venerdì 11 gennaio 2008

OPINIONE DEL ROCKPOETA: JUST WALK

Per chi ama i post un po' personali qui troverà nella prima parte dello stesso, parziale soddisfazione :-)))

Infatti per poter trattare del tema oggetto del post non posso non partire da un fatto personale accadutomi purtroppo questo lunedì.

Il Rockpoeta si è procurato una distorsione alla caviglia sinistra con sospetto (ma questo sospetto credo sia scongiurato)interesse del legamento pe.. qualcosa; va beh insomma mi sono fatto la bua LOL!

Questo non mi ha fermato dall'uscire ma ovviamente senza poter guidare l'auto per ora (e togliere al Rockpoeta l'auto è QUASI come togliergli le poesie LOL) e con le stampelle. Aggiungete che non mi sono mai fatto nulla nè fratture nè altro, quindi potrete immaginare lo shock nel vedermi un bendaggio rigido detto tensoplast (così lo definiscono gli addetti ai lavori lol....)

Prognosi: 15gg. salvo complicazioni (e sto facendo tutti gli scongiuri del caso :-)))!!!)

Ok finita la parte amena del post dove vi ho anche rivelato importanti dati personali tutelati da privacy LOL, veniamo al post vero e proprio.

E qui divento serio.

Scrivendo poesie mi capita di immedesimarmi nelle emozioni e nelle sofferenze degli altri pur non essendo nella loro condizione (Fraseggio Morente, L'Odore acre della Libertà su youtube, "Il Miraggio", ecc...) ma sperimentare sulla propria pelle certe realtà problematiche che sai esistere ma non ritenevi così estese, è cmq sempre sconvolgente.

De facto sono in piccolo una sorta di "Disabile Temporaneo" se mi passate l'espressione forse poco felice ma che serve a rendere l'idea credo. Stampelle e difficoltà ad appoggiare il piede sinistro, comportano situazioni complicate girando in Città.

A Genova, dove cmq qualcosa è stato fatto, le barriere architettoniche sono ancora parecchie. Marciapiedi per aspettare il bus in Via Dante molto alti, portici viscidi con il rischio di una scarsa aderenza delle stampelle stesse, necessità di ingegnarsi in molte strade dove i buchi nell'asfalto sono simili a crateri di meteoriti cadute sulla Terra millenni or sono. A questo aggiungetevi le difficoltà nello spostarti in casa e prendere cose tra le mani (tanto è vero che spesso in casa saltello e non le uso...) e grave senso di imbarazzo e rabbia nel non fare le cose come vuoi.

Ora, fino all'ultimo mi sono chiesto se fare questo post, dato che molti sono in situazioni davvero più serie e definitive rispetto alla mia.

Mi sono risposto di Sì perchè volevo che questo post fosse una testimonianza di chi poi (si spera....) tornerà come prima ed un monito a me stesso ma anche a tutti voi, nel non dimenticarci di una questione che in parte è risolta ma che resta ancora attuale e di importante risoluzione.

Per tutti loro questa poesia, esemplificativa se volete, ma sincera:

JUST WALK

Ho camminato carponi lungo ringhiere fredde
Come l'indifferenza.

Ho strisciato lungo pareti bucciate
Per sentire il gelo della morte.

Ho provato ad alzarmi con orgoglio
Odiando Dio per questa maledizione

Ma ho amato davvero
Chi ha saputo leggere oltre i confini di un muro.

Io
Arti sfiniti ma Anima Integra

Voi
Fisicamente idonei
Ma disabili dentro.


DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA

PS: Spero che nessuno si sia senito infastidito da questo post o che lo possa ritenere forse superficiale nel modo in cui ho trattato l'argomento. Ho solo voluto riportare mie sensazioni traslandole successivamente all'interno di una problematica assai seria e tutt'altro che risolta. Ho fatto questo post con la speranza che le parole abbiano la forza della vita e possano risvegliare tutti noi dal torpore che abbiamo verso questo tema.

Sì, speranza, perchè come cantava P.Bertoli in una sua famosa canzone " Eppure il vento soffia ancora".

Daniele il Rockpoeta

52 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo, a volte, abbiamo bisogno di fare "esperienza "... di "toccare con mano" per renderci conto di alcune problematiche.
Comunque credo che c'è ancora molto da fare sulle barriere architettoniche. Se ne parla molto... ma di fatti pochini...
Paolo

Silvio Irio ha detto...

Ciao Daniele come sempre interessante ciò che scrivi anche perchè in questo caso può davvero rappresentare un monito non solo per te stesso ma per tutti noi "fisicamente idonei"...

