L'Apocalisse. Da Levante a Ponente, voragini in strada, un vero e proprio ciclone ieri si è abbattuto sulle coste liguri. Anche alcune zone di Genova sono state fortemente colpite. Vento fortissimo. Alberi crollati più o meno ovunque. Danni ingentissimi. Esercizi distrutti o profondamente colpiti. La diga di Rapallo cancellata dalla mareggiata (ma forse viste le onde di 6-7 metri è più corretto parlare di un vero e proprio tzunami) barche affondate, passeggiate distrutte. L'ennesimo disastro a colpire una regione che dopo la ferita gravissima del Ponte Morandi non aveva bisogno di un'ulteriore batosta.
E poi, last but not least, ci sono le vittime: una in Liguria, le altre nel resto d'Italia.
Ma quello che mi fa più paura è il dopo, il futuro. Siamo in un Paese dove ricostruire, ripristinare è un compito che sembra sempre irto di difficoltà inaccessibili, soprattutto per risarcire i danneggiati. Soldi che però dovranno essere trovati perché altrimenti presto con questo clima tropicale, perché è inutile che ci giriamo intorno è questa la realtà, il clima è già mutato, non solo la mia regione ma l'intero Paese finiranno per diventare come uno Stato del terzo mondo, devastato e distrutto e con i trasporti di fatto inesistenti o fortemente limitati.
Ecco perché il futuro, alla luce di tutto questo, fa quasi più paura del delirio apocalittico che abbiamo vissuto in questi giorni. Ecco perché tutto il Paese (perché non solo la Liguria è stata colpita da questa ondata di maltempo) non può perdere questa sfida, quella di rialzarsi davvero ed in tempi brevi anche perché questi fenomeni non sono più così saltuari ma sono sempre più ciclici e questo deve farci riflettere.
Ecco perché è il giorno dopo a farmi più paura.
mercoledì 31 ottobre 2018
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
28 commenti:
Il tuo incipit rende perfettamente l'idea di quello che sta accadendo..
È una vera Apocalisse.
E il domani fa paura anche a me che vivo la vicenda molto di riflesso, cullata nella bambagia di una Puglia sempre immune a tutto ciò.
La sensibilità, però, non ha casa, città, regione.
Quindi, la tristezza di essere inermi davanti a tutto ciò, arriva fino a qui.
Un abbraccio a te, voi, loro.
Il disastro non cade solo dal cielo, scaturisce anche e soprattutto da scelte politiche, da piani urbanistici, o dal loro opposto complementare, la deregulation, la mano libera lasciata alla speculazione, al "fai da te", senza un disegno, senza cultura del territorio e dell'ambiente, senza coscienza di cosa accada al clima e di cosa, dunque, il clima faccia accadere a noi. Il domani? Sarà duro e non avremo sconti perché la politica dorme ma la natura no.
PER CLAUDIA: e tutti noi quel tuo abbraccio lo accogliamo con piacere, lo sentiamo e ne abbiamo bisogno. I liguri poi sembra veramente che siano i più maltrattati dalla sorte. Grazie per queste tue parole, grazie di cuore.
PER GIANNA: hai ragione, ma, almeno per noi liguri questa volta il disastro era impossibile da arginare. Non è stata la pioggia, non sono stati i fiumi, ma il mare con onde di 7 metri ed un vento con punte di 170 km/h. Contro quello ben poco si può fare. Il domani sarà durissimo e forse se la politica non si sveglia anche il dopodomani.
In effetti il problema qui è sempre il dopo, nel senso che si "ricostruisce" (spesso in modo lento e farraginoso) ma non si previene. Se non vengono ripuliti i letti dei torrenti, se non vengono rimboschiti i versanti dei colli, se non vengono risistemate le fognature, se non vengono creati appositi canali di smaltimento delle acque piovane, nel giro di un anno il problema si ripresenta identico...
PER ARIANO: giustissimo anche se nel caso specifico ligure il problema questa volta non sono stati i fiumi (le fognature in alcuni casi sì) ma mare e vento. E' vero che qualcosa da noi si sta facendo. A giorni sarà in funzione ed a regime lo scolmatore del rio Fereggiano ma molto ancora c'è da fare. Per la ricostruzione, c'è davvero da incrociare le dita...
