FERMATA A RICHIESTA
Turno di notte
Occhi si appannano per
il sonno e la noia.
Quattro disperati sono
sul mio mezzo
Due poco
raccomandabili.
E' vero,
La scritta recita
"Divieto di parlare al conducente"
Ma se poi quello mi
accoltella?
La targa mica vieta di
uccidermi,
Solo di non distrarmi
parlandomi.
E' giorno
Fa caldo
Estate
Autobus pieno
I tagli….
Meno corse
Meno linee
Meno lavoratori
Più lamentele
Più rabbia.
Questo fanno
Tagli alle corse
Tagli alla manutenzione
Tagli ai lavoratori…
E' tutto un "Taglia
& Magna"
E proviamo a lottare
per noi e per la gente
Ma orecchie da mercante
Sono quello che ci
riservano le Istituzioni.
Istituzioni fatiscenti
Non ci ascoltano
E non ci aiutano.
E noi ci proviamo
Dentro questo pazzo
autobus che è
La nostra comunità
locale.
Tentiamo di richiedere
una sana gestione
Investimenti concreti
E schiacciamo il
pulsante
Su queste proposte
Come su una Fermata a
richiesta
Ma il loro autista non
recepisce
E di fronte a quella
luce di speranza
Passa oltre
Condannandoci
inesorabilmente al capolinea.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
2 commenti:
Mi piacciono le tue poesie di impegno, di partecipazione sociale. Sei uno dei pochi poeti che scrivono così...
Grazie PERLA e te lo dico davvero col cuore.
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