mercoledì 30 agosto 2017

OPINIONE DEL ROCKPOETA® Il Baronato Universitario Piange Miseria

Poverini, oltre ad avere la loro professione (avvocati, notai, chirurghi, primari, architetti, storici dell'arte ecc…) i docenti universitari prendono la misera somma di circa 4000 euro al mese.

Giustamente, si sentono defraudati ed indigenti e pertanto hanno deciso di scioperare e non permettere agli studenti universitari di poter tenere gli appelli in questa sessione. Sono magari gli stessi docenti che se sbagli una domanda ti lanciano per terra il libretto (non accaduto a me ma visto personalmente ad un mio collega studente in una sessione d'esame) oppure (anche qui ci sono alcune voci ma non prove) chiedono prestazioni extra per fare la tesi e durante il periodo della tesi.

E la Fsdeli che fa? Mentre se a protestare è il docente delle elementari o medie o superiori lo guarda con ribrezzo e disprezzo, in questo caso si cala le braghe affermando che cercherà di trovare le risorse per porre rimedio a questo increscioso inconveniente.

Intanto studenti che forse anche stoltamente si illudono che laurearsi possa aiutarli, subiscono danni e ritardi sul loro piano di studi e quindi sul loro programma di futuro.

Italia, Paese allo stato viscido!

18 commenti:

MikiMoz ha detto...

Eh, ma sai, ci sono docenti di serie A e docenti di serie B.
Voglio essere sincero, però: di storie ne ho sentite tante ma nelle tre università che ho avuto modo di frequentare, ho trovato solo professori ottimi.
Sarò stato fortunato, mi sa :)

Moz-

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIKI: anche io a parte un paio, ho trovato tutti professori ottimi e preparati ma certo non indigenti e non alla fame: parliamo di notai, avvocati anche di nome (ho fatto giurisprudenza ai miei tempi).

iacoponivincenzo ha detto...

Le baronie universitarie sono esistite sempre. Ho intrapreso gli studi di medicina. sorprendendo tutti i miei docenti del lieo, perché volevo fare il chirurgo. All'esame di patologia chirurgica il prof. Paolucci -sì la medaglia d'oro della beffa di Buccari, l'affondatore della "Viribus Unitis" vanto e gloria della marina Asburgica- mi chiese alla conclusione dell'esame (voto 29) cosa volevo fare da grande.
-Chirurgia, risposi.
-Suo padre è chirurgo?
-No, bancario.
-Ha uno zio chirurgo?
-No.
-Un fratello, un cugino. un parente è chirurgo.
-No.nessuno.
-Allora se lo tolga dalla testa, figlio mio. Potrà assistere alle operazioní, ma non diventerà mai un operatore.
Questo mi ammazzò la voglia e un anno dopo piantai gli studi lì. Stupido io? A bocce ferme di sicuro, ma allora ero un idealista e decisi col cuore, cambiando in toto la mia vita.
Guadagnano poco? E il prezzo dei loro interventi extra universitari triplicato dalla docenza? E i soldini guadagnati con dispense che vengono cambiate di un accidenti tutti gli anni per obbligarti a comperarle?
Italia paese nella melma.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VINCENZO: un po' la stessa musica se per esempio vuoi fare notaio… E ripeto, fanno la questua alla Fedeli come fossero morti di fame e poi non solo guadagnano uno stipendio universitario di tutto rispetto ma hanno ripeto la loro professione che si avvantaggia del fatto di essere anche docenti universitari. E' tutto così frustrante,

Santa S ha detto...

Credo sia un argomento spinoso, molte università forse più di altre, per retaggi e in molti casi il lavoro dei docenti, gli ordinari, viene svolto dai ricercatori, assistenti ecc. che fanno parte del grande precariato in cui il paese versa. Al di là dei compensi e dei confronti, è mancata la crescita, investire nell'innovazione e nella ricerca in tutti i settori non solo scientifici, necessariamente richiede meritocrazia e non compensi stratosferici per mantenere status...
Discorso lungo e complesso, perdona Daniele la frammentarietà.
Un caro saluto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SANTA: concordo con te ma non sono queste persone "nascoste" e precarie a ruggire la loro rabbia in faccia alla Fedeli ma al contrario invece proprio chi queste persone le usa e e le sfrutta quotidianamente, togliendo con i loro lauti compensi anche qualcosa ai fondi per la ricerca.

