio per le ragioni che tu hai brillantemente esposto nel tuo commento. i ponti da sempre sono costruiti, anche in passato, per reggere pesi incredibili, il problema è che questo ponte maledetto è stato pensato ed ideato all'epoca in modo sbagliato e quindi era già pericoloso fin dalla sua progettazione.
Grazie per il tuo pensiero Genova tutta ti ringrazia.
Hai ragione tu: non mi va tanto di parlarne perché mi pare di sparare sulla Croce Rossa, e che tutto poi sia un fritto misto bruciacchiato.
Però a guardare come siano state realizzate queste strutture che, forse 5o anni addietro potevano servire a qualcosa, mentre oggi erano in fin si vita, anzi già defunte,mi dà i brividi; e ce ne sono qualche centinaio ancora più critiche dove è stato badato all'estetica o all'avvenirismo, senza calcolare l'aumento della popolazione, del traffico pesante, della mole e della capacità di carico dei TIR e dell'aumento della loro velocità. Per dire: mezzo secolo fa un TIR viaggiava al massimo con un velocità di crociera di 70/80 Kmh. oggi tirano a 120.
Il carico massimo era di 60 tonnellate, oggi non meno di 80. Quanti TIR viaggiavano in un giorno in media? 400 oggi 1500. E le strutture calcolate senza i sensori di oggi con durata massima prevista di cinquanta anni. Oggi minimo cento ed è sempre troppo poco.
Lecchiamoci le ferite e cambiamo quello che si può e si deve cambiare. Ma facciamo in fretta. E per favore nessuna vittima inutile e basta polemiche e chiacchiere.
PER VINCENZO: grazie per il tuo intervento. Scusa se sono forse nel risponderti sia qui che da te di poche parole ma sono ancora profondamente ferito ed amareggiato ed ho poca voglia di scrivere e parlare. Ma queste tue parole sono importanti soprattutto la tua chiosa. Azione e silenzio. E questo Comune e Regione stanno facendo almeno al momento. E speriamo che quel ponte sia ricostruito nell'arco di 12 mesi e sia ricostruito come si deve.
Un abbraccio sincero a te e a tutta Genova.
Siete forti vi rialzerete , morire in quel modo è assurdo ,tutte le domande che ci poniamo ( tutta Italia) meritano e devono avere risposta.
Perché fatti del genere non devono capitare mai più!
PER MAX: grazie!
"Sulla manutenzione dei ponti , basterebbe che imitassimo i protocolli della vicina ,
piccola ma civilissima Svizzera " Articolo che vi consiglio di leggere su
www.riccardoruggeri.eu
Renzo Piano dice "I ponti non crollano x fatalità"!!!
PER LAURA: non voglio fare il "saputello" ma non credo che qualcuno di noi abbia bisogno di Renzo Piano per sapere che i ponti non crollano per fatalità. Piuttosto sarebbe carino che lui ed altri architetti importanti si unissero per fare un progetto per un nuovo ponte.
Non ci annoi mai tutt'altro, certo tutti hanno detto tutto, è difficile dire qualcosa di nuovo. Conosco Genova e dell'importanza di quel ponte per la viabilità, spero che come si è fatto in passato non si nascondano le responsabilità, già oggi molti quotidiani danno responsabilità alla pioggia e ai tuoni, non vorrei che finesse senza colpevoli.
Per Daniele . Sono pienamente d'accordo con te . Al lavoro , architetti !!!
PS.La parola fatalità l'ho letta e sentita tante di quelle volte.....
PER CARMINE: non lo voglio nemmeno io ma spero che questa volta le cose forse prenderanno una direzione diversa.
PER LAURA: vero ma per fortuna per questa tragedia questo concetto è stato subito dissipato.
caro daniele, con umile semplicità, riporto le stesse parole che ti ho lasciato dal Cavaliere del web, e cioè che il tuo dolore è comprensibile ... così come la tua rabbia, e tutto ciò che provi in merito a questo triste e sconcertante episodio! Come si può rimanere inerte davanti un tale scempio? davanti a una tale vergogna, un abominio così mostruoso come quello del tuo paese? ... la risposta è che non si può! fai bene a fartene portavoce ... chi meglio di te? che si sappia come stanno le cose! e tranquillo, nel dolore di ognuno non c'è mai banalità, ma solo silenzio e lacrime. Per quello che conta il pensiero di una mosca bianca come lo sono io adesso, sono vicina a Genova, la tua città! con profondo cordoglio.
