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Benvenuti in questo blog, dove nel rispetto degli altri e delle loro idee, ci si confronta come se fossimo in una pubblica piazza su temi di attualità o si chiacchera di cose più leggere, come musica, cinema, libri, ed altro ancora. Daniele Verzetti Rockpoeta®.
10 commenti:
La Nato deve essere sciolta, non ha senso la sua esistenza.
Bella domanda... che sfortunatamente non riceverà mai una risposta dai parrucconi della Terra.
Faccio l'avvocato del diavolo, ma credo che Crosetto non intendesse dire che non ha senso appoggiare l'Ucraina. Lui intendeva dire che è irrealistico immaginare che possa riappropriarsi di tutti i suoi territori invasi dalla Russia, che probabilmente alla fine la Russia riuscirà a tenersi una buona parte dei territori che ha occupato militarmente; però, al tempo stesso, ciò non significa che si poteva permettere alla Russia di fare il suo comodo senza opporsi militarmente alla sua prepotenza. Mi permetto di rammentare che quando l'azione bellica russa è iniziata, due anni fa, Putin disse che il suo obiettivo era praticamente abbattere il governo ucraino, tanto è vero che l'offensiva iniziale puntava anche verso Kiev, non solo verso il Donetsk e il corridoio verso la Crimea. Grazie alla fiera resistenza ucraina (e oggettivamente anche grazie alle armi fornite da USA e UE) l'obiettivo Kiev è stato abbandonato, i russi sono stati respinti e non sono più in condizione di marciare sulla capitale, togliere di mezzo Zelenski e mettere in sella un presidente-fantoccio di loro gradimento. Inoltre, se è vero che l'Ucraina sta pagando un prezzo umano altissimo (ma d'altronde sono il paese aggredito, quindi ci sarà comunque il desiderio di non cedere alla prepotenza del bullo russo) anche la Russia sta comunque penando molto più del previsto, e si sa che le guerre più vanno a lungo e più fiaccano entrambe le parti. Per dire: gli USA in Vietnam, come anche a suo tempo l'URSS in Afghanistan, apparentemente avevano ampi margini per concludere il conflitto a loro favore. Invece i due conflitti si sono trascinati per anni, peraltro senza irrompere nel territorio nazionale delle due superpotenze: il loro coinvolgimento si "limitava" all'invio di soldati mandati a combattere in un paese lontano, qualcuno sarebbe morto al fronte, ma in maggioranza sarebbero sicuramente tornati a casa vivi. Il risultato finale lo sai: l'opinione pubblica, stanca del perdurare della guerra, stanca di celebrare funerali di caduti, stanca (molto più prosaicamente) del costo economico della guerra, alla fine, in modalità diverse, riuscì a fare pressioni sul Congresso e sul Politburo affinché il conflitto terminasse.
Io penso che l'Ucraina possa riuscire nell'impresa della Finlandia che combatté da sola contro l'URSS di Stalin per quasi dieci anni: alla fine parecchi territori di confine li ha perduti, era inevitabile; però ha mantenuto la propria indipendenza politica, il dittatore russo non è riuscito a imporre un governo di suo gradimento, ha dovuto trattare col governo scelto dai finlandesi che in seguito ha potuto restare nell'orbita dell'occidente anziché farsi imprigionare nel patto di Varsavia. Secondo Putin l'Ucraina non dovrebbe entrare né nella NATO né nell'UE perché lui ha deciso così. Ma le decisioni degli stati appartengono ai propri governi, non ai governi di altre nazioni. Se alla fine del conflitto, come è verosimile, la Russia riuscirà a tenersi i territori che ha occupato ma l'Ucraina entrerà stabilmente a far parte di UE e NATO, con conseguente schieramento sul proprio territorio di armi e truppe del patto atlantico, sarà in un certo senso una vittoria anche per l'Ucraina. Perché se avesse ceduto subito senza combattere e senza causare alcun danno alla Russia, puoi star certo che dopo pochi mesi Putin avrebbe deciso che pure la Moldavia, in fin dei conti, appartiene alla Russia, e poi chissà che altro. Invece dopo anni di guerra, migliaia di soldati russi uccisi, migliaia di mezzi militari distrutti, città russe bombardate e enormi spese straordinarie per l'erario russo, persino lui sarà costretto a tenerne conto e a accontentarsi di quel che ha preso: voleva impadronirsi di un'intera nazione, dovrà limitarsi al 30%. E quel 70% che gli ha tenuto testa non dovrà più avere paura di lui.