P.S. Volevo avvisarti di un piccolo cambiamento...

Il mio blog Pensiero Libero si è trasferito su piattaforma Wordpress. Per questo ho cambiato indirizzo....
ti aspetto su:

http://silvioirio.wordpress.com/

Da oggi posterò da lì...ti aspetto ci conto!!! Grazie
A presto
Silvio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ok aggiusto il link.

Daniele

Gianluca ha detto...

I paesi più all'avanguardia nell'abbattimento delle barriere archiettoniche sono quelli balcanici, visto l'alto numero dei giovani tornati su una sedia a rotelle probabilmente..noi continuiamo a posteggiare l'auto nei pressi dello scivolo..tanto torno subito..
Io personalmente rifarei la fiancata a questi personaggi.
Camomilla..
Ciao

mario ha detto...

non so perchè leggendo il tuo post mi è venuta in mente la canzone di guggini cirano....
la poesia è bellissima.....
in italia siamo indietro su tutto....ciao daniele

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele, il problema delle barriere architettoniche toccherà tutti noi quando saremo anziani. Purtroppo sono poche le città "adeguate" a chi non è un marines.
Off-topic stanotte ho sognato di essere a Genova con una moto gialla. Scorrazzando sono arrivato fino al porto, che nel mio mondo onirico era buio, disabitato e senza barche. L'unica luce che vedevo era quella dell'insegna di un locale. La scritta era in neon verde, e si leggeva chiaramente in stampatello ROCKPOETA.

Dopo il sogno si è fatto assurdo

Anonimo ha detto...

Sempre presente a te stesso vedo.
meglio del notturno di d'annunzio e non sto scherzando.
Sempre in gamba ;-)

Anonimo ha detto...

Mi sono dimenticato che dalle mie parti c'è un progettino ("una dicitura" e mi farebbe molto piacere se tuaderissi) naturalmente solo se c'è condivisione.
ciao fabrizio

Cristina ha detto...

Hai fatto benissimo a parlarne. E' vero che ci accorgiamo di cosa sia una barriera architettonica solo provandola sulla nostra pelle e questo vale per molte altre cose. Se però tutti avessero la tua sensibilità se ne parlerebbe di più e si potrebbero tenere deste le coscienze.

La poesia mi ha fattto accapponare la pelle.

Grazie.

Cri

p.s. importante: abbi cura di te, il rockpoeta deve essere informissima! Abbraccione! ;))

Mat ha detto...

e io che puntavo su di te per una partita di calcio a 5!!

lo capisci che ora non sarà facile trovare un sostituto???

e se giocassi in porta?

Dai!!

Anonimo ha detto...

Grazie Daniele

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ehi io fra due settimane voglio essere come nuovo Mat quindi attento che l'invito per la partita lo prendo al volo LOL!!!!

Cris, grazie, ogni volta le tue parole sanno toccare le corde dell'anima.

GG ha detto...

Daniele, ti dico la verità: questa poesia mi è piaciuta moltissimo, anzi, per ora è quella che mi è piaciuta di più! :D Bellissima...

Sulle barriere architettoniche hai ragione da vendere, e vorrei chiedere a scusa a tutti i dsabili se la maggioranza di persone "disabili dentro" ancora non hanno provveduto a questo elementare gesto di civiltà, all'estero sicuramente più sentito... (v. Germania, dove , tanto per dire, all'uscita dei bar c'è anche la ciotola per il cane...)

Giorgia ha detto...

Ciao Daniele,
intanto ti faccio tanti auguri di pronta guarigione. Per quanto riguarda le barriere architettoniche concordo con Mario, se ne parla molto ma in realtà si fa davvero poco troppo poco.

scarlett carson ha detto...

Mi è piaciuto il tuo modo semplice e sincero di affrontare un argomento così delicato... e anche la poesia segue questa impostazione, bravo :)

Juliet ha detto...

sai, un incidente stradale mi ha bloccata per dei mesi, tnt anni fa...i medici avevano fatto dell'ironia sul fatto di rialzarmi o meno da una sedia a rotelle...e invece eccomi qui...proprio oggi sono andata all'uni con i tacchi...che pazza!
le cose le capisci anche solo immedesimandoti..ma le senti solo se ti capitano...puoi solo giocare a capire...ma le capisci solo qnd ti attraversano da parte a parte.

Chiara ha detto...