Si, tutto quello che sta succedendo deve farci riflettere e deve farci capire che occorrono interventi urgenti e capillari sul territorio per arginare frane e devastazioni di paesi ogni volta che piove. Altro che grandi opere, come il TAV e il ponte sullo stretto! Occorre ripulire i letti dei fiumi e controllare che non vengano costruite case lungo gli argini; occorre sistemare le strade, liberare i tombini, ritornare a costruire quei bei muretti a secco che impedivano frane e smottamenti...non sono grandi opere, ma interventi basilari che oggi vengono trascurati. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
PER PINO: no alle inutili e grandi opere, ma vere opere ed opere utili e fortemente necessarie. Concordo con te no alla TAV ed anche alla TAP ma facciamo ciò che serve davvero.
Bellissimo il tuo post , hai centrato veramente il problema della Liguria e l'Italia .
Meglio di così non potevi descriverlo . Io che abito in un piano rialzato , finch'è
eravamo a tavola , mi è entrata l'acqua dal cavedio . Con mio marito abbiamo tirato
sù 15 secchi di acqua . Comunque , a quanto dicono gli scienziati , se i Governanti
non provvedono a limitare l'inquinamento , l'Italia diverrà veramente un Paese de terzo
Mondo e altri ci seguiranno . Buona giornata . Laura
PER LAURA: grazie per la tua importante ed amara testimonianza. Hai ragione, bisogna fermare le emissioni nell'atmosfera ma la Cina se ne frega, Trump è pure uscito dal trattato di Kyoto definendo il riscaldamento globale una colossale fake news, pensa come siamo messi. In realtà rischiamo che sia già troppo tardi perché il clima è già cambiato. Certo se proseguiamo su questa strada perversa il clima può anche peggiorare. Buona giornata anche a te.
Ieri in Tv vedevo le immagini della tua terra, Daniele, come di altre zone fortemente toccate da quest'ondata di maltempo terribile. E mi sono sentita male.
Io lunedì pomeriggio nel mezzo di una bufera che infuriava anche qui in Campania mi sono trovata da sola con i miei figli in auto, a guidare da Avellino verso l'Alta Irpinia, su una strada allagata e buia. Ho avuto paura sul serio, come mai mi era capitato prima. Ho temuto di non riuscire ad arrivare sana e salva con i bambini a casa. Ma per fortuna qui il peggio è durato poche ore, tra pomeriggio e sera di lunedì, diciamo. Per il resto è stato molto meno tremendo che da voi.
Perciò mi sono sentita male: perchè mi sono detta "Se io ho avuto così paura in questo frangente, come si saranno sentiti quelli che hanno vissuto tutto questo maltempo in modo ancora più amplificato?".
Ora fa paura il dopo, hai ragione. Troppo spesso abbiamo visto situazioni di disagio post eventi gravemente dannosi trascinarsi per un tempo indefinito... fino a ritrovarsi intrecciate assurdamente a nuove situazioni di allarme e pericolo e a nuovi danni.
Un abbraccio a te e a tutti quelli che hanno affrontato e affrontano queste situazioni!
PER MARIS: tu hai provato di fatto cosa possono aver provato i liguri in modo più amplificato. La paura prima, lo sconforto adesso. Spero davvero che questa volta il Governo ci sia sul serio. Tra il ponte e questa tragedia la regione è davvero ai limiti e quasi in ginocchio. E noi non vogliamo restare in ginocchio noi vogliamo stare in piedi, ricominciare, e vogliamo una regione che sia di nuovo luminosa e viva per cancellare le immagini di desolazione e disastro di lunedì.
Capisco la tua paura: quella di non avere le basi per rialzarci come si deve.
non avere le forze e le capacità (economiche, di abilità).
Ma si sa, l'Italia è sempre stata una cosa fatta... all'italiana.
Moz-
PER MOZ: so che capisci la mia paura anche perché hai dannatamente ragione nel dire che qui le cose sono sempre o quasi sempre fatte "all'italiana". Il problema è che giunti a questo punto sia il ponte che i luoghi colpiti da questa mareggiata e questo vento fortissimo, non si possono rimettere a posto all'italiana. Nulla si sarebbe mai dovuto mettere a posto "all'italiana", ma oggi questa necessità di fare le cose seriamente è ancora più urgente più evidente più imprescindibile che mai.
Mi fa paura la natura quando si infuria così. Anche qui è stato il delirio, qualcosa di davvero spaventoso.
E pare che domani possa ricominciare...