PER ARIANO il principio a cui tu alludi ed al quale dici che Crosetto faccia riferimento, avrebbe un senso se da subito tutti i leader politici mondiali avessero affermato che si aiutava l'Ucraina contro l'attacco russo ma invece tutti hanno sempre detto che l'Ucraina avrebbe vinto, che stava vincendo, soprattutto i media televisivi mainstream. Inoltre in realtà la guerra ha origini più lontane ossia nel 2016 quando l'Ucraina attacca i territori russi nelle zone oggetto della contesa attuale; guerra che da allora non è mai cessata. Per il resto, concordo con te sul fatto che la Storia sia stata e sia ancora piena di conflitti nei quali, per puro interesse e non certo per un afflato democratico, le grandi potenze aiutano l'altra parte a respingere l'attacco da parte delle forze egemoniche nemiche. §io non penso che uno o più Stati agiscano con questo afflato ogniqualvolta ci sia un territorio in pericolo. Guarda per esempio lo Yemen o la Birmania o molte zone africane... La verità è che se intervengono lo fanno sempre e soltanto perché hanno interessi geopolitici e finanziari.
oppure negheranno l'evidenza nel rispondere.
Ce l'ha solo per gli USA per tutti i vantaggi di cui godono gli americani.
Complimenti, Daniele, per la versatilità del tuo blog con cui offri l'opportunità di riflettere su svariati argomenti, dai problemi sociologici alle crisi geopolitiche e fino alle situazioni legate alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie.
Sono d'accordo con te con quanto hai sostenuto nel commento quì sopra. In effetti la guerra in Ucraina non ha inizio nel 2022, ma ha origini ben più lontane. Io credo che il conflitto sia iniziato anche prima del 2016. In tal senso, nel 2014 Viktor Janukovyč, presidente Ucraino democraticamente eletto, viene deposto e costretto alla fuga in Russia. Ma ancora prima, nel 2008, i vertici della NATO a Bucharest ebbero la "brillante" idea di redigere per la prima volta un documento formale con cui dichiararono che Georgia e Ucraina sarebbero diventati membri dell'Alleanza Atlantica. Importante sottolineare che in quel contesto i plenipotenziari di Francia e Germania (Italia zitta da buon zerbino quale è) dichiararono le proprie riserve verso quel documento, specificando che esso si sarebbe tradotto in una vera e propria provocazione dei confronti di Mosca. Non è necessario, a mio parere, essere specialisti di scienze diplomatiche per capire che i territori di Ucraina e Georgia sono ubicati sulla c.d. red line, che divide le aree di influenza di due potenze nucleari.
Comunque, nel caso il popolo ucraino dovesse improvvisamente rinsavire, ci sono sempre due aerei americani pronti a Kyiv per portare in salvo, in Florida, Zelenski e la sua famiglia.
Purtroppo il sistema mediatico del "pensiero unico", così come riuscì a inculcare nelle menti del popolino l'idea che chi aveva paura del vaccino era un pericoloso fascista e che era giusto picchiare gli operai no vax a Trieste, analogamente è riuscito a far credere che a Washington ci sono "quelli buoni" e a Mosca ci sono soltanto lupi cattivi che aggrediscono senza motivo un paese confinante.
Buon fine settimana, Daniele!
PER GIORGIO in primis grazie di cuore per le fantastiche parole che hai espresso sul mio blog. Hai ragione 2014 non 2016. Complimenti, cinnenti profondo ed esaustivo e chiosa finale su cui è impossibile non essere d'accordo, almeno secondo me.
Sai cosa penso su Zelesky.
E
Sai cosa penso su Netanyahu.
Potrei solo scrivere ed aggravare il mio pensiero su entrambi.
E faresti bene
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