giovedì 13 agosto 2009

L'Angolo del Rockpoeta: "Burn!"

Mentre sembra esserci stato un lieto fine sulla vicenda del post precedente ( e di questo sono molto contento e felice) oggi vi lascio con una poesia che parla di folli e di fuoco e di ettari di bosco soffocati ed uccisi senza pietà.

BURN!

A Noi
Va a fuoco l'anima

Piange lacrime vane
Per spegnere quel rogo.

A Noi
Bruciano i sensi
Dal dolore di quell'aria acre
Pungente
Irrespirabile.

Pazzi
O spregevoli guitti di convenienza
Uccidono ettari di sogno
E colori di vita
In un unico grande Forno Crematorio.

A Noi
per il troppo calore
Soffoca la nostra bocca
Desiderosa di acqua e di verde

A loro si è ustionato il cervello.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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14 commenti:

Silvia ha detto...

Ciao Daniele! Finalmente riesco a tornare...

Incendi a parte, ultimamente mi è capitato di svegliarmi una mattina, uscire fuori sul terrazzo con la mia tazza di caffè fumante e scoprire con profondo rammarico ch'erano stati rasi al suolo ben tre alberi decennali nel terreno adiacente.
Motivazione: erano pericolosi.

Mi sa tanto che non erano gli alberi ad essere "pericolosi" :-/

Un caro saluto, a presto!

p.s. naturalmente sempre molto toccanti i tuoi versi...

Eskimo ha detto...

Olà, rockpoeta, sbaglio o il tuo blog va a fuoco? Se hai bisogno di aiuto, il Capitano si propone come pompiere :-)

calendula ha detto...

Essendo sarda la questione mi tocca da vicino, 2 settimane fa sono morti 2 uomini negli incendi che hanno devastato tutta la sardegna da nord al centro al sud... i danni ambientali sono incalcolabili... e le anime dei sardi ( quelli veri non quelli che appiccano gli incendi ) piangono insieme agli alberi morti.

gians ha detto...

Immagino tu sappia dove vivo, che dire se non che l'ignoranza regna. Un caro saluto.

Romina ha detto...

Il copione si ripete ogni anno identico a se stesso: l'Italia brucia, e non solo l'Italia. Brucia così la nostra possibilità di respirare, di vivere e di sopravvivere.

Eppure niente cambia. Chi è più pericoloso degli esseri umani?

luce ha detto...

Carissimo, bella la poesia ( come al solito) e la tematica "scottante".
La cosa peggiore di queste vicende è che gita la voce che questo appicare incendi sia collegato alla volontà di fare in modo che gli operatori del settore possano così dare sfoggio delle loro abilità per non rimanere in inattività e quindi essere "sprecati"..
Non so se la cose che mi fa più male sia questa voce che circola o i nostri polmoni naturali che vengono sacrificati per motivi economici( che alla fine sempre quelli sono...).
Fatto sta che il fuoco distrugge sempre, dentro e fuori.
Non c'è limite alla bestialità umana...la prossima vita rinasco farfalla : campo solo un giorno ma almeno volo al di sopra di questa terra infame ( ragnatele permettendo)
Un abbraccio

Stefi ha detto...

Qualche tempo fa, molto cinicamente consideravo che non erano ancora partiti i rituali roghi estivi!!..
Bella poesia!
Besos

upupa ha detto...

Caro Rock...i tuoi versi "riscaldano l'anima"!!!!!!!!!l'argomento è molto,molto importante!!!
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Daniele,
le tue poesie...vanno oltre!!
Ti abbraccio
Ornella

Squilibrato ha detto...

Bella dedica!
A molti è andato a fuoco il cervello. Ci sono diversi motivi per cui un cervello s'infiammi, come i tendini.

Non mi spiace affatto che tu mi abbia linkato, ricambio con piacere.

Licia Titania ha detto...

Questi tuoi versi evocano davvero il fuoco e le sue sensazioni. Molto belli.

Paola D. ha detto...

Molto bella la tua poesia!
Sull'Italia che va a fuoco, niente paura:di boschi ne abbiamo a iosa.
PS:non sono una piromane :-)Ciao.

libera ha detto...

che dire di questi versi? sono stupendi Daniele.

cristiana ha detto...

Sempre incisivo al massimo, Daniele.
Cristiana