PREGHIERA CONTRADDITTORIA DI UN ATEO MANCATO
Caro Gesù
Perdonerai le mie umane contraddizioni
E le mie umane contestazioni.
La tua storia narra
Che oggi verrai crocifisso
Dopo un lungo calvario
Ma
Anche se credessi
Nella reale esistenza
Tua e di tuo Padre
Non capirei perchè
Ci avreste liberato dal peccato originale
Ed io ancora oggi
Ogni giorno
Come tanti di noi
Porto una Croce
E la porto da anni
Trascinandola su una schiena malandata
E con le mani già inchiodate
E la porto
Senza sapere quando cesserà questo supplizio
E se potrò risorgere da tutta questa sofferenza
Prima di cessare di vivere qui sulla Terra.
Non è mai facile soffrire
Ma quando sai che ti attende il lieto fine
Non è così dura
Come quando alla sofferenza
Si aggiunge l'incertezza
Di come tutto finirà.
Io non credo tu esista
Da qui la contraddittorietà di questi miei versi
Contraddittorietà già prima di oggi
Ampiamente ammessa
Ma lasciami questa unica e lieve incoerenza
Su un tema che peraltro non ha certezze
Ma solo misteri e fede.
Io sento di esistere
Oltre questo mio corpo
Credo di essere anima e quindi
Di tornare alla libertà dopo la mia morte
O forse mi reincarnerò
Ma
Quello che so
È che qui tanti portano Croci reali
E le portano ingiustamente
E spesso forse
Anche per ed al posto di altri.
Mi fermo qui
Non vado oltre
Chi ha fede in te
Dice che sai capire e perdonare
Tanto e tanti
Ed allora saprai capire me
Almeno spero.
Mi fermo qui
Altro non dico
Oggi è il tuo ultimo giorno terreno
Ed è giusto portare rispetto in questi momenti
Io invece sono morto da un po'
Ma devo essere resuscitato in modo anomalo
Perchè da quel tragico giorno
Il mio corpo è vivo
La mia anima invece
Non dà ancora
Significativi segni di risveglio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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PS: Noi ci si rilegge Domenica 9 aprile (Pasqua) per gli auguri più classici e tradizionali.
26 commenti:
Quello che ti - che ci - frega caro Daniele, è che a parlarne noi, di un Gesù del quale abbiamo dubbi solo sia esistito, ce lo portiamo comunque dentro e attorno. Del Gesù che vorremmo fosse esistito, del Gesù che i testimoni ufficiali di oggi fanno a pezzi ogni giorno, del Gesù che si farebbe beffe del giovedì santo, del venerdì santo del sabato santo e della domenica santa, del Gesù che leggendo una pagina a caso di qualsiasi ridicolo dizionario teologico si farebbe grasse risate da far tremare tutto il mondo ultraterreno. Noi gli scriviamo lettere a gesù, lo portiamo nei nostri blog, lo teniamo anche per mano, e mettendolo in dubbio gli portiamo un rispetto immenso, perché sappiamo di essere infinitamente più piccoli. Io li guardo con circospezione (e rispetto, ci mancherebbe altro) tutti questi altri che ci stanno in gran confidenza, che lo trattano come uno di famiglia, che ne conoscono di tutto e di più. E' qualcosa che non mi riguarda, purtroppo o per fortuna, io mi tengo stretta la vita donata, e ho appena tempo di ringraziare.
Buona Pasqua Daniele.. e mi raccomando oggi giusto due/trecento euro di pesce, ma niente fettine di vitellone, neanche quello del discount..
La parola sacrificio è incominciata, storicamente, a diventare una grande parola, da quando Dio è diventato un uomo. È nato da una giovane donna, era stato bambino, camminava con passetti piccoli, poi ha cominciato a parlare, e poi ad aiutare suo papà che faceva il carpentiere, poi è diventato più grande ed è andato via di casa senza che sua madre capisse perché.
Da quando Dio si è fatto uomo, e poi, dopo, ha incominciato a parlare al popolo, e il popolo sembrava che gli andasse dietro quando compiva dei gesti strani (o miracoli), ma il giorno dopo aveva dimenticato.
Lui era là da solo, e perciò si ingrossava il numero di quelli che erano contro di Lui, finché, insomma, lo hanno preso e ammazzato, inchiodato a una croce, e ha gridato: " Padre, perché mi hai abbandonato?". È il grido di disperazione più umano che si sia mai sentito nell'aria della terra, e poi ha detto: "Perdona loro perché non sanno quello che fanno", e poi ha gridato: " Nelle tua mani raccomando la mia vita". Da quel momento lì, da quando quell'uomo è stato messo stirato sulla croce e inchiodato, il sacrificio è diventato il centro della vita di ogni uomo, e il destino di ogni uomo dipende da quella morte. Nella vita terrena di ognuno di noi quello che si chiama sacrificio credo sia l'obbedienza alla propria coscienza.
A volte la propria coscienza detta percorsi duri da seguire, ai quali certamente si ovvierebbe, potendo (e con potendo intendo dire se si fosse singoli, individui non legati ad altri). Ma laddove si comprende l'utilità del sacrificio, la propria responsabile risposta al richiamo, ecco che il sacrificio assume un valore grandissimo.
Perché va oltre la fatica del gesto chiamato sacrificio. Il sacrificio diventa amore per Cristo.
PER FRANCO concordo con te troppa gente nomina Gesù invano o peggio si avvale di lui per giustificare perfino delle guerre. E poi ci sono quelli che lo idolatrato ogni istante salvo poi essere più simili ai farisei che non agli apostoli
PER GUS ecco quando rispondendo a Franco parlavo di chi predica bene ma poi è più un fariseo che un apostolo, beh non alludevo certo a te che senti la parola di Dio come un messaggio di vita da seguire seriamente e dimostrando un'anima profonda al punto tale da saper leggere dentro il cuore delle persone come pochi.
