I blog sono in crisi. Twitter é in crisi. In realtà la rete, per come molti di noi la concepivano é agonizzante.
Si dice e si scrive che i blog siano in crisi per colpa di facebook e di una minore voglia di pensare e sforzarsi di ragionare e dialogare, preferendo banali "mi piace" a tesi più articolate.
Assolutamente vero (io stesso sono sostenitore e forse antesignano fautore di questa tesi) ma probabilmente a monte di questa crisi, o forse a sancirne la sua definitiva consacrazione, c'é un altro fattore.
Mi é capitato di parlare con molti soggetti che sono o erano anche su Twitter e, molti di loro hanno fatto un'interessante osservazione e cioé che la rete si sta uniformando alla televisione.
Come? Semplice. Fino ad ancora un paio di anni fa, in rete si cercava un'informazione ed un'opinione alternativa, nel senso di indipendente e libera da ferree disposizioni e linee editoriali.
Ecco quindi nascere molti blog, e poi twitter ed in parte anche facebook (anche se qui in realtà la prima migrazione fu di persone dedite al cazzeggio in prima battuta).
Oggi invece, molti VIP hanno scoperto la rete ( e Twitter in particolare) ed ecco che la gente si é immediatamente massificata riproducendo nella rete gli stessi comportamenti che ha come telespettatore, ossia, tutti folllowing di Monti, o del giornalista conosciuto di turno, abbandonando chi invece, meno conosciuto, scriveva anche in soli 140 caratteri pensieri ed idee originali e lasciava link sui cui riflettere.
Si sono ovviamente abbandonati anche i blog (oggi seguiti pochissimo salvo che non siano molto schierati politicamente o non siano di persone ultra famose come Grillo per es.) e tutto sembra prendere una pericolosa deriva liberticida.
Io lo scrissi già a suo tempo quando mi accorsi di questo pericolo e cioé che visto che non riuscivano a "silenziare" la rete, l'hanno semplicemente e "Berlusconianamente" invasa. Tutti, da scrittori a politici a comici, fino ad arrivare pure al Pontefice...
Oggi tra frizzi e lazzi su facebook (tranne rare eccezioni va detto, non si può fare di tutta un'erba un fascio) tra i cinguettii di Alfano, Monti ed altri soggetti noti e il volersi mettere in mostra non con le proprie idee ma commentando e retweettando pensieri di altri (famosi ovviamente), la rete si é imbarbarita e pochi ancora resistono nel tentativo di non perdere anche quest'ultimo baluardo di libertà in attesa di riprenderci anche le piazze reali.
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7 commenti:
Alla fine sei ottimista come se sapessi come arginare l'invasione e mi auguro di si-
Eg
Credo che sia semplice arginare l'invasione: non considerare l'unico mezzo di comunicazione atto a cambiare le cose, ma considerare il tutto come un amplificatore di idee che comunque, realmente, servano a cambiare il modo di pensare.
Insomma alla fine la vecchia ricetta dell'Essere e l'Avere: abbiamo un bel megafono ma SIAMO persone.
E bravo il Rockpoeta che fotografa e commenta il mondo sempre con sensibilità e lungimiranza!
Il bello della rete rimane il conoscere gente come e te e come quelli come te; pochi mi sa, ma buoni
L' amica Luce ha detto, molto bene, tutto quello che si poteva dire.
Buona giornata a tutti.
"Mi é capitato di parlare con molti soggetti che sono o erano anche su Twitter e, molti di loro hanno fatto un'interessante osservazione e cioé che la rete si sta uniformando alla televisione".
Eccetto quelli, che per scelta precisa, non hanno mai utilizzato né Twitter né Facebook, riaffermando un alto potenziale, se non in originalità, almeno in autonomia intellettuale.
Per il resto credo che la tua tesi sia condivisibile.
PER GIORGIO: In primis benvenuto in quest'agorà.
Di fatto la pensiamo allo stesso modo per questo non ho interpellato gli altri. Ritengo che i blog siano cmq il miglior strumento esistente in rete soprattutto se vuoi comunicare in modo più articolato e non in maniera usa e getta.
Io sono su facebook abbastanza attivo ma mantenendo il modo di scrivere e postare che ho più o meno qui sul blog. Il che non porta ad avere 5000 amici come tu potrai immaginare...
Twitter ci sono ma non lo sento e quindi di fatto non esisto. seguo 28 persone e sono seguito da 23 di fatto su twitter sono nullo e nulla.
Si cerca il personaggio famoso e ci si illude, avendo l'amicizia su FB, di essergli davvero amico; si commenta sui blog dei personaggi noti illudendosi così di essere "qualcuno". Io, invece, me ne frego parecchio, non ho l'account su FB, non twitto, ecc.
Continuo a scrivere sul blog perché lo considero lo strumento più intelligente e interessante della rete, uno strumento che consente di riflettere con calma e impegna il blogger a dover postare qualcosa che abbia almeno un senso compiuto. Certo, sono troppo idealista. ;)
PER ROMINA: Quanto mi piace il tuo idealismo :-)
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