venerdì 10 novembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: Servono Ancora Le Parole?

Notizia di queste ultimi due giorni è quella dell'arresto di De Luca in Sicilia. Ma vi stupite ancora? Capisco l'indignazione, ma non è che avrete pensato che il Cdx in Sicilia non fosse colluso con la mafia? Invece di votare forse si dovrebbe iniziare a pensare di agire seguendo vie differenti, Catalunya docet, e forse anche spingendosi un filo oltre, chissà...

Oggi sciopero generale. Treni fermi, ospedali fermi, tutto fermo. Ora, io comprendo gli scioperi ma mi sono anche un po' stancato del fatto che noi consumatori ed utenti siamo sempre l'ultimo anello di questa catena.

Dovremmo scioperare anche noi, da tutto. A prescindere da che lavoro facciamo o non abbiamo, dalla nostra età, sesso, religione, o anche se si fosse atei, in modo da dare un segnale forte che ci siamo anche noi.

Invece che ragionare per categorie, per singoli soggetti perfino o cmq per lobbies, forse sarebbe il caso di pensarci tutti come facenti parte di un'unica, grande e sola categoria: i cittadini.

Ma visto quello che succede, devo forse pensare che prima o poi in questa giungla per vedere rispettato un diritto, si dovrà abbandonare la parola per qualcosa di più drastico?

NOW!

E se imbracciassimo le armi?
Quelle vere
Quelle che fanno più paura delle parole
Quelle che non risolvono ma sistemano
Quelle il cui linguaggio arriva a chi non capisce
E non vuol comprendere la forza della parola.

Eppure la parola è l'arma più potente dell'uomo
Travolge esistenze, cambia realtà
Accende vite e pensiero,
E' come l'aria
Quasi inafferrabile.

Ma se la parola non la puoi fermare
La puoi soffocare
La puoi banalizzare
Puoi stritolarla dentro occhi inespressivi
E volgarità venduta a basso prezzo per ribellione autentica.

E così tutti ci lamentiamo
Ma nessuno agisce
Nessuno ascolta voci di lotta e verità
Nessuno le ode
Se non sono di facile presa
Se ti raccontano che è dura
E che tutti dobbiamo agire in prima persona.

Nessuno ti ascolta se parli con cuore e testa,
Abbacinati da imbonitori xenofobi
E falso rinnovamento.

Ed allora se imbracciassimo le armi
Quelle vere
Quelle che hanno sempre offeso la Storia?

Forse è davvero quel momento
Anche perdendo avremo vinto lo stesso.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

27 commenti:

antonypoe ha detto...

tutto molto interessante e ben scritto. ci sarebbe da approfondire e discutere parecchio su diverse cose. mi limito a questa considerazione: le parole per me sono sacre. nel senso di consacrate al dio dello spirito e non per farne dei feticci e pretendere d'imporre valori.
buon giorno

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANTONYPOE: le parole non devono imporre valori ma possono e devono smuovere coscienze.

iacoponivincenzo ha detto...

Garantismo a parte, sacrosanto per chi ha già stato inquisito 14 volte senza mai venire condannato, l'arresto di De Luca dimostra che quasi tutti i partiti di fronte a 5500 voti accettano nelle loro liste cani e porci.
Per quanto concerne la tua poesia, bella nel contenuto e nella forma come ormai a me è noto, tu parli giustamente del potere infinito della parola. È sottinteso che dietro la parola ci sia il pensiero, cioè il pensiero si esprime con la parola. che deve essere pertanto chiara e decisiva. Dovrebbe quindi bastare. Ma dietro i fucili dei rivoluzionari francesi e americani e sovietici c'erano idee, cioè pensieri, vale a dire parole.
E se prendessimo le armi? Ti chiedi. Ma i francesi, gli americani e i russi le avevano in pugno, perché nessuna rivoluzione può avere successo sputando addosso alle armi da guerra dei reazionari solamente parole.
Se continueremo a lamentarci senza nemmeno presentarci alle urne a votare contro la casta non otterremo mai nulla, e dovremo solo sperare che dal popolo sorga una generazione che non ci stia a subire e basta.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VINCENZO: bello quel tuo passaggio dove dici che "dietro i fucili dei rivoluzionari francesi e americani e sovietici c'erano idee, cioè pensieri, vale a dire parole." E' proprio quello il senso profondo che con la mia poesia volevo cogliere, con quella sorta di provocazione ponderata e che andava e va proprio nella direzione di questo passo del tuo commento. A volte però è bastata la parola (ergo quindi il pensiero dietro di essa) in società leggermente più libere per cambiare costumi e diritti. Temo non sia il nostro caso.

Dumdumderum ha detto...

Pensare che in Italia si arrivi a considerarsi un popolo unito è pura utopia. L'Italia è uno stato dotato di sessanta milioni di nazioncelle monoindividuo che mal digeriscono il concetto stesso di stato (concetto che, appunto, qui in Italia si scrive con la minuscola). "La rivoluzione fattela tu, io tengo famiglia", questo è il motto che cito spesso riguardo alla popolazione italiana. Chissà? Forse tra i giovanissimi c'è qualcuno che non ci sta; forse possiamo concederci un briciolino di speranza sull'ultimo paragrafo del commento di Vincenzo. (Comunque, io sono il realista che gli ottimisti definiscono pessimista: spero sempre nel meglio, ma sono preparato al peggio.)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER DUM: ero come te, ora resto solo pessimista aspettando una ventata di ottimismo che non pare arrivare. Per il momento...

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Le parole vengono sempre prima di tutto, solo un popolo unito può cambiare le cose.
Saluti a presto.

