Da Tecnici a Politici....Molti di voi si chiederanno del perché chi cmq guadagna già moltissimo cerchi altri incarichi e soldi oltre a quelli (tanti) che già possiede. In realtà, credo si tratti non di soldi ma di potere e soprattutto del modo in cui si fanno questi soldi: oramai fare il politico é una pacchia é guadagnare senza lavorare per cui quale miglior lavoro di quello si potrebbe sognare?
Di fronte a queste concrete eventualità, assistiamo inoltre ad una placida e perfino felice accettazione da parte di molti partiti (soprattutto quelli che pensano e sperano di accaparrarsi queste figure), Bersani compreso il quale ha dichiarato che "un tecnico non può perdere le proprie competenze se diventa politico". Parole sante ma che tali sono esclusivamente a due condizioni:
1) Che il tecnico sia davvero bravo come tale e visti quelli di questo Esecutivo.. .brrr... rabbridividamo come diceva la Massironi....
2) Anche ammettendo la loro competenza e bravura, resta il fatto che se diventi politico - affermazione che agitano sempre come spauracchio i tecnici - dipendi dal partito e dalle varie influenze elettorali che ti hanno scelto e votato mentre come tecnico, lo afferma continuamente anche Monti, fai quello che vuoi perché non dipendi da nessuno e se non va bene quello che fai, si può sempre abbandonare tutto senza problemli e pure da "eroi".
Cmq, il quadro é sempre più desolante e prevedibilmente critico.
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5 commenti:
Ho cercato a tutti i costi uno spicchio di comicità (virtuale) e di nonsense in questa realtà che stiamo vivendo. Ne avrei trovati due. Il loro accanirsi nel presentarsi puliti ed il nostro immobilismo. Tristissimo.
tutto sempre più squallido
PER ARIES: la cosa più triste é la gente che li crede puliti e si bene le loro panzane....
ERRATA CORRIGE: beve non bene lol
La cosa triste è le strana specie di rassegnazione italiana che non capisco più; vedere quelle scope della lega, entusiaste dalla stupide ovvietà di Maroni, vedere le reazioni ai partiti e i soldi dei loro sovvenzionamenti, vedere i parlamentari fermi nei loro privilegi, o magistrati fermi nella loro identità politica, vedere le strumentalizzazioni che si fanno delle difficoltà, sentire le dichiarazioni paternali del nostro Premier: questo è quello che mi spaventa e mi intristisce sempre di più.
Forse è per questo che continuo a credere nelle favole e nei sogni di giustizia e amore che perseguo comunque alla faccia di quello che ho intorno che mi uccide ogni giorno di più.
Resistiamo Daniele, non abbiamo altro da poter fare e nel nostro piccolo con la nostra voce provare a cambiare almeno il nostro destino.
Non scoraggiamoci!
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