Ho letto le tue parole e ho ascoltato quelle di amici genovesi, tutto sgomenti e addolorati ma anche pronti ad accettare gli inevitabili cambiamenti alla propria vita. E speriamo che le tante parole dei politici per una volta si tramutina in verità e soprattutto i miglioramenti per la gente comune.
PER STELLA: sono commosso ed emozionato dal tuo commento e ti ringrazio davvero con tutto il cuore per le parole che hai avuto per la mia città.
PER MARCAVAL: a livello locale molto si sta già facendo concretamente e questo mi ha acceso speranza. Confido anche nel Governo, vedremo.
Parole corrette e molto importanti le tue. Speriamo che ora anche dai politici, oltre le parole, vengano i fatti. Per me, una seria nazionalizzazione, con dirigenti capaci, s'intende, non gente che scalda le sedie e quando se ne va becca pure la buonuscita, sarebbe una giusta strada. E un piano di interventi seri, a livello nazionale, per mettere in sicurezza io Paese. Si dice sempre, ad ogni tragedia, ma non si fa mai. Solidarietà e vicinanza a Genova e ai genovesi.
PER ALLIGATORE: a livello locale qualcosa di concreto lo stiamo vedendo. Confido in un Governo diverso da quelli passati. Concordo con te sicuramente sulla revoca della concessione e poi se ce ne fossero le possibilità concrete, la nazionalizzazione delle autostrade. Ti ringrazio per la tua vicinanza a tutti i Genovesi.
Mentre il ponte Morandi crollava ero in vacanza fuori dall'Italia. Mi sono sentita in colpa: perchè io sono in vacanza e la gente a Genova muore per un ponte crollato? Siamo tutti genovesi. Un abbraccio.
Scusami se sono nuovamente qui . Volevo far sapere al popolo Genovese che ;
ho ricevuto molte telefonate e MAIL di cordoglio dalle mie amiche straniere .
Anche loro hanno attraversato quel ponte quando andavamo a prenderle all'aeroporto
e in un certo senso , si sentono umanamente coinvolte .
Forza ragazzi , forza Genovesi , coraggio e rimboccarsi le maniche , avete tutto
il mio sostegno ....per quello che vale....
PPER MARIA: non devi affatto sentirti in colpa, qui le colpe le hanno altri. Ti ringrazio e contraccambio il tuo abbraccio.
PER LAURA: Grazie Laura.
non so a quali conclusioni perverrà l'inchiesta. so che quando vidi per la prima volta quel ponte mi fece una grande e inquietante impressione. e penso che ci siano anche precise responsabilità politiche e amministrative. oltre a carenze e incapacità varie sul piano squisitamente tecnico-operativo. buon giorno
PER ANTONYPOE: condivido in toto il tuo pensiero e spero che queste responsabilità verranno accertate ed i colpevoli puniti questa volta
Daniele, sinceramente disconoscevo tu vivessi a Genova.
Ti abbraccio. Un abbraccio sincero e carico di tutta la mia rabbia e delle domande che mi sono posta anche io da piccola e insignificante cittadina quale sono.
Genova è stata ferita e mutilata per sempre, l'Italia è un paese oramai fatto a pezzi.
PER IRENE: grazie per le tue parole molto accorate e per il tuo passaggio. Grazie di cuore.
Quando si esprime il proprio dolore - che nel tuo caso è sicuramente più forte visto che si parla della tua città - non si rischia mai di scrivere banalità.
Le banalità sarebbe bello leggerle sulla cronaca: leggere come notizia del giorno "è partito l'esodo delle ferie", anziché leggere "crollato un viadotto, decine di morti..."
PER ARIANO: ti ringrazio per le tue parole.Hai ragione, magari leggessimo quelle notizie invece che queste tragedie
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