MikiMoz ha detto...

Ti immagini uno sciopere generale dove tutti restano a casa? Nessuno che va a fare la spesa, centri commerciali vuoti, nessun giornale da acquistare in edicola... :D

Moz-

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: vero, ma oggigiorno questo pensiero sembra non fare tanti proseliti, la parola vera, quella con dietro un pensiero e non solo volgarità dette di pancia, sembra non avere scampo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MOZ: lo sto immaginando, sarebbe il più bel caos mai visto!

Arwen Elfa ha detto...

Hai perfettamente ragione - io non sono certo stupita - sono solo schifata ! Ma avrebbero potuto arrivarci molto prima. Era come una cosa prevista e prevedibile, con tutto lo schifo che hanno combinato in Sicilia. e purtroppo non soltanto lì, anche se li viene costantemente registrato il massimo dei minimo - o meglio la massima corruzione e schifezza immaginabile
Davvero sarebbe ora di pensare ed agire per impedire certe cose, Invece di votare forse si dovrebbe iniziare a pensare di agire seguendo vie differenti.
Anche sugli scioperi non sono mai stata d'accordo. Non servono a nulla e vanno sempre a pesare sull'innocente ed incolpevole consumatore finale che in questo viene trascinato senza alcuna colpa,
Buon venerdì Daniele, migliore fine settimana in arrivo e ottimo mese di Novembre

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARWEN ELFA: Concordo con te, sarebbe ora di agire sul serio! Ricambio di cuore i tuoi saluti, passa un venerdì, un fine settimana ed un novembre strepitosi.

Sari ha detto...

L'unica forma di protesta, certa per esito, sarebbe quella di toccare i potenti nelle tasche. Ci fosse uno sciopero generale delle tasse, annunciate e portate a termine, forse il potere "metterebbe giudizio", come si suol dire. Ma non siamo uniti su niente e questa via non è percorribile. Non mi resta che sperare in un'inversione di tendenza, duratura e sistematica, dei miei compatrioti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SARI la tua proposta è molto interessante e sarebbe davvero da mmetere in pratica. Unico neo anche molti ricconi sarebbero ben lieti di parteciparvi. Vero è che bloccherebbe il Paese è forse chi ha il potere potrebbe davvero mettere giudizio

marcaval ha detto...

A volte viene voglia veramente di pensare alle armi ,,, ma la storia insegna che il più delle volte ne escono vincitori i più prepotenti e rozzi, quindi meglio evitare; siamo già ad un livello piuttosto basso!!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL lo so ma potrebbe esserci l'eccezione?

Franco Battaglia ha detto...

Vogliamo lasciare la parola alle capocciate? Ai revolver? Non mi arrenderò mai. Con le parole vivo, e se proprio andrà male, ci sopravviverò. Ma non sparerò mai.
Se non a parole.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO: no, non lo voglio, ma a quanto pare siamo in minoranza, la parola non è più ascoltata e quindi sembra che siano lontani i tempi in cui il pensiero dava vita a parole che conquistavano diritti.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA; Ti rispondo qui al tuo commento che hai per errore lasciato su un altro post quello della poesia "Al Capezzale". Non ti nascondo che d'istinto mi viene voglia di darti proprio ragione.

Pino ha detto...

Ormai, da più di vent’anni, non abbiamo fatto altro che ascoltare parole…parole…parole. E’ stata una gara tra fazioni, tra partiti, tra combriccole. Ne abbiamo sentite di tutti i colori: da chi prometteva un milione di posti di lavoro a chi assicurava che per fermare i migranti si dovesse sparare sui barconi; da chi chiamava coglioni gli elettori a chi voleva invadere il paese con trecentomila uomini armati; da chi prometteva di abbassare le tasse a chi assicurava a tutti la felicità; da chi toglieva le tasse sulla prima casa a chi dava mance elettorali per non perdere la poltrona; da chi insultava e offendeva tutti coloro che non la pensavano come lui a chi usava le menzogne per nascondere le proprie malefatte. Sembra che al peggio non ci sia mai fine. E’ una gara a chi grida più forte, a chi dice più volgarità, a chi offende di più. E la cosa più incredibile è che la menzogna assume, oggi, la stessa valenza della verità (documenti alla mano). Due + due, ormai, non fa più quattro, ma anche cinque…sei. A seconda dei casi e delle circostanze. E i risultati non possono essere che questi: degrado civile e politico, regresso culturale, disinteresse nei confronti della cosa pubblica, disaffezione verso le istituzioni. E a rimetterci siamo sempre noi cittadini.

Patricia Moll ha detto...

Le parole sono sacre. Creano e distruggono. Innalzano o annichiliscono l'essere umano, sia che le dica sia che ne sia vittima.
Hanno solo un problema. Anche qunado sono pesanti, rischiano sempre di essere volatili. Di disfarsi.
Mettiamole almeno per scritto, visto che l'uomo non ha purtroppo grande memoria.
Le armi? E se invee di usarle le eliminassimo tutte?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER REMIGIO: infatti il punto è proprio quello, abbiamo solo ascoltato false promesse e parole vuote mentre è stata messa in sordina ed accantonata la parola unita al pensiero quello vero, importante, profondo

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA:concordo sul doppio uso delle parole. Qui cerchiamo di scrivere quelle sincere :-))) , allora proviamo ad avere ancora speranza.

cristiana marzocchi ha detto...

Grazie Daniele, sono un'imbranata.
Cri

Mariella ha detto...

Esatto. Muoviamoci.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA:N esatto!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA; ma no lol, è capitato anche ad altri può succedere tu sei in gambissima!!!!