Ebbene dire,a mio malincuore,che nessun post o parole possa portare ad un cambiamento,quali le barriere architettoniche e non.
Le parole con cui hai affrontato il "mio mondo" sono semplicemente tenere ed è come se volessi far qualcosa per "noi".Mi sbaglio?!
Tu c'hai due gambe,due braccia e puoi tutto per far qualcosa,per muovere il mondo a non restare sordo.Perchè non lo fai?Perchè se ne parla tanto e nessuno fa niente?!
Mi auguro tanto che tu insieme ad altri "idonei" imparate ad agire e non i blablabla che si sentono,capito?!
Sono stata dura con le parole,ma è la cruda realtà.
Riguardo la caviglia,tutto torna come prima..non credi?Quindi,niente buona guarigione.Stai attento,la prossima volta!;)

Pino Amoruso ha detto...

Ciao Daniele...penso che l'argomento non è stato trattato in modo superficiale. Se ci sono barriere architettoniche, bisogna denunciarle sempre, anche con sufficenza. Come sempre quello che scrivi fa riflettere e molto. Nello specifico, bisognerebbe, almeno una volta nella vita immedesimarsi nelle persone che non sono fortunati come noi per rendersi conto delle difficoltà che incontrano nella quotidianità; è se vivono in un posto che non presenta difficoltà, fatemi sapere dove si trova.
Buona serata :-)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Io posso fare qualcosa. posso denunciare certe realtà scegliere candidati che promettano sempre che poi mantengano di cambiare certe realtà e volevo parlare di un problema serio che invece è poco trattato.

Speravo che questo si cogliesse CHIARA, mi spiace se per te così non è stato.

Daniele.

valentina orsucci ha detto...

povero daniele, ti toccherà farti coccolare quindi...

Anonimo ha detto...

Hai descritto la disabilità interiore che è l unica incapace di comunicare amore e a rendere gli uomini veramente "inutili"....

Anonimo ha detto...

Daniele, dico che i tuoi post fino ad ora non hanno mai trattato superficialmente nessuna questione e credo che mai sarà così.
Anzi, hai fatto benissimo a trattare l' argomento.
Rimettiti presto!..Approfittane per riposarti un po' magari..

Anonimo ha detto...

Avevo appena scritto un nuovo post che si chiedeva a cosa servisse un blog. Poi sono passato a trovarti e mi hai risposto e come direbbe Novecento, personaggio dell'omonimo testo di A. Baricco, IN CULO LA FILOSOFIA DEL NULLA!
Pasquale Emolo

Elys ha detto...

Secondo me invece hai fatto bene a scrivere questo post, basandolo su un tuo fatto personale. Spesso sono gli eventi che ci capitano nella vita a spingerci a riflettere e magari a vedere le cose in un'altra prospettiva. La poesia mi piace molto perchè riesce a rispecchiare in poche, intense parole, il dramma di tante persone che sebbene siano disabili nel corpo, non lo sono nella mente. Ben diversi dall'indifferenza che purtroppo aleggia nella maggioranza della società.
Un abbraccio!

lulu ha detto...

Daniele......azz auguri per la tua caviglia, se rimani senza macchina per qualche giorno non fà nulla, vedi cose che altrimenti non riusciresti a scorgere, perchè vai di fretta! Le stampelle di limitano ma ti aiutano a vedere........molto sentita la poesia..........come sempre buona vita.......Giulia

remyna ha detto...

oh poverino! mi spiace! :(
bellissima la poesia!
attento in quali buchi infili la stampella, eh, non vorrai mica disturbare il regno di qualche pantegana ;-)
buona guarigione! chissà quanto scriverai costretto in casa! :)
un bacio.

Anonimo ha detto...

Veramente, Remyna, scriveve già così tanto prima che bastava ed avanzava LOL!!!!

Mi consolo con il fatto che qui diluvia ed uscire con questo tempo non è esaltante :-)))

Ciao ed un bacio :-)))
Daniele

Anonimo ha detto...

E' sempre importante avere anche le più piccole testimonianza, vedi il mio caso, sono uno molto attivo e con un possibile piccola carriera pallavolistica davanti, eppure per un polmone che ogni tanto si sgonfia sono 5 mesi che non faccio nulla ... una cosa orribile non poter fare attività quando sei abituato a fare 2 ore ogni giorno. Del resto si impara ad adattarsi, per un pò bisogna anche rassegnarsi e fare quello che ti viene permesso. Per quanto riguarda il fattore barriere architettoniche, bè mio papà è invalido sul lavoro da 18 anni, da poco prima che nascessi,s ubito non voleva sentir parlare di niente, eppure adesso a distanza di anni è vicepresidente di un associazione onlus. Si vive benissimo anche con qualche hendicap (sempre rimanendo nei limiti, non voglio fare distinzioni) bisogna solo imparare a sopportare.

Chiara ha detto...