Credere è questione di fede. Non ci sono certezze. La Chiesa parla di mistero e Blaise Pascal ci diceva che "credere è una scommessa" e, come tutte le scommesse sottende in rischio. Pascal diceva che vale la pena correre questo rischio. Poi ognuno di noi può scegliere. Nell'attesa di sapere se la scommessa è vinta o persa è più che naturale esser dubbiosi. Un caro saluto a te e buone feste pasquali.
Ognuno è libero di credere in una fede oppure no. Purtroppo il mondo è intriso d'odio e di cattiveria, il genere umano non riesce a convivere pacificamente.
Saluti a presto.
PER FABIO è che i dubbi vorrei trovassero risposte ma mi rendo conto che non può essere possibile
PER CAVALIERE troppo odio ed ignoranza
Caro Daniele, la tua poesia mi ha fatto riflettere. Sono atea da sempre. Considero Gesù un grande uomo di passaggio nel suo tempo, che ha lottato per le sue idee. Ho rispetto per LUI ma la favola bella che hanno costruito non mi appartiene. I Cristiani dovrebbero insorgere per la sospensione della maestra che si è permessa di far recitare l'Ave Maria ai suoi alunni. Forse in quel momento Gesù è morto per l'ennesima volta.
PER MARATONETA GIO'in effetti la sospensione per un fatto del genere mi è sembrata esagerata e più grave rispetto alla preghiera fatta in classe.
Balla rima mi permetto dire disperata come preghiera
Fermamente credo in Dio. su questa terra prendo per buono i 10 comandamenti dettati o scritti direttamente da Lui. Se credo in Lui ..... credo al 99% al resto ......... anche madre Teresa oggi Santa ha dubitato sulla loro esistenza ........ dunque è giusta la tua preghiera come dici tu Contraddittoria Fai bene a dubitare, sai bene che Lui non dubita di te.
PER GIOVANNI assolutamente disperata. Commosso dal tuo commento
Una preghiera laica, una preghiera molto commovente, bellissima. Io sono credente ma sono anche consapevole che molta della narrazione cristiana è stata inventata o comunque anche ispirata alla filosofia greca. Detto ciò la fede è una scelta, ma la fede passa prima dal dubbio. Non mi fido troppo di chi dice che ha una fede cieca e di non aver mai dubitato, significa che crede per sentito dire, per tradizione. Non è un vero credente, perché credere è una cosa davvero difficile, che avviene attraverso un percorso e attraverso una miriade di dubbi perché i misteri sono tanti e chissà quanti libri sono stati bruciati, per cui non ci resta che l'ignoto.
Buona Pasqua, Daniele!
PER CATERINA vero, sempre sospettare chi si sente sicuro oltre ogni minimo dubbio. Bellissimo e toccante il tuo commento.
In teoria la figura di Cristo dovrebbe insegnare proprio la capacità di sacrificio, di saper portare la propria croce con stoica sopportazione. Ovviamente non è una prospettiva necessariamente condivisibile, e resta però la materiale impossibilità di non poterla talvolta evitare.
PER ARIANO ragionamento pragmatico soprattutto nella seconda parte del tuo commento ma che mi lascia ugualmente dei dubbi uno è perché blu certi sacrifici e certe prove dobbiamo affrontare lo stesso senza averle scelte
Ognuno di noi porta la sua croce; un giorno normale è pieno di piccole croce, ma a volte tutta una vita è una croce. Oggi, il via crucis al Colosseo dava voce alle croci altrui, la Chiesa non parla solo delle ultime ore di Gesù; le ultime ore di Gesù sono il riflesso delle nostre proprie croci, tutte concentrate su di Lui. In lui ci riflettiamo tutti.
podi-.
PER CARLOS comprendo le tue importanti parole ciascuno hanlevsue croci ma a volte mi pare che alcuni ne abbiano più di altri
Ciao, passo un po' di corsa per gli auguri di buona pasqua e pasquetta.
Un salutone e alla prossima
In questo mondo e tra questa umanità fragile c'è troppo odio e indifferenza.
Buona Pasqua a te e famiglia.
PER DECLIVIODOMANI contaccambo di cuore.
PER BIANCA concordo. Auguri di cuore
Ho apprezzato molto questa tua poesia/preghiera perché, come te, sono atea. O forse più di te.
L'augurio che mi sento di farti, al di là di qualsiasi fede religiosa, è di ritrovare la vita per la tua anima, e di non perderla mai più.
Ti abbraccio.
PER CLAUDIA: grazie di cuore per questo tuo augurio.
Ci sono persone che portano una croce tutta la vita, altre che la portano per anni, come un mio cugino mancato recentemente che ha sofferto per cinque anni chiedendo continuamente la morte come unica liberazione, ben sapendo che non resusciterà mai. Si tratta sempre di persone buone, che non hanno mai fatto male a nessuno. Perché devono portare quella croce? E' difficile credere, eppure, nei momenti di sconforto, quando non si sa più cosa umanamente fare, si prega, sperando che il Divino venga in soccorso. Io credo che siano molte le persone che si dibattono nel dubbio che descrivi così bene nella tua poesia. Purtroppo non c'è alcun modo per scioglierlo. O si sceglie di credere, incondizionatamente, o si è destinati a vivere per tutta la vita nel dubbio.
PER KATHERINE disamina perfetta compresa l'analisi del dubbio.
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