A presto :-)))

Patricia Moll ha detto...

Perchè tanti cosiddetti Cervelli una volta laureati vanno all'estero? Perchè questi baroni li sfruttano e si fanno belli col loro lavoro.
Io non sono laureata ma mio marito prese la laurea circa 12 anni fa, il diploma di laurea in ingegneria informatica. Trovò professori validi, provenienti dal Politecnico di Torino.
Che fossero poveri non credo visto che da Torino ad Alessandria arrivavano sempre con automobili di grossa cilindrata e nuove. Non delle ppanda eh...
Il grosso problema è che in troppi sono ben immanicati con la politica e quindi hanno un peso notevole mentre invece un insegnante elementare o delle medie che conta? Un piffero! Di certo non è quello che smuove voti a favore....

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: Perchè non c'è posto per loro e non glielo si vuole trovare. Infatti, i loro torbidi rapporti con la politica sono la chiave per questa genuflessione della Fedeli.

Patricia Moll ha detto...

Soprattutto perchè non lo si vuole trovare, Daniele! Quelli sono incollati alla poltrona con il bostik! Magari fanno lavorare gli assistenti ma la poltrona è la loro

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: più che lavorare, sfruttare è la parola giusta purtroppo...

Elio ha detto...

Ciao Daniele, se avessi 4.000 euro al mese di pensione, chiederei se Venezia è da vendere (lol). Certa gente non si rende conto che ci siano delle persone che tirano a campare con 800 euro al mese (per fortuna non è il mio caso, anche se non ho lingotti d'oro in casa). Sinceramente non vedo che ci possa essere una soluzione politica e forse dovrebbero gli studenti stessi prendere in mano la cosa legando i docenti sulle loro sedie ed obbligandoli a dare almeno un 18. Il problema è che forse avrebbero poi qualche denuncia a carico. Complimenti per questo ed anche per il precedente post. Oltre alle tue belle parole, vedere il filmato mi ha fatto venire un groppo in gola. Pensare che certi giocatori di calcio restano a bocca chiusa quando c'è l'inno di Mameli perché non conoscono le parole. Alla prossima.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ELIO: ottima idea quella di legare i docenti e magari già che ci siamo costringerli a dare un 30 e non un 18! Ti ringrazio anche per le tue bellissime parole che mi hai donato per il post precedente da me molto sentito. La tua sensibilità è peraltro una realtà conclamata e sempre bella da leggere. Alla prossima!

Guisito ha detto...

Non esageriamo con la questione del 18 politico o addirittura del 30, siamo matti? Un chirurgo con tutti 30 dati da un professore legato a una sedia, amdiamo, capisco che è una provocazione, ma non scherziamo. L'ambiente universitario è per lo più bacato e lo abbiamo sempre saputo. Chiediamo che venga riformato dalla testa ai piedi e reso trasparente e onesto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUISITO; la mia era ovviamente una provocazione dettata dall'ingiustizia che baronati ultrapagati scioperino danneggiando studenti che fanno sacrifici anche economici per sostenere quegli esami. Concordo con te ci vorrebbe una riforma seria e trasparente ma è impossibile asupicarla e vederla realizzata da questa gente,

Francesca A. Vanni ha detto...

Le baronie universitarie sono l'ennesimo esempio di come in questo paese dilaghi il marcio.
A me è successo che per poco non mi laureavo e sai perché? Perché il capo del mio relatore era in guerra con un altro pezzo grosso dell'università e facevano a gara su chi era il migliore sulla pelle di noi studenti.
E poi si definiscono "docenti"!
Un abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCESCA: grazie per la tua testimonianza, è assai significativa della realtà attuale in molti atenei.

ReAnto ha detto...

Sono anche quello che pretendono che devi studiare sul loro libro di testo e non accettano libri fotocopiati ..se no , niente esame

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER REANTO R: verissimo!