Sono stata esagerata nell'esprimere quello che penso ed ho cercato un pò d'ironizzare,ma non si è colto e ti prego di scusarmi.
Il tuo post non mi ha dato fastidio,anzi!
Non ho nessun tipo di problema con le barriere architettoniche o di altro,purtroppo so che tante persone disabili non svolgono una vita normale a causa delle dimenticanze di politici e non.Tanto chi se ne frega..se ne parla oggi e domani?!
T'abbraccio :)

Anonimo ha detto...

Grazie CHIARA per questa precisazione :-)))

Ciao!
Daniele

Tisbe ha detto...

a volte mi chiedo perché le persone più sensibili siano sempre quelle che hanno sofferto molto

Laura ha detto...

Studiando alla facoltà di architettura capisci bene che il problema mi è assai vicino e caro. Ora si progetta architettonicamente e urbanisticamente nell'ottica di consentire a chiunque (disabili e non)di potersi muovere agevolmente, ponendo tutti sullo stesso piano, concedendo a tutti gli stessi diritti e aiutando chi ha, purtroppo, maggiori difficoltà. Purtroppo credo che ciò che manca realmente sia la sensibilità da parte della collettività e il totale menefreghismo...non tollero chi parcheggia nei parcheggi per disabili, davanti agli scivoli dei marciapiedi, sulle strisce pedonali, chi supera la linea di arresto hai semafori e molte altre cose che ora non sto qui a citare. Qualche mese fa ho vissuto un'esperienza particolare, ho partecipato ad una bellissima iniziativa all'Istituto dei ciechi di Milano che mi ha fatto capire quanto un gesto, minimo, da parte di coloro che non sono disabili, possa essere invece, per coloro che lo sono, un aiuto enorme. Credo che ognuno debba fare la propria parte, le istituzioni, i progettisti, gli urbanisti, ma anche e soprattutto i cittadini.

Complimenti per la poesia, sempre bellissima...

Laura

Tisbe ha detto...

Tina ero io ;-)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ben tornata Tisbe :-)))!!!

PER LAURA: hai ragione anche io provo rabbia per quelli che per es posteggiano sui parcheggi riservati ai disabili senza permesso ma ancora più rabbia mi fanno quelli che in qualche maniera hanno un permesso loro non spettante (giuro li ho visti so di cosa parlo) e posteggiano quindi in quei posti avendonde giuridicamente diritto (o facendolo credere dato che magari il pass è di altri, ad es un loro parente) ma loro sono perfettamente in forma tranne che nel cervello dove sono degli assoluti stronzi.

Giovanna Alborino ha detto...

mi dispiace per quanto accaduto, ti auguro di portare la macchina quanto prima..

le barriere architettoniche sono un altro grave problema che non sempre si riesce a risolvere o meglio, a vedere..

buon week end

Moticanus ha detto...

Che possa parlarsi di abbattimento delle barriere architettoniche credo possa essere alquanto utopistico, semmai parlerei di smussare quelle barriere. Una città a misura di diversamente abile è veramente difficile.

Al momento siamo nella condizione che bisogna permettere a queste persone di fruire la città se non proprio da soli, almeno con non più di una persona. Oggi invece sono necessarie parecchie persone perchè vada tutto spedito.

La cosa che mi augurerei è che della questione barriere architettoniche non si occupasse un normodotato, ma venissero progettate da chi dovrà poi usarle effettivamente. Vedo in giro delle scivole con una pendenza paurosa che mai potrebbero essere affrontate in solitaria.

Molto è stato fatto. Moltissimo c'è da fare!


- Moticanus
- LaProvDiRagusaInBlog
- 0932Blog.it

Raggio di sole ha detto...

....mi piace quello che scrivi , perchè sai rendere vive le tue emozioni.....ciao

flo ha detto...

Ops, mi spiace per l'incidente, rimettiti presto!
Non sei stato superficiale, hai cercato di immedesimarti in chi deve convivere con queste problematiche, di solito non ce ne rendiamo conto o neppure ci pensiamo...
Ciao:)

Poetryfree ha detto...

Ciao Rockpoeta...

Tutti gli argomenti che tratti, mi toccano profondame, non è che mi spii?? :-)))

La poesia mi piace, arriva al punto...

Le ultime parole, le ho pensate e dette molte volte a molte persone...

"Voi fisicamente idonei, ma disabili dentro"

Io per fortuna non ho nessun problema fisico, nè mi sono mai infortunato (ci sono andato vicino).

Ma nella sfera dei miei affetti più cari, c'è una persona disabile, sia fisicamente che mentalemente...

