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E se imbracciassimo le
armi?
Quelle vere
Quelle che fanno più
paura delle parole
Quelle che non
risolvono ma sistemano
Quelle il cui
linguaggio arriva a chi non capisce
E non vuol comprendere
la forza della parola.
Eppure la parola è
l'arma più potente dell'uomo
Travolge esistenze,
cambia realtà
Accende vite e
pensiero,
E' come l'aria
Quasi inafferrabile.
Ma se la parola non la
puoi fermare
La puoi soffocare
La puoi banalizzare
Puoi stritolarla dentro
occhi inespressivi
E volgarità venduta a
basso prezzo per ribellione autentica.
E così tutti ci
lamentiamo
Ma nessuno agisce
Nessuno ascolta voci di
lotta e verità
Nessuno le ode
Se non sono di facile
presa
Se ti raccontano che è
dura
E che tutti dobbiamo
agire in prima persona.
Nessuno ti ascolta se
parli con cuore e testa,
Abbacinati da
imbonitori xenofobi
E falso rinnovamento.
Ed allora se
imbracciassimo le armi
Quelle vere
Quelle che hanno sempre
offeso la Storia?
Forse è davvero quel
momento
Anche perdendo avremo
vinto lo stesso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
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8 commenti:
più amara la riflessione, oltre la provocazione, che sul finale ci invita a considerare che nulla di peggio ancora potrebbe minare l'"organico ammalato"... o provare a far ragionare "al rovescio" il pensiero per intercettare idee ormai occultate. Chi suo malgrado mercenario, costretto per fame o inedia ad eseguire un comando istintivo, prima di lasciarlo sopire, riemergendo in luce per ogni pericolo scampato. Non si combatte, ma si è combattuti, questo mi sovviene.
Un saluto Daniele. Raymond
PER RAYOMOND: Provocazione-riflessione che è amara perché davvero avverto questo senso di rassegnazione ed inutilità.
Ciao Rockpoeta, sei un grande! Volevo chiederti cosa ne pensi di questo nuovo cantante che assomiglia a Vasco... io vorrei fargli un po' di pubblicità perché mi ispira!
http://ilgeneralista.com/2014/03/12/tiziano-motti-politica-e-rock-arriva-oggi-12-marzo-il-singolo-la-verita/
La tua poesia non è "solo" bella come tuo solito...
E non è neanche amara o rassegnata, ma è molto, molto lucida!
Dai tempi almeno della Rivoluzione francese, i poveri, gli sfruttati, gli emarginati e tutti coloro i quali avevano un cuore ed un cervello in buona efficienza (anche se da un punto di vista egoistico avrebbero potuto guardare dall'altra parte) ebbene, tutti questi uomini e queste donne non hanno avuto altra scelta che quella delle armi.
Scelta dolorosa ma obbligata, la loro.
Ma è dal loro sacrificio, lungo una linea che va appunto dalla grande Rivoluzione ai nostri partigiani, che abbiamo avuto un mondo decente.
Quello stesso mondo che ora tanti vorrebbero riportare indietro di almeno 200 anni.
Ed in parte, ci stanno riuscendo...
Un abbraccio
Riccardo
PER RICCARDO: in primis bentornato :-))))
Quanto alle tue parole, complimenti, un commento sentito e molto lucido che condivido.
PER CARLOTTA: sinceramente non amo che si venga da me a pubblicizzare altri soprattutto se politici e parlamentari europei come lui è e questo a prescindere dall'area politica di appartenenza anche se cmq non è la mia. Ti ringrazio invece dei complimenti che spero sinceri. E' una iniziativa benefica, anche io ho fatto raccolte fondi e quindi tutti noi cerchiamo di fare qualcosa.
Grazie per essere cmq passata da me ed avermi letto
Daniele
La scelta delle armi è sempre pericolosa, alla fine non risulta mai ben chiaro se hanno vinto quelli che le hanno usate o quelli che le hanno subite.
PE GUISITO: si tratta chiaramente di una provocazione, ma è anche vero, storicamente, che spesso per avere qualcosa parola e lotta hanno dovuto ahimè quantomeno allearsi.
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