PER LA DAMA BIANCA: oramai questi fenomeni rischiamo di averli ciclicamente con una frequenza significativa e se non poniamo qualche rimedio sarà sempre peggio. Spero che la perturbazione che mi segnali in arrivo da voi possa essere più clemente della nostra e di quella che già certe zone del Lazio e Roma se non erro hanno subito
Non è facile ricominciare, ma bisogna avere sempre la forza di ripartire.
Saluti a presto.
PER CAVALIERE: Spero che sia possibile avere questa forza, ma non devono essere lasciati soli.
Anche il Veneto ne esce martoriato soprattutto la provincia di Belluno.
Zaia ha detto che i danni ci sono ma grazie ai lavori di ricostruzione degli argini cominciati dopo il 2010 sono stati contenuti , sennò sarebbe andata veramente peggio.
Purtroppo c’è stata una vittima a Feltre.
Qui da noi per quanto possibile han giocato d’anticipo cercando di prevenire , di allertare.
Ma ad esempio a Ponte di Piave nonostante i vari moniti ci son stati degli incoscienti che hanno voluto restare lo stesso nelle loro case a rischio di alluvione, persone per lo più anziane .
Speriamo che il futuro non sia così nero...e apocalittico come lo descrivi te...io voglio essere fiducioso .
Certo che un’altra batosta del genere proprio non vi serviva.
Tutta la mia solidarietà.
Ciao
PER MAX: ho visto, anche il bellunese è stato duramente provato dal maltempo ed estendo anch'io tutta la mia solidarietà ed il mio abbraccio a tutte le famiglie colpite da questa sciagura. Profondo cordoglio per tutte le vittime e condoglianze alle famiglie colpite da questo dolore. E ti ringrazio per la tua solidarietà, apre squarci di speranza e calore in tutti noi. Grazie.
Povera GEnova e povera Italia! Allo sbando anche in questo campo.
Voi genovesi poi ultiamente siete proprio tartassati e mi dispiace tanto.
Qui da noi, alberi sradicati si, pioggia torrenziale.. il fiume Tanaro stamattino era alto ma non a livello di guardia. Siamo ancora stati abbastanza fortunati. Se penso he tra il 5 e il 6 novembre nel 1994 in Campo del palio in Asti i vigili del fuoco giravano con la barca...
Oggi è così. Domani.... domani vedremo e senz'altro il domani ci sarà. E' il dopodomani che non so se vedremo
Ciao Daniele!
PER PATRICIA: sì non siamo certo baciati dalla buona sorte. Ricordo quell'alluvione ed anche altre che hanno colpito anche molte zone del Piemonte come Alessandria. Spero che il domani sia un domani di futuro e non di resa. Stanno discutendo il DL Genova alla Camera. Spero che lo approvino presto in modo che poi vada al Senato e facciano in fretta. Quanto a quest'altra tragedia, mi auguro che arrivino presto altri soldi visto che ovviamente è stato chiesto lo stato di calamità naturale.
Anche nel Paese vicino, Spagna, il maltempo ha fatto del male, dodici morti nelle isole Baleari e ancora altri morti nella Penisola. Pioggia violenta, si diceva da anni: solo pioverà in maniera violenta...
Ma io le piogge di autunno le ricordo sempre lo stesso (un'altra cosa era che negli ultimi anni in autunno non piovesse...)
Ciao e speriamo un po' di calma.
podi-.
PER PODI: il clima è cambiato per questo ora le piogge autunnali sono autentiche "bombe" d'acqua. Mi spiace molto per i dodici morti nelle Baleari e nella Penisola spagnola. Il tuo augurio finale è anche il mio, grazie.
Abbiamo bisogno di capire che una delle vere emergenze italiane - e mondiali - è quella ambientale. E lavorare per invertire la tendenza al surriscaldamento e all'inquinamento, tendenza letale per uomini, ambiente naturale e creature viventi. Grazie per avercelo ricordato.
PER MARIA: parole giustissime, che purtroppo non sono ascoltate da chi ha responsabilità di governo nel mondo.
È troppo, soprattutto per Genova e per la Liguria.
Disastro su disastro, la mano cattiva dell'uomo che uccide, ora con le opere costruite "con incuria", ora con lo stupro del territorio.
PER SABINA: hai ragione, è troppo per noi. Ed è vero l'uomo è il responsabile e lo è stato anche in passato di questo scempio e di questo cambiamento climatico.
Posta un commento