Purtroppo, una cosa è vivere la disabilità in un posto civile, un'altra è viverla QUI...

Il 100% di barriere architettoniche, il totale disservizio delle istituzioni locali, lo scarso interesse del prossimo e chi più ne ha più ne metta...

Se ci metti che ora i soli posti dove si poteva passare con una carrozzella sono invasi dalla MONNEZZA, bhe non resta nulla...

Solo lo sguardo triste e innocente di chi è stato sfortunato non solo a nascere disabile, ma anche a nascere in un paese di disabile dentro!!!

"Prigioniero del proprio corpo, della propria vita...
Lui guarda la finestra e forse pensa - chi ha rubato la mia libertà? - "

C I A O
I
R
O

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ehi Ciro potrei dire lo stesso LOL!

Anche il tema del tuo ultimo post è da me molto sentito :-)))

Grazie per le tue belle parole FLO

Daniele

Franca ha detto...

Quando siamo interessati direttamente cogliamo più facilmente delle situazioni che in condizioni "normali" ci lasciano completamente indifferenti

°bio° ha detto...

E' vero, a volte se non sperimenti una situazione non puoi immaginare la lotta quotidiana di chi in quella situazione vive.. Ottimo post, per non dimenticare MAI

Chiara ha detto...

Ah dimenticavo: GRAZIE PER LA POESIA.
Mi raccomando il libro!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PEr CHIARA: il mio ultimo libro ha poesie più datate forse.

Per capire se ti piacciono leggine qualcuna sul mio sito

Il mio ultimo libro edito si intitola "La Terrazza" Prospettiva Editrice.

PS: sono contento che la poesia ti abbia emozionata.

Daniele il Rockpoeta.

marina ha detto...

Auguri e grazie per la poesia.
E anche per avermi ricordato che "il vento soffia ancora...
ciaomarina

Arthur ha detto...

Daniele, mi dispiace per il tuo inconveniente. Sei troppo scrupoloso, ogni testimonianza onesta onesta è sempre aprrezzabile, basta non cadere nell'estremo vittimismo e mi pare tu non l'abbia proprio fatto.
Ciao ed auguri di pronta guarigione

Anonimo ha detto...

innanzitutto,tantissimi e sinceri auguri di pronta guarigione.ci vuole pazienza,lo so,ma stringi i denti.hai fatto benissimo a parlare dell'argomento,nn se ne parla mai abbastanza e soprattutto nn si fa mai abbastanza.qui a taranto le barriere architettoniche sono tantissime,i marciapiedi generalmente hanno pochi scivoli,e poi ci si mettono anche certe xsone ignoranti e superficiali che parcheggiano a ridosso.nn tutti capiscono che così impediscono ai portatori di handicap,o semplicemente a chi cammina male,di attraversare la strada,oppure capiscono ma se ne fregano,che è anche peggio.questo nn diminuisce la responsabilità dei governi e delle amministrazioni comunali,ma appunto perchè questi latitano,almeno collaboriamo noi cittadini.

Anonimo ha detto...

Sei di Genova?...
Non c'entra niente con il post, ma fammi questo favore: se passi dalle parti di Via del Campo la fai, per me, una carezza a FABER?...

Guido

Anonimo ha detto...

Sì Guido sono di Genova e Ok lo farò.

ArabaFenice ha detto...

innanzitutto, un augurio di buona guarigione, caro Daniele.
Forse tutti dovremmo provare - in mancanza di una contusione, frattura ecc - a fingere di essere disabili per almeno un giorno. ci accorgeremmo di come anche le cose che ora ci sembrano più elementari siano difficili se non c'è il supporto di istituzioni attente alla eliminazione di qualsiasi barriera architettonica.

Anonimo ha detto...

Commento in ritardo per dirti, intanto, che sulle barriere architettoniche in Italia hai assolutamente ragione. Poi ti auguro di guarire prestissimo. Tempo fa quando fui a casa malata per un lungo periodo la mia maestra di yoga (o devo chiamarla "guru" lol?) mi disse che, talvolta, i periodi in cui si resta "bloccati" hanno una loro funzione, per sbloccare una situazione o un qualcosa di stagnante. Sembra strano lo so, ma per me fu davvero così. Quindi, forse, anche la tua immobilità forzata porterà a qualcosa di bello..te lo auguro. Comunque spero che mentre leggi, tu sia guarito o quasi. Ciao Rockpoeta.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Grazie TITANIA; non voglio dirlo troppo forte ma sembra andare meglio. Presto saprò se tutto è tornato ok.

Spero che tu abbia ragione e che la tua "guru" avesse espresso un principio valido anche per me pur senza saperlo :-)))