venerdì 27 gennaio 2012

L'Angolo del Rockpoeta: "La Mémoire"

Ebrei francesi di Séte in Francia, anch'essi deportati. Séte, città natale del poeta Paul Valery. In quella piazza c'é un monumento in un piccolo parco con una cascata d'acqua, che ne ricorda alcuni. Questa poesia la scrissi alcuni anni fa proprio in quel luogo ispirato da quanto vidi. Per ricordare, ricordarci, e non dimenticare mai.

La Mémoire



Barrol Pedro 43 anni Mauthasuen

Bosco Roch 21 anni Flossenbourg

Molino Felicien 23 anni Neuengamme


Morganti Luciano 44 anni Ebensee

Tubino Stefano 38 anni Dachau

Colombo Amerigo 30 anni Auschwitz



Due Stati diversi
Stesso crudele destino

Gioventù uccisa
Dalla ferocia dell’Uomo.

La nostra memoria
Il nostro ricordo
Come ringraziamento
Per il loro sacrificio.

Ed il suono dolce
Placido
E sereno
Della Cascata
Non placa comunque
Il nostro dolore

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
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3 commenti:

Debora ha detto...

Un momento triste, toccante e doloroso della storia dell'uomo..
Passano gli anni, ma queste cicatrici fanno sempre male, anche nel cuore di chi come me, è troppo giovane per aver vissuto, ma mai troppo grande per provare vergogna per la cattiveria e l'odio di cui può essere artefice il genere umano..
No, non dobbiamo mai dimenticare..

Efesto ha detto...

Molti anni fa, ormai, andai ad Auschwitz e a Birkenau. Potrei scrivere a lungo delle emozioni che ho provato dentro i campi e soprattutto degli incubi che mi hanno perseguitato nei giorni successivi. Mi limiterò a raccontarti quello che mi sconvolse di più. C'era un enorme sala i cui muri erano tappezzati di foto segnaletiche scattate ai detenuti all'entrata del campo di Auschwitz. Per uno strano scherzo del destino, la foto di una ragazza di cui ignoro il nome e la storia, ma che aveva più o meno la mia stessa età di allora, si trovava esattamente all'altezza dei miei occhi. Ed i suoi occhi, ovunque io guardassi, mi guardavano. Erano immensi occhi scuri che si sono fusi con i miei e che ho stampati nella memoria nonostante il tempo passato.Erano occhi impauriti, tuttavia ancora ignari del proprio destino. Non so cosa sia accaduto a quegli occhi. Ma quella ragazza e quegli occhi sono per me perenne memoria dell'orrore.

Adriano Maini ha detto...

Ricordare anche per aiutare tutta l'umanità a migliorarsi!