Un gesto di rabbia, disperazione, forse anche dettato dalla claustrofobia del luogo.
Un minatore della Carbosulcis, si é tagliato un polso. Sta bene ora, ma la protesta dei minatori sardi da qualche giorno chiusi giù nelle profondità dei pozzi di Nuraxi Figus per salvaguardare la loro vita lavorativa oltre che le loro famiglie, deve avere voce.
Ci vuole rispetto, aiuto, dialogo, non fermezza e stolta rigidità.
E' un momento difficile, sottoterra non é piacevole restare ma non si arrendono e la situazione é difficile.
Io non ho bacchette magiche, ma vanno aiutati e non abbandonati al loro destino, condannati a perdere il lavoro. Un lavoro duro, terribile, non certo buono per la loro salute.
Credo che una soluzione che permettesse cmq loro di non perdere il salario debba essere trovata.
Chiudere la miniera senza almeno ricollocare lavorativamente nell'area questi uomini non può essere accettato e condiviso.
Ed intanto restano lì, a 373 metri di profondità, perché per loro essere sottotterra significa soltanto non avere più un lavoro, perché senza un lavoro, é la supericie la loro tomba.
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